I migliori libri fantasy in uscita a luglio 2024 (in italiano)


Le nostre case editrici porteranno sui nostri scaffali tanti nuovi libri fantasy a luglio 2024, giusto un attimo prima di concedere ai nostri poveri portafogli la loro meritata pausa estiva!

Fra l’altro, in realtà le novità stanno diventando talmente numerose da iniziare a farmi prendere in considerazione l’idea di suddividere l’articolo di segnalazione in varie sottocategorie (romantasy, epic, YA, ecc.), magari già a partire dal prossimo settembre. Non sono ancora riuscita a prendere una decisione, però: suppongo che dipenderà molto anche da quante e quali novità ci attenderanno in autunno..

Nel frattempo, se ti va, puoi già farmi sapere nei commenti se ti sembra una buona idea, o se preferisci continuare a leggere i classici “listoni” riepilogativi mensili a cui ci siamo abituati! ;D


I libri fantasy in uscita a luglio 2024: “The Final Strife” di Saara El-Arifi

libri fantasy luglio 2024 - the final strife

All’inizio dell’anno ho adorato “Faebound“, per cui direi che non vedo l’ora di iniziare a recuperare la prima trilogia di Saara El-Arifi!

L’Aktibar – una serie di prove che si tengono ogni dieci anni per individuare i prossimi sovrani dell’Impero – stanno per cominciare.

Benché la selezione sia aperta a tutti, è chiaro che la vittoria non spetterà a una persona qualsiasi: occorrono grandi abilità e ingegno per diventare i futuri guardiani di Forza, Conoscenza, Verità e Dovere.

Sylah era destinata a vincere le prove ed essere incoronata guardiana della Forza. Rapita dai ribelli sangue-blu, è stata allevata per diventare un’arma e abbattere dall’interno il regime di crudeltà dei sangue-rosso. Ma quando la sua famiglia adottiva viene brutalmente massacrata, quei sogni di un futuro migliore si trasformano in polvere.

Eppure, la fiamma della speranza potrebbe essere sul punto di riaccendersi. Perché Sylah non è mai stata fatta per brillare: lei è nata per bruciare.

E spetta a lei prendere una decisione, adesso: governare l’Impero… oppure distruggerlo.

L’edizione italiana di “The Final Strife”, targata Mondadori, ci aspetterà in libreria e su Amazon a partire dal 16 luglio 2024.


“A Fragile Enchantment: Un amore Intessuto di Magia” di Alison Saft

Niamh ha sempre desiderato essere ricordata: creare qualcosa in grado di durare più a lungo di quanto non spetterà a lei. Per la ragazza, questo significa diventare una rinomata sarta, usando la magia che si nasconde nel suo sangue per cucire emozioni e ricordi all’interno dei tessuti – lo stesso tipo di magia che, alla fine, decreterà la sua condanna.

Quando a Niahm viene ordinato di preparare il nuovo guardaroba per il principe, in occasione di un matrimonio reale ad Avaland, la giovane intravede l’opportunità di lasciare finalmente la sua eredità. Ma Avaland non è quella terra di sogno e fiabe che immaginava. Infatti, mentre i nobili e l’elite frequentano stravaganti balli e feste in giardino a lume di candela, il malcontento serpeggia fra le classi popolari.

E Niahm scopre di essere sempre più attratta da Kit, il principe, a dispetto del suo atteggiamento freddo, un po’ scostante. Ma quando la notizia del loro coinvolgimento inizierà a diffondersi sui giornali di gossip, minacciando uno scandalo, Niahm dovrà decidere se la sua reputazione vale davvero più di qualsiasi altra cosa…

L’edizione DeA di “A Fragile Enchantment” arriverà in libreria il 16 luglio 2024. Su Amazon puoi già acquistare la tua copia!


“Disciples of Chaos: I Discepoli del Caos” di M.K. Lobb

libri fantasy luglio 2024 - disciples of chaos

Fra i nuovi libri fantasy in arrivo a luglio 2024, compare anche l’atteso sequel di “Seven Faceless Saints”!

In questo secondo volume, ritroveremo Damien e Rossana alle prese con un generale Ombrozian, appena arrivato dal fronte, che si appresta a compiere decine di arresti e a spedire gli amici di Roz e Damian su al nord. Determinati a salvare le persone che per loro contano di più, i nostri eroi puntano su Brechaat.

Ma durante il loro viaggio verso l’inferno, Roz dovrà confrontarsi con il fatto che Damian sta scivolando verso un sentiero sempre più caotico e oscuro. Il giovane, infatti, è soggetto a episodi di rabbia incontrollabile. Emozioni che non sempre riesce a tenere sotto controllo.

Riuscirà Damian a fare in modo che siano tutti al sicuro… quando lui stesso potrebbe rappresentare la minaccia più pericolosa?

Ti ricordo che l’edizione Fanucci di “Disciples of Chaos” è prevista per il 26 luglio 2024. Puoi già prenotare/acquistare la tua copia su Amazon.


“La Giustizia dei Re” di Richard Swan

Questo è un libro che consigliano in molti. Se devo essere sincera – e si tratta, ribadisco, di un’opinione del tutto personale – trovo che “La Giustizia dei Re” sia un testo sopravvalutato praticamente su tutti i fronti.

La costruzione dei personaggi e lo stile dell’autore, in modo particolare, lasciano molto a desiderare. Senza contare il fatto che le tonalità paternaliste e ampollose della narrazione non aiutano certo il lettore moderno a calarsi nel mood della storia!

Ad ogni modo, ho notato che molti fan di autori come Brandon Sanderson e Mark Lawrence (gente per cui non stravedo in modo particolare) nutrono un’autentica venerazione nei confronti di questo libro. Sospetto che questo potrebbe bastare a giustificare la divergenza di opinione.

La trama de “La Giustizia dei Re” recita così: L’Impero del Lupo è in piena fibrillazione. Ribelli, eretici e potenti patrizi continuano a sfidare il potere del trono imperiale.

Soltanto l‘Ordine dei Giudici si erge contro il caos. Sir Konrad Vonvalt è il più temuto di tutti i giudici, e fa in modo che gli altri ubbidiscano alla legge attraverso il suo intelletto brillante, i suoi arcani poteri e le sue incredibili abilità da spadaccino (proprio per la serie “non facciamoci mancare niente”, insomma…).

Al suo fianco troviamo Helena Sedanka, la sua talentuosa protetta, rimasta orfana a causa delle guerre che hanno devastato l’Impero.

Quando la coppia viene chiamata a indagare sull’omicidio di un provinciale aristocratico, i due scoprono una cospirazione che si estende fino ai più alti vertici della società imperiale.

E così, mentre la posta in gioco si fa sempre più alta, Vonvalt e Helena saranno chiamati a fare una scelta: saranno disposti ad abbandonare la legge che hanno giurato di servire, pur di proteggere l’Impero?

L’edizione Fanucci de “La Giustizia dei Re” ti aspetterà su Amazon a partire dal 26 luglio 2024.


“Dark Heir” di C. S. Pacat

Come annunciato un po’ di tempo fa, abbiamo finalmente una data anche per l’uscita italiana del sequel di “Dark Rise” di C. S. Pacat!

Una nuova minaccia è sul punto di emergere dal passato, e a fronteggiarla è rimasta soltanto una manica di eroi. Braccati dalle forze oscure, Will e i suoi alleati devono abbandonare la sicurezza del Baluardo e viaggiare fino al cuore del mondo più antico, stringendo nuove alleanze e rivelando scioccanti segreti del passato.

Ma anche Will custodisce un segreto oscuro: la sua vera identità. Sempre più attratto dall’affascinante e letale James St. Clair, Will si troverà inevitabilmente risucchiato all’interno di una ragnatela di tenebra e tormento…

Mondadori porterà “Dark Heir” in libreria a partire dal 9 luglio. Puoi già prenotare/acquistare la tua copia su Amazon.

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“The Reappearance of Rachel Price”: la recensione del libro di Holly Jackson


recensione The Reappearance of Rachel Price - ricomparsa di Rachel Price - Holly Jackson

Dal momento che Netflix non si decide ad annunciare la data d’uscita della serie di “Come Uccidono le Brave Ragazze”, consoliamoci con la recensione di “The Reappearance of Rachel Price”, il nuovo mistery di Holly Jackson… prossimamente in arrivo anche in Italia!


La trama

Bel ha 18 anni ed è abituata a vivere all’ombra della scomparsa della madre. Dopotutto, aveva soltanto due anni quando Rachel Price è svanita dalla faccia della terra, lasciandosi alle spalle una figlioletta urlante e una macchina vuota.

Bel è l’unica testimone ma, ovviamente, non ricorda nulla dell’accaduto. Ormai pensano tutti che Rachel sia morta; dal canto suo, Bel vorrebbe soltanto andare avanti con la sua vita e lasciarsi il passato alle spalle.

Un giorno, però, suo padre accetta di partecipare a un documentario true crime dedicato alla scomparsa della moglie. Bel non ha altra scelta: deve sottoporsi a una serie di interviste e fare del suo meglio per aiutare la troupe di giornalisti appena sbarcata dall’Inghilterra. In realtà, non vede l’ora di togliersi l’incombenza di torno.

Eppure, di colpo, accade l’impossibile: Rachel Price ricompare!

Bel non sa cosa pensare. La storia di Rachel non ha senso ed è piena di incongruenze, ma nessuno sembra farci caso. Che cosa sta nascondendo sua madre? Dov’è stata per tutto questo tempo? Perché sta mentendo?

Ma soprattutto… è possibile che Rachel Price sia una donna pericolosa?


“The Reappearance of Rachel Price”: la recensione

Se dovessi limitarmi a offrire un giudizio sintetico sul conto di “The Reappearance of Rachel Price”, penso che suonerebbe qualcosa del tipo: “adoro questo romanzo, ucciderei per questa storia e sono follemente innamorata di almeno due delle sue personagge principali… ma ho odiato leggerlo fino all’apertura del terzo atto, e adesso non posso neanche spiegarti il perché!”

Mi pare quasi di sentire la tua risposta: «E come diamine è possibile? Non si tratta di una specie di contraddizione in termini

Bè, in realtà no. Non proprio.

Perché di “The Reappearance of Rachel Price” ho amato quasi ogni cosa: ritmo, colpi di scena, tematiche, ambientazione, stile… tutto, tranne la sua spigolosa, arcigna protagonista, Bel.

Bel è, ovviamente, un personaggio molto diverso dalla Pippa Fitz-Amobi che tutti amiamo e conosciamo. Ma, in realtà, è lontana anche dalla tormentata Sloane di “Five Survive“.

Non fraintendermi: so che quest’assenza di ripetizioni è una cosa buona. Soprattutto perché il livello della caratterizzazione dell’eroina si mantiene su dei livelli superiori alla media. E perché il suo arco trasformativo, a lungo andare, si rivela bello solido e convincente.

Ma che posso farci? Alcuni aspetti della personalità di Bel sono riusciti a farmi saltare la mosca al naso! Soprattutto la sua incredibile supponenza, la sua arroganza e i suoi evidenti daddy issues. Tempo di finire il primo capitolo, e ne avevo già abbastanza delle sue arie da smargiassa e dai suoi commenti da finta-badass liceale di periferia…


La Ricomparsa di Rachel Price

Antipatie personali a parte, “The Reappearance of Rachel Price” è un mistery che ruba il cuore. E che, a volte, riesce a far vibrare delle corde profonde nell’animo del lettore. Soprattutto per quanto concerne, come annunciato alcuni mesi fa dalla stessa Holly Jackson, il tema della maternità e del complesso rapporto madre/figlia.

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“Sleep Like Death”: il nuovo retelling fiabesco di Kalynn Bayron


sleep like death - kalynn bayron

Sleep Like Death” segnerà il ritorno di Kalynn Bayron al regno dei retelling fiabeschi!

A quattro anni dall’uscita di “Cenerentola è Morta” (grazie, Fandango, per aver portato finalmente questo libricino prezioso anche da noi!), arriva infatti la rivisitazione in chiave moderna della storia di Biancaneve.

ll nuovo romanzo sarà disponibile, in lingua inglese, a partire dal 25 giugno 2025.

Da un punto di vista personale, non posso fare a meno di chiedermi: riuscirà, questa nuova uscita, a fornirmi l’occasione giusta per tornare ad apprezzare le opere di un’autrice che, dopo il successo iniziale, a mio avviso non è più riuscita a sfornare nulla di neanche remotamente paragonabile?


“Sleep Like Death”: la trama

La Principessa Eve è stata allevata con un unico obiettivo: distruggere il Cavaliere, uno stregone malvagio che continua a terrorizzare Queen’s Bridge con la sua magia oscura.

Fin troppi dei suoi sudditi sono rimasti devastati dalla perfidia del Cavaliere, ma la magia di Eve, unica nel suo genere, le permette adesso di evocare delle potenti armi dalla natura… e questo la rende una degna avversaria.

Mentre il suo diciassettesimo anno compleanno si avvicina, Eve si sente sempre più pronta alla battaglia. Ma sua madre, la Regina, ultimamente ha preso a comportarsi in maniera bizzarra e a ingaggiare discorsi con uno strano specchio, da sola ogni notte.

Poi, un giovane che dichiara di essere il messaggero del Cavaliere appare e condivide una scioccante verità relativa al passato di Eve. Improvvisamente, la ragazza non sa più di chi fidarsi o cosa fare; eppure, dovrà racimolare il coraggio necessario a combattere.

Ma sarà abbastanza per salvare la sua famiglia e il suo regno?


Un’autrice di YA dedicati ai lettori… ancora molto lontani dalla fase “adult”!

Non posso dire di aver letto ogni singolo YA pubblicato da Kalynn Bayron fino a questo momento.

Ad esempio, non sono ancora riuscita a mettere le mani sul gotico vittoriano “My Dear Henry“, parte integrante della serie corale “Remixed Classics”.

Ma ho finito la dilogia “This Poison Heart“, a metà strada fra cozy e urban fantasy (con qualche accenno di mitologia greca buttato nel mezzo). E ho fatto fuori il survival bestseller “You’re Not Supposed to Die Tonight“, una sorta di lettera d’amore a tutti i fan dei grandi film slasher del passato.

Da ciò che ho letto fin qui, ho iniziato a farmi questa idea… per giusta o sbagliata che sia. Per come la vedo io, Kalynn Byron ha un solo, grande “difetto”: tende spesso a dimenticare che gli “young adults” di cui parlano gli editori si chiamano così per una ragione, e che il pubblico degli adolescenti (dai 15 anni in su) ha bisogno di intrecci, personaggi e tematiche un po’ più mature rispetto al tuo classico consumatore di middle grade.

La semplicità della trama di “Sleep Like Death”, per quanto adorabile, per quanta simpatia possa ispirare… in effetti, per ora continua soltanto a confermarmi questa impressione!


Quando esce “Sleep Like Death” in Italia?

E con questo, non voglio assolutamente insinuare che “Sleep Like Death” abbia una premessa poco interessante, o che non lo leggerò.

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“Madame Web”: breve recensione (alternativa) del cinecomic con Dakota Johnson


madame web recensione

Titolo: Madame Web

Regia: S. J. Clarkson

Anno: 2024

Genere: Fantasy/Cinecomic

Cast: Dakota Jonhson, Sidney Sweeney, Isabella Merced, Celeste O’Connor, Emma Roberts, Adam Scott.

Di cosa si tratta:

New York, Anni Settanta. Cassie è un giovane paramedico. Sua madre, una brillante ricercatrice, è morta nel corso di una spedizione organizzata per indagare sulle straordinarie virtù curative di un ragno originario dell’Amazzonia.

Cassie non sa nulla del mondo degli aracnidi. Ma quando un incidente sul lavoro mette in pericolo la sua vita, i suoi poteri latenti iniziano a svegliarsi, consentendole di vedere nel futuro attraverso una fitta ragnatela di ricordi, visioni e suggestioni.

Mini-recensione:

Dopo aver sentito parlare male di questo cinecomics targato Marvel/Sony per mare e per terra, mi sono finalmente decisa a concedere al film un’occasione. Ammetto di aver esitato, probabilmente più del dovuto.

Ma quando è la stessa attrice protagonista a insultare un progetto, arrivando al punto di definirlo una sorta di offesa all’intelligenza dello spettatore (o qualcosa del genere), effettivamente un dubbio esistenziale magari comincia pure a venirti.

Ieri sera, però, ho approfittato di un’offertona per il noleggio su Prime Video e l’ho visto. E… Che dire? Mi sento forse sminuita nell’intelletto? Mortalmente oltraggiata al pensiero di aver trascorso un paio d’ore spensierate al cospetto di un normalissimo blockbuster hollywoodiano, mediamente cretino, pieno di dialoghi ai confini del cringe e di lacune a livello di sceneggiatura?

Non so, ditemi voi: vi sembro forse un critico di film d’essai?

Voglio dire, nelle scorse settimane ho visto “The Palace” di Roman Polaski e “Drive- Away, Dolls” di Ethan Coen. Li ho trovati tutti e due al livello di un cinepanettone; se non ho detto addio alle mie ultime cellule cerebrali in nessuna di quelle occasioni, non sarà stata certo “Madame Web” a impartire il colpo di grazia!

In realtà, il film di S. J. Clarkson mi è sembrato un normalissimo film per famiglie, appena un po’ meno ispirato, patinato e giggione del solito. Cioè, il villain è un perfetto idiota e il combattimento finale ti fa venire voglia di intonare una preghiera agli Avengers, ma l’interpretazione di Dakota Johnson mi è sembrata molto cool e spigliata, la trama carina (anche se male assemblata) e il messaggio finale decisamente adorabile.

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“Home is Where the Bodies Are”: recensione del thriller bestseller di Jeneva Rose


home is where the bodies are - recensione

Tempo di pubblicare la recensione di “Home Is Where the Bodies Are”, il nuovo, effervescente thriller “blockbuster” di Jeneva Rose!

Per chi non lo sapesse, il libro è rimasto ai vertici delle classiche di vendita negli USA per diverse settimane, diventando, in breve, un bestseller del New York Times. Non è difficile intuire i motivi alla base di questo successo: dopotutto, il romanzo incarna la quintessenza stessa della definizione di “thriller estivo”.

Un ritmo serrato, un linguaggio scorrevole e un plot di una linearità disarmante rappresentano i marchi distintivi di questo romanzo.

La storia segue, a capitoli alterni, i punti di vista di tre fratelli che si riuniscono, dopo tanti anni di lontananza, per occuparsi insieme dell’eredità di famiglia.

Fra vecchi dissapori, ferite che si riaprono e l’emergere di nuovi rimpianti, si imbatteranno in una scomoda verità: la prova schiacciante dell’atroce crimine commesso dai genitori…


La trama

Dopo la morte della madre, tre fratelli si radunano, dopo aver perso i contatti per tanto tempo, con l’obiettivo di decidere del destino della proprietà di famiglia.

Beth, la figlia maggiore, non ha mai lasciato la casa dei genitori. Ha preferito rimanere con la madre, prendendosi cura di lei fino alla fine.

Nicole, invece, la figlia di mezzo, è scivolata in una sorta di limbo, disprezzata da tutti a causa del suo problema di dipendenza da sostanze stupefacenti.

Micheal, il figlio minore, si è trasferito fuori dalla stato e si è rifiutato di tornare nella loro piccola città del Wisconsin fin dal giorno in cui loro padre, sette anni prima, ha deciso di scomparire nel nulla.

Mentre passano in rassegna gli effetti personali della madre, i fratelli si imbattono in una collezione di vecchie VHS. Il videoregistratore funziona ancora, per cui, dopo qualche tentennamento, decidono di concedersi un’ultima possibilità di rivisitare i loro ricordi d’infanzia.

Ma quel sentimento di innocente nostalgia è destinato ad avere vita breve: una delle videocassette, infatti, rivela una notte del 1999 di cui nessuno di loro sembra conservare la benché minima memoria. Sullo schermo, si materializza il loro padre… farneticante e completamente ricoperto di sangue.

Quello che segue è il primo piano di un cadavere e il terribile patto che i genitori hanno stretto per sbarazzarsi di ogni prova del misfatto.

Il video si interrompe bruscamente. Non c’è altro. Ma ogni cosa è cambiata, e i fratelli lo sanno.

Perché, adesso, Beth, Nicole e Micheal dovranno prendere una decisione molto, molto difficile: lasciare che il passato resti sepolto, oppure riportare i galla tutti gli oscuri segreti che la madre ha cercato di portare con sé nella tomba.


“Home Is Where the Bodies Are”: la recensione

La trama di “Home Is Where the Bodies Are” ricorda un po’, secondo me, l’episodio “Lock Henry” della serie tv “Black Mirror”.

Nello show di Charlie Brooker si celava, tuttavia, una profondità di caratterizzazione dei personaggi e di spunti tematici che, nel romanzo di Jeneva Rose, purtroppo mi è stato impossibile ritrovare.

Non che il libro in questione mi abbia deluso su tutta la linea, intendiamoci. Dopotutto, “Home is Where the Bodies Are” mi ha riservato qualche ora di piacevole intrattenimento ed è riuscito a tenermi sulle spine in più di un’occasione.

In effetti, il ritmo martellante e lo stile scorrevole dell’autrice contribuiscono a intessere un’efficiente rete di curiosità e fascinazione. Sospetto che i fan del domestic thriller troveranno il romanzo delizioso, perché le morbose dinamiche famigliari rappresentate risultano piuttosto credibili e coinvolgenti.

Del resto, come sa bene ogni buon lettore di thriller, non è sempre possibile fidarsi al 100% del narratore di una storia. E i tre protagonisti di “Home is Where the Bodies Are”, da questo punto di vista, si confermano degli autentici campioni di ambiguità, sgradevolezza e paranoia.

Anche perché l’autrice riesce a giocare molto bene con questo elemento, sfruttando le rivalità sepolte e le tipiche animosità in gioco fra parenti-serpenti per intorbidare le acque e creare una costante atmosfera di sospetto e tensione.

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Cinque libri fantasy ambientati in un’Inghilterra alternativa


Cinque libri fantasy ambientati in un’Inghilterra alternativa, per celebrare l’uscita del volumone della trilogia “Shades of Magic” in italiano. Una saga che è diventata praticamente un cult, e con ottime ragioni!

Dopotutto, il primo libro della serie ha consacrato il nome di Victoria Schwab fra quelli dei più grandi autori contemporanei di narrativa fantastica.

A mio avviso, i volumi successivi – “A Gathering of Shadows” e “A Conjuring of Light” – si sono rivelati all’altezza di “A Darker Shade of Magic” soprattutto dal punto di vista stilistico e dell’evocazione dell’atmosfera. Ma resto comunque ansiosa di mettere le mani sul primo capitolo della seconda trilogia ambientata nello stesso mondo!

E anzi, a questo proposito, colgo l’occasione per ricordarti che l’imminente uscita in italiano di “The Fragile Threads of Power” è prevista per l’11 giugno 2024

Tuttavia, dal momento che la nostra V.E. Schwab non è stata certo la prima – né l’ultima – autrice a congegnare un elaborato worldbuilding basato sul concetto di “Inghilterra fantasy alternativa”, proviamo adesso a dare un’occhiata a qualche altro titolo che persegue lo stesso tema! ;D


5 libri fantasy ambientati in un’Inghilterra alternativa: Serie “Shades of Magic” di V. E. Schwab

libri fantasy ambientati Inghilterra alternativa - Shades of Magic

Kell è uno degli ultimi Antari – maghi dotati di un’abilità speciale e rarissima: quella di attraversare il confine che separa le diverse “Londre” parallele. Esistono la Londra Rossa, la Grigia, la Bianca… e, tanto tempo fa, esisteva anche la Nera.

Kell è cresciuto a Arnes – la Londra Rossa – e lavora ufficialmente al servizio dell’Impero Maresh come ambasciatore, viaggiando attraverso i frequenti (e violenti) cambi di regime nella Londra Bianca e presso la corte di Re Giorgio III, nella Londra più tetra di tutte: l’unica in cui sia scomparsa ogni traccia di magia.

 In via non ufficiale, Kell aiuta le persone che desiderano dare una sbirciata al di là del confine che separa i mondi. Il suo è un hobby pericoloso, però, e conduce a conseguenze ancora più minacciose.

Dopo uno scambio andato in malora, Kell si rifugia nella Londra Grigia e incontra Delilah Bard, una tagliagole dalle smodate ambizioni. Lilah prima lo deruba, poi lo salva da un nemico mortale e, infine, costringe Kell a trasportarla di nascosto nell’unico mondo in grado di procurarle l’avventura che agogna da sempre.

Ma una magia estremamente pericolosa si aggira a piede libero, e il tradimento si annida dietro a ogni angolo. Così, per riuscire a salvare tutti i mondi, Lilah e Kell dovranno prima trovare un modo per restare vivi…

L’edizione in lingua italiana di “Shades of Magic” ti aspetta già in libreria oppure su Amazon.


“Il Libro delle Cose Perdute” di John Connolly

La storia perfetta per chiunque abbia amato “Il Labirinto del Fauno” di Guillermo del Toro e “La Torre Nera” di Stephen King! Onestamente, penso che John Connolly sia uno degli autori più (ingiustamente) sottovalutati qui da noi in Italia; i suoi thriller sono un concentrato di tensione e di adrenalina, e “Il Libro delle Cose Perdute” è semplicemente un piccolo gioiello.

Il protagonista è David, un ragazzino che ama rifugiarsi nella soffitta della sua casa per piangere la scomparsa della madre. David è solitario e arrabbiato; i libri che affollano i suoi scaffali sono i suoi unici compagni.

Un giorno, però, quei libri iniziano a sussurrargli strane cose nell’oscurità. E così, mentre David continua a cercare rifugio nella sua immaginazione, scopre che la realtà e la fantasia hanno iniziato a confondersi nei modi più imprevedibili.

Mentre la sua famiglia inizia ad andare in pezzi intorno a lui, David si ritrova catapultato in una terra che rappresenta il riflesso distorto della sua; un mondo popolato di eroi e di mostri, e governato da un re sbiadito che conserva i suoi segreti all’interno di un tomo misterioso… il Libro delle Cose Perdute.

La nuova edizione, targata Fanucci, de “Il Libro delle Cose Perdute” è disponibile su Amazon.


“Babel: Una Storia Arcana” di R. F. Kuang

libri fantasy Inghilterra alternativa - Babel

Come la mia recensione di “Babel” lascia trapelare, il dark academia di R. F. Kuang non rientra esattamente nel novero dei miei romanzi preferiti.

Eppure, sembra in qualche modo ingiusto tagliarlo fuori dal mio brevissimo elenco di libri fantasy ambientati in un’Inghilterra alternativa… Non fosse altro che perché “Babel”, malgrado i suoi (enormi) difetti, affronta una serie di argomenti estremamente importanti per la nostra società.

Nel 1828, l’orfano cantonese Robin Swift viene portato a Londra dal misterioso Professor Lovell. Qui, Robin si esercita per anni nell’apprendimento del Latino, degli Antichi Greci e del Cinese; il tutto, in preparazione del giorno in cui si iscriverà presso il prestigioso Istituto di Traduzione dell’Università di Oxford – conosciuta anche con il nome di “Babel”.

Babel è il centro del mondo per l’arte della traduzione e, cosa ancora più importante, per la magia. La lavorazione dell’argento – che permette la manifestazione del significato perso durante il lavoro di traduzione, attraverso l’uso di una serie di barre di argento incantato – hanno reso la Bretagna impareggiabile dal punto di vista del potere. Tuttavia, la sua conoscenza serve l’inarrestabile spinta colonizzatrice dell’Impero.

Per Robin, Oxford ha sempre rappresentato un baluardo di saggezza e conoscenza. Ma la conoscenza, spesso, ubbidisce soltanto al potere. E così, come orfano cinese allevato in Bretagna, Robin sarà costretto a scontrarsi con un sistema che non conosce giustizia e che lo costringerà a scegliere: tradire la sua madrepatria, o voltare le spalle alla nazione che ha finanziato la sua educazione…

L’edizione italiana di “Babel”, targata Mondadori, è disponibile in libreria e su Amazon.


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“The Fireborne Blade”: la recensione del libro fantasy di Charlotte Bond


the fireborne blade recensione - charlotte bond

La recensione di “Fireborne Blade” è dedicata a tutti gli amanti delle storie di draghi!

Il romanzo breve di Charlotte Bond ha sicuramente un impianto “epico” dal taglio molto classico – la nostra eroina, del resto, è un cavaliere alle prese con la tradizionale quest della caccia al drago – ma può contare su un ottimo twist e su un promettente cast di protagonisti.

Avrei preferito che il libro si/ci concedesse qualche capitolo in più, magari per approfondire un po’ le relazioni fra i personaggi e il worldbuilding? Senz’ombra di dubbio!

Ma “Fireborne Blade” resta un libricino divertente, avvincente e, soprattutto, infarcito di taaaanta dragon-lore


La trama

Maddileh è un cavaliere. Nella sua professione è piuttosto raro trovare una donna, e le sembra spesso che sopportare il disprezzo e i commenti taglienti dei suoi pari sia ancora più difficile che stanare e uccidere draghi pericolosi.

Ma Maddileh è un cavaliere, e può affrontare di tutto.

Un giorno, però, un’infrazione minore la costringe all’esilio. Per rientrare nelle grazie dei regnanti, Maddileh è costretta a trovare un modo per redimere il proprio onore, peraltro nella maniera più drammatica possibile. Per riuscirci, decide di ritrovare la leggendaria Fireborne Blade.

La spada, però, è custodita dalla Dama Bianca, uno dei draghi più antichi e scaltri attualmente in circolazione. Il tentativo potrebbe facilmente costarle la vita. Anche perché, se la storia ci insegna qualcosa, è che, di solito, la parte che recita “o muori provandoci” è quella che finisce per avverarsi…


“The Fireborne Blade”: la recensione

Malgrado il taglio classico della trama, “The Fireborne Blade” si avvale di un tocco di light academia che assolve, in maniera egregia, il duplice obiettivo di modernizzare la narrazione e rendere l’intreccio più inaspettato e misterioso.

Anche perché la componente avventurosa si rivela senz’altro predominante (dopotutto, “The Fireborne Blade” si svolge, per i tre quarti, all’interno del dungeon costituito dal covo di un temibile drago sputafuoco…), ma è grazie all’elemento psicologico che la storia di Charlotte Bond riesce a distinguersi.

E, in realtà, sono proprio i numerosi brani di “scienza draconica applicata” che intervallano l’odissea di Maddileh a tenere insieme le fila del piccolo mistero che si dipana ai margini della trama.

Ovviamente, se sei alla ricerca di un plot characters-driven, questo non è assolutamente il romanzo che fa per te! Intendiamoci: i personaggi risultano un po’ abbozzati, ma presentano senz’altro dei tratti interessanti. Non li reputo malvagi: Maddileh, ad esempio, mi ha ricordato una sorta di via di mezzo fra la Alanna di Tamora Pierce e l’indimenticabile Lady Brienne di Tarth di George R. R. Martin.

Il suo arcigno (e imbranato) scudiero mi ha fatto pensare a una versione meno simpatica e ingenua del Maximus di “Fallout”. Saralene, invece…

Mmm. In realtà, devo ancora inquadrare bene il personaggio della maga: anche perché mi aspettavo qualcosa in più dal punto di vista del romance, e non ho ancora capito se si tratta di una fantasia mia o se, effettivamente, le cose prenderanno una piega diversa a partire dal prossimo volume.

Ma devo dire che ho comunque apprezzato la sfrenata ambizione e la sfrontata capacità di Saralene di sfidare ogni convenzione…


Nella tana della bestia (aka “Toccata e fuga”)

Azione veloce, mostri in agguato nell’ombra e colpi di scena inaspettati: sono queste le parole-chiave della nostra recensione di “The Fireborne Blade”!

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La struttura in tre atti: l’esempio di “Baby Reindeer”


struttura in tre atti esempio - baby reindeer

La serie tv “Baby Reindeer” ci offre uno splendido esempio di struttura narrativa in tre atti.

Se l’hai seguito su Netflix, sai già che si tratta di uno show notevole. E intendo tanto dal punto di vista della costruzione della trama, quanto di quello della recitazione e della composizione dei dialoghi.

In questo post, analizzeremo insieme l’architettura del plot della miniserie di Richard Gadd, per scoprire come e in quale misura i vari elementi dell’intreccio (pur essendo ispirati a fatti realmente accaduti) si “pieghino” ad assecondare le successive fasi di un modello narrativo di cui abbiamo già ampiamente discusso in passato.

Una piccola precisazione: nell’articolo che seguirà, procederò a mescolare – senza alcuna vergogna – una serie di termini ispirati al celebre metodo “Save the Cat!” con altri tratti dal classico viaggio dell’eroe di Vogler. Si tratta di una scelta deliberata, compiuta tenendo l’obiettivo della chiarezza espositiva in cima all’elenco delle mie priorità.

Dopotutto, se dobbiamo imparare qualcosa, tanto vale farlo a modo nostro… e, soprattutto, nella maniera più efficace e intuitiva possibile!

I preliminari

Prima di addentrarci nei meandri del nostro esempio di struttura in tre atti, concediamoci un momento per rispondere a un paio di domande importanti.

Le prime ci vengono suggerite dal Metodo “The Story Grid” di Shawn Coyne; sono le stesse che dovremmo porci prima di iniziare la stesura di qualsiasi nostro lavoro.

  • A che genere appartiene “Baby Reindeer”?

So già cosa stai pensando: ma sì, dai, questa è facilissima… “Baby Reindeer” è una classica dramedy di Netflix. Nel corso dei suoi otto episodi, infatti, si ride (poco), si piange (un sacco), si riflette contemplativamente sulle amare difficoltà e contraddizioni della vita ecc.

Sì, sì, certo: tutto molto giusto, tutto molto vero! Ma adesso vorrei sapere a quale genere narrativo, da un punto di vista STRUTTURALE, “Baby Reindeer” appartiene. Le parole “commedia” o “dramma”, ormai dovremmo saperlo, non hanno alcuna attinenza con il contenuto di una storia; solo con le tonalità attraverso le quali l’autore sceglie di narrare i fatti.

Che siano presenti delle contaminazioni fra generi diversi è al di là di ogni discussione. Per fare un esempio, gente più arguta di me ha già fatto notare come molte delle scene più inquietanti e disturbanti della serie siano state girate attraverso le lenti dell’horror (tipi di inquadrature, effetti prospettici particolari ecc.). Si tratta di un’osservazione molto interessante; anche perché, secondo me, è proprio la dissonanza generata dal contrasto fra elementi appartenenti a generi diversi a rendere l’atmosfera della miniserie così ipnotica e coinvolgente.

Del resto, abbiamo anche uno o due subplot romantici da tenere in considerazione…

Ma se vogliamo fare un discorso strutturale e tagliare fuori il resto, ci rendiamo presto conto che i nostri termini di riferimento possono essere soltanto due:

coming-of-age e thriller.

Rigorosamente in quest’ordine…

Perché “Baby Reindeer” rimane, sopra ogni altra cosa, una classica storia di formazione.


  • Che tipo di arco trasformativo segue il protagonista?

Il finale di “Baby Reeindeer” è dolceamaro. Si tratta di una conseguenza inevitabile, considerando il genere di storia con cui abbiamo a che fare: dopotutto, riuscire superare la propria visione in bianco e nero (tipica dell’infanzia) e accettare la dolorosa complessità morale dell’età adulta comporta sempre un prezzo incalcolabile.

Nonostante questo, Donny ha senz’altro un arco positivo. Di fatto, riesce a passare dalla grande Bugia che adombra la sua vita (soltanto se nasconderà la sua identità e riuscirà a trasformarsi in un comico di grido, simpatico e brioso, le persone gli perdoneranno le sue debolezze e si decideranno a dargli l’amore di cui ha bisogno) alla più grande delle Verità (soltanto chi ha il coraggio di accettare e amare se stesso, alla fine, sarà in grado di dare e ricevere l’unico tipo di amore che conta davvero).


  • Chi è l’antagonista della storia, e perché il suo personaggio risulta così brillante e interessante?

Sotto tanti punti di vista, Martha è un personaggio sgradevole: di fatto, stiamo parlando di una donna invadente, aggressiva, razzista, omofoba, xenofoba e chi più ne ha, più ne metta. Tuttavia, la sceneggiatura riesce comunque a sottolineare i suoi innumerevoli punti di vulnerabilità e i suoi sogni spezzati; spingendoci, in qualche modo, a provare un ampio margine di compassione nei suoi confronti.

Ti ricordi quando abbiamo parlato del Metodo S.E.R.P.E. per la costruzione del perfetto villain di una storia? Il primo passo recitava così: Scegli Il Tuo Archetipo.

Nel personaggio di Martha, è possibile rintracciare una sapiente alchimia di elementi legati ad almeno quattro archetipi diversi (Bullo, Trickster, Madre Soffocante e Reietto Sociale), magistralmente combinati a fornirci il ritratto di un’antagonista assolutamente inconfondibile, unica e vibrante di umanità.

L’altra caratteristica importante? Il legame complesso e ambivalente che unisce il protagonista alla sua nemesi. Un gioco di specchi, doloroso e intrigante, che riesce a cementare dentro di noi la certezza assoluta che Donny e Martha rappresentino semplicemente le due facce di una stessa medaglia…


La struttura in tre atti: l’esempio di “Baby Reindeer”

Primo Atto

Scena d’apertura: Un Donny nervoso e trafelato si avvicina al banco di una stazione di polizia e annuncia di voler presentare una denuncia. Una stalker di mezza età di nome Martha gli sta rendendo la vita impossibile. Ma quando l’ufficiale in servizio gli chiede da quando tempo vadano avanti le molestie, Donny esita visibilmente prima di rispondere: «Sei mesi.» Il poliziotto reagisce con evidente incredulità.

(Vedi come la scena d’apertura riesce ad assolvere a una vera e propria pletora di obiettivi diversi? Ad esempio, ci fornisce tutte le info di cui abbiamo bisogno per farci una prima impressione del carattere di Donny e, ovviamente, introduce il grande conflitto personale fra lui e Martha. Ma stabilisce anche l’ambientazione (tempo e luogo della narrazione), l’oggetto del desiderio, i toni tragicomici della storia e il tema portante della miniserie…)

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7 libri romance gotici “saffici” che combinano horror e love story


Una bella rassegnata dedicata ad alcuni fra i più popolari libri gotici romance a tema “saffico”: potremmo forse sperare di celebrare in maniera migliore la recente uscita di “Moonstone”, il primo YA dell’autrice britannica Laura Purcell?

Se non hai ancora letto nulla di questa acclamata regina del romanzo storico-gotico, ti consiglio di correre a recuperare “Il Filo Avvelenato” (edito in Italia da Mondadori): si tratta di una storia cupa e serratissima, che ti terrà avvinghiata dalla prima all’ultima pagina. Fino a un finale brutale, assolutamente sconvolgente, che non ti lascerà più andare!

Con “Moonstone”, invece, Laura Purcell compirà una vera e propria incursione nel campo del gothic-romance. Prima di scoprire gli altri libri protagonisti del nostro articolo, diamo allora un’occhiata alla trama di questo attesissimo romanzo…

7 libri romance gotici “saffici” che (forse) non conosci ancora: “Moonstone” di Laura Purcell

libri romance gotici saffici - moon stone

Non comportarti male. Fai attenzione alla luna. E non uscire mai dopo il tramonto…

A causa di uno scandalo nei giardini del piacere di Vauxhall, Camille viene spedita a vivere con la sua madrina, un’eremita che vive nei boschi con l’unica compagnia di sua figlia, una ragazza molto bizzarra di nome Lucy. Tagliata fuori dalla società civile, Camille dovrà imparare ad adattarsi alle severe regole della sua madrina.

Ma Camille non ha mai incontrato nessuno come Lucy. E, mentre le due iniziano ad avvicinarsi, permettendo alla loro relazione di sconfinare in un territorio sempre più pericoloso, una serie di strani episodi prende a verificarsi. Morti misteriose, segni di artigli che marchiano le porte, e un terribile ululato che squarcia la notte. Il verso di una creatura che sembra quasi… sovrannaturale.

Ma di cos’è che Camile farebbe meglio ad avere paura? Di ciò che si nasconde nei boschi, o… del suo stesso cuore?

L’edizione in lingua originale inglese di “Moonstone” ti aspetta già su Amazon.


“Bitthertorn” di Kat Dunn

“Bittherton” è un ammaliante e irresistibile slowburn, dedicato soprattutto ai fan di titoli come “Belladonna” e “One Dark Window”.

La storia, in effetti, impiega qualche capitolo a scaldare i motori. Ma ti assicuro che, nel giro di una cinquantina di pagine, ti ritroverai a scoprire il valore di ogni singolo istante di pazienza!

Dopotutto, l’atmosfera è così affascinante da togliere il fiato e la caratterizzazione delle due protagoniste si rivela eccellente!

Ecco la trama…

Blumwald è una città tormentata da un’oscura maledizione: in un sinistro castello annidato fra i boschi, vive una Strega mostruosa. Una volta ogni generazione, la Strega arriva in paese e reclama un companion da portare al castello con lei. Tutti, in paese, sanno la verità: il prescelto non farà mai più ritorno.

E, adesso, si sta avvicinando il tempo di un nuovo sacrificio…

Mina, la figlia del duca, sta cercando di superare un lutto, ma la sua vita è intrisa di un’insopportabile solitudine. Ha perso ogni speranza di un futuro a Blumwald. E così, quando la Strega arriva, pronta a esigere la sua prossima offerta, Mina si offre volontaria. Ma non ha la più pallida idea di ciò che la aspetta…

L’edizione in lingua originale inglese di “Bitterthorn” è già disponibile su Amazon.


“All the Dead Lie Down” di Kyrie McCauley

libri gotici romance saffici - all the dead lie down

In pochi conoscono questa piccola perla gotica. Ed è un peccato: il libro di Kyrie McCauley riesce a combinare la tensione sovrannaturale di “Pet Semetary” con lo struggente romanticismo gotico della serie tv “The Haunting of Bly Manor”!

Se vuoi saperne di più, ti basta dare un’occhiata alla mia recensione di “All the Dead Lie Down”.

La sinossi, invece, recita così:

Qualche giorno dopo che una tragedia lascia Marin Blythe orfana e sola al mondo, la ragazza riceve un sorprendente invito da parte di Alice Lovelace – un’acclamata autrice di libri horror, nonché grande amica d’infanzia di sua madre. Alice offre a Marin una posizione da governante a Lovelace House, la sua dimora di famiglia sulle coste del Maine.

Marin accetta e si ritrova a occuparsi delle peculiari figlie di Alice. Thea è una bambina che seppellisce le sue bambole in giardino, celebrando un solenne funerale per ognuna di loro, mentre Wren cerca di fare tutto il possibile per convincere Marin ad andarsene. Poi la sorella maggiore delle ragazze, Evie Hallowell, torna a casa dopo essere stata espulsa da una prestigiosa accademia.

Anche Evie si comporta in modo strano. Eppure, Marin si sente incredibilmente attratta da lei; magari a causa del suo comportamento magnetico, o della sua grazia eterea.

Eppure, con il passare dei giorni, Marin non riesce a scrollarsi di dosso l’ansia che la segue come un’ombra. Uccelli morti si materializzano nella sua stanza. Le burle delle bambine vanno incontro a un’escalation. E qualcosa di pericoloso si annida nei boschi, lasciandosi alle spalle una scia di animali mutilati.

A Lovelace House non va tutto bene. E Marin dovrà svelare i suoi segreti, prima che il mistero della casa abbia la possibilità di consumarla.

Come sempre, l’edizione in lingua inglese di “All the Dead Lie Down” ti aspetta su Amazon!


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“Nettle and Bone”: la recensione della fiaba dark di T. Kingfisher


nettle and bone recensione - libro fantasy kingfisher

So già che la mia recensione di “Nettle and Bone” non sarà in grado di rendere giustizia alla complicata semplicità e all’irresistibile umorismo dark di questo libro. Che poi è anche – guarda caso – uno dei romanzi fantasy più profondi e struggenti che io abbia mai letto!

Se hai visto il recente film Netflix “Damnsel” – o se hai letto l’omonimo libro di Evelyn Skye – sappi che “Nettle and Bone” può essere considerato come una versione più matura di quel particolare titolo.

Non a caso, T. Kingfisher è una delle migliori autrici di retelling a sfondo folclorico-fiabesco in cui avrai modi di imbatterti (per non parlare dei suoi indimenticabili romanzi southern gothic, come “What Moves the Dead” e “A House With Good Bones”…). Ma è stato proprio grazie all’uscita di “Nettle and Bone”, nel 2023, che l’autrice americana è riuscita a scalare una nuova vetta e a portare a casa l’ambito Premio Hugo


La trama

Marra è la terza principessa di un piccolo regno. Timida e allevata in convento, è sollevata al pensiero di non essere costretta a sposare qualche alto dignitario straniero per il bene del trono dei suoi genitori. Purtroppo, le sue sorelle maggiori non sono state così fortunate.

La più grande è morta quasi subito, distrutta dalle percosse di un marito tanto abusivo, quanto potente. Lo stesso principe che ha sposato anche la seconda sorella di Marra, del resto. Dalla sicurezza del convento, Marra non riesce a smettere di chiedersi chi si farà avanti per salvare la sua ultima sorella e metterà fine alla violenza, una volta per tutte.

Ma dopo aver passato anni a osservare la sua famiglia e due interi regni che si ostinano a fingere che ogni cosa vada per il verso giusto, Marra capisce che, se è vero che c’è bisogno di un eroe, stavolta dovrà essere lei stessa a diventarlo.

Perché, se Marra riuscirà a portare a termine tre compiti impossibili, una strega le garantirà gli strumenti di cui avrà bisogno per liberarsi del tiranno. Eppure, come spesso succede in queste storie di principi e imprese titaniche, le sue missioni si rivelano soltanto il primo passo di un lungo e pericoloso viaggio per salvare la sorella e rovesciare il trono…


“Nettle and Bone”: la recensione

In “Nettle and Bone”, la voce inconfondibile di T. Kingfisher (aka Ursula Vernon) assume una carica tragicomica che riesce a comunicare, con una grazia che ha quasi del preternaturale, tutti i complessi stati d’animo della protagonista Marra e le macabre vibes surreali che circondano il suo viaggio.

Una quest epica che si svolge al fianco di un’anziana strega e della sua gallina posseduta da un demone; di una fata madrina di mezza età che, forse, si finge più svampita di quello che è; di un guerriero espulso dal suo clan per aver fatto la cosa giusta, anziché quella ritenuta socialmente accettabile; e di un delizioso cane d’ossa, provvidenzialmente incapace di accorgersi di essere già morto.

Basta aggiungere alla banda la nostra eroina, una quasi-suora trentenne ansiosa e nata da una famiglia reale, per rendersi conto di trovarsi alle prese con una fiaba dark dal taglio molto, molto atipico.

La Kingfisher, infatti, schiera in campo tutti gli ingredienti che ti aspetteresti – gli oggetti incantati, la terra maledetta, la saggia strega, l’adorabile animale magico ecc. – per intessere un racconto dal sapore salvifico e dolceamaro. Uno che, pur svolgendosi in un mondo fuori dal tempo, in realtà riesce a parlare (anche) della nostra realtà.

Il canovaccio prescelto, ovviamente, è quello di Davide contro Golia. Vi troviamo, infatti, un gruppo di squinternati e disadattati, pronti a sacrificare qualsiasi cosa, pur di abbattere il titano.

Al centro della rete che li unisce, la lotta contro un uomo violento e potente, che le leggi degli uomini non possono fermare. Che si rifiutano di fermare…


 Mai sottovalutare il potere della gallina, però!

Puoi scrivere una recensione di “Nettle and Bone”, forse, e trattenerti dall’usare due espressioni molto in voga quali “cozy vibes” e “cottagecore”.

Ma non puoi davvero esimerti dal tirare in ballo Terry Pratchett e il suo Ciclo delle Streghe!

Di fatto, T. Kingfisher è una delle poche autrici viventi in grado di dar vita a personaggi all’altezza di prendere il tè con Nonnina Wheatherwax o Tata Ogg. Non a caso, i dialoghi di “Nettle and Bone” si rivelano una perpetua ed esilarante fonte di meraviglia:

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