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“Dark Heir”: il secondo volume della serie “Dark Rise” di C. S. Pacat


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Dark Heir”, il sequel del popolarissimo bestseller fantasy “Dark Rise”, uscirà il 14 novembre 2023. Ovviamente, mi sto riferendo all’edizione originale in lingua inglese del libro di C. S. Pacat; autrice nota in Italia soprattutto per la serie fantasy a tema LGBT “Il Principe Prigioniero”.

Nel primo capitolo della saga, il giovane protagonista, Will, e la sua cerchia di alleati sono riusciti a sopravvivere al primo assalto dell’Oscuro. Ma i nostri eroi devono ancora scoprire a quale terribile costo


“Dark Heir”: la trama

Una nuova minaccia sta per emergere dal passato e, ormai, è rimasto soltanto un pugno di eroi a combattere. Inseguiti dalle forze oscure, Will e i suoi alleati dovranno abbandonare la sicurezza della Hall e viaggiare verso il cuore del mondo antico; stringendo nuove, pericolose alleanze, e svelando alcuni scioccanti segreti del passato.

Ma Will si trascina dietro un segreto oscuro: la sua vera identità. Attratto dal bellissimo e letale James St. Clair, Will verrà risucchiato ancora più a fondo nella ragnatela del passato, e si ritroverà tentato dall’oscurità che si annida dentro di lui.

Mentre il mondo antico minaccia di tornare, riusciranno Will e i suoi amici a sconfiggere il loro fato? Oppure le verità che apprenderanno avranno il potere di distruggere definitivamente il loro mondo, una volta per tutte?



L’inizio dell’avventura: “Dark Rise”

Londra, diciannovesimo secolo. Il sedicenne Will è in fuga, braccato dagli uomini che hanno ucciso sua madre. Poi, un anziano servitore gli spiega che fa parte del suo destino combattere al fianco dei Custodi, che hanno giurato di proteggere l’umanità nel caso in cui il Re Oscuro dovesse tornare.

Will viene scaraventato in un mondo di magia, in cui inizia ad addestrarsi per svolgere un vitale ruolo di difesa all’interno dell’imminente battaglia contro le forze delle Tenebre.

Quando Londra verrà minacciata e antiche rivalità inizieranno a risvegliarsi, Will dovrà ergersi al fianco degli ultimi eroi della Luce per impedire che ciò che ha distrutto il loro mondo, abbia la possibilità di annientare anche il suo.

PS: Come forse saprai, in Italia “Dark Rise” è uscito nel mese di febbraio (2023) per la Mondadori, con traduzione di Claudia Milani.



Full disclosure..

In realtà, non ho (ancora) letto “Dark Rise”.

Difficile spiegare il perché. Probabilmente ha qualcosa a che fare con la mia scarsa propensione a leggere YA la cui quarta di copertina si affretta a tirare in ballo, senza andarci tanto già per il sottile, epiche battaglie fra Bene e Male. Fra l’altro, senza degnarsi di descrivere i personaggi principali, e concentrando piuttosto l’attenzione sui tremendi piani di conquista di un generico super-villain denominato “L’Oscuro Signore” (o una qualsiasi variazione sul tema).

Tuttavia, alcuni giorni fa mi è capitato di imbattermi in una particolare recensione di “Dark Rise” a cura di Natalie Zutter, pubblicata sul fantastico sito Tor.com. Benché l’autrice non si faccia problemi a mettere in luce una serie di difetti che, a suo dire, rendono la narrazione abbastanza letargica, devo ammettere di essere rimasta colpita da questa descrizione:

«Un portale in stile Narnia verso un interludio alla Hogwarts, che prepara per una profetica battaglia saltata direttamente fuori dalla Terra di Mezzo, dimostra le conflittuali tematiche al cuore di “Dark Rise”: o una nuova era incombe su di noi e i vecchi tempi sono finiti per sempre… oppure siamo condannati a ripetere gli stessi errori, ancora e ancora.»

Che è un po’ come dire: sì, certo, “Dark Rise” propone un plot e un’ambientazione dal taglio tradizionale (la Zutter sostiene di averci intravisto, addirittura, una serie di elementi ispirati al grande classico “L’Ultimo Unicorno” di Peter S Beagle, classe 1969)…

Senza mai dimenticare in che anno siamo, però! E, soprattutto, con quali genere di problematiche i nostri giovani lettori devono/dovranno avere continuamente a che fare!

Una prospettiva decisamente interessante, quindi… che la trama di “Dark Heir” manifesta già ogni intenzione di continuare ad approfondire!

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“A Day of Fallen Night”: la recensione del sontuoso libro fantasy di Samantha Shannon


a day of fallen night - recensione - samantha shannon

Ed è finalmente giunto il momento di dedicare un po’ di spazio alla recensione di “A Day of Fallen Night”, aka “Un Giorno di Notte Cadente“, il nuovo romanzone fantasy di Samantha Shannon!

Il prequel de “Il Priorato dell’Albero delle Arance” è sempre stato uno degli epic fantasy più attesi del 2023. E a buon ragione, direi!

Si tratta senz’altro di una delle uscite imprescindibili di quest’anno; un libro destinato a far parlare di sé per parecchio tempo a venire.

Un lunghissimo, struggente “slow burn”, che non ha paura di confrontarsi con le più scottanti tematiche d’attualità.

Senza tralasciare di evocare i demoni della pandemia, in tutta la loro gloriosa e distruttiva magnificenza…


La trama

500 anni prima dell’inizio degli avvenimenti narrati ne “Il Priorato dell’Albero delle Arance”, il mondo ideato da Samantha Shannon è un concentrato di nazioni e culture isolate.

A Inys, la patria del Santo (o del grande Bugiardo, a seconda delle interpretazioni…), Sabran l’Ambiziosa regna al fianco del nuovo Re di Hroth, un territorio barbarico che ha da poco deciso di piegarsi alla religione monoteista degli occidentali. Insieme, i due monarchi cercano di preparare la figlia Glorian per l’ascesa al trono che le spetta di diritto.

Ma, a Inys, il primo e più importante dovere di una regina è sempre stato quello di generare e partorire un’erede. Vale a dire, la figlia destinata a trasformarsi nell’ennesimo anello della “catena” di protezione che, stando alle leggende, dovrebbe impedire all’antica creatura conosciuta come il “Senza Nome” di tornare a mietere distruzione.

Glorian trascorre i suoi giorni nello sgomento assoluto. Se il suo utero – il suo stesso corpo – appartengono al regno, cosa rimane di lei, in realtà? Se la sua vita non è abbastanza – se, al contrario, riesce ad assumere un valore soltanto in virtù del potenziale nascosto nel suo grembo – come potrà mai sperare di offrire alla sua terra la protezione e la guida di cui Inys ha così disperatamente bisogno?

Nella valle di Lasia, intanto, Tunava, influente sorella del Priorato dell’Albero delle Arance e custode della tomba in cui riposa Cleolind, si sforza di ricordare alle altre guerriere il compito sacro affidato loro dalla Madre in persona: imparare a usare i propri poteri e addestrarsi per combattere i “vermi”, i draghi giganti che, un giorno, torneranno a mettere a ferro e fuoco il mondo intero.

Ma le sorelle più giovani hanno smesso da tempo di credere in questa versione. Secondo loro, il Male antico non farà più ritorno. Alcune ragazze sospettano, anzi, che tutti i racconti relativi al Senza Nome e alle imprese di Cleolind facciano soltanto parte di un mito…

A est, sull’isola di Seiki, una sacerdotessa di montagna di nome Dumai scopre di essere destinata a cose molto più grandi del semplice eremitaggio. Quando l’Imperatore chiede il suo aiuto, la giovane non può fare a meno di rispondere al suo appello… Per difendere il Trono d’Arcobaleno delle mire di un clan di nobili rivali, e cercare di ristabilire il contatto spirituale con gli dei addormentati della sua terra.

A Hroth, il giovane soldato Wulf combatte per difendersi dai pregiudizi di alcuni commilitoni. A causa del suo passato misterioso, infatti, i membri più bigotti della sua squadra lo squadrano con sospetto, e lo accusano addirittura di essere il figlio segreto dell’infame “Strega di Inysca”, la terrificante creatura pagana che dimora fra boschi millenari…

Al risveglio delle viverne, il destino di tutti questi personaggi si intreccerà nei modi più imprevedibili, generando un complesso e avvincente racconto corale di sopravvivenza, coraggio, orrore, intrighi e magia.



 “A Day of Fallen Night”: la recensione

Ricordi quando abbiamo riportato alcune dichiarazioni di Samantha Shannon in merito all’ imminente uscita di “A Day of Fallen Night”?

Secondo l’autrice, questo prequel sarebbe stato un libro più lungo e politicamente complesso rispetto a “Il Priorato”. Dotato di un cast più ampio, e fornito di un maggior numero di scenari.

Bè…

Posso confermarti che la Shannon diceva la pura e sacrosanta verità!

Sia messo agli atti: “A Day of Fallen Night” è un libro infinitamente più denso, intricato e dettagliato del suo predecessore.

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“Godkiller”: la recensione del libro fantasy di Hannah Kaner


godkiller recensione - hannah kaner

Nella recensione di “Godkiller”, il nuovo libro fantasy di Hannah Kaner, troveremo spazio per parlare di:

  • un epico viaggio in stile “La Spada di Shannara”;
  •  una premessa narrativa che ricorda da vicino quella di “The Witcher”;
  • la complessa amicizia fra una bambina e una (apparentemente) pucciosa creatura sovrannaturale, simile a quella che lega Lyra a Pan ne “La Bussola d’Oro”.

Un’opera di chiaro stampo derivativo, quindi?

Mmm…

Forse.

Ma se l’unico motivo per il quale il fantasy anni Ottanta/Novanta ti è sempre riuscito un po’ indigesto è per la sua plateale mancanza di inclusività, direi che “Godkiller” potrebbe essere esattamente la lettura che fa al caso tuo…


Trama

Quando Kissen era bambina, la sua famiglia è stata arsa viva da un gruppo di fanatici religiosi, devoti seguaci di una dea del fuoco.

Non sorprenderà quindi nessuno scoprire che, da grande, Kissen è diventata una “Godkiller”, un’assassina di divinità. Una che ama molto il suo lavoro, peraltro; anche perché è convinta che contribuire allo sterminio delle entità conosciute come “dei” le permetterà di lasciare in eredità alle generazioni successive un mondo migliore.

Fino a quando Kissen non incontra Inara, una ragazzina di origini nobili, e il suo amico Skedi: una creatura magica e alata, per metà coniglio, per metà qualcos’altro, che sostiene di essere un dio delle piccole bugie.

Inara e Skedi sono legati in modi che Kissen non riesce a spiegarsi, e sono entrambi in fuga da una banda di assassini sconosciuti.

In compagnia di un nobile cavaliere alle prese con una missione personale, Kissen, Inara e Skedi dovranno quindi viaggiare fino alle rovine della città di Blendaren, un tempo protagonista della guerra fra uomini e dei, e implorare l’aiuto di una delle poche divinità sopravvissute al conflitto.

Inseguiti dai demoni, e ostacolati dagli esordi di una guerra civile, i quattro eroi dovranno quindi fronteggiare una resa dei conti: perché qualcosa di oscuro sta raccogliendo le forze al centro del mondo e, stavolta, soltanto loro avranno il potere di fermarlo.



“Godkiller”: la recensione

Personalmente, non mi ritengo una grande fan dei prologhi (e chi lo è?); eppure, posso assicurarti che quello di “Godkiller” è uno dei migliori in cui mi sia capitato di imbattermi da parecchio tempo a questa parte.

In perfetto stile Holly Black (che ha replicato il trucco all’inizio del suo ultimo lavoro, “The Stolen Heir”), Hannah Kaner decide, infatti, di capitombolare il lettore nel bel mezzo di un’azione brutale e drammatica: il rogo della famiglia di Kissen.

Dal momento che questa scena si delinea presto, ai nostri occhi, come il trauma da cui ogni ferita emotiva dell’eroina ha avuto modo di svilupparsi, va da sé che si tratta di un passaggio imprescindibile: l’emozionante “retroscena” che innescherà la necessità di Kissen di imbarcarsi in un periglioso viaggio interiore, oltre che pratico e letterale.

Coinvolgente, tesa, incalzante, la scena di apertura di “Godkiller” promette ai suoi lettori un’ambientazione spettacolare, una serie di conflitti mozzafiato, la nascita di un’indimenticabile e tormentata eroina… Tutti quegli elementi in grado di dar vita, insomma, a un imperdibile nuovo “classico” del genere.

Purtroppo, come Skedi potrebbe testimoniare, si tratta in realtà di una piccola “bugia bianca”.

Alla resa dei conti, infatti, il resto del romanzo d’esordio di Hannah Kaner non riesce a giustificare l’eccitante senso di aspettativa generato dalle prime cinquanta, sessanta pagine.

Il pesantissimo apparato descrittivo, il ritmo pachidermico e l’intrinseca tediosità di alcuni personaggi rendono la lettura dei capitoli centrali maledettamente faticosa!

Come se “Godkiller” costituisse, a sua volta, soltanto una sorta di “prologo” all’azione vera e propria….


L’ordalia di Gary Stu

Fino all’arrivo a Blendaren, la quest di Kissen e company si rivela, in effetti, stranamente priva di complicazioni. Un paio di attacchi da parte di creature mostruose a caso, una serie di battibecchi fra innamorati fra la cacciatrice di dei e il suo (odioso) love interest.

E, parlando di Elogast, sinceramente non posso fare a meno di tirare fuori la vecchia battuta che continua a circolare in determinati ambienti letterari di stampo femminista:

«Senti un po’. Come lo chiameresti, tu, un Mary-Sue maschio

«Lo chiamerei… il protagonista

Elogast è il più grande guerriero. Nella metà del tempo che serve a Kissen per ferire un nemico, lui riesce a farne fuori cinque, senza versare una goccia di sudore.

È anche un amico fedele. Il confidente ideale. Un impeccabile dispensatore di consigli di vita. Un panettiere sublime. Un cantante dalla voce dolce e melodiosa.

Ha il corpo statuario, Elogast, nonché il sorriso accattivante e lo sguardo espressivo di un cucciolone.

Sarebbe un padre affettuoso e protettivo; un amante generoso e perfetto; il vicino sempre pronto a prestarti una tazzina di zucchero e bla bla bla, chissà quante altre idiozie su questo tenore!

Il suo più grande (e unico) difetto?

Elogast è troppo nobile. Troppo buono. Troppo sincero.

Ora.

Lo intuisci da te, il problema, giusto?

Nobile”, “buono” e “sincero” non sono affatto difetti da superare. Sono soltanto altre virtù, camuffate da difetti.

Perché il loro palese sottotesto è che sia il MONDO a essere in difetto nei confronti di un uomo così leale, così integerrimo, così… così spettacolare.

Elogast non ha veramente motivo di cambiare. Agli occhi della sua autrice, è già “perfetto” così com’è.

Dunque, per quale motivo un lettore dovrebbe trovare interessanti i suoi (patetici) dilemmi morali, o i diecimila capitoli narrati dal suo punto di vista?

Come potrebbe mai, una persona reale, immedesimarsi in questo cavaliere senza macchia e senza paura, o arrivare a fare il tifo per l’(improbabile) storia d’amore nascente fra lui e Kissen?


Il pianeta delle divinità selvagge

Se un lettore leggesse la mia recensione di “Godkiller” fino a questo punto e poi si fermasse, immagino che potrebbe essere portato a pensare: «Wow! Ma allora l’hai detestato davvero un sacco, questo libro, eh?».

In realtà, no.

Il romanzo di Hannah Kaner ha parecchi lati buoni, e vale senz’altro la pena menzionarli.

Oltre al concept da infarto, di “Godkiller” ho apprezzato tantissimo il worlduilding, il sistema magico e la mitologia.

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“Sword Catcher”: la trama e la data d’uscita del nuovo libro epic fantasy di Cassandra Clare


sword catcher - cassandra clare

Sword Catcher”, in italiano, si chiamerà “Lo Scudo del Principe“. Si tratterà del primo romanzo epic fantasy di Cassandra Clare, una delle più popolari autrici di libri YA attualmente in circolazione.

Così come hanno fatto, prima di lei, le illustri colleghe Leigh Badugo (“La Nona Casa”) e Holly Black (Il Libro della Notte”), la scrittrice di “Shadowhunters” si prepara a compiere il fatidico “grande passo”: cambiare fascia di pubblico, firmando il suo debutto ufficiale nel mondo della narrativa fantastica per adulti.

La sua nuova storia verterà sulle intricate vicende di due emarginati. Un ragazzo e una ragazza che si si ritrovano a lottare, loro malgrado, per l’affermazione di un mondo meno ingiusto e corrotto…

Ma quale terribile prezzo pagheranno per la loro ribellione?

“Sword Catcher” debutterà sugli scaffali americani il 10 ottobre 2023. Per leggere “Lo Scudo del Principe”, l’edizione italiana del romanzo, occorrerà invece attendere fino al 2024.


“Sword Catcher”: la trama

Nella vibrante città-stato di Castellane, i più ricchi fra i nobili e i più dissoluti fra i criminali hanno una sola cosa in comune: la costante ricerca di ricchezza, potere e piacere edonistico.

Kel è un orfano, sottratto dalla vita che conosceva allo scopo di essere addestrato come Sword-Catcher: il “doppione” di un erede reale, il Principe Conor Aurelian. Kel è quindi cresciuto al fianco del principe, addestrandosi in ogni aspetto del combattimento e dell’arte di governo.

Lui e Conor sono vicini come fratelli. Eppure, Kel sa di avere un unico destino: un giorno, morirà per il principe. Per lui, non esiste altro futuro possibile.

Lin Caster è un membro degli Ashkar, una piccola comunità che ancora possiede delle abilità magiche. Per legge, gli Ashkar devono vivere al di là di una muraglia che li tiene separati dal resto della città; ma Lin, un medico, si avventura continuamente fuori per occuparsi dei morenti e degli ammalati di Castellane.

Eppure, a dispetto delle sue abilità, Lin non può fare niente per guarire la sua migliore amica, Mariam… almeno, non senza prima garantirsi l’accesso a un insieme di conoscenze proibite.

Dopo che un tentativo di assassinio fallito porta i sentieri di Lin e di Kel a incrociarsi, i due giovani vengono attirati nella rete del misterioso Re Straccivendolo, l’uomo che comanda l’ambiente criminale clandestino di Castellan.

Il Re offre a ciascuno dei due la possibilità di ottenere ciò che desidera di più; ma, mentre sprofondano sempre di più in un mondo di intrigo e oscurità, Lin e Kel scoprono una cospirazione di corruzione che si dipana dai più oscuri anfratti alle più alte torri del potere della città.

E, mentre dei segreti a lungo custoditi cominciano pian piano a riemergere, i nostri eroi saranno costretti a chiedere a se stessi: la conoscenza vale davvero il prezzo del tradimento? Un amore proibito può distruggere un regno?

E se quello che hanno appena scoperto bastasse a scaraventare la nazione in una guerra sanguinosa – e il mondo intero nel caos?



Una serie nuova di zecca per Cassandra Clare

Annunciato nel 2017, “Sword Catcher” arriva quindi a inaugurare una nuova fase della carriera di Cassandra Clare. Un percorso autoriale che, dal 2007 a oggi, ha visto l’autrice di “Città di Ossa” dedicarsi quasi esclusivamente alla sua fortunatissima saga di “Shadowhunters” (se escludiamo la breve parentesi rappresentata dalla pentalogia “Magisterium”, scritta a quattro mani con l’amica/collega Holly Black).

Ma da quanti libri sarà composta la serie “Sword Catcher”? È vero che si tratterà di una semplice duologia?

Per scovare la risposta a questa domanda, basta dare un’occhiata alla recentissima intervista che la Clare ha rilasciato su Paste Magazine:

«Sospetto che nessuno di quelli che conoscono i miei libri resterà sorpreso di sentire che ci sono altri libri della serie Sword Catcher in programma [al di là del secondo annunciato]. So tutto quello che succederà nel libro 2, la maggior parte di quello che succederà nel libro 3, qualcosa di ciò che accadrà nel libro 4, e ho anche una vaga idea di quello che potrebbe venire dopo.

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15 sottovalutatissimi libri fantasy “classici” che hanno cambiato la storia del genere fantastico


15 sottovalutati libri fantasy classici da leggere

Libri fantasy “classici”, o grandi classici del fantasy: i due temi sono affini, ma non bisogna commettere l’errore di sovrapporli.

Alcuni lettori, infatti, utilizzano il termine “classico” come se si trattasse di un sinonimo di “epico”. Ma non è questa l’accezione che intendo dare alla parola nel corso di questo articolo e, fra pochissimo, ti renderai conto di cosa intendo.

In effetti, i libri fantasy classici che oggi passeremo in rassegna hanno in comune soltanto due cose:

  1. Si tratta di romanzi che, nel corso delle varie decadi, hanno continuato a far sognare intere generazioni di lettori, influenzando profondamente l’opera dei nostri ATTUALI autori preferiti;
  2. Nonostante il loro valore, spesso tendono a passare inosservati, o comunque in sordina, soprattutto quando posti al confronto di “mostri sacri” del calibro de “Il signore degli anelli”, “Lo hobbit”, “La storia infinita”, “La spada di Shannara” eccetera.

Ti informo, inoltre, che i libri presi in considerazione all’interno di questa lista sono stati pubblicati nel corso di un’ampia spanna di tempo: dai primi anni Trenta all’inizio del Duemila.

A fronte di una serie di considerazioni, ho deciso di citare soltanto quei titoli che un lettore (o aspirante autore) di narrativa fantasy non dovrebbe avere problemi a reperire in lingua italiana.

Nel caso in cui l’argomento dovesse appassionarti, ti invito comunque a dare un’occhiata all’intrigante manuale Guida alla Letteratura Fantastica”, a cura di C. Asciuti (pubblicato da Odoya Edizioni).

Il volume, infatti, riesce a ripercorrere buona parte della storia del genere fantastico, dedicando gran parte della sua voluminosa mole al minuzioso esame di dozzine di trame e personaggi relativi ai più importanti libri fantasy classici del passato.


“Nightrunner” di Lynn Flewelling (1996)

Un uomo di spettacolo, una spia, un ladro: Seregil ha il compito di raccogliere informazioni per conto della Regina, a proposito della minaccia rappresentata dalla guerra di Plenimar.

Durante una di queste missioni, si imbatte in un orfano e decide di prenderlo sotto la sua ala, trasformandolo nel suo apprendista. Non appena uno dei suoi incarichi andrà in malora, precipitando Seregil in uno stato di coma, spetterà proprio ad Alec portare il suo mentore in salvo, e darsi da fare per fermare un sinistro complotto, dalle conseguenze potenzialmente tragiche.


“L’ultimo unicorno” di  Peter S. Beagle (1968)

Quando l’entità protettrice di un bosco comincia a sospettare di essere l’unica superstite della sua specie, si mette in cammino a caccia di risposte. La maggior parte della gente, insensibile al grande mistero della vita e avvolta da una nube di cinismo e disincanto, non riesce neanche a capire cosa si nasconde sotto i suoi occhi, e scambia la creatura per una semplice puledra bianca. Finché non arriva un mago girovago a cambiare le carte in tavola: il suo nome è Schmendrick, ed è l’unico disposto a vedere l’ultimo unicorno per ciò che realmente è. Insieme, i due si mettono in marcia verso una terra lontana e pericolosa; l’unico posto in grado di custodire la risposta alle loro domande, ma anche una tremenda creatura d’incubo, che non aspetta altro che di trascinare il mondo nell’oblio…


“Terramare” di Ursula K. Le Guin (1968)

Uno dei libri fantasy classici più iconici e celebrati del pianeta; una saga epica e metafisica, che riesce a fare del simbolismo e della propria potenza archetipa i suoi principali punti di forza!

Nel mondo di Terramare, composto quasi interamente da acque e da misteriosi arcipelaghi, un ragazzo di nome Ged si mette in marcia verso una scuola di magia, pronto ad andare incontro al suo destino. Il suo addestramento richiederà impegno e spirito di sacrificio, e si concluderà con la sfida più grande che un uomo o una donna possano affrontare: una lotta senza quartiere contro la propria Ombra, la parte oscura e corrotta che risiede in fondo al cuore di ognuno di noi…


“Kane: La saga” di Karl Edward Wagner (1970)

Un intramontabile classico del sottogenere della sword and sorcery.

Si dice che Kane abbia strangolato suo fratello e sia stato maledetto, costretto da un dio folle a girovagare per le terre del mondo, finché non verrà distrutto dalla stessa spirale di violenza che egli stesso ha creato. Attraversando i millenni, il tormentato antieroe di Wagner cambierà quindi professioni e compagni, senza mai rinunciare alla tendenza a cacciarsi nei guai!

Karl Edgar Wagner scrisse racconti e romanzi di fantascienza, horror ed heroic fantasy fino all’anno della sua morte (nel 1994), un trapasso dovuto alla sua lunga dipendenza dall’alcol. Psichiatra disilluso, descrisse la sua visione della vita come “nichilista, anarchica e assurdista“: una concezione che traspare chiaramente dai racconti del suo ciclo di Kane.


“Sovrani delle tenebre” di Tanith Lee (1978)

Supremo fra tutti i demoni massimi fu Azhrarn. Sue furono le burle che crearono gli incubi sulla Terra, che portarono desiderio e pericolo a coloro che si divertiva a visitare; colui che era in grado di creare meraviglie e orrori inimmaginabili.

Una serie di romanzi dark e lussureggianti, abilmente interconnessi fra di loro e liberamente ispirati a “Le Mille e una Notte”. La splendida edizione proposta dalla Oscar Vault raccoglie i primi tre romanzi del ciclo: fra atmosfere fiabesche, viaggi negli inferi e amori dissoluti, si svolge una delle più famose opere di un’autrice che è riuscita a segnare in maniera indelebile la storia del fantasy.

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“Dragonlance: I Draghi dell’Inganno”: Fanucci annuncia il nuovo libro di Tracy Hickman e Margaret Weis


draghi dell'inganno - margaret weis - tracy hickman - dragonlance

Il nuovo romanzo della saga “Dragonlance” uscirà presto anche in Italia: la casa editrice Fanucci ha acquistato i diritti di pubblicazione de “I Draghi dell’Inganno”!

L’editore italiano si prepara a portare in libreria l’attesissima opera di Tracy Hickman e Margaret Weis  nel corso dell’autunno 2022.

Questa nuova avventura ambientata a Krynn segnerà l’inizio di una trilogia chiamata “Dragonlance: Destinies”.

A quanto pare, “I Draghi dell’Inganno” vedrà tornare in scena diversi personaggi amati dai fan di lunga data.

Ma, per citare le parole dello stesso Hickman, segnerà soprattutto il debutto di una nuova eroina nel mondo classico di Dragolance.


“I Draghi dell’Inganno”: la trama

Destina Rosethorn—come implica il suo nome— si è sempre considerata una figlia prediletta del destino.

Ma quando suo padre muore nella Guerra della Lancia, il suo mondo attentamente costruito si infrange in un milione di pezzi.

Destina non perde soltanto il suo amato padre, ma anche l’eredità che lui intendeva lasciarle: un fidanzato ricco, il dominio sulle terre di famiglia e sul loro castello.

Adesso che non le rimangono altro che il suo acume e la sua determinazione a supportarla, Destina decide di mettere in moto un piano molto audace: assicurarsi un artefatto di cui ha letto in uno dei libri di suo padre, tornare indietro nel tempo e prevenire la morte del genitore.

L’ultimo custode conosciuto del congegno era uno degli Eroi della Lancia: un kender dallo spirito libero di nome Tasselhoff Burrfoot.

Ma quando Destina arriva a Solace – dimora non soltanto di Tas, ma anche degli eroi Caramon e Tika Majere— mette in moto una catena di eventi più letali di quanto avrebbe potuto anticipare: una che potrebbe benissimo alterare non soltanto la sua storia personale, ma anche il fato del mondo intero, permettendo a un male un tempo sconfitto di riguadagnare l’ascendente perduto!

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“A Day of Fallen Night” di Samantha Shannon: trama, cover e data d’uscita del prequel de “Il Priorato dell’Albero delle Arance”


day of fallen night - samantha shannon - copertina

L’attesissimo “A Day Of Fallen Night – The Roots of Chaos”, il nuovo libro fantasy di Samantha Shannon, arriverà nelle librerie americane il 28 febbraio 2023.

Il libro, un maxi-volume della titanica portata di 800 pagine, sarà un prequel dello straordinario bestseller “Il Priorato dell’Albero delle Arance”.

La trama di questa nuova uscita si focalizzerà sulle gesta di un terzetto di donne straordinarie, pronte a difendere il mondo da un terrificante avversario

Per avere ulteriori dettagli, ti esorto a leggere la mia recensione completa di “A Day of Fallen Night”! ;D


“A Day Of Fallen Night”: la trama

Tunuva Melim è una sorella del Priorato dell’Albero delle Arance. Per cinquant’anni, ha continuato ad addestrarsi per uccidere i draghi – ma non ne è più apparso uno dai tempi del Senza Nome, e la generazione più giovane sta cominciando a mettere in discussione la stessa esistenza del Priorato.

Al nord, Sabran l’Ambiziosa ha sposato il nuovo Re di Hroth, salvando il suo regno dalla rovina per il rotto della cuffia. La loro figlia, Glorian, segue la sua ombra – per diventare ciò che ha sempre voluto essere.

I draghi dell’Est hanno dormito per secoli. Dumani vive in un tempio di montagna Seiikinese, un luogo in cui i sacerdoti cercano di risvegliare le divinità dal Lungo Riposo – ma una persona proveniente dal passato di sua madre sta arrivando per lei.

Non appena il Dreadmount erutterà, portando con sé un’età di terrore e violenza, toccherà proprio a queste donne sollevare la testa e ergersi in difesa dell’umanità, contro una nuova minaccia di devastante portata…



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“Untethered Sky” è il nuovo libro fantasy di Fonda Lee


Untethered Sky - fonda lee - copertina

Untethered Sky” sarà il nuovo libro fantasy di Fonda Lee, autrice del romanzo rivelazione del 2017 “Jade City”!

In questo suo nuovo lavoro, una donna in preda a un’ossessione di vendetta stringerà un legame con una creatura leggendaria allo scopo di sterminare i mostri che hanno devastato la sua famiglia.

Ma quale terribili sacrifici sarà chiamata a compiere lungo la strada?

“Untethered Sky” sarà disponibile in inglese a partire dall’11 aprile 2023.


La trama

La famiglia di Ester è stata distrutta dall’attacco di una manticora, un mostro che ha ucciso sua madre e il suo adorato fratellino.

Da quel giorno, alla ragazza non è rimasto altro che un padre avvolto in un sudario di perpetuo dolore e silenzio, e il soverchiante, bruciante desiderio di sterminare le creature che le hanno portato via ogni cosa.

E così, Ester decide di recarsi là dove gli immensi Roc della leggenda sono volati per dare la caccia alle manticore in compagnia dei loro coraggiosi e devoti compagni umani.

Ester viene quindi messa in coppia con un Roc appena nato di nome Zahra, trovando finalmente uno scopo e la determinazione necessaria a consacrare se stessa a una chiamata che richiede un sacrificio assoluto: legarsi a una creatura che non sarà mai in grado di ricambiare il suo amore.

La terribile partnership fra la donna e il Roc condurrà Ester non soltanto a imbarcarsi nelle più pericolose battute di caccia alle manticore, ma anche in un viaggio di perseveranza e accettazione.


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