“My Best Friend’s Exorcism”: la recensione del libro horror di Grady Hendrix


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In America, i lettori appassionati di horror sanno che “My Best Friend’s Exorcism” di Grady Hendrix è un imperdibile classico moderno del genere.

La più divertente, folle, epica, commovente commedia dark sugli esorcismi che sia mai stata scritta!

Ne avevo sentito parlare spesso, ma, per un motivo o per un altro, mi ero sempre ritrovata a rimandare il momento della lettura. Almeno fino a quando non saputo del suo omonimo adattamento cinematografico, e dell’ imminente sbarco della pellicola sul servizio streaming Amazon Prime Video.

È stato allora che ho capito: era finalmente arrivato il momento di recuperare il romanzo.

E alla buon’ora, ragazzi!

La verità?

Non sapevo cosa mi stavo perdendo…


La trama

È il 1988.

Abby e Gretchen hanno appena cominciato il secondo anno di liceo. Sono migliori amiche sin dai tempi delle elementari, abituate a fare insieme qualsiasi cosa e ad essere l’una il punto di riferimento dell’altra.

Ma una sera, durante un festino finito male, Gretchen si perde nella foresta e rimane dispersa per una notte intera.

Quando torna indietro, l’amica di Abby sembra… diversa. Strana. Irritabile. Imprevedibile.

E, presto, una serie di sinistri incidenti comincia a verificarsi ovunque Gretchen si avvicini.

Abby comincia a indagare, ma l’unica risposta sensata ai suoi tormenti sembra essere quella più inverosimile.

Gretchen non è più se stessa. Gretchen vuole fare del male alla gente. Gretchen è un’altra persona.

Gretchen è… posseduta dal diavolo?!


“My Best Friend’s Exorcism”: la recensione

Chi è convinto che l’amore romantico sia l’unico degno di essere celebrato, l’unico in grado di dare un senso a questa nostra tetra, strana e grigia vita…

Bè, diciamoci la verità: non ha davvero capito una cippa di come funzionano le cose, dico bene?

“My Best Friend’s Exorcism” racconta una delle più belle storie d’amore di cui abbia mai letto.

Solo che:

a) il libro di Grady Hendrix è un horror e, come tale, in grado di farti accapponare la pelle nei momenti più impensati;

b) le protagoniste, Abby e Gretchen, non sono innamorate, nel senso romantico e “fisico” del termine. Sono amiche del cuore. Anime gemelle. Semplicemente la persona più importante, l’una nella vita dell’altra.

Almeno fino a quando non arriva Satana a metterci lo zampino.


I mostri dell’adolescenza

Se ci fai caso, quella della possessione demoniaca (o della trasformazione in creatura mostruosa) in età adolescenziale è una metafora a cui il genere horror ricorre spesso. E ha perfettamente senso che sia così: tutti quei cambiamenti, le ansie, le pressioni sociali, gli sbalzi di personalità…

Chi non è disposto ad ammettere che la pubertà fa paura, chiaramente soffre di amnesia selettiva. Oppure è un gran bugiardo.

In “My Best Friend’s Exorcism”, Grady Hendrix riesce a raccontare questa complicata fase della vita di ogni essere umano con una leggerezza e una profondità in grado di togliere il fiato.

Da un lato, infatti, l’ironia e il folle umorismo macabro dell’autore riescono a rendere piacevoli e divertenti perfino le scene della storia connotate da una spiccata vena splatter.

Dall’altra, la sua acuta sensibilità – in combinazione alla sua assurda capacità di costruire dei personaggi in grado di trascendere l’unidimensionalità della carta stampata – fa sì che leggere la storia di queste due ragazzine così ordinarie, così speciali, così uniche, si trasformi per il lettore in una vera e propria esperienza catartica.


Il diavolo dentro

Se, da una parte, “My Best Friend’s Exorcism” non si fa problemi a rendere i dovuti omaggi a “L’Esorcista”, dall’altro non esita neppure a sollevare un dito medio in un grande, accorato e sentitissimo “Fuck You!” rivolto a tutte gli orpelli cattolico-moralisti che circondano alcuni dei sottotesti di quella storia.

Il punto è che, forse, non c’è davvero bisogno di agitare croci in giro o intonare inni, quando si tratta di dare battaglia al diavolo. E non ci sarà mai prova più grande dell’esistenza di Dio, della presenza nella tua vita di una persona disposta a battersi contro le schiere dell’inferno per te.

In “My Best Friend’s Exorcism”, Hendrix riduce briosamente a brandelli l’ingenua convinzione (tipicamente anni Ottanta) che ogni singolo male del mondo sia imputabile all’attività di satanisti, coltivatori di sostanze stupefacenti, videogiochi violenti, CD pieni di messaggi subliminali eccetera. Che la colpa della nostra sofferenza vada ricercata dappertutto, insomma… tranne che da qualche parte dentro di noi, o nell’indifferenza e nell’inadeguatezza di chi avrebbe dovuto proteggerci.

In effetti, direi che la sua commedia contiene ben più di una semplice punta di satira sociale.


Il Male nei sobborghi

Non a caso, pur appartenendo a una fascia mediamente alta, Gretchen, Abby e le loro amiche vivono all’ombra di una comunità che ha fatto di ipocrisia, pregiudizio e omertà il proprio scudo inossidabile.

I loro genitori sono TERRIBILI, ciascuno per i propri motivi, e alla faccia di qualsiasi ridicolo luogo comune vada tanto per la maggiore in questi giorni.

I papà e le mamme della generazione precedente non erano necessariamente migliori di quelli di oggi, soltanto perché spingevano i figli a reprimere i propri disagi tramite sganassoni o abusi verbali. E lo stesso vale per insegnanti, allenatori, figure autoriali d’ogni tipo.

Al contrario. Gli adulti del libro di Hendrix sono degli inetti, uomini e donne totalmente incapaci di ascoltare i bisogni dei loro figli. Preferiscono limitarsi a giudicarli. A punirli, urlargli contro, sbattendogli ripetutamente la porta in faccia…

Ed è proprio questa totale alienazione del cuore, in ultima analisi, a invitare il diavolo sulla soglia di questa sonnacchiosa cittadina americana.


«Il mio riflesso e la mia ombra…»

Se volessi, potrei riempire un quaderno intero di citazioni tratte da “My Best Friend’s Exorcism”.

Alcuni dialoghi mi hanno fatto rotolare dal ridere. Altri, mi hanno fatto riflettere. Mentre l’efficacia di alcune battute, purtroppo, è caduta nel vuoto a causa della mia totale ignoranza di determinati riferimenti alla cultura pop degli anni Ottanta.

In ogni caso, non credo che dimenticherò mai Abby e Gratchen, o quel loro amore così puro, così assoluto, così incondizionato…

Il genere di sentimento che, forse, solo i bambini sono capaci di provare; ma che solo gli adulti destinati all’inferno (in terra) possono davvero dimenticare.

Porterò il bellissimo finale di questo libro con me per tanto, tantissimo tempo.

Fino al prossimo passaggio della Cometa di Halley, magari.

Noi teniamo le dite incrociate…


Che cosa ne pensi della mia (emotiva) recensione di “My Best Friend’s Exorcism””?

Ti piacerebbe leggere il libro di Grady Hendrix, o guardare il film su Prime Video? 🙂


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