
La recensione di “The Stolen Heir” approda finalmente sul blog, per la gioia di tutti i fan di Holly Black…
Ma come sarà questo primo libro della nuova duologia ambientata nel regno di Elfhame, e fino a che punto gli appassionati della serie potranno aspettarsi di apprezzare i suoi nuovi protagonisti e i suoi nuovi villains?
Bè, la risposta breve a questa seconda domanda è molto semplice: parecchio, a patto di tenere a freno le aspettative sul versante “romance”!
E di partire dal presupposto che Oak, per quanto simpatico e piacevole, non potrà mai prendere il posto di Cardan.
La trama
Sono passati otto anni dalla Battaglia del Serpente. Ma nel gelido nord, Lady Nore della Corte dei Denti ha reclamato la Cittadella dell’Ago Ghiacciato.
Corre voce che, adesso, la sovrana traditrice stia usando un’antica reliquia per creare mostri di bastoni e neve; un’orda di creature costrette a ubbidire al suo volere e a portare avanti i suoi piani di vendetta.
Nel frattempo, Suren, la regina-bambina della Corte dei Denti, nonché unica persona al mondo in grado di esercitare autorità su sua madre, è fuggita nel regno degli umani. E lì “Wren” continua a vivere da anni, isolata e in uno stato semi-ferale; dimenticata e abbandonata da tutti coloro che conosceva e amava.
Tormentata dal ricordo delle crudeltà che i suoi genitori fatati le hanno inflitto, Wren si diverte a spezzare le maledizioni e i cattivi affari che gli umani più sconsiderati tentano di stringere con i fay approfittatori.
La ragazza si culla nella falsa illusione che la vecchia strega della tempesta, Bogdana, non nutra più alcun interesse per lei… Almeno, fino a quando la megera non torna a perseguitarla, dandole la caccia attraverso le strade notturne di un insediamento umano.
Ma a soccorrerla provvede il principe Oak, l’erede di Elfhame in persona. Lo stesso giovane a cui, un tempo, Wren era stato promessa in matrimonio, e nei confronti del quale lei cova del risentimento mortale.
Oak, adesso, ha diciassette anni. È affascinante, carismatico e terribilmente manipolatorio. Ha anche intrapreso una missione destinata a condurlo a nord, verso le terre di lady Nore, e desidera che Wren si prepari ad aiutarlo.
Ma acconsentire significa provare a schermare il proprio cuore dall’attrazione che prova per lui. Un ragazzo che, un tempo, Wren conosceva molto bene, ormai trasformatosi nel principe di cui non può fidarsi.
E confrontarsi, una volta per tutte, con gli orrori del passato che pensava di essersi lasciata alle spalle…
“The Stolen Heir”: la recensione
Ascolta, sto per rivelarti un piccolo segreto…
So che la maggior parte della gente che sceglie di leggere i libri di Holly Black, lo fa perché arriva a sentirsi attratta dalla forte componente sentimentale che permea le sue storie.
A sentir parlare molte lettrici, in effetti, sembra che debba essere tutto un Cardan di qui, Cardan di là… “Ma che bel tipo, che tizio seducente, irresistibile, grandioso, sì sì, certo, come no, bla bla bla.”
Eppure, posso assicurarti che non è per questo che continuo a leggerli IO.
Della trilogia iniziata con “Il Principe Crudele” ho sempre amato, piuttosto, l’originale complessità delle tematiche (vale a dire, la quasi-impossibilità di coltivare una relazione semplice e “pulita” con la propria famiglia…) e la costruzione della protagonista; il rapporto fra Jude e suo padre, Madoc, e quello (altrettanto problematico) fra l’eroina e le sue due eccentriche sorelle.
Mi ha fatto estremamente piacere, quindi, ritrovare gli stessi spunti e la stessa profondità anche all’interno dell’intreccio di “The Stolen Heir”.
A partire dal brutale ed efferato prologo del nuovo libro di Holly Black; un breve capitolo che, di per sé, secondo me vale già il tempo speso per la lettura…
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