“Emily Wilde’s Encyclopaedia of Faeries”: la recensione del libro fantasy di Heather Fawcett


Emily Wilde's Encyclopaedia of Faeries - recensione - heather fawcett

Dopo l’annuncio dell’uscita USA e quella italiana, ormai imminente, arriva la recensione di “Emily Wilde’s Encyclopaedia of Faeries”, libro fantasy sulle fate firmato dall’autrice canadese Heather Fawcett.

Un romanzo dolcissimo (ma tutt’altro che zuccheroso!), avventuroso e ricco di verve, al perfetto crocevia fra cozy fantasy e light academia.

Sai che ti dico?

Per una volta, voglio proprio sbilanciarmi: siamo ancora a febbraio, ma scommettiamo che “L’Enciclopedia delle Fate di Emily Wilde” sarà una delle mie letture preferite del 2023?


La trama

Emily Wilde è una rispettata accademica di Cambridge, una delle massime esperte di folclore e “driadologia”, la scienza che studia gli usi e i costumi delle varie specie fatate disperse ai quattro angoli del globo.

Una sorta di “zoologia” delle fate, insomma.

L’unica cosa che manca alla sua carriera?

Riuscire a firmare la primissima Enciclopedia interamente dedicata al mondo dei faery.

Per questo, Emily ha deciso di dedicare gli ultimi nove anni della sua vita alla stesura di un’immensa guida sul campo, a cui non manca ormai che l’ultimo capitolo… una sezione che Emily intende riservare ai “Nascosti”, una dispettosa razza fatata che vive solo nelle più gelide selve incontaminate dei Paesi del Nord.

La nostra eroina parte dunque alla volta dell’isolato villaggio di Hrafnsvik, determinata a consacrarsi alle sue ricerche e a tenersi alla larga dai curiosi abitanti locali.

In effetti, Emily ama considerarsi un vero e proprio “lupo solitario”. Burbera, goffissima e sorprendentemente incline a dire sempre la cosa sbagliata nel momento più inopportuno, non ha amici all’infuori del suo bizzarro e affettuoso cane nero, Shadow.

Emily non vede motivo di cambiare abitudini. Dopotutto, sta benissimo per conto suo… O così ha sempre pensato.

Almeno fino a quando Wendell Bambleby – il suo solare, esasperante e tragicamente comico rivale accademico – non decide di raggiungerla in città, pronto ad affiancarla nella ricerca sui Nascosti.

La presenza dell’uomo sul posto sortisce il doppio effetto di frustrare e confondere Emily. Anche perché, per la maggior parte del tempo, la studiosa non riesce a decidere se preferirebbe baciare Wendell, oppure strozzarlo con le sue mani.

Tuttavia, mentre si avvicina alla scoperta che le permetterà di svelare i segreti dei Nascosti, la nostra eroina si ritrova improvvisamente per le mani un altro mistero: chi diavolo è Wendell Bambleby, in realtà?

Da dove viene? E, soprattutto, che cosa vuole?

Perché è chiaro che l’affascinante collega le sta nascondendo qualcosa…

Eppure, per trovare le risposte che cerca, Emily stavolta dovrà risolvere il mistero più grande di tutti… il suo stesso cuore.



“Emily Wilde’s Encyclopaedia of Faeries”: la recensione

Nel remoto caso in cui non si fosse capito, nutro un debole irrazionale per i libri fantasy che parlano del Piccolo Popolo. Sempre stato così, da che sia in grado di ricordare.

Eppure, sulle prime, temevo che “Emily Wilde’s Encyclopaedia of Faeries” potesse rappresentare un’immersione un po’ troppo drastica nel regno del romance (anche se sapevo già che il trope romantico principale avrebbe ruotato attorno alla classica dinamica del “GrumpyXSunshine”, peraltro una delle mie preferite).

E Invece…!

Devo ammettere che, nel giro di pochissimi capitoli, il libro di Heather Fawcett è riuscito a rapirmi, regalandomi un intreccio avventuroso e vivace, un’incantevole ambientazione nordica e un’atmosfera degna di alcune delle mie storie fantasy preferite: mi vengono in mente “Cuore Oscuro” di Naomi Novik e “L’Orso e l’Usignolo” di Katherine Arden, tanto per cominciare; ma anche (e, forse, soprattutto…) l’adorabile “Legends and Lattes” di Travis Baldree.

Parte del mio livello di gradimento va senz’altro attribuito all’ottima costruzione dei personaggi. Emily è una protagonista meravigliosa, forte e al tempo stesso incredibilmente cocciuta, stravagante e piena di insicurezze.

Wendell Bambleby, dal canto suo, è probabilmente il più originale, esilarante e convincente interesse romantico maschile di cui abbia letto negli ultimi anni! Un eroe che ama cucire, riordinare la casa e poltrire sopra ogni cosa; ma che si rivela anche capace, all’occorrenza, di tirare fuori una grinta e un coraggio invidiabili.

Il discorso, fortunatamente, vale anche per i comprimari. Con il loro carico vitale di simpatia e stramberia assortita, infatti, devo ammettere che gli abitanti di Hrafnsvik mi hanno completamente conquistato!


Chi è pronto a incontrare le fate?

Il fantasy di Heather Fawcett riesce a fare dell’ironia e del senso dell’umorismo i propri marchi distintivi.

Gli effervescenti dialoghi in stile “Gilmore Girls” e le divertenti note a piè di pagina ne offrono la testimonianza incontrovertibile. Idem dicasi per i coinvolgenti racconti popolari inseriti fra le pagine del diario di Emily e per i simpatici retroscena che scandiscono il passato di alcuni personaggi del villaggio.

Ma sarebbe ingiusto proseguire la recensione di “Emily Wilde’s Encyclopaedia of Faeries” senza sottolineare l’immensa preparazione dell’autrice in materia di folclore e tradizioni popolari. O senza soffermarci un momento a parlare della sua eccellente capacità di gestire la trama.

Un intreccio brillante e magistralmente congegnato che, in mani meno competenti, avrebbe sicuramente rischiato di incorrere in difetti quali dispersività o aritmia rapsodica.

Non in questo caso: Heather Fawcett riesce a bilanciare i tre atti del suo romanzo con una precisione millimetrica, centrando la perfetta dose di magia, buoni sentimenti e azione necessari allo sviluppo del plot.

Leggere la sua “Enciclopedia delle Fate” mi ha portato in dono, insomma, un rassicurante senso di tepore, un profondo senso di connessione e tanti, tantissimi sorrisi!

Non vedo l’ora di mettere le mani sul sequel, “Emily Wilde’s Map of the Otherlands”. Aspettando il 2024, non mi resta quindi che augurarmi di vedere approdare al più presto questa strepitosa saga anche qui da noi in Italia…

Nel frattempo, ti ricordo che puoi acquistare la tua copia de “L’Enciclopedia delle Fate di Emily Wilde” su Amazon. In italiano a partire dal 16 gennaio 2024,per Mondadori, con traduzione di Alice Casarini.


*Un altro divertente libro fantasy sulle fate, uscito di recente, è “The Stolen Heir” di Holly Black.


E tu?

Cosa pensi della mia recensione di “Emily Wilde’s Encyclopaedia of Faeries”?

Ti piacerebbe leggere il primo volume della nuova serie di Heather Fawcett? 🙂


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Un pensiero su ““Emily Wilde’s Encyclopaedia of Faeries”: la recensione del libro fantasy di Heather Fawcett

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