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“The Scarlet Throne” di Amy Leow: fino a che punto ti spingeresti pur di rimanere al potere?


the scarlet throne - amy leow

L’editore americano Orbit pubblicherà “The Scarlet Throne“, libro fantasy di esordio della giovane autrice Amy Leow. Il romanzo debutterà il prossimo 12 settembre.

Si tratta di un libro dalla trama molto particolare, che segue la spirale di corruzione e violenza di una donna determinata a scendere a qualsiasi compromesso pur di tenersi stretto un potere duramente guadagnato. Compreso stringere un patto con un demone, e simulare per la propria magia un’improbabile origine divina…

Un fantasy politico dalle tonalità estremamente dark, insomma, ricco di intrighi e lotte intestine fra fazioni rivali. Animato da una protagonista moralmente ambigua che – come si premura di sottolineare la stessa Leow – non è “cattiva per finta”, e non ha nessuna intenzione di schierarsi dalla parte del bene alla vista del primo giovanotto di belle speranze intento a passare da quelle parti…


“The Scarlet Throne”: la trama

Binsa è una divinità vivente. Gli dei l’hanno scelta per dispensare, al tempo stesso, misericordia e castigo dell’alto della sua postazione sul Trono Scarlatto.

Ma il regno di Binsa nasconde un segreto mortale. Perché, invece di incanalare la saggezza di una divinità immortale, il corpo della donna ospita un demone.

Adesso, però, i suoi sacerdoti stanno cominciando a nutrire dei forti sospetti. E quando una nuova ragazza, Medha, viene scelta per prendere il suo posto, Binsa e il suo demone stringono un accordo: per amplificare i suoi poteri e aiutarla a strappare il controllo della nazione dalle mani dei chierici, lei gli sacrificherà delle vite umane.

Ma quanta della propria umanità sarà disposta a sacrificare, Binsa, nella sua insaziabile ricerca di potere?

Di rado i patti con i demoni si rivelano così semplici…


Abbracciando il tuo “inner villain”…

Il 15 aprile 2024, Amy Leow ha scritto un articolo pubblicato sul magnifico sito “The Fantasy Cafe“. Molte delle sue dichiarazioni si sono rivelate illuminanti… oltre ad avermi trasmesso una gran voglia di leggere “The Scarlet Throne” e conoscere i suoi personaggi!

A partire da Binsa, una protagonista che la Leow definisce con due aggettivi piuttosto eloquenti: “messy” e “batshit-crazy“.

«Amo i personaggi squilibrati. Soprattutto, amo i personaggi femminili squilibrati. C’è qualcosa di stranamente catartico nella vista di un personaggio femminile che sbarella completamente e costringe tutti a inchinarsi ai suoi piedi, forse perché, molto spesso, nella vita reale alle donne non viene concesso di comportarsi in questo modo.

Anche il mondo ama i personaggi così. Le protagoniste femminili di tanti libri hanno un tocco di oscurità dentro di loro, e così tanta parte del marketing che ci gira attorno – soprattutto all’interno della cerchia della speculative fiction – ruota attorno a queste donne moralmente ambigue, tenute a prendere decisioni complesse e in possesso di motivazioni altrettanto complesse.»

Amy Leow

Tuttavia, secondo l’autrice di “The Scarlet Throne”, perfino in questi libri continua a mancare qualcosa.

Perché, pur amando profondamente queste letture e rendendosi conto che non c’è assolutamente nulla di sbagliato nella caratterizzazione scelta per tutte queste eroine, il problema al cuore della questione rimane lo stesso: anche se, a volte, queste donne si ritrovano a rivestire il ruolo di antagonista, alla fine dimostrano sempre di possedere qualche qualità in grado di redimerle.

Compiono un genocidio? Eh, ma l’hanno fatto soltanto perché speravano di proteggere le persone che amano…

Il mondo le considera delle perfide tiranne? Sì, ma per il loro popolo sono praticamente delle sante che camminano…


Rivendicando l’assoluta libertà di essere malvagi… perché sì!

«Quasi come se le donne non potessero essere malvage per il gusto di esserlo, mentre le malefatte degli uomini non hanno bisogno di giustificazioni… perché, apparentemente, soltanto gli uomini possono essere cattivi per natura

Amy Leow

Secondo l’autrice, insomma, il concetto di “morally grey”, in riferimento alle azioni di personaggi femminili, ultimamente viene utilizzato un po’ troppo a casaccio.

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“A Good Girl’s Guide to Murder”: la recensione della serie tv mistery disponibile su Netflix


a good girl's guide to murder - recensione serie tv

Titolo originale: A Good Girl’s Guide to Murder

Genere: Mistery/Teen

Anno: 2024

Piattaforma: Netflix

Stagione: 1

Cast: Emma Myers; Zain Iqbal; India Lillie Davies; Asha Banks; Anna Maxwell Martin.


Di cosa si tratta:

La comunità di Little Kilton, una deliziosa cittadina britannica da cartolina, non si è mai ripresa del tutto dalla tragedia che l’ha colpita anni prima: la scomparsa dell’adolescente Andie Bell (India Lillie Davies), una ragazza popolare e apparentemente benvenuta da tutti.

A quanto pare, il suo ragazzo, Sal (Rahul Pattni), ha ucciso Andie e poi si è tolto la vita, probabilmente in preda ai sensi di colpi. Ma, in realtà, il corpo di Andie non è mai stato trovato, e la liceale Pippa Fitz-Amobi (Emma Myers) non si è mai bevuta del tutto questa versione della storia.

Per quale ragione una persona gentile, premurosa e altruista come Sal avrebbe dovuto fare del male a Andie? Il biglietto di scuse che Sal si è lasciato alle spalle ha spazzato via ogni dubbio dalla mente della polizia, per cui nessun detective si è sforzato di indagare seriamente sul caso o ha sperperato tempo e risorse preziose nell’impossibile tentativo di ritrovare Andie.

Dietro il pretesto di un compito scolastico, Pippa decide quindi di avviare un’indagine tutta sua, reclutando, fra le altre cose, l’aiuto di Ravi (Zain Iqba), il fratello minore di Sal.

Ma le domande e le teorie di Pippa smuoveranno un autentico vespaio a Little Kilton, una città che ha sempre saputo custodire bene i suoi segreti…

E così, mentre la ricerca della verità da parte di Pippa inizia ad assumere sempre più i connotati di un’oscura ossessione, dall’ombra qualcuno si prepara a intervenire, tenendo d’occhio ogni mossa della ragazza e spingendosi al punto di minacciare i suoi affetti più cari…


“A Good Girl’s Guide to Murder”: la recensione della serie tv Netflix

Si può essere fan della strepitosa trilogia YA di Holly Jackson e contemporaneamente di questo (succinto) adattamento televisivo targato Netflix?

Al di là di ogni possibile polemica sull’argomento, mi sembra che sia questa la domanda che ha cominciato a ronzare nella mente della maggior parte di noi lettori.

Perché, certo, sei episodi sembrano pochi per esplorare l’intrigante mistero e le coinvolgenti dinamiche relazionali di cui “Come Uccidono le Brave Ragazze”, in versione romanzo, riesce a parlare in modo così immersivo e convincente. E non è tanto il numero degli eventi tagliati o rimaneggiati a disturbare il lettore fedele, secondo me, quanto piuttosto il frenetico ritmo da videoclip con cui la sceneggiatura continua a stordire e bersagliare lo spettatore.

Un assoluto ciclone di colpi di scena, sì. Gli stessi che ritroviamo fra le pagine del libro della Jackson, a livello sia quantitativo che contenutistico. Peccato che, senza le doverose “pause” necessarie ad assimilare le nuove informazioni (le parentesi ironiche, le gag, le sottotrame ecc.) l’abbondanza di twist faccia presto a trasformarsi in una sorta di sovrabbondanza, complici anche un montaggio pressante e una colonna sonora che si sforza così tanto di strizzare l’occhio alla generazione Alpha, da risultare addirittura ridondante…


“Adattare” significa “cambiare”

In realtà, i sei episodi di “A Good Girl’s Guide to Murder” si lasciano guardare in preda a un certo senso di piacere colpevole. Sospetto che i lettori faranno fatica a spiegare, a un amico del tutto ignaro dei romanzi, per quale motivo la visione abbia lasciato così tanti di noi in preda a una leggera sensazione di amaro in bocca.

La trama è serrata e interessante, dopotutto; i personaggi, ben caratterizzati e pieni di sorprese. Il cast svolge un lavoro esemplare, a partire dalla meravigliosa Emma Myers. Infatti, l’attrice americana di “Wednesday“, con i suoi occhioni espressivi e i suoi variopinti costumi, riesce a centrare alla perfezione quel peculiare connubio fra adorabile “goofiness” e ostinata determinazione da segugio che contraddistingue l’essenza stessa del personaggio di Pippa (perfino là dove la sceneggiatura si rifiuta palesemente di assisterla nel compito).

Lo script, dal canto suo, vanta almeno tanti pregi quanti difetti. Ad esempio, ho apprezzato molto la scena d’apertura del primo episodio, e in modo particolare la “presentazione” al pubblico di Pippa: infatti, la cronica incapacità di mentire dimostrata dall’eroina mette immediatamente in risalto la sua natura da cronica “brava ragazza” e permette anche chi non ha familiarità con il lavoro della Jackson di cogliere l’essenza del personaggio in un battibaleno.

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5 libri thriller in cui il serial killer è una donna (no spoiler)


Esistono dei libri thriller in cui il serial killer è una donna?

Il ruolo di villain o di antieroe, in un romanzo di questo genere, spetta necessariamente a un personaggio maschile?

Ovviamente no, e basta pensare alle parole “Annie Wilkes” o “Amy Dunne” per capire che chiunque pensi il contrario sta prendendo un grosso granchio!

Perciò, nella settimana d’uscita di “The Eyes Are the Best Part”, ho pensato bene di dedicare un articolo al tema delle “donne assassine” nei thriller. Come sempre, se ti va, fammi sapere se c’è qualche altro titolo che vedresti bene all’interno di questa lista, o se alcuni di quelli elencati ti sono piaciuti in modo particolare!


5 libri thriller in cui il serial killer è una donna

“Mia Sorella è una Serial Killer” di Oyinkan Braithwaite

libri thriller serial killer donna - mia sorella è una serial killer

Il libro di Oyinkan Braithwaite è un pageturner di proporzioni colossali: scorrevolissimo, teso come una corda di violino e dannatamente avvincente dal punto di vista psicologico! L’ho divorato in meno di 24 ore, e non vedo l’ora di scoprire cosa tirerà fuori dal cilindro questa brillante scrittrice nigeriana nel corso degli anni a venire.

La protagonista è Korede, una giovane donna che ha una sorella popolarissima e amata da tutti. Ayoola, infatti, è sempre stata molte cose: la figlia preferita, la ragazza d’oro, quella ammirata dalle sue coetanee e corteggiata da tutti i ragazzi. Peccato che Ayoola sia anche una spaventosa sociopatica.

E che il nuovo fidanzato di Ayoola sia praticamente il terzo di fila ad aver fatto una brutta fine, pugnalato al cuore dal coltello di Ayoola.

Korede è l’angelo custode di sua sorella. Colei che ha dovuto imparare tutte le migliori soluzioni per la rimozione del sangue dai tappeti, i modi più efficaci per spostare un corpo e impedire ad Ayoola di postare immagini felici su Instagram, mentre dovrebbe essere impegnata a piangere per la “scomparsa” del suo ragazzo.

Almeno fino a quando la sorella assassina di Korede non poggia gli occhi sul gentile, affascinante dottore per cui la nostra eroina ha una cotta da tempo immemorabile. Perché, non appena il medico in questione le chiede il numero di telefono di Ayoola, Korede capisce che dovrà decidere fino a che punto sia disposta a spingersi, pur di proteggere la sua incorreggibile sorella serial killer…

La casa editrice La Nave di Teseo ha portato “Mia Sorella è una Killer” nelle librerie italiane nel luglio del 2020. Puoi recuperare questo spumeggiante e irriverente thriller al femminile su Amazon!


“Non Imparano Mai” di Layne Fargo

Scarlett Clark è un’eccellente insegnante di inglese. Ma è ancora più brava nell’arte di non farsi incriminare per omicidio.

Ogni anno, la dottoressa Clark si mette alla ricerca dell’uomo peggiore presso la Gorman University – e non ha importanza che si tratti di un professore, di uno studente o altro – e progetta la sua condanna a morte.

Grazie alla sua meticolosa attività di pianificazione, è sempre riuscita a evitare di attirare l’attenzione su di sé. Adesso, però, si sta preparando a compiere la sua missione più importante, e proprio mentre la scuola inizia a indagare sulla sinistra scia di morte che sembra affliggere l’istituto.

Determinata a tenersi stretti i suoi nemici, la dottoressa Clarke si insinua nell’indagine e affascina la donna al comando delle operazioni. Tutto si svolge secondo i suoi piani… fino a quando non perde il controllo con la sua ultima vittima, mettendo a repentaglio tutto ciò per cui ha lavorato finora.

Dalla penna di Layne Fargo, il romanzo perfetto per chuinque sia alla ricerca di un thriller con una serial killer donna come protagonista e/o abbia amato follemente il film “Una Donna Promettente” di Emerald Fennell.

L’edizione italiana, pubblicata da Mondadori, sarà disponibile in libreria e su Amazon a partire dal 16 luglio 2024.


“The Eyes Are the Best Part” di Monika Kim

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La vita di Ji-won è allo sbaraglio. La relazione segreta di suo padre ha devastato la sua famiglia, costringendola a farsi in quattro per cercare di rimetterla in sesto.

Così, non appena il nuovo ragazzo bianco di sua madre – un tizio assolutamente insopportabile – entra in scena, vantandosi dei suoi pregiudizi a proposito della cultura coreana e sbavando su ogni singola cameriera asiatica nei ristoranti, la ragazza fa del suo meglio per contenere le sue emozioni.

Ma mentre lui non fa nient’altro che osservare con aria inquietante lei e le sue sorelle, nello striminzito appartamento che condividono tutti insieme, Ji-won inizia a lasciarsi ossessionare dalla brillante colorazione blu dei suoi occhi.

Così, mentre la sua fissazione e la sua rabbia iniziano a crescere, Ji-won capisce che dovrà fare tutto il possibile per salvare la sua famiglia… nonché per saziare i nuovi, inquietanti appetiti che hanno iniziato a tormentarla.

Puoi acquistare su Amazon la tua copia di “The Eyes Are the Best Part”. Il romanzo d’esordio di Monika Kim è disponibile, per il momento, esclusivamente in lingua inglese.


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“Fancy Dance”: la recensione del (bellissimo) film con Lily Gladstone


fancy dance - film recensione

Titolo: Fancy Dance

Regia: Erica Tremblay

Anno: 2024 (in Italia)

Genere: Drammatico

Cast: Lily Gladstone, Isabel DeRoy-Olson, Shea Whigham, Crystle Lightning, Ryan Begay.

Di cosa si tratta:

Quando la sorella scompare, lasciandosi dietro una figlia di tredici anni, la trentenne Jax fa del suo meglio per prendersi cura della nipote al meglio delle sue possibilità. Ma mentre distribuisce volantini e cerca di convincere le autorità a portare avanti le ricerche (cosa che né la polizia tribale, né l’FBI sembrano intenzionate a fare…), i servizi sociali si fanno avanti per portarle via la custodia di Roki.

Affidano dunque la ragazzina alle cure del nonno bianco Frak e della sua nuova moglie, sradicando completamente la piccola dalla sua vita, trascorsa al fianco di madre e zia all’interno della riserva Seneca-Cayuga, in Oklahoma.

Ma Jax non ha nessuna intenzione di arrendersi…


“Fancy Dance”: la mini-recensione

Avevo in programma di parlarti di “Inside Out 2 “, oggi. Sinceramente! Ma poi ho avuto un flash e mi sono detta: sul serio? C’è davvero qualcuno che avverte ancora il bisogno di leggere altri commenti a proposito del film più chiacchierato e popolare del momento?

Voglio dire, non fraintendermi: “Inside Out 2” è un film fantastico! Se non l’hai ancora visto – cosa di cui dubito – precipitati in sala e preparati a trascorrere un paio d’ore in compagnia delle tue Emozioni più irresistibili e colorate!

Ieri sera, però, ho visto questo piccolo, struggente film di Erica Tremblay. Un titolo che è riuscito ad arrivare in Italia soltanto grazie ad Apple+, nonostante la presenza nel cast della recentemente nominata agli Oscar Lily Gladstone. Una pellicola che mi ha colpito, e che mi ha spinto a riflettere su parecchi temi importanti, quali l’elaborazione del lutto e l’ingiustizia sociale.

E allora, mi sono detta, perché non provare a buttare giù una mini-recensione di “Fancy Dance”, invece… nella speranza di incoraggiarti a concedere una possibilità a questo film così bello e toccante, ma anche destinato, qui da noi, a passare praticamente inosservato?

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I migliori libri fantasy del 2023


L’espressione “i migliori libri fantasy del 2023” è, ovviamente, del tutto soggettiva. Il perché è sotto gli occhi di tutti.

Tanto per cominciare, non ho neanche remotamente finito di leggere tutte le uscite del 2023 che mi ero ripromessa di divorare (ed ecco perché, a cadenza irregolare, mi premurerò di tenere aggiornato questo articolo). E poi, è che chiaro che, nel processo di selezione che ha portato a questo elenco, i miei gusti personali hanno giocato la parte del leone!

Eppure, se sei curioso di scoprire quali siano state – e perché – le mie letture preferite targate 2023, direi che sei approdato sul blog al momento giusto. E poi, ho idea che, all’interno di questo post, potresti trovare parecchi spunti di lettura interessanti! ;D


I migliori libri fantasy del 2023: “L’Enciclopedia delle Fate di Emily Wilde” di Heather Fawcett

migliori libri fantasy 2023 - enciclopedia delle fate di emily wilde

Se non mi hai ancora sentito tessere le lodi di questo adorabile cozy fantasy/light academia, bè… cosa posso dirti? Mi sa che non hai bazzicato da queste parti neanche remotamente abbastanza! 😀

Scherzi a parte, “L’Enciclopedia delle Fate di Emily Wilde” è un libro assolutamente delizioso. La protagonista è un’irresistibile brontolona, un’accademica dotata di una grande vocazione: studiare ogni singola specie fatata sparpagliata ai quattro angoli del globo.

Per riuscirci, Emily Wilde è disposta ad affrontare viaggi pericolosi e sfide incredibili, incontri magici e traversie di ogni tipo. Certo: purché la lista non arrivi a includere attività impossibili quali, che so, socializzare con i propri simili, oppure stringere amicizia con gli eccentrici abitanti dell’ultimo villaggio in cui le sue ricerche l’hanno condotta…

Puoi leggere la mia recensione de “L’Enciclopedia delle Fate di Emily Wilde” per scoprirne di più. Il libro di Heather Fawcett sarà disponibile anche in italiano, a partire dal 16 gennaio. Lo troverai su Amazon o in qualsiasi altra libreria fisica e online.


“Un Giorno di Notte Cadente” di Samantha Shannon

Scommetto che non ti sorprenderà scoprire che il sontuoso e magniloquente prequel dell’ormai classico “Il Priorato dell’Albero delle Arance” si è guadagnato un posto speciale nel mio elenco dei migliori libri fantasy del 2023.

“Un Giorno di Notte Cadente” è un libro imponente, complesso, ambiziosissimo, che espande la mitologia e gli scenari di un mondo amatissimo dai lettori. Le varie sottotrame e i numerosi PoV si intrecciano a formare un potente racconto corale, approfondendo le tematiche introdotte nel primo libro (politica, sacrificio, condizione femminile, coraggio, amore…) e introducendone di nuove (maternità, libero arbitrio e resistenza).

Con questo prequel, insomma, Samantha Shannon conferma il suo talento e fa salire alle stelle il nostro desiderio di recuperare la sua saga d’esordio, “The Bone Season” (prossimamente disponibile in Italia grazie a Mondadori).

Ti rimando alla mia recensione de “Un Giorno di Notte Cadente” per avere qualche altro dettaglio sull’argomento. Il libro, intanto, è già disponibile su Amazon per l’acquisto.


“Starling House” di Alix Harrow

Alix Harrow non è ancora riuscita a scrivere un libro di cui io non mi sia perdutamente innamorata. Il suo nuovo fantasy gotico conferma un trend inaugurato nel 2019 con “Le Diecimila Porte di January”, proseguito nel 2020 con l’imperdibile “Le Streghe in Eterno” e culminato con le sue (ingiustamente) sottovalutate “Fractured Fables”.

In “Starling House”, una ragazza cresciuta troppo in fretta si imbatte in una casa magica e in un uomo carismatico quanto tormentato: sarà la sua occasione per lasciarsi alle spalle una vita di miseria e squallore… ma anche per affrontare i peggiori demoni del suo passato. Che potrebbero anche, nella miglior tradizione dei libri fantasy alla Leigh Bardugo o Victoria Schwab, essere delle entità assai più letterali di quanto chiunque avesse sospettato…

La mia recensione di “Starling House” ti aspetta, ovviamente, fra le pagine del blog. Su Amazon trovi invece l’edizione cartaceo o digitale del romanzo, per il momento solo in lingua inglese.


“The Adventures of Amina al-Sirafi” di Shannon Chakraborty

migliori libri fantasy 2023 - amina al sirafi

Se vuoi sapere come la penso, di questo splendido libro fantasy storico non si parla neanche remotamente abbastanza. Di tutti i titoli che troverai citati all’interno di questa lista, “The Adventures of Amina al-Sirafi” è probabilmente quello dotato della trama più solida e a prova di bomba, e indubbiamente il più gioioso, avventuroso e immersivo.

La storia è quella di Amina al-Sirafi, ex-pirata di mezza metà e madre di una vivacissima bambina, costretta a tornare in attività a causa della scomparsa della figlia di un suo vecchio compagno di ciurma. La sua ultima impresa si dipanerà fra avventure rocambolesche, jin sornioni, stregoni folli, inquietanti echi lovecraftiani e affascinanti suggestioni provenienti dalla mitologia islamica… Ma sarà davvero l’ultima, poi?

Per scoprirlo, non ti resta che leggere il libro… oppure la mia recensione completa di “The Adventures of Amina al-Sirafi”! Ti ricordo, fra l’altro, che il romanzo di Shannon Chakraborty è disponibile su Amazon; per il momento, esclusivamente in lingua inglese.


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“Gli Aghi d’Oro” di Michael McDowell: Neri Pozza porta in Italia un altro classico dello scrittore di “Blackwater”


gli aghi d'oro - michael mcdowell

A gennaio 2024, “Gli Aghi d’Oro” di Michael McDowell arriverà in libreria! Il romanzo, edito per la prima volta negli USA nel 1980, uscirà per la Neri Pozza in una bellissima edizione, già pronta a fare pendant con le nostre copie della straordinaria saga di “Blackwater“, uno dei successi editoriali più clamorosi del 2023.

Qualche piccola curiosità: “Gli Aghi d’Oro”, revenge story ambientata nella Golden Age di New York, è stato il terzo libro autoconclusivo di Michael McDowell (dopo “The Amulet” e “Cold Moon Over Babylon”). La traduzione italiana porterà la firma di Elena Cantoni.

Se tutto andrà bene, nei prossimi mesi Neri Pozza proseguirà il progetto “Biblioteca McDowell”, portando in Italia tutti i principali capolavori di questo indimenticabile autore di culto.


“Gli Aghi d’Oro”: la trama

Benvenuti nel Black Triangle, un decadente distretto newyorchese pieno di covi dell’oppio, casinò, marinai ubriachi, prostitute sgargianti e stanze dedicate agli aborti clandestini.

La regina di questo sgradevole quartiere è Black Lena Shanks, la cui famiglia guida un anello di criminali, tutte donne, particolarmente esperte nell’arte della crudeltà. Soltanto un paio di distretti al di là, in mezzo alle eleganti magioni e alle reputazioni immacolate di Gramercy Park e Washington Square, vive il Giudice James Stallworth.

Il giudice si è imbarcato in una crociata volta a distruggere l’impero del male di Lena. Tant’è che ha già condannato a morte tre membri della sua famiglia.

E, adesso, Lena vuole vendetta.

Così, una domenica, tutti gli Stallworths ricevono un invito per un funerale. Il loro. Riuscirà la famiglia Stallworth a proteggersi dalla diabolica sete di vendetta di Lena?



Vendetta, riscatto e matriarcato

gli aghi d'oro mcdowell- gilded needles - mignola

Stando alle recensioni dei lettori stranieri, “Gli Aghi d’Oro” non dovrebbe contenere un esplicito riferimento al mondo del sovrannaturale. Tuttavia, la maggior parte degli autori di questi commenti tende a evidenziare la presenza, all’interno dell’intreccio de “Gli Aghi d’Oro”, di quella particolare “vibe” inquietante che ha rappresentato uno dei principali fiori all’occhiello della saga di Blackwatwer.

Personalmente, più che dagli elementi della trama de “Gli Aghi d’Oro” in per sé per sé, confesso di essere rimasta intrigata: a) dalla fama dell’autore; b) dalla magnifica illustrazione stampata sulla cover di una recente riedizione americana.

L’evocativa immagine a cui mi riferisco – e che puoi ammirare qui sopra – è stata realizzata da Mike Mignola: un grande fumettista, nonché papà del famoso “Hellboy”.

Per il resto, cosa dire? Sospetto che basti pensare a personaggi del calibro di Eleanor o Mary-Love Caskey, per iniziare a farsi un’idea di ciò che possiamo aspettarci da una protagonista controversa e implacabile come Black Lena…


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La trilogia “Come Uccidono le Brave Ragazze” in volume unico, a partire da novembre 2023


come uccidono le brave ragazze - volume unico - trilogia completa

Il volume unico della trilogia “Come Uccidono le Brave Ragazze”, di Holly Jackson, arriverà in libreria a partire dal 28 novembre 2023.

Non dimenticare di segnare questa data in agenda: dopotutto, potrebbe trattarsi di una ghiottissima opportunità per recuperare un successo editoriale di portata clamorosa, senza per questo essere costretti a spendere un patrimonio!

La raccolta in volume unico sarà, ovviamente, proposta dalla casa editrice Rizzoli. Conterrà i romanzi “Come Uccidono le Brave Ragazze” e i suoi due sequel: “Brave Ragazze, Cattivo Sangue” e “Una Brava Ragazza è una Ragazza Morta”.


La trama

Tutti, a Fairview, conoscono la storia.

La bella e popolare Andie Bell è stata assassinata dal suo ragazzo, Sal Singh, che poi si è tolto la vita.

Fin da allora, la tragedia è stata al centro di ogni bisbigliata conversazione cittadina. E adesso, cinque anni più tardi, Pip riesce ancora a vedere gli strascichi che quell’incomprensibile atto di violenza ha lasciato su Fairview.

Eppure, Pip non riesce a scrollarsi di dosso la sensazione che, dietro la versione ufficiale degli eventi di quel giorno, si nasconda un mistero più grande. Magari è solo perché, da bambina, Pip conosceva Sal. Lo considerava uno dei ragazzi più gentili del mondo: com’è possibile che dietro quella facciata si nascondesse, in realtà, un assassino capace di una barbarie del genere?

Giunta all’ultimo anno di liceo, Pip decide di riesaminare il caso, chiuso da tempo, e di trasformarlo in un progetto speciale per il suo corso di studi. All’inizio, il suo unico obiettivo è quello di gettare un alone di dubbio sulle indagini originali. Tuttavia, presto Pip scopre una pista di oscuri segreti, brandelli di verità che potrebbero dimostrare l’innocenza di Sal… Ed è in quel momento che la linea fra passato e presente inizia a confondersi.

Perché c’è qualcuno, a Fairview, che non vuole permettere a Pip di continuare a scavare in cerca di risposte. E, adesso, la stessa vita della ragazza potrebbe essere in pericolo…



Il volume unico: “Come Uccidono le Brave Ragazze – la Trilogia Completa”

Se segui il blog da un po’, probabilmente sai già che mi considero una grande ammiratrice del lavoro di Holly Jackson. In modo particolare, ho amato la sua ri-definizione del sottogenere di “small town mistery” per ragazzi, i suoi intrecci psicologicamente complessi e la straordinaria protagonista a cui è stata in grado di infondere vita.

In effetti, la figura di Pippa Fitz-Amobi – un’effervescente e tenace detective amatoriale – rappresenta senz’altro il cuore pulsante dell’intera trilogia. Il suo tormentato percorso di formazione diventa, a poco a poco, il filo rosso che unisce gli insospettabili delitti in atto a Fairview, una tipica “città da cartolina” che nasconde parecchi scheletri nell’armadio.

Altra elemento che gioca a favore della trilogia “Come Uccidono le Brave Ragazze”: la capacità di queste storie di rendere il confine che separa il campo della narrativa per adulti da quella per ragazzi abbastanza sfumato da diventare, a poco a poco, quasi impercettibile.

E non si tratta nemmeno di un caso isolato: infatti, come è facile dedurre dalla mia recensione di “Five Survive”, anche il successivo thriller di Holly Jackson è riuscito a conquistarmi!

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“Sisters of Sword and Shadow – La Sorellanza della spada”: il retelling arturiano di Laura Bates


sisters of sword and shadow - laura bates

Fra le uscite in lingua inglese della settimana, segnaliamo l’edizione USA di “Sisters of Sword and Shadow”, un romanzo ispirato al ciclo arturiano scritto dall’autrice britannica Laura Bates. In italiano, il libro sarà disponibile a partire dal 9 luglio 2024, grazie alla casa editrice Rizzoli.

Il sottotitolo prescelto per l’edizione italiana è “La Sorellanza della Spada“.

Il libro – primo di una dilogia epic fantasy – si basa su una sorta di interessante scenario alla “What If?

Chissà cosa sarebbe successo, si chiede la Bates, se i Cavalieri della Tavola Rotonda fossero stati donne?


“Sisters of Sword and Shadow”: la trama

Questo pomeriggio, la sorella più grande di Cass si sposerà. Presto, lo stesso succederà anche a lei. Finiranno per sempre i suoi giorni di libertà, trascorsi fra una scorribanda nei campi e con la costante rassicurazione della terra sotto le dita.

Così, quando una bellissima donna rivestita di cuoio cavalca verso di lei e si offre di portarla via, Cass non esita ad accettare la sua offerta.

La ragazza viene quindi introdotta presso la Sisterhood of Silk Knights – un gruppo di donne che si addestrano per combattere e raddrizzare i torti degli uomini.

Cass entra quindi nell’orbita di un mondo di antiche faide, gloriose battaglie e intrighi letali. Scoprirà presto di possedere un potere insospettabile, che potrebbe essere in grado di alterare per sempre il destino della sua sorellanza…



La Sorellanza della Spada

“Sisters of Sword and Shadow” è un romanzo YA scritto dalla scrittrice femminista Laura Bates.

Ques’ultima è stata già autrice di opere importanti, provocatorie e socialmente impegnate, quali i saggi “Men Who Hate Women” e “Fix the System, Not the Women”.

Oltre che per la sua produzione letteraria, la Bates è nota anche per la fondazione del sito “Everyday Sexism Project”, un portale che si propone di registrare testimonianze di sessismo e trattamenti ignobili di tutti i tipi subiti dalle donne provenienti da ogni angolo del globo.

In Italia, nel 2020 Rizzoli ha pubblicato il suo “Il Fuoco”, un libro per ragazzi incentrato sull’odissea di una giovane donna in fuga dal passato, nonché sul tema di un’insensata caccia alle streghe.

“Sisters of Sword and Shadow” segnerà la sua prima incursione ufficiale nel regno del fantasy storico.

In un’intervista rilasciata per il celebre quotidiano “The Guardian”, l’autrice ha spiegato di essersi tuffata nel genere perché «avvertiva il bisogno di prendersi una pausa dall’implacabile carosello di news orrende».

«Sentivo che molti dei miei lettori avevano la stessa esigenza, e che c’è spazio per un po’ di gioioso escapismo femminista, accanto al duro lavoro e all’attivismo. Durante l’infanzia, ero ossessionata dalle leggende arturiane. È stato così elettrizzante onorare la loro complessità ed esplorare i tipici legami di amicizia e lealtà – ma attraverso le donne, che spesso sono si presentano come stereotipi bi-dimensionali in questo tipo di leggenda».

Laura Bates
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7 libri simili a “Gideon la Nona”


Libri simili a “Gideon la Nona”? Qualcuno ti dirà che non è possibile trovarne.

E… ascolta, non sarò io a discutere con loro! La serie di Tamsyn Muir è un inimitabile concentrato di arguzia, minuzie gotiche e riferimenti colti alla mitologia pop. Un esempio di storytelling anticonvenzionale, più unico che raro: prezioso, labirintico e spiraleggiante.

In che modo mitigare, allora, l’inevitabile astinenza scatenata dalla fine della lettura di “Nona la Nona“, il terzo capitolo della saga “The Locked Tomb“?

Bè, è proprio qui che entra in pista l’articolo di oggi: una lista di 7 libri altrettanto UNICI, a metà strada fra fantasy e sci-fi, che qualsiasi fanatico di Harrow, Gideon, Camilla e compagni dovrebbe assolutamente leggere!

Alcuni di questi titoli – come “The Unspoken Name” – sono stati consigliati dalla Muir in persona. Altri, li ho selezionati per la loro straordinaria capacità di mescolare atmosfere goth e tecnologia ultra-avanzata, gusto postmoderno e irresistibili sbavature in stile campy horror


“Empress of Forever” di Max Gladstone

empress of forever - libri simili a gideon la nona

Vivian Liao è un’innovatrice di successo, dello stesso calibro dei suoi rivali Steve Jobs ed Elon Musk.

Vivian è anche una pensatrice radicale, incline ai ragionamenti veloci e a una serie di reazioni spericolate. Alla vigilia del suo più grande successo, cerca di superare in astuzia quelli che stanno cercando di rubare il suo prestigio; ma non ha idea di ciò che sta per capitarle.

Nella fredda oscurità del deposito che contiene un potente server di Boston, Viv mette in atto il suo ultimo piano. Un terrificante attimo più tardi, viene catapultata attraverso lo spazio e il tempo, incontro a un futuro in cui è costretta a confrontarsi con un destino più strano – e letale – di qualsiasi cosa avesse mai immaginato.

Perché la fine del tempo è governata da un’antica, onnipotente Imperatrice che ha l’abitudine di spazzare via interi pianeti con un semplice pensiero. Considerare l’idea di una ribellione è letteralmente impossibile… almeno fino a quando non arriva Vivian.

Intrappolata fra il Pride – una feroce orda di macchine senzienti – e una fanatica setta di monaci guerrieri che si fa chiamare “Mirrorfaith”, Viv dovrà radunare attorno a sé uno strano gruppo di alleati per confrontarsi con l’Imperatrice e ritrovare la strada che porta al suo mondo… e alla vecchia vita che si è lasciata alle spalle.

(Disponibile su Amazon in lingua inglese).


Punti in comune con “Gideon/Harrow/Nona”: “The Empress of Forever” è una space opera dotata di elementi fantastici (in perfetto stile “Star Wars”…), incentrata sul concetto di “found family” e caratterizzata da una complessa relazione LGBT fra due personaggi femminili forti.

A completare il quadro? Un worldbuilding cervellotico e un intreccio che farebbe fumare le sinapsi a un luminare…

Per approfondire l’argomento, ti rimando alla mia recensione di “The Empress of Forever“.


“Middlegame” di Seanan McGuire

L’identikit di Roger: abile con le parole, in grado di apprendere velocemente qualsiasi lingua. Comprende istintivamente come funziona il mondo…  attraverso il potere delle storie.

L’identikit di Dodger, la sua gemella: i numeri sono il suo mondo, la sua ossessione, il suo tutto. Tutto ciò che comprende, deriva dal suo dono per la matematica.

Roger e Dodger non sono proprio umani. Loro non lo sanno, però.

Non sono nemmeno divinità. Non proprio. Non ancora.

Ed ecco l’identikit di Reed, specializzato nelle arti alchemiche, come i suoi antenati prima di lui. Reed ha creato Dodger e suo fratello. Non è il loro padre. Non proprio. Ma ha un piano: innalzare i gemelli verso i più grandi poteri, per ascendere con loro e reclamare la sua assoluta autorità.

Ottenere il “titolo” di divinità? Un obiettivo perfettamente raggiungibile.

Pregate che non sia raggiunto.

(Disponibile su Amazon in lingua italiana).


Cosa dire?

Se non bastano le ultime righe di questa sinossi a risvegliare un campanello in fondo alla tua mente (qualcuno ha detto “Harrow” e “Lyctorhood“, per caso?), aggiungi al mix un complesso apparato di suggestioni gotiche, una spiccata tendenza a centrifugare riferimenti pop provenienti dalle fonti più disperate, e una struttura narrativa DIABOLICAMENTE arzigogolata!

Ancora non ti basta?

Prova a dare un’occhiata alla mia recensione di “Middlegame“!


“The Unspoken Name” di A. K. Larkwood

the unspoken name - libri simili a gideon la nona

E se sapessi esattamente come e quando morirai?

Csorwe lo sa – un giorno, presto, si arrampicherà sulla montagna, entrerà nel Santuario del dio della morte e guadagnerà il titolo più ambito di tutti: sacrificio.

Eppure, il giorno della sua morte, un potente mago le offre un nuovo fato. Andarsene da lì, lavorare per lui e vivere. Voltare le spalle al suo destino e al suo dio e diventare una ladra, una spia e un’assassina – la leale spada del mago.

Rovesciare un impero, e aiutarlo a rivendicare il suo scranno del potere.

Ma, come Csorwe imparerà presto, gli dei hanno una memoria invidiabile.

Vivi abbastanza a lungo, e tutti i debiti verranno saldati.

(Disponibile su Amazon in lingua inglese).


“The Unspoken Name” e il suo sequel, “The Thousand Eyes“, sono assolutamente immancabili, all’interno di una lista di libri simili a “Gideon la Nona”!

A parte le numerose somiglianze a livello di ambientazione e la presenza di un’altra, shippabilissima coppia f/f, non possiamo esimerci dal tenere a mente il personaggio di Oranna, truce necromante della Casa del Silenzio ed eminente devota del dio della morte.

I personaggi in grado di tenere testa a Harrow, in termini di grama testardaggine, passione per l’occulto e cupissima abnegazione per la pratica della resurrezione, si potrebbero contare sulle scheletriche dita menomate della mano di uno zombie...

Dai retta a me: Oranna fa parte del club!


“Così si perde la guerra del tempo” di Amal El-Mohtar e Max Gladstone

In mezzo alle ceneri di un mondo morente, un’agente trova una lettera. C’è scritto: bruciala dopo averla letta.

Inizia così un’improbabile corrispondenza fra due agenti rivali. Ognuna di loro è determinata ad assicurare il miglior futuro possibile alla propria fazione. Ma, a poco a poco, quella che era iniziata come una provocazione inizia a trasformarsi in qualcosa di più. Qualcosa di epico. Qualcosa di romantico.

Qualcosa che potrebbe cambiare il passato e il futuro.

A parte il fatto che la scoperta di ciò che sta crescendo fra di loro potrebbe causare la fine di entrambe. C’è ancora una guerra in corso, dopotutto. E qualcuno deve pur vincerla. Perchè è così che funzionano le guerre.

Giusto?

(Disponibile su Amazon in lingua italiana).


Sebbene lo stile, squisitamente poetico, di “Così si perde la guerra del tempo”, possa sembrare agli antipodi rispetto alla tamarrosa espressività vocale di Tamsyn Muir, ritengo che i due titoli conservino parecchi aspetti (assai più significativi) in comune.

L’originalità della struttura e l’eccentrica vitalità delle due protagoniste rientrano sicuramente fra questi.

Ma lo stesso vale per quell’ammaliante forma di romanticismo disperato, anticonvenzionale e struggente, che determina i rapporti fra i vari personaggi.

Voglio dire, proviamo a considerare questa bellissima citazione tratta dal libro di El-Mohtar e Gladstone:

«I have built a you within me, or you have. I wonder what of me there is in you.»

Non sembra esattamente il genere di cosa che Harrow NON direbbe mai a Gideon (e viceversa), neanche se ne andasse della sua stessa vita?

La nostra necromante preferita coglierebbe il sentimento alla perfezione, però.

Lo coglierebbe eccome.


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“Gruppo Sostegno Ragazze Sopravvissute”: la recensione del libro di Grady Hendrix


gruppo sostegno ragazze sopravvissute recensione - grady hendrix

La mia recensione di “Gruppo Sostegno Ragazze Sopravvissute”, romanzo horror di Grady Hendrix, si basa, in realtà, sull’edizione originale in lingua inglese dell’opera (“The Final Girl Support Group”).

Ero molto curiosa di leggere questo libro, essenzialmente per due motivi:

  1. nel 2016, Grady Hendrix aveva già firmato uno dei miei libri horror preferiti del secolo, alias l’irriverente e divertentissimo “L’Esorcismo della Mia Migliore Amica”);
  2. ho sempre pensato che le “final girls” fossero l’unica cosa buona e bella di ogni singolo slasher mai girato.

Complice l’altissimo livello di gradimento riscosso da “Gruppo Sostegno Ragazze Sopravvissute” presso i lettori americani, nutrivo delle aspettative piuttosto alte nei confronti di questo titolo.

Una fiducia che è stata ripagata, alla fine, da un secondo e da un terzo atto ricchi d’azione, personaggi surreali e momenti di genuina commozione.

Ma anche smentita, in parte, da una parata di capitoli iniziali (le prime cinquanta, sessanta pagine o giù di lì…) caotici e abbastanza dissonanti da spingermi a prendere in considerazione, per un momento, l’idea di mollare la lettura…


La trama

Lynnette Tarkington è una final girl in carne e ossa: l’unica sopravvissuta a un orribile massacro, avvenuto per mano di un pazzo mascherato da Babbo Natale quando Lynne era soltanto una liceale.

Per sedici anni, la nostra eroina ha continuato a incontrarsi con altre cinque final girls nello scantinato fatiscente di una Chiesa, per cercare il sostegno di una terapeuta specializzata nell’assistenza alle vittime di crimini violenti.

Un gruppo di supporto per donne e ragazze sfuggite all’impensabile, insomma, pronte a rimettere insieme i pezzi delle loro vite. O, quantomeno, a provarci.

Un brutto giorno, però, una delle ragazze del gruppo – Adrianne, la più attiva, la più generosa fra loro – salta un appuntamento, e la peggiore paura di Lynette inizia a manifestarsi: qualcuno è venuto a sapere dei loro incontri, e ha deciso di approfittarne.

Un altro mostro – l’ennesimo di una lunga serie – che si prepara a prendersi una rivincita sulle ultime donne ancora in piedi.

Ma la cosa più importante da sapere, quando si parla di final girls, le sopravvissute per eccellenza?

Non importa quanto le possibilità possano essere contro di loro. Non conta neanche quanto oscura sia la notte, o affilato il coltello: una final girl non si arrende.

Mai e poi mai.



“Gruppo Sostegno Ragazze Sopravvissute”: la recensione

Il romanzo di Grady Hendrix gode di un riconoscibilissimo e scoppiettante impianto cinematografico.

Infatti, come “Scream”, come la sottovalutata commedia “Final Girls” di Todd Strauss-Schulson, riesce a sfruttare appieno il concetto di “metacinema” e a trarre parte della propria forza dagli innumerevoli tropes tipici dei principali slasher in voga negli anni Settanta/Ottanta/Novanta.

La struttura del romanzo è infarcita di colpi di scena e dialoghi serratissimi. Una caratteristica che mi spinge a pensare che, dovesse mai un produttore hollywodiano decidere di investire sull’adattamento cinematografico di “Gruppo Sostegno Ragazze Sopravvissute”, probabilmente ci troveremmo alle prese con un film infinitamente superiore al mediocre “My Best Friend’s Exorcism” diretto da Damon Thomas.

Qualsiasi amante dei B-movie in salsa horror troverà divertenti i centomila richiami ai più grandi successi del filone “exploitation”: da “Halloween” a “Non Aprite Quella Porta”, passando per “Venerdì 13” e “Le Colline Hanno gli Occhi”.

Del resto, gli stessi titoli dei capitoli rappresentano una complice strizzata d’occhi – e, al tempo stesso, una consapevole fonte di sbeffeggiamento – nei confronti di questi film così estremi, violenti e infarciti di punti problematici.


La mitologia del mostro

Punti problematici con i quali Hendrix, per fortuna, non ha alcuna paura di confrontarsi.

Se c’è una cosa che mi piacerebbe farti capire, attraverso questa recensione di “Gruppo Sostegno per Ragazze Sopravvissute”, è che la trama narra la storia di Lynette e delle sue amiche; NON dei mostri infami, brutali e disturbati che hanno sfregiato le loro vite.

Una categoria di soggetti, quella degli assassini, fin troppo esaltata – diciamocelo – da altri media affamati di visualizzazioni.

Sfatando il mito dell’assassino carismatico, affascinante e/o dotato di una complessa vita interiore (un luogo comune che fa imbestialire, e che pure accumuna quasi tutti i thriller incentrati sull’attività di un serial killer, da “Il Silenzio degli Innocenti” a “Saw”…), Grady riesce quindi a ribaltare la prospettiva e a concentrare le sue energie sulla componente più vitale e psicologicamente interessante dell’equazione: le sopravvissute stesse.

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