“Diavola”: la recensione del libro gotico di Jennifer Thorne


diavola recensione - jennifer thorne

La recensione di Diavola, l’inquietante romanzo horror di Jennifer Thorne, ci conduce nelle rigogliose campagne toscane. A metà tra racconto gotico e folk horror, questo avvincente libro d’atmosfera si legge come un incontro tra L’Incubo di Hill House, The White Lotus ed Hereditary.

Il tema della famiglia disfunzionale si intreccia perfettamente con quello della villa infestata, consentendo alla storia di raggiungere il suo apice emotivo con estrema naturalezza. A completare il tutto, un’affascinante ambientazione campestre e una protagonista forte e anticonvenzionale, alle prese con una schiera di parenti insidiosi e con lo spettro di una conturbante nobildonna rinascimentale…

La trama

Anna ha soltanto due regole per le solite vacanze annuali della famiglia Pace: procedere con cautela, e cercare di sopravvivere.

Non è facile essere l’unica in famiglia a sentirsi sempre sbagliata, il bersaglio costante di ogni tensione. Il fratello gemello di Anna, Benny, si è ormai lasciato andare al punto da essersi completamente annullato, mentre la sorella maggiore, Nicole, è talmente abituata a essere obbedita da tutti – marito e adorabili figlie comprese – che Anna finisce spesso nei guai soltanto per aver osato porre una domanda.

La mamma, invece, approfitta di ogni occasione per mettere in discussione le sue scelte di vita, mentre il padre, quando non è impegnato a ricordare a tutti chi ha pagato per questa vacanza, esprime costantemente il suo unico desiderio: tranquillità e quieto vivere.

La splendida e isolata villa Taccola, nel minuscolo borgo di Monteperso, in Italia, si trasforma nello scenario da incubo di questa insopportabile riunione famigliare. Almeno fino a quando le cose non iniziano a degenerare, fra l’avvento di strani rumori notturni e inquietanti avvertimenti da parte degli abitanti del villaggio, e con il passato oscuro e violento della villa che inizia a risvegliarsi.

(Attenzione: questo libro è in grado di suscitare gli stessi sentimenti di irritazione, timore e disperazione esistenziale che accompagnano le grandi riunioni di famiglia!)


Diavola: la recensione del libro di Jennifer Thorne

La pecora nera della famiglia Pace

Il senso di angoscia e claustrofobia che permea le pagine di Diavola è estremamente palpabile. Jennifer Thorne riesce a creare una storia dal ritmo cinematografico e coinvolgente, che inizia in modo sottile e lento, seguendo uno stile slowburn, per evolversi gradualmente in un racconto ipnotico di ossessione, follia e vendetta.

L’autrice aderisce alle convenzioni del genere gotico con abilità, dimostrando una notevole sicurezza nelle proprie abilità narrative e una solida conoscenza del contesto culturale in cui i personaggi si muovono, sebbene non manchino alcune imprecisioni e approssimazioni, soprattutto dal punto di vista storico e linguistico.

Tuttavia, gli elementi che colpiscono maggiormente di Diavola, a mio avviso, sono soprattutto la caratterizzazione dei personaggi e la rappresentazione delle avvilenti (per non dire disturbanti…) dinamiche che legano i vari componenti della famiglia Pace.

Anna è la classica “pecora nera” della famiglia. I Pace, ipocriti nascosti dietro una facciata rispettabile, sono abituati a muoversi sempre in gruppo, come un unico organismo. Anna, invece, artista solitaria e introversa, ama esplorare nuovi orizzonti, lottando con determinazione per preservare la sua identità e la sua indipendenza.

I genitori, insieme al fratello e alla sorella, non fanno che punirla ripetutamente per questo, sottoponendola a una lunga serie di abusi verbali e psicologici. Per centinaia di pagine, Anna sopporterà con stoicismo insulti e soprusi, finché, finalmente, il fantasma capriccioso di una donna morta cinquecento anni prima le aprirà gli occhi, costringendola a confrontarsi con la realtà…


Il controllo VS… la vita?

All’interno di Diavola, troverai qualche cliché, ma anche una buona dose di jumpscares, resi più efficaci dall’attenta preparazione del primo atto e dalla suggestiva atmosfera, arricchita dall’affascinante iconografia rinascimentale e dalla scrittura evocativa di Jennifer Thorne.

Villa Taccola, con la sua torre irraggiungibile, i suoi campi marchiati da una carestia di origine (forse) sovrannaturale e il suo passato oscuro, permette all’autrice di giocare con il trope della casa infestata senza rinunciare a un tocco di originalità che riesce a rendere la storia unica e particolarmente avvincente dal punto di vista emotivo.

Va detto che, a mio parere, la conclusione del secondo atto — tutta la parte ambientata a New York, che rappresenta il momento più oscuro dell’ordalia di Anna (quello che, nel linguaggio tecnico del metodo Save the Cat, viene chiamato The Dark Night of the Soul) — si prolunga forse più del necessario.

La scena in cui Anna incontra il suo ex-ragazzo Josh sul treno, ad esempio, con tutto quello che succede dopo, mi ha causato una nausea (e una rabbia) così profonda da costringermi a mettere da parte il libro per qualche ora. Nonostante l’ironia dell’eroina – e dell’autrice – e il fatto che il rapporto fra Anna e lo spettro di villa Taccola contenga, di per sé, degli elementi piuttosto esilaranti, ammetto di aver provato un forte disagio di fronte ad alcuni di questi passaggi.

Eppure, il finale del romanzo riesce a ricompensare ampiamente il lettore.

Il climax, infatti, un confronto tra forze opposte che (fortunatamente) si distanzia dall’epica tradizionale e dal classico scontro tra Bene e Male, ha il grande pregio di richiamare archetipi universali molto coinvolgenti, integrandosi perfettamente con il viaggio interiore e l’arco di trasformazione previsto per un personaggio complesso e affascinante quanto quello di Anna.


Quando esce Diavola di Jennifer Thorne in italiano?

Per il momento, non è ancora stata annunciata un’edizione italiana dell’originale ghost story di Jennifer Thorne.

Su Amazon, però, puoi acquistare la tua copia di Diavola in lingua originale inglese, disponibile sia in formato cartaceo che in ebook.


Cosa leggere dopo Diavola?


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