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“Mortal Follies”: la recensione del libro Regency-fantastico di Alexis Hall


mortal follies recensione - alexis hall

La recensione di “Mortal Follies” arriva sul blog per spezzare – finalmente – la lunga pausa estiva!

Un’interruzione non voluta, ma di cui, purtroppo, avvertivo disperatamente il bisogno. Soprattutto considerando le due o tre rivoluzioni che hanno alterato il corso delle mie giornate…

Ma bando alle ciance, e torniamo subito all’argomento del giorno: il diabolico, irriverente, spassosissimo libro Regency di Alexis Hall, già autore del famoso “Boyfriend Material” (edito in Italia da Mondadori).

Il suo “Mortal Follies” merita tutte le attenzioni del mondo: stiamo parlando, infatti, di un travolgente concentrato di eccentricità, originalità, umorismo e seduzione. In effetti… posso confessarlo? Non mi aspettavo di riuscire ad apprezzare così tanto lo stile di questo autore, i suoi personaggi bislacchi e le sue effervescenti ambientazioni.

Ma, in questo caso, posso confermarti che la combo “romcom in costume + elemento fantastico” si è rivelata una vera manna dal cielo…


La trama

E’ il 1814 e l’ingresso in società di Miss Maelys Mitchelmore sta andando incontro a un impedimento alquanto particolare: una maledizione, nel vero e proprio senso della parola!

All’inizio, il maleficio assume una forma abbastanza innocua, limitandosi a disintegrare il suo vestito nel corso di una serata danzante. Uno scandalo che, in realtà, la povera Maelys riesce a evitare per il rotto della cuffia.

Eppure, ben presto, un’escalation di incidenti costringe la ragazza a fare i conti con il problema. Che potrebbe, in effetti, essere molto più serio di quello che sembra.

Per spezzare il sortilegio, Maelys dovrà quindi chiedere l’aiuto di una delle persone più ricche e indesiderabili agli occhi della società: la cupa e disincantata lady Georgiana Landrake, che in molti ritengono responsabile dell’inspiegabile sterminio della sua famiglia.

Se uno dovesse dar retta ai pettegolezzi, si potrebbe anche credere che lady Georgiana sia una sorta di incantatrice malvagia.

Ma poi… bè.

Un’incantatrice malvagia potrebbe essere esattamente quello di cui Miss Mitchelmore ha bisogno…



“Mortal Follies”: la recensione

La prima cosa da sapere a proposito del libro di Alexis Hall: ci troviamo alle prese con una storia che si iscrive nel novero del romance, in primis, e in quello del fantastico soltanto in via secondaria (elemento che, in realtà, riecheggia le mie considerazioni a proposito della difficoltà strutturali di considerare il fantasy come un genere a se stante, piuttosto che una semplice attribuzione inerente al tipo di ambientazione prescelta…).

La trama di “Mortal Follies” ruota attorno al concetto di “maledizione”, nonché ai temi – piuttosto caratteristici – dei capricci del fato, dei pregiudizi sociali e dell’amore come forza (probabilmente) salvifica.

E’ anche corredata di innumerevoli scene speziate, e da una voce narrante sardonica e squisitamente dispettosa: quella dell’hobgoblin Robin, un fae che, in termini di ironia e sboccata tendenza al salace commentario sociale, pare quasi un diretto discendente del Bartimeus di Jonathan Stroud.


Il racconto nel racconto

Cronista nell’anima, narrastorie per indole e professione, Robin segue la temeraria e trafelata Miss Mitchelmore un po’ dappertutto. Attratto dal caos che la giovane dama lascia sulla sua scia come, si potrebbe dire, la proverbiale falena attratta dalla luce del fuoco.

Nel frattempo, attorno alla nostra eroina si raduna un’improbabile quanto scatenato terzetto di eroi: la conturbante – e misteriosa – lady Georgiana Landrake, sedicente parricida e sterminatrice di fratelli; l’azzimato gentiluomo John Caesar, dalle frequentazioni quanto mai variegate; e la squinternata lady Lysistrata Bickles, una sorta di divertentissima Phoebe Buffay in corsetto e crinoline.

Nel corso del suo libro, Alexis Hall chiama a raccolta creature provenienti da ogni forma di mitologia immaginabile. Sguinzagliando fra le sue pagine, di fatto, un serraglio di personaggi leggendari: kelpies e streghe, antichissime divinità pagane e sacerdotesse voodoo, Oberon e Titania, e chi più ne ha, più ne metta.

Stranamente, in tutto questo guazzabuglio di energie, è il fattore dell’entusiasmo a trionfare sul disordine. Ne consegue una lettura che rappresenta, a tutti gli effetti, esattamente quella sorta di innocente e giocoso “passatempo proibito” che l’immagine di copertina riesce a evocare…

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“L’Erede Rapito”: recensione, data di uscita italiana e cover del libro di Holly Black


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La mia recensione de “L’Erede Rapito” si basa sull’edizione originale americana del libro di Holly Black.

La traduzione italiana di “The Stolen Heir”, invece, uscirà il 9 maggio 2023 per Mondadori, e sarà a cura di Francesca Novajra.

Come ricorderai, in un precedente articolo del blog, abbiamo già parlato diffusamente di questo avventuroso e romantico romanzo spin-off della trilogia de “Il Principe Crudele”. Tuttavia, dal momento che sono finalmente disponibili nuove informazioni circa l’uscita italiana de “L’Erede Rapito” (data, copertina, titolo ecc), ho pensato valesse la pena tornare sull’argomento.

Sei pronto? ;D

Allora, per prima cosa, diamo un’occhiata da vicino alla sinossi e ai nuovi personaggi creati da Holly Black…


La trama

La protagonista de “L’Erede Rapito” si chiama Ren, l’ex “regina-bambina” della Corte dei Denti.

Sono passati otto anni dalla fine degli avvenimenti narrati ne “Il Re Malvagio“. Da allora, Jude e Cardan hanno regnato su Elfhame in nome del loro successore ufficiale, il Principe Oak. All’epoca della Battaglia del Serpente, infatti, il legittimo erede al trono era poco più di un poppante, del tutto impreparato all’arte del governo.

Per tutto questo tempo, Ren – la figlia di due alti traditori – ha continuato a vivere in perfetta clandestinità, nella speranza che, a poco a poco, perfino il ricordo del suo nome finisca con l’essere spazzato via dalla memoria dei suoi nemici. E quale rifugio migliore del mondo degli umani, con i suoi boschi isolati, le sue città caotiche e perennemente avvelenate dal sentore dal ferro?

In realtà, la vita di Ren è un inferno, a malapena sopportabile. Oltre a subire i tormenti dell’isolamento, infatti, la ragazza è perseguitata dai fantasmi di un’infanzia trascorsa all’insegna di traumi e crudeltà infinite.

Tuttavia, proprio quando comincia a pensare di essersi definitivamente liberata dalla nefasta influenza dei genitori naturali, Ren viene a sapere che sua madre, Lady Nore, ha escogitato un piano per reclamare la sua vecchia Cittadella. Da lì, la tiranna intende lanciare un nuovo attacco contro la corte di Elfhame

Uno che, se le preoccupazioni del Principe Oak si rivelassero fondate, potrebbe tranquillamente trasformarsi in una condanna definitiva per il Popolo dell’Aria.

Ren è l’unica persona al mondo in grado di esercitare – letteralmente – il potere necessario a fermare Lady Nore. Per questo, Oak ha bisogno di lei. Il principe, infatti, ha intenzione di imbarcarsi in una pericolosa missione per la salvezza del regno.

Se Ren accetterà di aiutarlo, Elfhame potrebbe ancora avere una speranza.

Ma il piccolo Oak di un tempo è cresciuto, trasformandosi in un ragazzo affascinante, arrogante, ambiguo e manipolatorio. Riuscirà Ren a resistere al suo fascino, schermando il proprio cuore dalla minaccia rappresentata dalla crescente attrazione che prova nei confronti dei Principe?

E cosa accadrà, nel momento in cui sarà costretta a confrontarsi con sua madre e con gli inenarrabili orrori nascosti nel suo passato?



“L’Erede Rapito”: la recensione

A patto di non aspettarsi l’impossibile (tipo: Holly Black che decide di prendersi una vacanza dal solito copione…), la nuova duologia ambientata a Elfhame si apre in maniera decisamente soddisfacente.

Non so fino a che punto l’esigenza di raccontare una nuova storia sia dovuta scendere a patti con quella di regalare ai lettori un’altra avventura in un mondo tanto amato e famigliare. Resta il fatto che la nuova eroina della Black è riuscita a convincermi al 100% e che, a lettura ultimata, posso dichiararmi ufficialmente pronta a macerarmi nella curiosità di scoprire cosa le accadrà nel finale del prossimo volume.

Il ritmo della narrazione, martellante e adrenalinico, riuscirà a conquistare i fan del genere senza troppi problemi. La trama, per quanto semplice e lineare, si ritaglia un posto all’interno del classico modello della “quest” da libro fantasy per ragazzi: provvedono i numerosi travagli interiori dei personaggi, e le belle tematiche affrontate (traumi infantili, relazioni abusive, eredità famigliari indesiderate ecc.) a infondere un pizzico di profondità in più a un intreccio che si basa, essenzialmente, sui concetti di “amori proibiti, magia perversa e azione rutilante”.

Altra nota a favore de “L’Erede Rapito”, il fatto che l’estrema scorrevolezza del testo, per una volta, sia stata integrata da una serie di descrizioni che, per quanto fluide e dinamiche, aiutano il lettore a visualizzare le creature e i magici scenari dell’ambientazione in maniera vivida e convincente….

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“Emily Wilde’s Encyclopaedia of Faeries”: la recensione del libro fantasy di Heather Fawcett


Emily Wilde's Encyclopaedia of Faeries - recensione - heather fawcett

Dopo l’annuncio dell’uscita USA, arriva anche la recensione di “Emily Wilde’s Encyclopaedia of Faeries”, libro fantasy sulle fate firmato dall’autrice canadese Heather Fawcett.

Un romanzo dolcissimo (ma tutt’altro che zuccheroso!), avventuroso e ricco di verve, al perfetto crocevia fra cozy fantasy e light academia.

Sai che ti dico?

Per una volta, voglio proprio sbilanciarmi: siamo ancora a febbraio, ma scommettiamo che “L’Enciclopedia delle Fate di Emily Wilde” sarà una delle mie letture preferite del 2023?


La trama

Emily Wilde è una rispettata accademica di Cambridge, una delle massime esperte di folclore e “driadologia”, la scienza che studia gli usi e i costumi delle varie specie fatate disperse ai quattro angoli del globo.

Una sorta di “zoologia” delle fate, insomma.

L’unica cosa che manca alla sua carriera?

Riuscire a firmare la primissima Enciclopedia interamente dedicata al mondo dei faery.

Per questo, Emily ha deciso di dedicare gli ultimi nove anni della sua vita alla stesura di un’immensa guida sul campo, a cui non manca ormai che l’ultimo capitolo… una sezione che Emily intende riservare ai “Nascosti”, una dispettosa razza fatata che vive solo nelle più gelide selve incontaminate dei Paesi del Nord.

La nostra eroina parte dunque alla volta dell’isolato villaggio di Hrafnsvik, determinata a consacrarsi alle sue ricerche e a tenersi alla larga dai curiosi abitanti locali.

In effetti, Emily ama considerarsi un vero e proprio “lupo solitario”. Burbera, goffissima e sorprendentemente incline a dire sempre la cosa sbagliata nel momento più inopportuno, non ha amici all’infuori del suo bizzarro e affettuoso cane nero, Shadow.

Emily non vede motivo di cambiare abitudini. Dopotutto, sta benissimo per conto suo… O così ha sempre pensato.

Almeno fino a quando Wendell Bambleby – il suo solare, esasperante e tragicamente comico rivale accademico – non decide di raggiungerla in città, pronto ad affiancarla nella ricerca sui Nascosti.

La presenza dell’uomo sul posto sortisce il doppio effetto di frustrare e confondere Emily. Anche perché, per la maggior parte del tempo, la studiosa non riesce a decidere se preferirebbe baciare Wendell, oppure strozzarlo con le sue mani.

Tuttavia, mentre si avvicina alla scoperta che le permetterà di svelare i segreti dei Nascosti, la nostra eroina si ritrova improvvisamente per le mani un altro mistero: chi diavolo è Wendell Bambleby, in realtà?

Da dove viene? E, soprattutto, che cosa vuole?

Perché è chiaro che l’affascinante collega le sta nascondendo qualcosa…

Eppure, per trovare le risposte che cerca, Emily stavolta dovrà risolvere il mistero più grande di tutti… il suo stesso cuore.



“Emily Wilde’s Encyclopaedia of Faeries”: la recensione

Nel remoto caso in cui non si fosse capito, nutro un debole irrazionale per i libri fantasy che parlano del Piccolo Popolo. Sempre stato così, da che sia in grado di ricordare.

Eppure, sulle prime, temevo che “Emily Wilde’s Encyclopaedia of Faeries” potesse rappresentare un’immersione un po’ troppo drastica nel regno del romance (anche se sapevo già che il trope romantico principale avrebbe ruotato attorno alla classica dinamica del “GrumpyXSunshine”, peraltro una delle mie preferite).

E Invece…!

Devo ammettere che, nel giro di pochissimi capitoli, il libro di Heather Fawcett è riuscito a rapirmi, regalandomi un intreccio avventuroso e vivace, un’incantevole ambientazione nordica e un’atmosfera degna di alcune delle mie storie fantasy preferite: mi vengono in mente “Cuore Oscuro” di Naomi Novik e “L’Orso e l’Usignolo” di Katherine Arden, tanto per cominciare; ma anche (e, forse, soprattutto…) l’adorabile “Legends and Lattes” di Travis Baldree.

Parte del mio livello di gradimento va senz’altro attribuito all’ottima costruzione dei personaggi. Emily è una protagonista meravigliosa, forte e al tempo stesso incredibilmente cocciuta, stravagante e piena di insicurezze.

Wendell Bambleby, dal canto suo, è probabilmente il più originale, esilarante e convincente interesse romantico maschile di cui abbia letto negli ultimi anni! Un eroe che ama cucire, riordinare la casa e poltrire sopra ogni cosa; ma che si rivela anche capace, all’occorrenza, di tirare fuori una grinta e un coraggio invidiabili.

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“The Stolen Heir”: la recensione del libro fantasy di Holly Black


the stolen heir recensione - holly black

La recensione di “The Stolen Heir” approda finalmente sul blog, per la gioia di tutti i fan di Holly Black

Ma come sarà questo primo libro della nuova duologia ambientata nel regno di Elfhame, e fino a che punto gli appassionati della serie potranno aspettarsi di apprezzare i suoi nuovi protagonisti e i suoi nuovi villains?

Bè, la risposta breve a questa seconda domanda è molto semplice: parecchio, a patto di tenere a freno le aspettative sul versante “romance”!

E di partire dal presupposto che Oak, per quanto simpatico e piacevole, non potrà mai prendere il posto di Cardan.


La trama

Sono passati otto anni dalla Battaglia del Serpente. Ma nel gelido nord, Lady Nore della Corte dei Denti ha reclamato la Cittadella dell’Ago Ghiacciato.

Corre voce che, adesso, la sovrana traditrice stia usando un’antica reliquia per creare mostri di bastoni e neve; un’orda di creature costrette a ubbidire al suo volere e a portare avanti i suoi piani di vendetta.

Nel frattempo, Suren, la regina-bambina della Corte dei Denti, nonché unica persona al mondo in grado di esercitare autorità su sua madre, è fuggita nel regno degli umani. E lì “Wren” continua a vivere da anni, isolata e in uno stato semi-ferale; dimenticata e abbandonata da tutti coloro che conosceva e amava.

Tormentata dal ricordo delle crudeltà che i suoi genitori fatati le hanno inflitto, Wren si diverte a spezzare le maledizioni e i cattivi affari che gli umani più sconsiderati tentano di stringere con i fay approfittatori.

La ragazza si culla nella falsa illusione che la vecchia strega della tempesta, Bogdana, non nutra più alcun interesse per lei… Almeno, fino a quando la megera non torna a perseguitarla, dandole la caccia attraverso le strade notturne di un insediamento umano.

Ma a soccorrerla provvede il principe Oak, l’erede di Elfhame in persona. Lo stesso giovane a cui, un tempo, Wren era stato promessa in matrimonio, e nei confronti del quale lei cova del risentimento mortale.

Oak, adesso, ha diciassette anni. È affascinante, carismatico e terribilmente manipolatorio. Ha anche intrapreso una missione destinata a condurlo a nord, verso le terre di lady Nore, e desidera che Wren si prepari ad aiutarlo.

Ma acconsentire significa provare a schermare il proprio cuore dall’attrazione che prova per lui. Un ragazzo che, un tempo, Wren conosceva molto bene, ormai trasformatosi nel principe di cui non può fidarsi.

E confrontarsi, una volta per tutte, con gli orrori del passato che pensava di essersi lasciata alle spalle…



“The Stolen Heir”: la recensione

Ascolta, sto per rivelarti un piccolo segreto…

So che la maggior parte della gente che sceglie di leggere i libri di Holly Black, lo fa perché arriva a sentirsi attratta dalla forte componente sentimentale che permea le sue storie.

A sentir parlare molte lettrici, in effetti, sembra che debba essere tutto un Cardan di qui, Cardan di là… “Ma che bel tipo, che tizio seducente, irresistibile, grandioso, sì sì, certo, come no, bla bla bla.

Eppure, posso assicurarti che non è per questo che continuo a leggerli IO.

Della trilogia iniziata con “Il Principe Crudele” ho sempre amato, piuttosto, l’originale complessità delle tematiche (vale a dire, la quasi-impossibilità di coltivare una relazione semplice e “pulita” con la propria famiglia…) e la costruzione della protagonista; il rapporto fra Jude e suo padre, Madoc, e quello (altrettanto problematico) fra l’eroina e le sue due eccentriche sorelle.

Mi ha fatto estremamente piacere, quindi, ritrovare gli stessi spunti e la stessa profondità anche all’interno dell’intreccio di “The Stolen Heir”.

A partire dal brutale ed efferato prologo del nuovo libro di Holly Black; un breve capitolo che, di per sé, secondo me vale già il tempo speso per la lettura…


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“Emily Wilde’s Encyclopaedia of Faeries” di Heather Fawcett: il “light academia” che ti insegnerà tutto quello che devi sapere sul mondo delle fate


Emily Wilde's Encyclopaedia of Faeries - Heather Fawcett

Emily Wilde’s Encyclopaedia of Faeries” (letteralmente: “L’Enciclopedia delle Fate di Emily Wild”) è senz’altro uno dei libri fantasy più attesi di gennaio 2023.

Sto facendo riferimento, per il momento, alla data d’uscita in lingua inglese; in effetti, non sappiamo ancora se e quando il romanzo light academia di Heather Fawcett arriverà in traduzione anche da noi.

Ma si tratta di un’uscita dal grande potenziale, destinata a suscitare un certo interesse: per cui, faccio davvero fatica a credere che le case editrici italiane si lasceranno sfuggire un’occasione così ghiotta.

Ora…

Prima di cominciare a scendere nel dettaglio, cerchiamo di scoprire insieme quali saranno i personaggi principali della serie e, soprattutto, di cosa parlerà questo avventuroso e accattivante volume d’apertura…


“Emily Wilde’s Encyclopaedia of Faeries”: la trama

La professoressa di Cambridge Emily Wilde è brava in molte cose: tanto per cominciare, è la massima esperta mondiale di studi sulle fate. Emily, infatti, è una studiosa brillante, una meticolosa ricercatrice che sta cercando di scrivere la prima enciclopedia sugli usi e costumi dei faerie.

Peccato che la nostra eroina se la cavi malissimo con le persone. In effetti, non riesce mai a fare conversazione alle feste – né, a dirla tutta, a farsi invitare a uno di questi ricevimenti in primo luogo. Per questa (e tantissime altre ragioni), si potrebbe dire che Emily preferisca di gran lunga la compagnia dei suoi libri, del suo cane Shadow e del Piccolo Popolo a quella dei suoi simili.

Così, appena arrivata nello scalcinato villaggio di Hrafnsvik, Emily non ha la benché minima intenzione di provare a fare amicizia con i burberi abitanti locali. Né rientra nei suoi piani il proposito di trascorrere del tempo con un altro nuovo arrivato: il suo affascinante e irritante rivale accademico Wendell Bambleby.

Un tizio che, in un colpo solo, riesce a incantare gli abitanti del villaggio, incasinare la ricerca di Emily e rendere la sua vita infinitamente più confusa e frustrante…

Eppure, mentre si avvicina pian piano a scoprire i segreti dei Nascosti – i più elusivi membri del popolo fatato, annidati in un’ombrosa foresta ai confini della città –  Emily si ritrova sulle tracce di un altro mistero: chi diavolo è Wendell Bambleby, e che cosa vuole, in realtà?

Per trovare la risposta, dovrà svelare, forse, il mistero più fitto di tutti: quello che avvolge il suo stesso cuore.



L’Enciclopedia delle Fate di Emily

Dal 2017 a oggi, l’autrice canadese Heather Fawcett ha pubblicato una mezza dozzina di romanzi, tutti rivolto al pubblico dei giovanissimi (middle grade e YA). Pensa che il suo prossimo progetto sarà un retelling di “Anna dai Capelli Rossi” intitolato “The Grace of Wild Things”.

Per il momento, in Italia è stato tradotto soltanto il suo “The Language of Ghost”, edito sotto il titolo “L’Incantatore Oscuro” (Mondadori, 2021).

“Emily Wilde’s Encyclopaedia of Faeries” sarà, invece, il suo primo libro fantasy per lettori adulti, e andrà a inaugurare una serie nuova di zecca. Nelle librerie americane, debutterà il 10 gennaio; una data particolarmente ispirata, considerando l’ambientazione slava e l’atmosfera prettamente “invernale” della storia.

Bisogna dire che, per il momento, il pubblico sta accogliendo la notizia di questa uscita con grande entusiasmo; tant’è che, a pochi giorni dalla pubblicazione, la smodata quantità di preordini ha già innescato la messa in cantiere di una seconda edizione!

Merito dell’incredibile livello di apprezzamento che i lettori di mezzo mondo stanno manifestando nei confronti del sottogenere “accademico”, forse. Anche se il libro di Heather Fawcett vanterà un’anima molto più solare che dark, e si rivolgerà a tutti quei lettori affamati di romanticismo, avventure e storie fatate al confine fra realtà e folclore…


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“Cenerentola: la vera storia della Fata Madrina”: Dark Abyss porta in Italia il retelling di Carolyn Turgeon

cenerentola vera storia fata madrina - carolyn turgeon - dark abyss edizioni

Cenerentola: la vera storia della Fata Madrina”: sarà questo il titolo italiano di “Godmother”, il secondo romanzo dell’autrice americana Carolyn Turgeon.

Un retelling estremamente particolare che, a giudicare da molte recensioni americane, potrebbe essere in grado di offrirci un’esperienza di lettura sorprendentemente profonda.


“Cenerentola – La vera storia della Fata Madrina”: la trama

Lil è un’anziana signora che trascorre le sue giornate riponendo libri sugli scaffali di una piccola libreria di Manhattan e le sue notti a casa, in un piccolo appartamento solitario.

Ma Lil ha un segreto.

La donna nasconde un paio di ali bianche e piumate ripiegate dietro la schiena, l’unico indizio in grado di svelare la sua vera identità: Lil è la Fata Madrina di Cenerentola, la persona che avrebbe dovuto permettere all’eroina di andare al ballo e incontrare il suo Principe Azzurro.

Eppure, in quella notte ordita dal destino, qualcosa è andato terribilmente –  e magnificamente – storto. Per la prima volta, infatti, Lil si è concessa l’impensabile: innamorarsi del principe, e andare lei stessa al ballo al posto di Cenerentola.

A causa del suo imperdonabile errore, Lil è stata esiliata e costretta a vivere in mezzo agli umani, lontana dalle sue sorelle fate e dal loro magico mondo segreto.

Ma quando, un giorno, Lil incontra Veronica – una giovane bellezza dell’East Village con una passione per il vintage e una certa tendenza a innamorarsi degli uomini sbagliati – improvvisamente l’ex Fata Madrina si rende conto di avere per le mani una preziosa opportunità di redenzione.

Perché, se riuscirà a trovare l’anima gemella di Veronica, forse stavolta Lil riuscirà a riparare ai suoi vecchi torti, e potrà finalmente tornare a casa


Parola di Cherie Priest

Hai mai sentito parlare di Cherie Priest, l’autrice del romanzo urban fantasy “Ladra di Sangue”?

La scrittrice ha pubblicato una recensione di “Cenerentola: la vera storia della Fata Madrina” che è riuscita a colpirmi in modo particolare:

«Non lasciatevi ingannare dai colori allegri e dall’eccentrico design di “Godmother”, il secondo romanzo della beniamina della critica Carolyn Turgeon (“Rain Village”).

Sebbene la premessa sia leggera e terribilmente dolce, il romanzo in sé è una storia triste in maniera devastante, narrata con bellezza e serietà; il tutto è, al tempo stesso, pieno di urgenza e stranamente languido.

Una fiaba nel senso più vecchio e nuovo del termine — cupa fino al midollo, ma postmoderna e abbastanza fresca da riuscire a toccare un pubblico moderno

Cherie Priest
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“Misrule”: la recensione del libro fantasy di Heather Walter

recensione misrule heather walter
Malice Duology – Vol. 2

Misrule” è il secondo libro della duologia fantasy LGBT di Heather Walter; una saga iniziata negli USA nel 2021, con la pubblicazione del suo romanzo d’esordio “Malice”.

I due romanzi costituiscono un retelling della fiaba classica de “La Bella Addormentata nel Bosco”.

In questa originale rielaborazione della storia, per la prima volta la “strega cattiva” si trasforma in protagonista e offre al pubblico la sua personalissima versione degli eventi.

Il tutto all’insegna di una storia d’amore tragica e (forse) maledetta, che vede la “fata” oscura Alyce innamorarsi perdutamente di Aurora, la combattiva erede al trono di un regno incantato.

Se non hai ancora letto “Malice”, ti sconsiglio di proseguire: la recensione di “Misrule” conterrà, per forza di cose, almeno un paio di grossi spoiler inerenti al primo volume…


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