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“Immortal”: la recensione del romantasy di Sue Lynn Tan


immortal recensione - sue lynn tan

Se, da una parte, “Immortal” garantisce ai fan de “La Figlia della Dea della Luna” l’opportunità di compiere un altro viaggio attraverso i deliziosi scenari della dilogia precedente, dall’altro offre anche a Sue Lynn Tan una preziosa occasione per “agganciare” nuovi lettori e coinvolgerli nelle sue avventure.

Il libro, infatti, non intrattiene alcun collegamento diretto con i suoi predecessori e non può essere classificato come uno spin-off vero e proprio. Inoltre, pur essendo collocato nello stesso universo, è ambientato in regni diversi e presenta un cast di personaggi nuovi di zecca!

La trama di “Immortal” si concentra, in modo particolare, sulla tormentata storia d’amore fra il dio della guerra e una regina disposta a rischiare qualsiasi cosa, pur di liberare il suo popolo dai capricci degli immortali e dal peso della servitù…


“Immortal”: la trama

Quando Liyen ascende al trono di Tianxia, giura a se stessa di porre fine gli obblighi che il suo regno ha contratto nei confronti dei volubili immortali che, un tempo, hanno protetto il suo popolo dalla pericolosa invasione degli spiriti Wuxin. La ragazza è convinta che siano proprio gli immortali, infatti, i principali responsabili della morte del nonno da cui ha eredito il trono, e non vede l’ora di esigere la sua vendetta.

Così, non appena riceve una convocazione per il Reame Immortale, decide di accoglierla con l’unico scopo di imparare i segreti degli immortali e sfruttarli contro di loro. La chiave del successo? Recuperare un antico e potente scudo magico sottratto al popolo di Tianxia decadi prima…

Per riuscirci, però, Liyen dovrà forgiare una tenue e fragile alleanza con l’immortale che dovrebbe temere (e di cui, forse, dovrebbe diffidare) di più: lo spietato e affascinante dio della guerra.

L’inaspettata scintilla di attrazione che scatta fra di loro, invece, innesca una catena di eventi rocamboleschi e drammatici. Tanto più che il popolo degli Wuxin, aiutato dalla tribù dei Demoni Alati, ha ricominciato a tramare dall’ombra, avvicinandosi sempre di più ai confini di Tianxia. E minacciando la sacra montagna di Kunlun, che le truppe del regno proteggono da generazioni…

Per salvare la sua gente da un fato indicibile, Liyen sarà costretta a mettere a repentaglio ogni cosa… incluso il suo stesso cuore.


Immortal“: la recensione

A differenza delle precedenti opere di Sue Lynn Tann (“La Figlia della Dea della Luna” e “Il Cuore del Guerriero del Sole“, entrambi editi in Italia da Oscar Vault Mondadori), “Immortal” è un fantasy romantico autoconclusivo.

A parer mio si tratta di uno young adult, più che di un romanzo per adulti; tuttavia, lo stile ricercato e lussureggiante contribuisce sicuramente a evocare in chi legge una sensazione di “densità” familiare ai fan del fantasy epico di stampo un po’ più maturo.

Di “Immortal“, da un punto di vista personale, ho amato soprattutto lo stupefacente worldbulding e il ritmo infervorato. Infatti, sebbene la trama di questo avvincente stand-alone risulti fortemente incentrata sulla sua componente romantica, salta decisamente all’occhio anche il livello di attenzione riversato dall’autrice nella definizione dell’ambientazione e dell’estetica.

Leggendo “Immortal“, scoprirai che gli scenari che avrai occasione di “visitare” possiedono delle qualità tali da renderli, al tempo stesso, vastissimi, pittoreschi e fortemente influenzati dal ricco patrimonio di leggende offerto dalla mitologia cinese.

Inoltre, la narrazione – sebbene intralciata da una serie di infodump e recap-via-dialogo che, a volte, sembrano usciti direttamente dalla sceneggiatura di una serie in onda sulla tv generalista – procede per lo più spedita, supportata da un numero esorbitante di colpi di scena e da mille peripezie a rotta di collo a spasso per diversi reami…


Il peso della corona

Non mi considero una grande fan di Liyen, la protagonista di “Immortal“. Soprattutto perché la sua caratterizzazione all’inizio, tende a farla sembrare infantile e immatura; una sorta di Pollyanna, capricciosa e piena di ottimismo ingiustificato!

Tuttavia, perfino io mi vedo “costretta” ad ammettere che la sua evoluzione, nel corso della storia, si rivela avventurosa, dinamica e coinvolgente; tant’è che non ho potuto fare a meno di provare una punta di soddisfazione, leggendo il terzo atto, al cospetto della sua crescita interiore e delle sue scelte coraggiose.

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I libri di Nahoko Uehashi, l’antropologa giapponese che si è “reinventata” autrice di fantasy YA


i libri fantasy di Nahoko Uehashi

Di recente, ben due nuovi romanzi fantasy di Nahoko Uehashi sono riusciti a trovare la strada per le nostre librerie: il primo si chiama “La Ragazza Venuta da Occidente: Kokun“, ed è uscito per i ragazzi di Ne/oN Edizioni alla fine del 2024; il secondo è “Erin: The Beast Player“, una delle novità di gennaio 2025 più interessanti previste dalla Fazi.

Ma chi è Nahoko Uehashi, esattamente? Quali sono le sue opere più conosciute in Occidente, e quali sono gli autori che l’hanno ispirata di più?

Mossa dalla mia (solita) curiosità, ho pensato bene di fare qualche ricerca sul conto di questa pluripremiata autrice giapponese di libri per ragazzi. Anche perché ricordo di aver letto con grandissimo entusiasmo “Moribito: Il Guardiano dello Spirito“, quando, nell’ormai “lontano” 2009, la casa editrice Salani decise di proporci un’incantevole edizione di quello che può essere considerato, ancora oggi, come uno dei più popolari romanzi fantasy nipponici per ragazzi mai tradotti in lingua italiana…


Chi è Nahoko Uehashi?

Nahoko Ueashi è un’etnologa specializzata nello studio della cultura degli aborigeni d’Australia.

Al suo lavoro accademico, Nahoko Uehashi ha presto deciso di affiancare una carriera da scrittrice fantasy, e di affrontare questo peculiare genere letterario da un punto di vista quanto mai affascinante e originale: quello dell’antropologia culturale.

Come ci ricorda il magazine “The Japan Times“, «Nahoko Uehashi ha rivoluzionato il genere fantasy in Giappone, grazie alle sue opere di fiction a sfondo naturalistico, usando il suo background di antropologa per realizzare dei mondi immaginari ma realistici, che le hanno guadagnato legioni di fedeli fan, a prescindere dal loro genere e dalla loro età.

«Dopo aver pubblicato, nel 1989, “The Sacred Tree” mentre era ancora una studentessa specializzanda, Nahoko Uehashi ha continuato il suo lavoro di insegnante universitaria per decadi, mentre intanto continuava a produrre, instancabilmente, una serie di storie, dalla saga in 12 volumi “Moribito“, vincitrice di diversi premi, a “Beyond the Fox Whistle” del 2003, per cui ha vinto il Noma Children’s Literature Award, fino ad arrivare al più recente “The Deer king” (2014).

«La serie “Moribito”, da sola, ha ispirato uno show radiofonico, una serie tv animata e una in live action, conferendo all’autrice uno status culturale di regina del pop che trascende il campo della mera letteratura per bambini

L’assegnazione del Premio Hans Christian Andersen, nel 2014, ha sancito per Nahoko Ueashi il momento del meritato riconoscimento internazionale ufficiale.


Erin: The Beast Player“: edizione italiana e influenze letterarie

Diamo un’occhiata più da vicino ai libri di Nahoko Ueashi, a partire dalla sua uscita italiana più recente, alias “Erin: The Beast Player“.

Da questo punto di vista, potrebbe rivelarsi sicuramente illuminante leggere la corposa intervista rilasciata da Cathy Hirano, la traduttrice dell’edizione in lingua inglese di “The Beast Player“.

L’intervistatore, David Jacobson, fa subito notare alla Hirano che il romanzo in questione accoglie al suo interno il popolare trope della “scuola magica”.

Si prende quindi la briga di chiederle se, secondo lei, Nahoko Ueashi non abbia per caso contratto uno specifico “debito” nei confronti della serie di Harry Potter.

La risposta della traduttrice non lascia adito a dubbi: «No, niente affatto. Ai tempi della stesura di “The Beast Player”, Uehashi non aveva nemmeno letto J. K. Rowling. Uehashi ha sempre sostenuto di voler creare storie e mondi che nessuno aveva mai visto prima, e che le più grandi influenze sul suo lavoro provengono da “Il Signore degli Anelli” di Tolkien, dai romanzi storici di Rosemary Sutcliff e dalla saga di “Earthsea” di Ursula Le Guin. E, personalmente, riesco a vedere l’influenza di Tolkien nella vastità e nell’ampio respiro del mondo che ha creato, la stessa attenzione per il dettaglio realistico della Sutton e la Le Guin nella sua voce letteraria.»


La Ragazza Venuta da Occidente

la ragazza venuta da occidente - i libri di Nahoko Uehashi

Secondo la Hirano, i più grandi punti di forza di “Erin: The Beast Player” risiedono nel worldbuilding, perché la conoscenza e l’esperienza di antropologa di Nahoko Uehashi pervadono e danno forma suoi mondi incantati. «Il libro non è ambientato in Giappone o ovunque altro sulla Terra», spiega la traduttrice, «eppure, il mondo e la sua società sembrano così autentici da darmi la sensazione di poterci camminare in mezzo.»

Diventa facilissimo, considerando queste premesse, immaginare come gli interessi dell’autrice si siano riflessi sulla stesura del suo romanzo “La Ragazza Venuta da Occidente: Kokun“, primo volume della saga “La Dea dei Profumi“.

Crisi dell’ecosistema, solitudine esistenzialista e spiritualismo (tre temi particolarmente cari al mondo dell’antropologia, probabilmente fin dai tempi della “fondazione” ufficiale di questa meravigliosa disciplina… ) rappresentano, infatti, le colonne tematiche portanti di questa nuova, affascinante serie fantasy di Nahoko Uehashi.


Moribito: Il Guardiano degli Spirito”

Anche se nessuna casa editrice ha mai (ancora) provveduto a portare in Italia uno qualsiasi dei suoi numerosi sequel, la buona notizia è che “Moribito: Il Guardiano dello Spirito” è dotato di un finale perfettamente soddisfacente. Per cui, si può tranquillamente leggere come se si trattasse di un romanzo autoconclusivo!

Da una mia vecchia (arcaica?) recensione, ho recuperato alcune memorie di lettura semidimenticate, da cui si evince chiaramente che: a) la trama di “Moribito” segue le avventure di una granitica (ma sensibile) guerriera di nome Balsa, determinata a salvare il figlio posseduto da un demone di un malvagio imperatore; b) il worldbuiling e il sistema magico, con la loro suggestiva sovrapposizione fra mondo fisico (Sugu) e mondo spirituale (Nayugu), rappresentano senz’altro l’elemento della narrazione che colpisce di più!

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5 libri fantasy ispirati a “I Sette Samurai” di Akira Kurosawa


Dedichiamo l’articolo di oggi a cinque libri fantasy ispirati a “I Sette Samurai“, per omaggiare l’imminente ritorno in sala (09/01/25) della versione restaurata del celebre film di Akira Kurosawa…

Il mio obiettivo, ovviamente, è soprattutto quello di fornire qualche piacevole spunto di lettura a tutti coloro che amano profondamente il genere dello sword and sorcery! Insomma, se il trope della “suicide squad” è la tua passione, e le storie d’azione, (dis-)onore e dedizione ti forniscono lo stesso carburante che ti fa battere il cuore, preparati a fare un tuffo in queste adrenaliniche, incandescenti storie fantastiche…


Libri ispirati a “I Sette Samurai“: “I Malefici Sette” di Cameron Johnston

i malefici sette - libri fantasy ispirati a i sette samurai

Quando rimani a corto di eroi, un manipolo di villains disadattati è tutto quello che ti rimane…

Black Herran era una temuta demonologista, nonché il più spietato generale di tutta Essoran.

Aveva riunito sei fra i più formidabili guerrieri del mondo conosciuto per capeggiare le sue armate: una necromante, un signore dei vampiri, un semidio, una leader degli orchi, una regina pirata e un diabolico alchimista. Insieme, i Malefici Sette erano riusciti a mettere in ginocchio l’intero continente… Fino al giorno in cui Black Herran non ha abbandonato la sua stessa armata, e proprio alla vigilia della vittoria totale!

Quarant’anni più tardi, cause di forza maggiore costringono Black Herran a mettere di nuovo insieme la squadra: i vecchi compagni d’armi costituiscono, infatti, la sua unica speranza di difendere la minuscola cittadina di Tarnbrooke… l‘ultimo bastione rimasto contro un nuovo, fanatico nemico, determinato a devastare la terra e a portare a termine l’opera di distruzione iniziata da Black Herran.

Sette mostri assetati di sangue. Una città. L’ultima speranza per l’intera umanità…

Il romanzo grimdark di Cameron Johnston è un divertente fantasy militare “vecchio stampo”, ironico e popolato da una combriccola di irresistibili canaglie e antieroi. In Italia, “I Malefici Sette” è disponibile in formato digitale Kindle. Puoi acquistarlo su Amazon.

Fra le pagine del mio blog precedente, il “Laumes’s Journey“, puoi leggere la mia recensione dell’opera (che fa riferimento, però, all’edizione in lingua originale inglese del libro, “The Maleficent Seven“).


Kindling” di Traci Cheee

Dalla stessa autrice de “La Lettrice“, una storia ricca di combattimenti, conflitti e magia proibita!

Un tempo, la guerra è stata combattuta dai Kindlings, guerrieri d’elite in grado di battersi usando la magia. I loro devastanti poteri, però, richiedevano un prezzo terrificante: le loro stesse, giovani vite.

A conflitto ultimato, questi guerrieri magici sono stati messi da parte: la loro magia messa al bando, le loro abilità ritenute datate, le loro formidabili armi immesse sul mercato come reliquie o souvenir.

La violenza, però, imperversa ancora per la campagna, e ricordi terrificanti perseguitano i sopravvissuti. Quando le porte di un villaggio vengono prese d’assedio, sette Kindlings ricevono l’opportunità inaspettata di riunirsi e combattere insieme, per l’ultima volta.

La guerra, però, ha profondamente cambiato questi guerrieri. E, per rivendicare ciò che erano un tempo, i Kindlings saranno costretti a confrontarsi con il proprio passato, i propri traumi, e l’infame destino che li ha condotti a ritrovarsi dopo tanto tempo…

L’edizione in lingua originale inglese di “Kindling” ti sta già aspettando su Amazon!


Never Die” di Rob J. Hayes

never die - libri simili a i sette samurai

In questo terzo libro fantasy ispirato a “I Sette Samurai“, troviamo shinigami, missioni impossibili e spiriti vendicativi!

Ein ha ricevuto una missione da Dio. Un dio della morte.

Per l’Imperatore dei Dieci Re, infatti, è finalmente giunta l’ora della resa dei conti, e tocca a un ragazzino, assassinato a otto anni, l’ingrato compito di recapitare il giudizio divino sulla sua soglia. Ein, ovviamente, si rende conto di non poter compiere l’impresa facendo affidamento soltanto sulle sue forze.

L’imperò, però, trabocca di eroi che possono essere reclutati e messi al servizio della sua causa. C’è un solo minuscolo, insignificante problema…

Prima di poter prendere parte alla missione assegnata dal dio della Morte, questi eroi dovranno, a loro volta, perdere la vita. E toccherà a Ein ucciderli

Puoi acquistare “Never Die” su Amazon, sia in edizione cartacea che in formato digitale Kindle. Con disponibilità, per il momento, esclusivamente in lingua originale inglese.


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“The Last Bloodcarver”: medicina, magia e mitologia vietnamita nel libro fantasy di Vanessa Le


the last blood carver - vanessa le - copertina

The Last Bloodcarver”, romanzo fantasy d’esordio di Vanessa Le, debutterà nelle librerie americane il 19 marzo 2024.

La scrittrice, americana di origini vietnamite, sul suo sito web si descrive come «un’orgogliosa autrice di asian-diasporic fantasy».

Se vuoi farti un’idea più precisa di cosa questo termine stia a indicare, ti basta pensare a titoli come “Black Water Sister” di Zen Cho, “Lei che Divenne il Sole” di Shelley parker-Chan o “Iron Widow” di Xiran Jay Zhao.

“The Last Bloodcarver” ruoterà attorno alle avventure di una giovane “bloodcarver”, una figura vista con molto sospetto all’interno della sua società. Corre voce, infatti, che la giovane Nhika sia una creatura dal sangue freddo, spietata e implacabile, in grado di alterare pericolosamente la biologia umana attraverso un semplice tocco.

Ma sarà proprio così?


“The Last Bloodcarver”: la trama

Nella città industriale di Theumas, Nhika non è considerata una guaritrice, bensì un mostro che uccide per piacere.

E nei quartieri criminali della città, i mostri più rari possono essere scambiati con dell’oro prezioso.

Perciò, quando gli infami Macellai, alla fine, riescono a catturare Nhika, la ragazza viene costretta a guarire l’ultimo testimone di un omicidio d’alto profilo. Mentre Nhika si lascia coinvolgere nelle indagini, tutti gli indizi sembrano puntare contro Ven Kochin, l’arrogante assistente di un medico.

Eppure, malgrado i continui tentativi di Ven Kochin di allontanarla dal suo mondo opulento e pericoloso, Nhika comincia a sentirsi irresistibilmente attratta da lui. Ma quando scopre che il giovane non è chi dice di essere, Nhika viene costretta a fronteggiare un male ancora più grande, infinitamente più spietato, che si annida al centro della città…

Finché la sua ultima speranza di sopravvivere non risiederà in una scelta terribile: diventare il mostro terrificante che la città si aspetta, oppure mettere a repentaglio il futuro della sua stessa specie.


Fra il silkpunk, la Disney e il dark fantasy

Su Publisher Weekley è apparsa una prima recensione di “The Last Bloodcarver”. Ciò che traspare dalla lettura di questo articolo incoraggia a pensare che possa trattarsi di una lettura molto coinvolgente e gustosa; a patto di amare il genere dark fantasy e di tenere in considerazione, forse, il target di riferimento preso in considerazione da Vanessa Le (giovani lettori dai 12 anni in su).

Il libro, in ogni caso, inaugurerà una nuova dilogia ispirata al folclore vietnamita. In un’interessante e lunga intervista, Vanessa Le ha ammesso di aver ricominciato a scrivere, dopo una lunga interruzione causata dai suoi studi, grazie alla visione del trailer del magnifico film Disney “Raya e l’Ultimo Drago”. Una dichiarazione che non ci stupisce; soprattutto considerando le numerose somiglianze “estetiche” che è possibile riscontrare fra la cover di “The Last Bloodcarver” e il poster di Raya.

«Il film è basato su un conglomerato di cultura del Sud-Est asiatico, non su quella vietnamita in particolare. Ho realizzato che, benché ci siano state tantissime storie di guerra sul Vietnam, prima di allora non mi era mai capitato di veder usare la cultura del Sud Est asiatico per creare un mondo fantasy secondario. Volevo scrivere qualcosa che mi desse la stessa sensazione che provavo guardando quel trailer e vedere parte della mia cultura riflessa in qualcosa di così grande e mainstream

Vanessa Le

Quando esce “The Last Bloodcarver” di Vanessa Le in italiano?

Purtroppo, è ancora troppo presto per cercare di prevedere se e quando “The Last Bloodcarver” sarà disponibile anche in lingua italiana. Agli amanti di narrativa fantastica ispirata alla mitologia asiatica non posso che consigliare di armarsi di pazienza e tenere le dita incrociate. Ovviamente, tornerò ad aggiornare questo articolo non appena in cui si renderanno disponibili nuove informazioni.

Per il momento, intanto, ti ricordo che puoi già acquistare su Amazon il romanzo di Vanessa Le; ovviamente, sto facendo riferimento all’edizione originale in lingua inglese.


E tu? Cosa ne pensi della cover e della trama di “The Last Bloodcarver”?

Ti piacerebbe leggere il libro fantasy di Vanessa Le in italiano? 🙂


Attenzione: questo articolo contiene alcuni link di affiliazione Amazon. Perciò, se cliccherai su uno qualsiasi di essi e acquisterai qualcosa, otterrò una piccola commissione su tutti i prodotti ritenuti idonei. A te non costerà nulla. In compenso, sosterrai il blog, permettendomi di continuare a proporti contenuti sempre nuovi!


“The Fox Wife”: folclore cinese, vendetta e maternità nel nuovo libro fantasy di Yangsze Choo


the fox wife - yangsze choo libro fantasy

Il dramma fantastico “The Fox Wife” segna l’atteso ritorno in libreria di Yangsze Choo.

L’autrice di “The Night Tiger” – meglio conosciuta in Italia per il suo fantasy a tema romantico “La Sposa Fantasma: The Ghost Bride” – è giunta alla sua terza prova da autrice.

Il suo nuovo romanzo, disponibile in lingua inglese a partire dal 13 febbraio 2024, cercherà di esplorare le profondità dei legami materni attraverso alcune suggestive leggende appartenenti al folclore cinese.


“The Fox Wife”: la trama

Manchuria, 1908: una giovane donna viene trovata congelata nella neve.

In molti associano la sua morte alle volpi, gli animali del bosco che, secondo l’opinione diffusa,  possono assumere le sembianze di giovani donne e uomini per attirare gli innocenti incontro alla loro morte. Bao, un detective che, a quanto si dice, è in grado di fiutare la verità con instinto infallibile, viene assunto per scoprire l’identità della donna morta.

Sin dall’infanzia, Bao è sempre stato intrigato dalle divinità-volpe; eppure, il loro mondo è sempre rimasto al di là della sua portata. Almeno, fino a ora.

Snow è una creatura dai molti segreti. Eppure, sopra ogni altra cosa, Snow è una madre a caccia di vendetta. Mentre si mette alla ricerca di un assassino, il suo sentiero la condurrà dalla Cina al Giappone; con Bao pronto a seguirla, testardamente, da una località all’altra.

Le strade di Bao e Snow avvicineranno sempre di più. Lungo il percorso, incontreranno vecchi amici e nuovi avversari. Ma la morte non ha ancora smesso di incombere su di loro…


L’ordalia della volpe

Nel corso di una lunga intervista rilasciata per Npr, Yangsze Choo ha chiarito il ruolo che la figura della volpe assume all’interno della mitologia cinese:

«Sai, ho sempre trovato la leggenda della volpe così affascinante! All’interno della letteratura cinese, ma anche nelle leggende giapponesi e coreane, la volpe è una creatura mutaforma, che ha il potere di trasformarsi in una persona molto attraente. E il folclore è pieno di storie come questa: di volpi che interagiscono con gli umani, spesso ingannandoli, qualche volta uccidendoli o semplicemente fuggendo via con le loro proprietà.»

Yangsze Choo

La trama di “The Fox Wife” segue, per l’appunto, il difficile viaggio di una volpe in grado di assumere sembianze umane. Una donna che ha giurato di vendicare la morte della figlia, a qualsiasi costo. Sulle sue tracce, si metterà un detective che è sempre in grado di intuire se chi ha di fronte sta mentendo oppure dicendo la verità.

Yangsze Choo, che appartiene a una famiglia della Malesia, è cresciuta in diverse località del mondo. Eppure, nel corso della sua infanzia, ha avuto modo di acquisire una grande familiarità con il folclore cinese, di cui si è sempre considerata un’avida lettrice.

«È un mondo mitologico che contiene molti, moltissimi animali. La volpe è parte di ciò che chiamano il Wudamen, o i cinque grandi Clan. Si tratta di una religione popolare della Cina del nord, in cui i cinque grandi clan che vengono adorati come divinità del benessere sono la volpe, il riccio, credo la donnola, il ratto e il serpente. È molto strano perché suonano quasi come degli animali domestici, il che solleva la questione del perché uno si ritrovi a venerarli. Che si tratti semplicemente di un modo per placarli?»

“The Fox Wife”: quando esce in italiano il libro di Yangsze Choo?

Lo scorso ottobre (2023), Harper Collins ha rilasciato una nuova edizione de “La Sposa Fantasma”, con traduzione di Stefano Giorgianni. Stiamo parlando di uno YA estremamente divertente e piacevole, con delle vibes a là Studio Ghibli che non guastano mai. C’è da dire che la nuova cover è assolutamente incantevole, e rende bene l’idea di quali saranno le atmosfere e le tematiche principali della storia.

Il secondo libro di Yangsze Choo, “The Night Tiger”, arriverà invece in Italia sotto il titolo “La Tigre della Notte“. La traduzione, sempre commissionata dalla Harper Collins, è stata affidata a Alba Bariffi e Stefano Giorgianni.

Disponibile a partire dal 3 settembre 2024, “La Tigre della Notte” sarà un thriller ambientato nella Malesia degli anni Trenta. La protagonista della storia è una giovane donna che, dopo essersi ritrovata semisommersa dai debiti di sua madre, decide di accettare un secondo lavoro presso una misteriosa sala da ballo. Ma quando un venditore le si avvicina per un tango, la ragazza si ritrova involontariamente custode di un oggetto inquietante – una fiala di vetro che contiene un dito mozzato.

Con l’aiuto del fratello, dovrà darsi da fare per ritrovare il proprietario… prima che la fiala finisca per seppellirli entrambi in un mare di guai!

Oltreoceano, l’uscita de “La Tigre della Notte” ha riscosso una discreta attenzione, aggiudicandosi addirittura l’ambito titolo di “pick of the month” da parte del famosissimo book club di Reese Whiterspoon.

Al momento, è ancora un po’ presto per immaginare quali saranno, invece, le sorti di “The Fox Wife”. Uscirà in italiano? Probabilmente sì, considerando le premesse, ma è difficile prevedere quando.

Come sempre, tornerò ad aggiornare l’articolo non appena saranno disponibili nuove informazioni.


Per il momento, ti ricordo che puoi acquistare “The Fox Wife” su Amazon, in edizione cartaceo oppure in formato digitale. Esclusivamente in lingua inglese.


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10 libri fantasy ispirati alla mitologia cinese da leggere in italiano


La recente esplosione di libri fantasy ispirati alla mitologia cinese non ha ancora esaurito il suo corso, e questa è una gran bella cosa.

Intanto, però, possiamo già fare il punto della situazione, elencando i 10 titoli disponibili in italiano che, finora, sembrano aver maggiormente colpito l’attenzione dei fan.

Come potrai notare, nella maggior parte dei casi si tratta di letture destinate al pubblico dei lettori più giovani. Ma ci sono vistose eccezioni a questa regola: pensiamo, ad esempio, a “La Leggenda del Cacciatore di Aquile” di Jin Yong o all’amatissima trilogia della “Guerra del Papavero” di R. F. Kuang.

Ovviamente, in inglese troverai disponibili tantissimi altri libri fantasy ispirati alla cultura e al folclore cinesi. Fra le uscite più recenti, ricordiamo il bestseller annunciato “Shangai Immortal” di A. Y. Chao e “Song of Silver, Flame Like Night” di Amelie Wen Zhao.


10 libri fantasy ispirati alla mitologia cinese

  • La Figlia della Dea della Luna” di Sue Lynn Tan
libri fantasy ispirati alla mitologia cinese - la figlia della dea della luna

Di questo particolare libro fantasy ispirato alla mitologia cinese abbiamo parlato qualche giorno fa, in occasione della sua uscita italiana.

La storia è quella di Xingyin, cresciuta sulla Luna da una madre disposta a tutto, pur di tenere la ragazza lontana dalle grinfie dell’Imperatore Celeste.

Ma quando la magia di Xingyn comincia a manifestarsi, la nostra eroina deve fuggire e lasciarsi alle spalle la vita che conosceva.

Il suo viaggio la porterà ai cancelli del Regno Celeste, un luogo di meraviglie e di terrori. Sotto copertura, Xingyn comincia quindi ad addestrarsi al fianco del figlio dell’Imperatore, imparando a padroneggiare stregoneria e arti di guerra.

A questo punto, l’attrazione fatale fra lei e il principe comincia a crescere. Ma Xingyn ha giurato di vendicare sua madre; un’odissea che la porterà a confrontarsi con antiche creature leggendarie e con nemici più insidiosi del previsto…

Puoi acquistare la tua copia de “La Figlia della Dea della Luna” su Amazon. L’edizione italiana è targata Mondadori.


  • Spin the Dawn: Il Sangue delle Stelle” di Elizabeth Lim
libri fantasy ispirati alla mitologia cinese - spin the dawn

Maia Tamarin sogna di diventare la più grande sarta della storia. Ma è una ragazza: perciò, il massimo a cui possa aspirare è di riuscire a contrarre un matrimonio vantaggioso.

Quando un messaggero reale convoca suo padre, un sarto gravemente malato, per riprendere il proprio incarico a corte, Maia compie l’estremo sacrificio e decide di prendere il suo posto, travestendosi da ragazzo. Sa che la sua vita finirà, letteralmente, nel momento in cui il suo segreto verrà allo scoperto. Ma decide di assumersi il rischio comunque, nella speranza di coronare il suo sogno e salvare la famiglia dalla rovina.

C’è solo un inghippo: Maia è soltanto una di dodici aspiranti sarti, invischiati in una pericolosa competizione per l’incarico. E pare proprio che la tendenza al tradimento e all’accoltellamento nella schiena siano di casa, presso la corte reale…

A metà strada fra “Project Runaways” e un retelling di “Mulan”, “Spin the Dawn: Il Sangue delle Stelle” è disponibile su Amazon in edizione Mondadori.


  • La Stirpe della Gru” di Joan He

Un classico fantasy di corte, adatto a chiunque abbia amato libri sul tema “educazione di una regina in salsa fantastica”, tipo “The Queen of the Tearling” o “A Queen in Hiding”.

La principessa Hesina, del piccolo regno di Yan, non ha mai nutrito alcun interesse nei confronti della corona. Anzi, è sempre stata piuttosto ansiosa di evitare qualsiasi responsabilità connessa con il potere.

Ma quando suo padre viene assassinato, le tocca occupare quel trono mai voluto, e farlo in un momento di massima tensione sociale e politica.

Come se non bastasse, Hesina vive nel terrore che il suo segreto possa venire allo scoperto: se si venisse a sapere che le è capitato di richiedere l’aiuto di una veggente, l’oppressiva scure della giustizia ricadrebbe sulle sue spalle in un lampo.

Perché, a Yen, l’uso della magia divinatoria è proibito, e considerato alla stregua di un alto tradimento.

E neppure una regina può considerarsi al di sopra delle leggi…

“La Stirpe della Gru”, edito da Mondadori, è disponibile su Amazon.


  • La Leggenda del Cacciatore di Aquile” di Jin Yong

Ambientato nell’antica Cina – in un mondo in cui il kung fu è magia, i regni lottano per il potere e la battaglia per diventare il signore del kung fu definitivo è in pieno svolgimento – nasce un improbabile eroe

Dopo l’assassinio di suo padre, Guo Jing e sua madre cercano rifugio presso la prateria di Gengis Khan e della sua gente. Sono in pericolo costante. Perché, un giorno, il destino vuole che il giovane affronti il suo mortale nemico in battaglia. Fino ad allora, Guo resterà sotto la tutela di Gengis Khan e dei Sette Eroi del Sud, imparando a padroneggiare le arti marziali.

Umile, leale, e tutt’altro che assennato, Gao dovrà imparare a barcamenarsi fra guerra e amore, onore e tradimento, prima di fronteggiare il suo destino e diventare l’eroe che, forse, è sempre stato destinato a essere.

“La Leggenda del Cacciatore di Aquile” è disponibile in italiano, in una bellissima edizione Mondadori. Puoi acquistarlo su Amazon.


  • Lei Che Divenne il Sole” di Shelly Parker-Chan
libri fantasy ispirati alla mitologia cinese - li che divenne il sole

Un libro denso di simbolismo, caratterizzato da un immaginario potente e scandito da una serie di tematiche molto intriganti.

Nel 1345, la Cina deve sottostare allo spietato dominio mongolo. Per i contadini affamati delle Pianure Centrali, onore e gloria sono soltanto parole vuote; qualcosa che è possibile trovare soltanto all’interno di fiabe e leggende.

Perciò, non appena all’ottavo nato della famiglia Zhu viene predetto un futuro pieno di grandezza e splendore, restano tutti a bocca aperta: e come diamine potrebbe mai avverarsi, una profezia del genere?!

Il In qualche modo, invece, nessuno trova difficile credere neI fato pieno d’oscurità e anonimato promesso alla capace e brillante seconda figlia degli Zhu.

Eppure, per un capriccio del destino, toccherà proprio alla ragazza reclamare quel ruolo di primo piano all’interno delle grandi faccende dell’Impero. Per adempiere alla profezia, sarà costretta a impersonare il ruolo del fratello e a trasformarsi in una figura leggendaria, spregiudicata quanto temeraria.

Puoi acquistare la tua copia dell’edizione Mondadori de “Lei Che Divenne il Sole” su Amazon.

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“La Collezionista di Anime”: la recensione del libro di Kylie Lee Baker


la collezionista di anime recensione - kylie lee baker

È possibile scrivere una recensione de “La Collezionista di Anime”, romanzo fantasy di Kylie Lee Baker, senza affrontare lo spinoso argomento delle traduzioni targate Fanucci?

Ho paura di no.

Perché l’italiano sgangherato e improbabile che caratterizza l’80% del catalogo recente della nota casa editrice romana – incluso questo titolo – sta cominciando a diventare un problema. Non è l’unico motivo che mi impedisce di consigliare ai fan del genere la lettura de “La Collezionista di Anime”, sia chiaro.

Ma è comunque la ragione che mi spinge a dire: «Se volete leggerlo, acquistate l’edizione in lingua originale». Anche se l’oggettiva bellezza della copertina italiana basta a tingere questo consiglio di una lieve sfumatura dolceamara…


La trama

Londra, 1890. Ren Scarborough è per metà Mietitrice, per metà Shinigami. In ogni caso, la sostanza non cambia: raccogliere le anime dei defunti ha sempre fatto parte del suo destino.

Ren è cresciuta a Londra, la città di suo padre. Ma l’unico che sembri avere a cuore il suo destino è il fratellastro, Naven: dal punto di vista di tutti gli altri Mietitori londinesi, infatti, Ren non è altro che una meticcia, un’incapace e una piantagrane, non necessariamente in quest’ordine.

Tant’è che maltrattare Ren è diventato, per molti dei suoi “colleghi” Mietitori, una specie di passatempo del cuore.

Tuttavia, un giorno alcuni di loro commettono l’errore fatale di tirare un po’ troppo la corda; senza volerlo, Ren ricorre quindi ai suoi poteri di Shinagami per fermare le percosse.

Da quel momento in avanti, è come se qualcuno avesse dipinto un bersaglio scarlatto sulla sua schiena.

Ren deve lasciare Londra, e in fretta.

L’unica destinazione possibile? Il Giappone, ovviamente; la terra di sua madre e degli altri Shinigami, l’unico posto al mondo in cui Ren è convinta di potersi liberare di paura e pregiudizi.

Tuttavia, non appena si presenta al cospetto della famigerata Dea della Morte giapponese, la ragazza capisce di aver preso un brutto granchio: di fatto, se vorrà ottenere un posto nel suggestivo e inquietante aldilà nipponico, dovrà guadagnarselo.

Versando sangue; suo e degli altri, ma soprattutto altrui.

E sacrificando anime… quelle degli altri, ma soprattutto la sua.


“La Collezionista di Anime”: la recensione

Sotto alcuni punti di vista, “La Collezionista di Anime” è il libro più noioso e ridondante che mi sia capitato di leggere quest’anno.

Descrizioni statiche e personaggi folcloristici di pochissimo (o nessuno) spessore appesantiscono la prosa di Kylie Lee Baker, una zavorra che minaccia di affondare la trama in più di un’occasione.

Le numerose scene d’azione, blande e strutturate in modo tale da riuscire a esercitare un impatto molto limitato (perché la posta in gioco è sempre troppo bassa o troppo condizionata dalla prospettiva avvelenata di Ren), si avvicendano a un ritmo che può essere decritto come “vertiginoso” nella migliore delle ipotesi, e “dissennato” in tutte le altre.

La trama è un pasticcio, quasi dall’inizio alla fine. Il classico modello del Viaggio dell’Eroe, interpretato nel suo senso più letterale, ma eseguito in modo goffo e alquanto rapsodico.

Come premessa di un plot da videogioco, probabilmente l’idea delle tre prove da assegnare a Ren non sarebbe stata malvagia. Ma ritengo che dovrebbe esistere un limite al numero di volte in cui un personaggio può continuare a risolvere i suoi conflitti usando sempre lo stesso trucchetto (toh, qualcuno per caso ha detto “orologio magico”?!).

Per non parlare della spropositata quantità di dialoghi generici, inutili e infantili che minacciano continuamente di sminuire la storia…


Antieroina, o… inumana?

Perché è sicuramente vero che i tre protagonisti de “La Collezionista di Anime” sembrano decisi a battibeccare come massaie per nessuno scopo al mondo, tranne quello di rivelare al mondo la loro scarsa profondità emozionale

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“Kitsune”: la recensione del libro fantasy/romance di Nicolette Andrews


Kitsune - recensione - nicolette andrews

“Kitsune” è un romanzo sentimentale in salsa fantasy scritto da Nicolette Andrews.

La storia, a metà strada fra fiaba e light novel, è fortemente ispirata al folclore giapponese, e richiama in modo particolare la leggenda degli yokai, spiriti dall’aspetto bestiale che risiedono nel folto della natura incontaminata.

Bisogna ammettere che il worldbuilding della Andrews risulta abbastanza suggestivo, anche se non si sforza certo di sottrarsi a una serie di cliché e luoghi comuni.

Purtroppo la trama, strutturata alla meno peggio e popolata da un esorbitante numero di personaggi e sottotrame da romanzetto d’appendice, onestamente non mi ha colpito in maniera particolare.

Ma sospetto che gli appassionati di anime e manga Shōjo troveranno divertenti i caotici intrighi romantici previsti dalla narrazione, lasciandosi facilmente sedurre dalle iper-drammatiche tonalità delle love story 😆 e da quel caratteristico “vibe” alla Hayao Miyazaki che caratterizza la pittoresca ambientazione


La trama

Rin è una Kitsune, uno spirito elementale in grado di assumere sembianze di donna o di volpe… o di una creatura ancora più impressionante, a metà strada fra le due cose.

Quando una strega malvagia la costringe a infiltrarsi a palazzo, per spiare la vita domestica di un potente capo-clan e dei suoi figli, Rin deve cercare di guadagnarsi la fiducia di Hikaru, l’erede primogenito.

Se riuscirà a far saltare l’imminente accordo di alleanza con un prospero clan vicino, la megera annullerà il maleficio e Rin recupererà l’uso dei suoi poteri e… della sua voce!

Ma, per riuscire nell’intento, Rin ha a disposizione soltanto fino alla prossima luna piena. Dopodiché, se non darà alla strega quello che vuole, finirà trasformata in volpe per sempre e si perderà nella foresta!

Eppure, a poco a poco, i sentimenti di Rin nei confronti di Hikaru cominciano a crescere. Finché, alla fine, la nostra Kitsune si trova al cospetto di una scelta impossibile.

Salvarsi vorrebbe dire tradire la fiducia dell’uomo che ama… forse, addirittura vederlo morire.

Ma qual è l’alternativa?

In un mondo di spiriti indaffarati e sempre pronti a immischiarsi negli affari degli umani, Rin sarà costretta a compiere un sacrificio impossibile.

A cosa dirà addio?

Alla sua anima gemella o… alla sua stessa libertà?


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