“Mortal Follies”: la recensione del libro Regency-fantastico di Alexis Hall


mortal follies recensione - alexis hall

La recensione di “Mortal Follies” arriva sul blog per spezzare – finalmente – la lunga pausa estiva!

Un’interruzione non voluta, ma di cui, purtroppo, avvertivo disperatamente il bisogno. Soprattutto considerando le due o tre rivoluzioni che hanno alterato il corso delle mie giornate…

Ma bando alle ciance, e torniamo subito all’argomento del giorno: il diabolico, irriverente, spassosissimo libro Regency di Alexis Hall, già autore del famoso “Boyfriend Material” (edito in Italia da Mondadori).

Il suo “Mortal Follies” merita tutte le attenzioni del mondo: stiamo parlando, infatti, di un travolgente concentrato di eccentricità, originalità, umorismo e seduzione. In effetti… posso confessarlo? Non mi aspettavo di riuscire ad apprezzare così tanto lo stile di questo autore, i suoi personaggi bislacchi e le sue effervescenti ambientazioni.

Ma, in questo caso, posso confermarti che la combo “romcom in costume + elemento fantastico” si è rivelata una vera manna dal cielo…


La trama

E’ il 1814 e l’ingresso in società di Miss Maelys Mitchelmore sta andando incontro a un impedimento alquanto particolare: una maledizione, nel vero e proprio senso della parola!

All’inizio, il maleficio assume una forma abbastanza innocua, limitandosi a disintegrare il suo vestito nel corso di una serata danzante. Uno scandalo che, in realtà, la povera Maelys riesce a evitare per il rotto della cuffia.

Eppure, ben presto, un’escalation di incidenti costringe la ragazza a fare i conti con il problema. Che potrebbe, in effetti, essere molto più serio di quello che sembra.

Per spezzare il sortilegio, Maelys dovrà quindi chiedere l’aiuto di una delle persone più ricche e indesiderabili agli occhi della società: la cupa e disincantata lady Georgiana Landrake, che in molti ritengono responsabile dell’inspiegabile sterminio della sua famiglia.

Se uno dovesse dar retta ai pettegolezzi, si potrebbe anche credere che lady Georgiana sia una sorta di incantatrice malvagia.

Ma poi… bè.

Un’incantatrice malvagia potrebbe essere esattamente quello di cui Miss Mitchelmore ha bisogno…



“Mortal Follies”: la recensione

La prima cosa da sapere a proposito del libro di Alexis Hall: ci troviamo alle prese con una storia che si iscrive nel novero del romance, in primis, e in quello del fantastico soltanto in via secondaria (elemento che, in realtà, riecheggia le mie considerazioni a proposito della difficoltà strutturali di considerare il fantasy come un genere a se stante, piuttosto che una semplice attribuzione inerente al tipo di ambientazione prescelta…).

La trama di “Mortal Follies” ruota attorno al concetto di “maledizione”, nonché ai temi – piuttosto caratteristici – dei capricci del fato, dei pregiudizi sociali e dell’amore come forza (probabilmente) salvifica.

E’ anche corredata di innumerevoli scene speziate, e da una voce narrante sardonica e squisitamente dispettosa: quella dell’hobgoblin Robin, un fae che, in termini di ironia e sboccata tendenza al salace commentario sociale, pare quasi un diretto discendente del Bartimeus di Jonathan Stroud.


Il racconto nel racconto

Cronista nell’anima, narrastorie per indole e professione, Robin segue la temeraria e trafelata Miss Mitchelmore un po’ dappertutto. Attratto dal caos che la giovane dama lascia sulla sua scia come, si potrebbe dire, la proverbiale falena attratta dalla luce del fuoco.

Nel frattempo, attorno alla nostra eroina si raduna un’improbabile quanto scatenato terzetto di eroi: la conturbante – e misteriosa – lady Georgiana Landrake, sedicente parricida e sterminatrice di fratelli; l’azzimato gentiluomo John Caesar, dalle frequentazioni quanto mai variegate; e la squinternata lady Lysistrata Bickles, una sorta di divertentissima Phoebe Buffay in corsetto e crinoline.

Nel corso del suo libro, Alexis Hall chiama a raccolta creature provenienti da ogni forma di mitologia immaginabile. Sguinzagliando fra le sue pagine, di fatto, un serraglio di personaggi leggendari: kelpies e streghe, antichissime divinità pagane e sacerdotesse voodoo, Oberon e Titania, e chi più ne ha, più ne metta.

Stranamente, in tutto questo guazzabuglio di energie, è il fattore dell’entusiasmo a trionfare sul disordine. Ne consegue una lettura che rappresenta, a tutti gli effetti, esattamente quella sorta di innocente e giocoso “passatempo proibito” che l’immagine di copertina riesce a evocare…


«Chi potrà, dunque, dire che io sono sola, se il mondo è qui a guardarmi?»

Dal punto di vista della costruzione dell’intreccio, il secondo atto di “Mortal Follies” risulta sicuramente problematico.

Abbiamo un grosso colpo di scena, seguito da un momento in cui l’attenzione dell’autore – e del lettore – inizia a spostarsi, quasi in toto, sul versante della love story. E non si può negare che questo slittamento, così repentino, tenda a innescare una sorta di spaesamento, un germe di dubbio circa la tenuta del ritmo e del più ampio respiro dell’opera.

Ma si tratta, come dicevo, soltanto di un attimo. Il diabolico appeal dei dialoghi e l’incandescente alchimia che arde fra le protagoniste riesce a riportare rapidamente alla luce le ragioni della narrazione, insieme alla contagiosa radiosità che permea il “palcoscenico” della storia.

La tensione romantica (leggi: sessuale…) fra Georgiana e lady Maelys Mitchelmore ha una qualità abbastanza palpabile da riuscire a indurti in una specie di trance. E, in effetti, fra una provocazione e un passo indietro, un chiassoso litigio e una suggestiva allusione, il colorato mondo delle protagoniste riesce a imporsi su quello del lettore con sorprendente facilità.

Perciò… Prova a rifletterci: cosa ti affligge? Una routine sottotono? Qualche piccolo problema di comunicazione con il tuo partner? Un’esasperante mancanza di sale nelle interazioni con i suoi amici e famigliari?

Tu lascia fare ad Alexis Hall. E presta ascolto a questa recensione di “Mortal Follies”: se hai bisogno di un momento di respiro – per immergerti in un bellissimo, romantico sogno di mezza estate – prendi in considerazione l’idea di concedertelo, e fallo il prima possibile!

Il folletto birichino e un po’ matto che vive appollaiato sulla tua spalla te ne sarà grato…


“Mortal Follies” è disponibile su Amazon, in formato cartaceo e in ebook. Per il momento, esclusivamente in lingua inglese.


*Ancora affamato di quella caratteristica “Regency-vibes”? Prova anche il brillante “Sorcerer to the Crown” di Zen Cho!


E tu? Cosa pensi della mia recensione di “Mortal Follies”?

Hai mai letto qualcosa di Alexis Hall? 🙂


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