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“Nella Vita dei Burattini”: la recensione del libro di T.J. Klune


nella vita dei burattini recensione - t j klune libro

La mia recensione di “Nella Vita dei Burattini” si basa sull’edizione originale del romanzo di T. J. Klune, “In The Life of Puppets”.

Non avevo mai letto nulla dell’autore de “La Casa sul Mare Celeste”. Eppure, la miriade di commenti positivi disponibile in rete mi ha sempre fatto ben sperare.

Unisci a tutto questo la mia innegabile passione per i retelling – “Nella Vita dei Burattini” è una rivisitazione in chiave futuristica del “Pinocchio” di Carlo Collodi – e sicuramente capirai perché stavolta non avevo nessuna speranza di resistere…


La trama

In uno strano, piccolo complesso di edifici arroccato sulla cima di un gruppo di alberi, vivono tre creature meccaniche e un giovane umano.

Il capofamiglia è l’androide inventore Giovanni Lawson; gli altri robot sono l’Infermiera Ratchet, una macchina piacevolmente sadica che ama dispensare punture e minacce di ogni genere ai suoi pazienti, e un piccolo aspirapolvere senziente di nome Rambo, perennemente affamato di amore e attenzione.

E poi c’è Victor, un ragazzo che ha ereditato il talento del padre per ogni genere di cosa meccanica e che condivide in pieno il suo amore per la tecnologia e le nuove scoperte.

Insieme, i quattro compongono una bizzarra, isolata, felicissima famigliola.

Il giorno in cui Viv salva e ripara un nuovo androide – l’unica designazione leggibile sulla sua etichetta riporta semplicemente le lettere “HAP” – segna ufficialmente la fine dell’idillio e l’inizio di un nuovo cammino per Victor e i suoi amici.

Perché nel passato di Giovani si nascondono segreti violenti, oscuri ricordi rievocati dalla mera presenza di Hap.

E poi Victor e Hap, senza volerlo, segnalano la posizione del rifugio di Gio all’Autorità che governa la mente di tutte le creature meccaniche. L’inventore viene catturato e riportato nel suo vecchio laboratorio, nel cuore della labirintica Città dei Sogni Elettrici.

Per salvarlo, Vic e il resto della banda dovranno imbarcarsi in un lungo e pericoloso viaggio attraverso una terra che sta cercando disperatamente di lasciarsi alle spalle il significato della parola “umanità”.



“Nella Vita dei Burattini”: la recensione

Nel lontano 2011, mi è capitato di leggere “Alla ricerca di Wondla” di Tony DiTerlizzi (illustratore de “Le Cronache di Spiderwick” di Holly Black).

Dalla lettura di “Nella Vita dei Burattini”, ho ricavato più o meno le stesse sensazioni: l’impressione di trovarmi alle prese con un romanzo dal taglio molto giovanilistico, piacevole e “puccioso”, determinato a mescolare elementi ispirati a “Star Wars” ad altri tipi di suggestioni, tratte da un grande classico della letteratura per l’infanzia.

Nel caso di Wondla, si trattava de “Il Mago di Oz”. Per Klune, il modello di riferimento è, evidentemente, “Pinocchio”. Ma poco cambia, in sostanza…

Sotto altri aspetti, il nuovo retelling di Klune assomiglia un po’ a una trasposizione letteraria di un film della Pixar di fascia media (metti un “Cars” o un “Lightyear”).

Tanto per cominciare, infatti, i personaggi sono un’autentica delizia – soprattutto l’inimitabile Infermiera e il vivacissimo Rambo– e i dialoghi garantiscono una perenne fonte di spasso.

Più in generale, possiamo dire che TUTTE le interazioni fra i membri della famiglia Lawson scaldano il cuore del lettore, scatenando, fin dalle prime pagine, un feroce senso d’attaccamento nei confronti dei protagonisti della storia.

Inoltre, l’estrema (e deliberata) “semplicità” dello stile si sposa bene con il ritmo vivace e spedito della narrazione. Perfino nei momenti più cupi, infatti, è come se dalla scrittura di Klune emanasse un costante senso di leggerezza e di gioia.

Con questo romanzo, Klune dimostra di saper padroneggia (e alla grande!) qualsiasi tecnica narrativa gli balzi in testa di usare. Una capacità che gli permette di intessere una storia briosa, divertente e ricca di verve… nonché di rafforzare la più grande illusione di chi legge: quella di trovarsi al cospetto di una storia dal taglio unico, irripetibile e originale.

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Guida all’acquisto dei nuovi libri fantasy in uscita fra il 5 e l’11 giugno 2023


Sembra che l’uscita del paparback de “Il Priorato dell’Albero delle Arance” sia stato rimandata a una data ancora da specificarsi. Eppure, la settimana dal 5 all’11 giugno 2023 promette comunque di regalarci un paio di golose tentazioni.

A cominciare dal realismo magico di Isabelle Allende; un’autrice con cui non mi sono mai “pigliata” veramente bene, da un punto di vista personale, ma che intere legioni di fan internazionali ammirano con un livello di devozione mistico-religioso.

E poi arriverà in libreria un volume della saga di Star Wars firmato da Zoraida Córdova, scrittrice di YA prolifica e molto quotata negli USA.

Per non parlare di un romanzo di Marie Brennan, e di una graffiante satira ambientata in mezzo alle rovine scatenate dalla guerra civile dello Sri Lanka


I nuovi libri fantasy in uscita dal 5 all’11 giugno 2023 (Italia)

  • La Ninfa di Porcellana” di Isabel Allende
libri fantasy in uscita dal 5 all'11 giugno 2023 - la ninfa di porcellana

 Se qualcuno mi avesse allungato una moneta da due euro per ogni tentativo di lettura di un libro della Allende andato in fumo, probabilmente a quest’ora potrei comprarmi un bel cofanetto di “Harry Potter” in edizione speciale!

Giuro, li ho provati TUTTI: da “La Casa degli Spiriti” a “L’Amante Giapponese”, senza mai riuscire a superare i primi quattro o cinque capitoli di ciascuno.

Perciò, per quanto la trama di questa sua nuova “favola urbana” possa attirarmi, la verità è che penso proprio che mi guarderò bene dall’aggiungere un altro fiasco alla mia collezione!

Dal momento che si tratta di un problema di pura e semplice incompatibilità caratteriale – dopotutto, neppure io sarei disposta a contestare le straordinarie capacità narrative di Isabelle Allende – ti segnalo comunque l’uscita de “La Ninfa di Porcellana”, cronaca dell’incontro fortuito fra un uomo molto triste e una ninfa di pietra misteriosamente rianimata.

Il libro sarà disponibile su Amazon a partire dal 6 giugno, in edizione Feltrinelli.

Una piccola chicca per i fan di vecchia data della Allende, e un potenziale “entry point” per tutti i nuovi lettori curiosi di esplorare i suoi mondi romantici.


  • La Parata Notturna dei 100 Demoni: La Leggenda dei Cinque Anelli” di Marie Brennan

Marie Brennan è diventata famosa grazie alla fortunata saga “Memoir by Lady Trent”, iniziata con il bestseller “A Natural History of Dragons”.

Questa donna scriveva light academia quando il termine non era ancora in voga, ragazzi! Dieci anni prima dell’uscita dello straordinario “Emily Wilde’s Encyclopaedia of Faery, era già in azione Isabella Trent, la più eminente naturalista al mondo specializzata negli studi sui draghi.

Invece, “La Parata Notturna dei 100 Demoni” è un romanzo legato ambientato nell’universo de “La Leggenda dei Cinque Anelli”, un gioco di ruolo ispirato alla cultura e alla mitologia asiatiche.

Durante la luna piena, un’orda di creature terrificanti assale un piccolo villaggio, seminando scompiglio e distruzione.

Ma quando il samurai Agasha no Isao Ryotora viene mandato a investigare, si trova al cospetto di un pericolo ancora più grande. Per salvare il villaggio, dovrà affrontare il suo passato tormentato e un imprevisto visitatore del Clan della Fenice, Asako Sekken. Un uomo che ha molti segreti da nascondere.

Per salvare il villaggio, i due samurai dovranno addentrarsi nelle viscere della storia dimenticata della loro terra e inoltrarsi negli insidiosi territori dei Regni dello Spirito

“La Parata Notturna dei 100 Demoni” uscirà il 7 giugno 2023. Sarà disponibile su Amazon.


  • “Le Sette lune di Maali Almeida” di Shehan Karunatilaka
le sette lune di maali almeida - libri fantasy in uscita dal 5 all'11 giugno 2023

Colombo, 1990. Maali Almeida— fotografo di guerra, giocatore d’azzardo e gay clandestino – si sveglia morto in un ufficio visti celestiale. Il suo corpo smembrato sta affondando nelle serene acque del lago Beira, e lui non ha la più pallida idea di chi l’abbia ucciso.

In un Paese in cui ogni conto in sospeso viene regolato tramite squadroni della morte, bombaroli suicidi e scagnozzi presi a noleggio, la lista dei sospetti è virtualmente infinita. I fantasmi e i ghoul in preda al risentimento che gli si affollano intorno potrebbero facilmente testimoniarlo.

Eppure, perfino nell’aldilà, il tempio per Maali sembra sul punto di scadere. Ha soltanto sette lune di tempo a disposizione per contattare l’uomo e la donna che ama di più al mondo, e condurli al set di fotografie destinato a sconvolgere per sempre lo Sri Lanka.

Puoi acquistare la tua copia de “Le Sette Lune di Maali Almeida” su Amazon. Disponibilità a partire dal 6 giugno 2023.


  • Convergenza – L’Alta Repubblica: Star Wars” di Zoraida Córdova

Un romanzo incentrato sulle avventure della Jedi Gella Nattai, attiva durante il periodo dell’Alta Repubblica.

La tensione fra i due pianeti Eiram e E’ronoh è sempre stata alta. L’ultima speranza di pace giace nelle mani dei due eredi delle rispettive dinastie, che programmano di sposarsi per porre fine alle ostilità.

Ma quando un attentato prende di mira la coppia reale, sembra che ogni tentativo di pace sia destinato a concludersi in un’esplosione di violenza.

A meno che Gella Nattai non riesca a scoprire l’identità dell’attentatore e a portarlo davanti alla giustizia. Ad aiutarla nelle indagini, soltanto lo snervante quanto affascinante figlio di un cancelliere.

“Convergenza” sarà disponibile su Amazon a partire dall’8 giugno.


  • The Never King” di Nikki St. Crowe

Non lo leggerei neanche per tutto l’oro del mondo, perché non è davvero il mio genere… ma fra le appassionate del brand “bad boys e scene hot a non finire” sta già spopolando.

Primo volume di una quadrilogia, racconta la storia della giovane Wendy Darling. Per generazioni, le donne della sua famiglia sono state vittime di una maledizione: allo scoccare dei loro 18 anni, ciascuna di loro è stata rapita da una forza sconosciuta, svanendo dalla faccia del pianeta per giorni, settimane o, in qualche caso, addirittura mesi.

L’unica cosa che tutte loro avevano in comune? Sono tornate indietro spezzate, completamente distrutte.

Adesso che Wendy sta per compiere diciotto anni, sua madre ha tutte le intenzioni di sprangare le porte e sbarrare le finestre. Ma è tutto inutile. Perché il Re sta già arrivando per lei…

“The Never King” uscirà il 6 giugno. L’edizione Mondadori sarà disponibile su Amazon.


(USA)

  • “Mortal Follies” di Alexis Hall
libri fantasy in uscita dal 4 giugno all'11 giugno 2023 - mortal follies

All’inizio dell’Ottocento, una giovane debuttante scopre di essere rimasta vittima di una tremenda maledizione. Le conseguenze sono infinitesimali, all’inizio; a poco a poco, però, Lady Maelys Mitchelmore inizia a rendersi conto che un’escalation si sta facendo sempre più inevitabile.

 L’unica soluzione? Chiedere l’aiuto di qualcuno che potrebbe saperne qualcosa di più… Peccato che l’unica sedicente strega – a giudicare dai pettegolezzi che la circondano – a portata di tiro sia la detestabile Lady Georgiana Landrake, ombrosa e misteriosa oltre ogni dire.

Una ragazza che, a quanto si dice, potrebbe anche aver assassinato suo padre…

Vediamo un po’: ambientazione vittoriana, f/f, streghe, pozioni e maledizioni… Ecco: questo che è il mio genere di libro! 😀

Avrei già fatto il preordine, se non fosse per l’edizione speciale targata Afterlight in uscita la settimana prossima: non so ancora se riuscirò ad aggiudicarmene una copia, ma ho tutte le intenzioni di provarci.

Ehi, terrai le dita incrociate per me, vero? ;D

A mali estremi, acquisterò “Mortal Follies” in versione regular: sempre in lingua inglese, e sempre su Amazon.


  • Thief Liar Lady” di D.L. Soria

La quarta di copertina promette un “elettrizzante retelling di Cenerentola, consigliatissimo ai fan di Naomi Novik e Heather Walter”.

Che è praticamente il mio identikit, se ci fai caso…

La protagonista si sta addestrando insieme alle sue sorellastre da anni. Il loro unico obiettivo? Risultare sempre la migliore, la più brillante nella stanza, abile tanto nell’uso delle mani quanto del proprio ingegno. Potere, ricchezza e prestigio sono sempre state prerogativa degli uomini, ma le ragazze sanno quello che devono fare per ottenerli, e sono più che disposte a lottare e mentire per questo.

Ma con la guerra che incombe all’orizzonte, la sua magia che inizia a dissolversi, e il principe sbagliato a distrarla da quello che dovrebbe essere il suo vero bersaglio, la nostra Cenerentola sta per scoprire che mantenere il controllo sul delicato equilibrio di inganni e sotterfugi su cui si sono sempre basati i suoi piani, potrebbe rivelarsi più complicato del previsto…

“Thief Liar Lady” sarà disponibile su Amazon; per il momento, esclusivamente in lingua inglese.

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“A House with Good Bones”: la recensione del libro gotico di T. Kingfisher


a house with good bones recensione - t kingfisher

La recensione di “A House with Good Bones” arriva sul blog in notturna: un’anomalia, dovuta al fatto che il destino ci ha messo lo zampino, mandando completamente a monte tutti i miei programmi per la giornata.

Ma non vedevo l’ora di raccontarti qualcosa a proposito del nuovo libro horror di T. Kingfisher!

Un’autrice che ho conosciuto grazie al delizioso retelling fiabesco “The Raven and the Reindeer, e imparato ad amare attraverso il brividoso e divertentissimo survival “The Hollow Places”.

“A House with Good Bones”, southern gothic dalla personalità spiccatissima, contiene tutti gli elementi che abbiamo imparato ad associare a questo genere: una casa (probabilmente) infestata, un’atmosfera inquietante e misteriosa, una sfilza di rapporti famigliari complicati e una protagonista dalla voce assolutamente indimenticabile…

Certo: l’intreccio risulta penalizzato da una serie di twist a dir poco prevedibili. Per non parlare di una risoluzione frettolosa che, nel terzo atto, tende a mettere alla prova la sospensione dell’incredulità del lettore con una certa insistenza.

Ma l’inconfondibile piglio ironico della Kingfisher, combinato all’irresistibile sense of humor e alla lucida vena dissacrante della sua protagonista, rendono la lettura di questo romanzo un’esperienza unica, spassosa ed elettrizzante.

Minacciando di scatenare (in maniera del tutto deliberata) un’esplosione di ilarità incontrollata, perfino nei momenti di massima tensione…


La trama

«La mamma sembra un po’ strana

Da quando suo fratello ha pronunciato queste parole, Sam Montgomery non riesce a scacciare una certa preoccupazione.

Le sente ancora echeggiare nella mente, mentre imbocca la tranquilla stradina della Carolina del Nord in cui vive sua madre, sola.

Sam cerca di allontanare il pensiero con tutte le sue forze. Il suo scavo archeologico è appena stato annullato, per cui le toccherà trascorrere qualche mese nella sua vecchia casa d’infanzia. E, in realtà, l’idea di una visita prolungata non le dispiace del tutto, soprattutto considerando lo splendido rapporto che lei e la mamma hanno sempre condiviso.

Sam è felicissima di poter trascorrere del tempo con lei. Solo loro due, intente a bere vino direttamente dal cartone, guardare uno dei loro adorati murder mistery britannici alla tv, cercando di indovinare l’identità del killer prima del solito detective di turno.

Eppure, non appena mette piede in casa, Sam si accorge che la sua vecchia dimora non è più il porto sicuro di un tempo. L’accogliente charm per cui sua madre è sempre stata famosa sembra svanito nel nulla; adesso, le mura sono dipinte di uno sterile e freddo bianco.

La mamma salta in aria al minimo rumore e si guarda costantemente alle spalle, anche quando è lei l’unica altra persona presente nella stanza. E quando Sam esce in giardino per schiarirsi le idee, si imbatte in una giara piena di denti nascosti sotto un cespuglio di rose, una pianta degna delle pagine di una rivista patinata.

Per non parlare dello stormo di avvoltoi che continua a sorvolare il loro cortile dall’alto…

Che cosa sta succedendo alla mamma? Perché è così spaventata? Per scoprirlo, Sam dovrà scavare, alla ricerca della verità.

Ma, forse, sarebbe meglio lasciare sepolti certi segreti



“A House with Good Bones”: la recensione

T. Kingfisher tende a scrivere quel tipo di horror alla portata di tutti, che nessun estimatore del genere sano di mente prenderebbe mai in considerazione di lasciarsi sfuggire.

Suona un po’ paradossale, detta così, non è vero?

Eppure, ti giuro che è proprio così!

Nel suo “A House with Good Bones”, seguiamo il punto di vista – scientifico e iper-razionale – di Sam, una paleoentomologa appassionata di insetti e di archeologia. Una donna con la testa sulle spalle e dalla battuta sempre pronta, liberale e piena di vita, che gode di un ottimo rapporto con sua madre, una signora del Sud dall’intelletto vivace e la spiccata indole ribelle.

In realtà, credo di non essermi mai imbattuta in un horror famigliare incentrato su una relazione madre-figlia così positiva. Devo dire che si è trattato di una piacevole novità. Anche perché la mamma di Sam, Edie, è davvero un personaggio fantastico, adorabile in ogni sua sfumatura.

Ed è proprio il gramo senso di minaccia che sembra aleggiare su di lei ad irretirci nella lettura, in un primo momento, coinvolgendoci nei dubbi di Sam e costringendoci a porci ripetutamente la fatidica domanda: e se la povera Edie stesse impazzendo?

Perché, d’un tratto, questa mamma così schiva e amorevole sembra sempre così sulle spine? Per quale motivo finge di non ricordare dettagli importanti dell’infanzia di Sam e di suo fratello?

Sarà la demenza? Un semplice attacco di senilità precoce? O… qualcos’altro?

Qualcosa di molto più sinistro, che l’implacabile mente analitica di Sam – da sempre aversa a qualsiasi tipo di superstizione – fa infinitamente fatica ad accettare.

Perché, tendenza al gaslighting a parte, di punto in bianco Edie ha preso l’abitudine di uscirsene con una serie di atteggiamenti che sembrano suggerire un’inquietante somiglianza con il modus operandi della propria madre – una vegliarda bigotta e severa, defunta da anni e razzista fin nel midollo, incline a incutere un sacro terror nero nel cuore dei suoi stessi nipoti…


Danza Macabra

Ero indecisa se menzionarlo o meno, dal momento che si tratta di un fattore completamente secondario. Ma la mia recensione di “A House with Good Bones” potrebbe forse dirsi completa, se mancassi di riferire un pensiero che si è più volte impadronito di me durante la lettura?

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Guida all’acquisto dei nuovi libri fantasy in uscita fra il 29 maggio e il 4 giugno 2023


Non è sempre facile tenere il passo con la miriade di nuovi titoli (fantasy e non) in arrivo ogni settimana in libreria.

Eh, cosa posso dire?

Perigliosa e irta di insidie è la vita del vero appassionato…

Soprattutto se il budget a tua disposizione è tutt’altro che illimitato. Soprattutto se – come nel mio caso – a volte ti tocca trascorrere intere ore a pianificare i tuoi prossimi acquisti, perché sai benissimo che comprare il dato titolo adesso si tradurrà in un piccolo sacrificio da scontare più tardi.

Proviamo a tenere il filo insieme, allora, e scopriamo quali saranno i libri che ci indurranno in tentazione nel corso dei prossimi sette giorni.

Ovviamente, nella lista troveranno spazio soprattutto quei titoli in grado di attirare il mio occhio. Ma la scelta terrà anche conto di tutti quei fattori (livello di hype generale, opinione degli esperti, recensioni in anteprima ecc.) che potrebbero aiutarti a decidere quale titolo dovrebbe assolutamente entrare a far parte della tua collezione.


I nuovi libri fantasy in uscita dal 29 maggio al 4 giugno 2023 (Italia)

  • “Folk of the Air: La Serie” di Holly Black
libri fantasy in uscita fra il 29 maggio e il 4 giugno 2023 - folk of the air la serie

Questo corposo volumone (938 pagine) raccoglie tutti e quattro i libri della serie “Folk of Air” di Holly Black. Una saga che, volente o no, ha riscritto un po’ il canone delle storie a tema fae indirizzate al pubblico dei giovani lettori.

Seguo la Black da anni, per lo più in inglese. Pur avendo letto la trilogia in questione da una mezza eternità, devo ammettere che l’edizione Oscar Vault mi tenta in modo particolare.

Più che altro perché, da un punto di vista estetico, si direbbe un autentico pezzo da collezione, curatissimo e davvero incantevole!

Le illustrazioni sui risguardi, poi, sono un’autentica gioia per gli occhi! E non guasta neanche il fatto che la raccolta conterrà il romanzo bonus “Perché il Re degli Elfi Odiava le Storie” (non incluso nella maggior parte dei cofanetti in edizione speciale messi in cantiere in America).

L’uscita di questo nuovo Oscar Drago è prevista per il 30 maggio. Puoi acquistarlo su Amazon.

PS: hai già letto la mia recensione de “Il Principe Rapito, lo spin-off/sequel della serie “Folk of the Air”? Si tratta senz’altro di uno dei titoli fantasy per ragazzi più chiacchierati e divertenti dell’anno…


  • La Figlia della Dea della Luna” di Sue Lynn Tan
la figlia della dea della luna

Xingyn è cresciuta sulla luna. Perfettamente abituata a uno stato di perfetta solitudine, inconsapevole del fatto di essere stata nascosta al temibile Imperatore Celestiale. L’uomo che esiliò sua madre, colpevole di aver rubato il suo prezioso elisir dell’immortalità.

Ma quando la magia di Xingyn inizia a sbocciare e la sua esistenza viene scoperta, la ragazza è costretta a fuggire dalla sua casa, lasciandosi l’amata madre alle spalle.

Sola, impotente e terrorizzata, inizia così il suo viaggio verso il Regno Celestiale, una terra densa di meraviglie e di segreti…

Primo volume di una duologia (“Celestial Kingdom”), “La Figlia della Luna” è l’esordio letterario dell’autrice Sue Lynn Tan.

Kirkus Rewies definisce come il libro come «un fantasy di corte piuttosto standard». Al tempo stesso, però, loda la sua straordinaria capacità di reinventare ed espandere la mitologia che circonda il famoso Festival di Metà Autunno, uno dei capisaldi della tradizione cinese.

Grimdark MAGAZINE, invece, lo descrive così: «Ben scritto, poetico e lirico, “La Figlia della Dead della Luna” è anche una storia infarcita d’azione, corredata di un romance molto slow burn.»

In italiano, sarà disponibile a partire dal 30 maggio. Puoi acquistarlo su Amazon.


  • La Stirpe della Gru” di Joan He
libri fantasy uscita fra il 29 maggio e il 4 giugno 2023 - la stirpe della gru

E adesso parliamo di un altro romanzo ispirato alla mitologia cinese, a breve disponibile in edizione economica.

Non possiedo ancora un’edizione cartacea de “La Stirpe della Gru” (che, senza nulla togliere ai suoi difetti, in fondo mi sono ritrovata ad apprezzare…) e sono letteralmente innamorata della copertina scelta dalla Oscar Vault per questa sua nuova versione paperback, quindi… chissà?

La trama segue le vicissitudini di una principessa che ha sempre cercato di evitare le responsabilità della corona con tutte le sue forze. Ma quando il suo adorato padre finisce assassinato, Hesina viene chiamata a imbracciare il potere e a trasformarsi nella regina di un regno molto, molto instabile.

Mentre cerca di destreggiarsi fra i suoi nuovi doveri e la necessità di scoprire il killer di suo padre, Hesina inizia a compiere una serie di scelte sempre più azzardate, rischiando di tradire il più rigoroso comandamento in vigore nel suo regno: mai compiere incantesimi, e mai ricorrere all’aiuto della magia

L’uscita è prevista per il 29 maggio 2023. Puoi acquistare la tua copia su Amazon.


(USA)

  • Witch King” di Martha Wells
libri fantasy in uscita fra il 29 maggio e il 4 giugno 2023 - witch king

Il ritorno al fantasy dell’autrice dell’osannato “Le Cronache di Murderbot” si trascina dietro un livello di hype spropositato, non soltanto da parte del pubblico, ma anche da quello degli “addetti ai lavori”.

Per quanto mi riguarda, ammetto di aspettare con un’impazienza smodata l’arrivo della mia copia (inclusa nella box Illumicrate di maggio). Anche se, in realtà, non so ancora nulla della trama, a parte il fatto che si tratterà di un libro fantasy autoconclusivo! 😀

Ad ogni modo, puoi tranquillamente aspettarti l’arrivo di una recensione dettagliata sul blog…

“Witch King” (in lingua inglese) è disponibile su Amazon, in formato cartaceo e digitale.


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“L’Immortale”: Fazi annuncia l’edizione italiana di “Deathless” di Catherynne M. Valente


l'immortale - catherynne valente - fazi editore - deathless

L’Immortale” di Catherynne M. Valente arriverà in Italia a partire da giugno 2023, grazie a Fazi Editore (collana Lainya).

E so già che tanti lettori “casuali” non se ne renderanno conto, ma, per un appassionato di narrativa fantastica, questo è uno dei più importanti annunci dell’anno, ragazzi!

Rispetto al 95% degli scrittori di libri fantasy (per adulti, YA o middlegrade), Catherynne M. Valente opera semplicemente su un altro livello! Stilisticamente, tecnicamente e tematicamente parlando, l’autrice americana è considerata da molti alla stregua di un autentico “mostro sacro”.

E non sono in pochi a ritenere “Deathless: L’Immortale” il suo capolavoro. Tant’è che la rivista A. V. Club scrive: «Con questo libro, la Valente fa per la Russia ciò “Jonathan Strange e il Signor Norrell” riesce a fare per l’Inghilterra.»

Un romanzo autoconclusivo, ispirato al folclore russo, che rielabora abilmente la leggenda di Koschei l’Immortale, mescolando storia, romanticismo e mitologia.

Sulla scia di opere fiabesche intramontabili come “L’Orso e l’Usignolo” e “Spinning Silver”…


“L’Immortale”: la trama

Per il folclore russo, Koschei l’Immortale è sempre stato ciò che diavoli e streghe malvage hanno rappresentato per la cultura europea: una figura minacciosa, infida.

Il villain di infinite storie fantastiche, tramandate dal popolo di generazione in generazione.

Ma nessuno aveva mai guardato alla leggenda di Koschei con lo sguardo di Catherynne M. Valente. La sua prospettiva, moderna e trasformativa, trascina l’azione ai tempi moderni, abbracciando molti dei più grandi sviluppi della storia russa nell’arco del ventesimo secolo.

La storia segue la vita della giovane Marya Morevna, mentre si trasforma da brillante figlia della rivoluzione a sposa di Koschei, fino a scatenare quella che potrebbe essere la sua rovina.

Lungo la strada, case staliniane piena di elfi, avventure magiche, segreti e burocrazia, e infiniti giochi di lussuria e potere. Un connubio di storia magica e di storia fattuale, di rivoluzione e di mitologia, d’amore e morte, che riesce a restituire all’antico mito russo uno strepitoso carico di vitalità.



Il “mythpunk”

È stata la stessa Valente a coniare il termine “mythpunk“, a mo’ di battuta. Da allora, l’espressione ha preso piede e si è estesa a indicare un intero sottogenere del fantasy a sfondo mitologico.

Per citare l’autrice di “Deathless”, il “mythpunk” (o punk mitologico) è:

«un ramo della speculative fiction, che inizia nel foclore e nel mito per poi aggiungere elementi di tecniche postmoderne fantastiche: urban fantasy, poesia, storytelling non convenzionale, virtuosismo linguistico, worlbuilding e fantasy accademico.»

L’affidabile TvTropes aggiunge:

«Caratterizzato da un trend barocco multiculturale, da una sessualità alternativa/queer, da bizzarri retelling di fiabe tradizionali, da un mucchio di ansia pervasiva, dalla paura dell’inevitabile cambiamento, da un elaborato simbolismo e da una reinterpretazione radicale, il mythpunk è un movimento cross-mediale.

Sebbene sia stato largamente definito attraverso opere di stampo letterario come i lavori di Andrea Jones su Hook & Jill, dalla serie “Weetzie Bat” di Francesca Lia Block e dalla serie “The Orphan’s Tales” di Catherynne Valente, l’estetica del mythpunk si manifesta spesso anche nella musica (“The Decemberists“), nel cinema (“Il Labirinto del Fauno“), nell’ambito della gioielleria e in altri media.

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“She is a Haunting”: la recensione del libro horror di Trang Thanh Tran


she is a haunting recensione - Trang Thanh Tran

La recensione di “She is a Haunting” conterrà zero spoiler, un paio di crisi esistenziali, tanti fantasmi e una dose di riferimenti tutt’alto che ingiustificati a “Mexican Gothic” di Silvia Moreno-Garcia!

Il libro d’esordio di Trang Thanh Tran è uno degli horror YA più chiacchierati di questa prima parte dell’anno. Ne abbiamo sentito parlare sui social e nei siti specializzati; la sua pittoresca cover si è materializzata un po’ dappertutto; i paragoni con il leggendario “Incubo di Hill House” si sono sprecati…

A questo punto, ti starai forse chiedendo: ma ne sarà poi valsa la pena, di coltivare tutto quest’hype?

Cerchiamo di scoprirlo insieme! ;D


La trama

Per cercare di inserirsi, Jade Nguyen ha sempre dovuto mentire.

Non è mai stata abbastanza etero, abbastanza vietnamita o abbastanza americana per riuscire a trovare il suo posto senza problemi. La situazione non cambia quando, a causa di un disperato bisogno di denaro, decide di accettare la proposta di suo padre di trasferirsi da lui in Vietnam per un breve soggiorno di cinque settimane.

Jade non è in buoni rapporti con suo padre. Non lo vede quasi mai, tanto per iniziare. E, comunque, non riesce a perdonarlo per aver abbandonato la sua famiglia, quando lei era ancora soltanto una bambina.

Come se non bastasse, il genitore sembra letteralmente ossessionato dall’idea di riportare ai fasti di un tempo una vecchia casa decrepita risalente al periodo coloniale francese.

Ma Jade è determinata a stringere i denti, se questo significa ottenere da lui il denaro di cui ha bisogno per iscriversi all’università.

Dopo pochi giorni, però, la ragazza inizia a svegliarsi ogni mattina in preda alla confusione più totale. Ha come l’impressione che qualcosa si ostini a strisciare lentamente giù per la sua gola… E poi, Jade si imbatte nel fantasma di una bellissima sposa. Una presenza che continua a farle visita in sogno, recando un unico, criptico avvertimento: NON MANGIARE.

Quando suo padre e la sua sorellina si rifiutano di crederle, Jade decide di provare a spaventarli per convincerli a lasciare la casa, inscenando un’infestazione ectoplasmica tutta sua. In suo soccorso interviene Florence, la vivace nipote del socio in affari di suo padre… un aiuto molto gradito, che rappresenta, a sua volta, una grande fonte di distrazione.

 La casa, però, ha in serbo altri piani. Perché un’abitazione, dopotutto, è forte soltanto quanto coloro che sono disposti a infondere nuova linfa nelle sue ossa.

E questa casa non è disposta a rimanere sola un’altra volta, a nessun costo…



“She is a Haunting”: la recensione

Se la trama dell’opera d’esordio di Trang Thanh Tran fosse stata un po’ più incalzante, il ritmo un po’ meno pachidermico (e, magari, scandito da qualche colpo di scena in più) penso che sarei riuscita a innamorarmi perdutamente di questo libro.

Sotto molti punti di vista, infatti, “She is a Haunting” è un romanzo superbo. Può vantare un’atmosfera da brividi, tanto per cominciare, e una sensazione strisciante di costante paranoia che, a lungo andare, finisce per logorare i nervi del lettore nel più delizioso ed elettrizzante dei modi.

Contiene anche una delle migliori rappresentazioni dei disturbi d’ansia in cui mi sia mai imbattuta, soprattutto nel novero della narrativa fantastica per ragazzi. La lotta di Jade contro la sindrome della paralisi del sonno e i suoi martellanti pensieri intrusivi – miei nemici personali da almeno diciassette anni – risulta persuasiva, incalzante e dannatamente credibile, ragazzi!

Ma non è tutto.

Oltre ai temi del colonialismo, della diaspora e del senso di straniamento che deriva dal sentirsi tagliati fuori dalle proprie radici, “She is a Haunting” affronta benissimo anche l’argomento della repressione sessuale.

Nel farlo, ricorre a un immaginario cupo e disturbante, degno del popolarissimo “Mexican Gothic”, senza lesinare un paio di efficaci richiami al mondo del body horror.

I punti di contatto con il famoso libro della Moreno-Garcia non finiscono qui, ovviamente.

Basti pensare alla quantità di spore, insetti e parassiti che affollano le pagine del romanzo. Presenze malefiche e invisibili, che infestano l’aria quanto – e forse più – delle stesse presenze che si aggirano nei corridoi a tarda notte.

Evocate dal linguaggio elegante ed allusivo di Trang Thanh Tran, con il suo carico di sensualità a malapena trattenuta, e dall’energia sprigionata da un milione di tabù culturali perennemente sul punto di infrangersi…

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“Poster Girl”: arriva in Italia la nuova distopia di Veronica Roth


poster girl - veronica roth - italia - mondadori

Con “Poster Girl”, la popolare scrittrice americana Veronica Roth proclama di nuovo a gran voce il suo sconfinato amore per il genere distopico.

Il nuovo romanzo dell’autrice della saga di “Divergent” sarà un adrenalinico thriller fantascientifico a là “Minority Report”, incentrato sul tema del complicato e crescente impatto delle tecnologie di sorveglianza sulla nostra società.

Totalmente autoconclusivo, “Poster Girl” arriverà nelle librerie italiane il 4 aprile 2023, a opera di Mondadori. La traduzione sarà a cura di Roberta Verde.


“Poster Girl”: la trama

Per decadi, la popolazione della megalopoli Seattle-Portland ha vissuto sotto la costante sorveglianza di un impianto oculare chiamato Insight, un congegno che permette il tracciamento di ogni parola bisbigliata e di qualsiasi azione.

Ovviamente, i comportamenti spiati attraverso questo strumento sono sempre stati ricompensati o puniti a seconda della loro capacità di allinearsi allo stretto codice morale istituito dalla Delegazione.

Ma poi c’è stata una rivoluzione e, da allora, ogni cosa è cambiata. A partire dalla caduta della Delegazione.

I più preziosi individui di questa organizzazione sono adesso rinchiusi nell’Aperture, una prigione ai confini della città. E tutti gli altri, finalmente liberi dal costante monitoraggio di Insight, hanno avuto la possibilità di andare avanti con le loro vite.

Sonya, un’ex “ragazza poster” al servizio della Delegazione – a Sonya apparteneva, infatti, uno dei volti che comparivano regolarmente sui loro manifesti di propaganda – sta scontando la sua pena da dieci anni, quando un suo vecchio nemico arriva a proporle un accordo: ritrovare una ragazzina scomparsa, portata via ai suoi cari dal vecchio regime, e guadagnarsi la libertà.

Il sentiero che Sonya imboccherà per ritrovare la bambina la condurrà attraverso un mondo post-Delegazione, corrotto e a lei totalmente alieno. Finché, alla fine, Sonya sarà costretta a scavare nel proprio passato – e nei segreti più oscuri della sua famiglia – portando a galla verità insospettabili.



Dalla parte sbagliata della storia

Veronica Roth ama descrivere il suo “Poster Girl” come una sorta di punto di incontro fra “Stazione 11” e “Minority Report”.

Potrei sbagliarmi – non sarebbe la prima volta – ma qualcosa mi dice che i suoi fan di antica data ritroveranno fra pagine di questo nuovo libro anche alcuni degli elementi che hanno reso “Divergent” un bestseller dal respiro internazionale: tanta azione, un pizzico di romance e uno sguardo disincantato sul (gramo) futuro incontro al quale la nostra civiltà sembra così beatamente ansiosa di precipitarsi incontro.

Dopotutto, da un punto di vista tematico, il controverso rapporto fra umanità e la tecnologia ha sempre assunto un ruolo centrale all’interno delle trame di Veronica Roth.

Ma, allora, cosa ci sarà di diverso in “Poster Girl”, rispetto ai suoi romanzi precedenti? E da dove è nata l’idea per questo peculiare progetto?

«Volevo esplorare un personaggio diverso. Ho sempre scritto di eroi di stampo tradizionale, perfino quando si trattava di eroi riluttanti ad agire, all’inizio, ma Sonya non è così. Lei era dal lato sbagliato della rivoluzione.

Ho cominciato a scrivere senza sapere come mi sentivo nei suoi confronti, cosa che per me è strana. La mia politica, di solito, prevede che io stia dalla parte della protagonista. Alla fine, ho sviluppato della simpatia per lei, ma ho anche iniziato a giudicarla un sacco… e mi sono sforzata di tenere questi sentimenti in costante tensione.

Uno dei temi che ne emerge è che puoi essere la vittima e il carnefice nello stesso tempo, in un sistema del genere.»

Veronica Roth, in un’intervista rilasciata al “The Orange County Register”.
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“Le Navi d’Ossa”: pirati, draghi e battaglie nel libro fantasy di R. J. Barker


le navi d'ossa - r j barker - elara

Le Navi d’Ossa”, traduzione italiana di “The Bone Ships” di R. J. Barker, arriverà in Italia grazie alla casa editrice Meridiano Zero.

Il romanzo – primo volume di una trilogia fantasy di nicchia, ma molto apprezzata dai fan britannici – arriverà in libreria il 31 marzo 2023. L’uscita segnerà il gradito ritorno in Italia dell’autore de “L’Età degli Assassini”, storia dai toni grimdark approdata da noi nel 2017, per opera della Mondadori.


“Le Navi d’Ossa”: la trama

Per generazioni, le Cento Isole hanno continuato a costruire le loro navi a partire dalle ossa di antichi draghi ormai estinti. Il tutto, allo scopo di portare avanti una guerra interminabile, che si trascina da generazioni e generazioni.

Perché i draghi saranno anche scomparsi… ma la battaglia per la supremazia persiste da tempo immemore.

Sennonché adesso, per la prima volta dopo secoli, un drago vivente è stato avvistato nelle acque distanti. E, naturalmente, adesso entrambe le parti del conflitto vedono in questa scoperta l’opportunità di ribaltare le sorti del conflitto a proprio favore.

È in queste circostanze che Joron Twiner, capitano in disgrazia di una nave maledetta, incrocia il sentiero della determinata dama di nave “Lucky” Meas, pronta a requisire il comando dell’imbarcazione nera per dare la caccia al drago.

Ma, per avere qualche speranza di acciuffare la creatura mitologica che tutti stanno cercando, i due reietti dovranno unire le forze e affidarsi a un pericoloso equipaggio di criminali ed emarginati…



La trilogia “The Child Tide”

Ti dirò: quando l’autrice della saga “I Mercanti di Borgomago” si spinge al punto di definire “brillante” un romanzo fantasy a tema piratesco, solitamente mi sento piuttosto incline a drizzare la antenne.

Del resto, Robin Hobb non è stata l’unica a spendere parole di lode nei confronti della trilogia “The Tide Child” di Barker. Anche John Gwynne, Tasha Suri, Evan Winter e Adrian Tchaikovsky hanno espresso tutto il loro entusiasmo nei confronti di questa saga.

E, ammettiamolo…

Draghi, pirati, avventure, battaglie, una coppia di outsider al comando di un’imbarcazione piena di tagliagole?

Se non è questa la ricetta per un romanzo fantasy esplosivo, non saprei proprio cos’altro chiedere…

Va precisato che ne “Le Navi d’Ossa”, secondo una recensione pubblicata sull’imprescindibile sito “Publisher Weekly”, R. J. Baker dedica un’inusuale livello di attenzione alla cura del dettaglio, soprattutto per quanto riguarda la descrizione della vita marinaresca in tutte le sue sfumature. Tant’è che, verso la fine, l’autore dell’articolo arriva a paragonare il libro a una delle saghe nautiche del famoso romanziere Patrick O’Brian.

Colgo anche l’occasione per ricordare che “Navi d’Ossa” è riuscito ad aggiudicarsi, nel 2020, il British Fantasy Award per il miglior romanzo, sbaragliando la competizione offerta da concorrenti del calibro de “Le Diecimila Porte di January” di Alix E. Harrow, “The Migration” di Helen Marshall e “The Poison Song” di Jen Williams.

La trilogia “The Child Tide” comprende i libri:

  1. The Bone Ships (Le Navi d’Ossa, 2022, Meridiano Zero);
  2. Call of the Bone Ships;
  3. The Bone Ship’s Wake.

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“Killers of a Certain Age”: la recensione dello scoppiettante libro thriller di Deanna Raybourn


killers of a certain age recensione - deanna raybourn

La recensione di “Killers of a Certain Age” è rimasta “in caldo” per un po’, ma è finalmente arrivato il momento di servirla in tavola!

Anche perché posso assicurarti che l’originale libro thriller di Deanna Raybourn rappresenta un’ autentica delizia: l’irresistibile storia di quattro donne sessantenni che, dopo aver trascorso una vita a lavorare come sicari per una misteriosa organizzazione internazionale, finiscono al centro di un complotto per la conquista del potere.

Romanzo autoconclusivo, “Killers of a Certain Age” poggia su una premessa che, su un piano potenziale, sarebbe in grado di fornire dell’ottimo materiale per una serie lunghissima. E poi, vanta l’innegabile vantaggio di offrire al lettore una boccata d’ aria fresca nell’ambito di un panorama (quello della “spy-story”) solitamente fin troppo sovraffollato e infarcito di stereotipi.


La trama

Billie, Mary Alice, Helen e Natalie hanno lavorato per quarant’anni per il Museo, una rete d’assassini d’elite nata con l’esplicito obiettivo di rintracciare ed eliminare tutti i rifugiati nazisti scampati, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, alla loro giusta punizione.

Oggigiorno, però, i loro talenti sono considerati un po’ troppo “vecchia scuola” dai nuovi membri della squadra. Nessuno, infatti, sembra disposto ad apprezzare quello che hanno da offrire, in un’era in cui la gente ha iniziato ad affidarsi alla tecnologia più che alle capacità individuali di una persona.

Così, quando al quartetto viene finalmente offerta la possibilità di ritirarsi con onore, Billie e le altre decidono di accettare. E, per celebrare la loro meritata pensione, il Museo decide di regalare alle amiche quattro biglietti per un’esclusiva crociera di lusso.

Peccato che, manco a dirlo, si tratti di una trappola!

Perché, durante il viaggio, le quattro amiche si trasformano nel bersaglio perfetto per uno dei killer registrati sul libro-paga del Museo. E, dal momento che soltanto il Consiglio, composto dai membri di più alto rango della loro organizzazione, ha il potere di autorizzare la morte di un agente, le nostre eroine capiscono subito di essere piombate in un guaio molto grosso.

Per sopravvivere, dovranno quindi fare ricorso ai segreti della loro decennale amicizia e sfruttare le loro capacità contro il Museo.

Pronte a impartire ai loro ex datori di lavoro l’unica lezione che avrebbero fatto bene a imparare dal principio: che cosa significa mettersi contro una donna – e un’assassina – di una certa età.



“Killers of a Certain Age”: la recensione

Mi piace pensare al libro di Deanna Raybourn come a una sorta di connubio ben riuscito fra i film “Red” e “Gunpowder Milkshake”; un cocktail di elementi che, in realtà, riesce a superare i limiti costitutivi di entrambi questi titoli.

E dire che è stato proprio grazie alla scrittura di “Killers of a Certain Age” che la Raybourne – popolare autrice di mistery storici ad alto tasso di romance, pubblicati in Italia da Harper Collins – ha avuto la possibilità di confrontarsi per la prima volta con il genere thriller e con un’ambientazione di stampo contemporaneo.

Pare, fra l’altro, che l’idea di scrivere un romanzo d’azione incentrato sulla storia di un gruppo di donne non più giovanissime sia stata farina del sacco del suo editore britannico, Berkley. Ma fu la stessa Raybourne a replicare: «Voglio che le mie eroine abbiano un’età compresa fra i sessanta e i settanta, e voglio che siano assassine internazionali.»

Alla Berkely, qualcuno in grado di fare il suo lavoro deve averne approfittato per cogliere la palla al balzo: «Eccellente idea! Facciamolo subito

Ed ecco spiegata, in soldoni, la genesi di uno dei thriller più brillanti, scanzonati e adrenalinici che io abbia mai letto…


The Sisterhood of the Traveling… Knives?!

La protagonista di “Killers of a Certain Age” è Billie. Una donna forte e indipendente che, nel corso di quattro decadi, si è vista costretta a sacrificare parecchie cose sull’altare della carriera.

Tutto, in effetti, al di fuori della sua umanità, della sua lingua caustica e della sua famiglia – gli altri membri del Museo e, in modo particolare, le tre donne con cui è stata reclutata e al fianco delle quali ha continuato ad addestrarsi.

Durante la narrazione, seguire il punto di vista esclusivo di Billie si è rivelata la scelta vincente. Una che, peraltro, non avevo assolutamente messo in conto. In realtà, sono convinta che il “trucco” abbia funzionato soprattutto perché la Raybourne si rifiuta di tralasciare, anche soltanto per un secondo, la necessità di fornire a Helen, Natalie e Mary-Alice un set di personalità e conflitti altrettanto coinvolgenti, forti e interessanti.

In effetti, parte del piacere della lettura, secondo me, deriva proprio dal divertente senso di “caos” generato dalla sovrapposizione di così tanti caratteri diversi e ben sviluppati.

Dopotutto, al di là della loro carriera lavorativa, le quattro protagoniste di “Killers of a Certain Age” hanno sempre seguito sentieri divergenti, più congeniali alle loro inclinazioni personali. Ad esempio, laddove Billie è il sempre stata il classico “lupo solitario”, le altre hanno deciso di mettere su casa, o si sono concentrate sul matrimonio, oppure hanno scelto una vita all’insegna della più aperta socialità.

In ogni caso, la profonda amicizia che lega le quattro eroine non viene mai messa in discussione. E, personalmente, trovo che l’autrice sia riuscita a comunicare l’intensità di questo legame con una leggerezza e un’abilità in grado di togliere le parole di bocca al critico più arcigno…

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“Once More Upon a Time –  C’era Una Volta Ancora”: arriva in Italia il romanzo breve di Roshani Chokshi


once more upon a time c'era una volta ancora - roshani chokshi

A giudicare dalle premesse, “Once More Upon a Time: C’era Una Volta Ancora” ha tutte le carte in regola per rendere felici tutti quei lettori a caccia di un libro fantasy dai toni romantici, frizzanti e leggeri.

Il romanzo di Roshani Chokshi – autrice conosciuta in Italia soprattutto per il bestseller “I Lupi Dorati” – sarà pubblicato dalla casa editrice Fanucci, e arriverà nelle librerie italiane a partire dal 31 marzo 2023.

La sinossi ci promette una fiaba fresca, avventurosa e avvincente. Una storia d’amore abbastanza appassionata da sfidare il potente maleficio di una strega, fra deliziosi personaggi magici e un’atmosfera degna dei migliori classici…


“Once More Upon a Time: C’era Una Volta Ancora”: la trama

Tanto tempo fa, c’erano un principe di nome Ambrose e una principessa di nome Imelda. I due si amavano moltissimo; per questo, un giorno hanno deciso di sposarsi.

Purtroppo, però, adesso le cose non stanno più come prima.

«Ciò che una strega prende, una strega non dà mai indietro»: è questo l’avvertimento da cui i loro amici e la loro famiglia avevano cercato di metterli in guardia. Ma non è servito a niente, perché Ambrose si è rifiutato di ascoltare. Per salvare Imelda, ha chiesto l’aiuto di una strega. E quest’ultima, in cambio del suo soccorso, ha posto sulla coppia una terribile maledizione.

Nessuno dei due giovani reali, adesso, è in grado di ricordare il loro amore; una condizione che li ha visti costretti ad accettare l’esilio e la fine della loro felicità.

Ma, in qualche modo, è soltanto un anno e un giorno più tardi, che la loro storia inizia sul serio.

Costretti a imbarcarsi in un pericoloso viaggio per cercare di recuperare il loro lieto fine, Imelda e Ambrose dovranno quindi sfidare scenari incantati, incontrare creature incredibili, e compiere la missione che permetterà loro di rivendicare la cosa che sta più loro a cuore.

Prima, però, dovranno fare in modo di ricordare cosa sia, questa cosa…



Oltre il lieto fine

Roshani Chokshi ha dichiarato che “Once More Upon a Time: C’era Una Volta Ancora” è un’opera liberamente ispirata alla leggenda di Diarmuid e Grainne, una delle più popolari saghe d’amore della tradizione irlandese.

Pur basandosi su uno dei più grandi presupposti in stile “what if?” di cui sia possibile vagheggiare in riferimento al mondo della favole, la sua commedia in salsa fantasy si presenta come un retelling di stampo tutt’altro che tradizionale.

E anche dannatamente accattivante, quanto a questo!

Perché, dopotutto, chi è che non si è mai chiesto cosa potrebbe succedere ai personaggi delle fiabe, dopo la fine ufficiale delle loro storie? Il matrimonio rappresenta davvero la fine di ogni tribolazione? O quest’ultimo comporta soltanto… l’inizio di una nuova avventura?

In realtà, c’è da precisare che, negli USA, il romanzo ha iniziato il proprio percorso editoriale sotto forma di audiolibro: “Once More Upon a Time”, infatti, rappresentava una parte integrante della collana “Audible Original” di Amazon. Una circostanza che, se ci fai caso, in effetti giustifica pienamente l’insolita brevità della narrazione (l’edizione Fanucci conta appena 180 pagine).

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