Con “Poster Girl”, la popolare scrittrice americana Veronica Roth proclama di nuovo a gran voce il suo sconfinato amore per il genere distopico.
Il nuovo romanzo dell’autrice della saga di “Divergent” sarà un adrenalinico thriller fantascientifico a là “Minority Report”, incentrato sul tema del complicato e crescente impatto delle tecnologie di sorveglianza sulla nostra società.
Totalmente autoconclusivo, “Poster Girl” arriverà nelle librerie italiane il 4 aprile 2023, a opera di Mondadori. La traduzione sarà a cura di Roberta Verde.
“Poster Girl”: la trama
Per decadi, la popolazione della megalopoli Seattle-Portland ha vissuto sotto la costante sorveglianza di un impianto oculare chiamato Insight, un congegno che permette il tracciamento di ogni parola bisbigliata e di qualsiasi azione.
Ovviamente, i comportamenti spiati attraverso questo strumento sono sempre stati ricompensati o puniti a seconda della loro capacità di allinearsi allo stretto codice morale istituito dalla Delegazione.
Ma poi c’è stata una rivoluzione e, da allora, ogni cosa è cambiata. A partire dalla caduta della Delegazione.
I più preziosi individui di questa organizzazione sono adesso rinchiusi nell’Aperture, una prigione ai confini della città. E tutti gli altri, finalmente liberi dal costante monitoraggio di Insight, hanno avuto la possibilità di andare avanti con le loro vite.
Sonya, un’ex “ragazza poster” al servizio della Delegazione – a Sonya apparteneva, infatti, uno dei volti che comparivano regolarmente sui loro manifesti di propaganda – sta scontando la sua pena da dieci anni, quando un suo vecchio nemico arriva a proporle un accordo: ritrovare una ragazzina scomparsa, portata via ai suoi cari dal vecchio regime, e guadagnarsi la libertà.
Il sentiero che Sonya imboccherà per ritrovare la bambina la condurrà attraverso un mondo post-Delegazione, corrotto e a lei totalmente alieno. Finché, alla fine, Sonya sarà costretta a scavare nel proprio passato – e nei segreti più oscuri della sua famiglia – portando a galla verità insospettabili.
Dalla parte sbagliata della storia
Veronica Roth ama descrivere il suo “Poster Girl” come una sorta di punto di incontro fra “Stazione 11” e “Minority Report”.
Potrei sbagliarmi – non sarebbe la prima volta – ma qualcosa mi dice che i suoi fan di antica data ritroveranno fra pagine di questo nuovo libro anche alcuni degli elementi che hanno reso “Divergent” un bestseller dal respiro internazionale: tanta azione, un pizzico di romance e uno sguardo disincantato sul (gramo) futuro incontro al quale la nostra civiltà sembra così beatamente ansiosa di precipitarsi incontro.
Dopotutto, da un punto di vista tematico, il controverso rapporto fra umanità e la tecnologia ha sempre assunto un ruolo centrale all’interno delle trame di Veronica Roth.
Ma, allora, cosa ci sarà di diverso in “Poster Girl”, rispetto ai suoi romanzi precedenti? E da dove è nata l’idea per questo peculiare progetto?
«Volevo esplorare un personaggio diverso. Ho sempre scritto di eroi di stampo tradizionale, perfino quando si trattava di eroi riluttanti ad agire, all’inizio, ma Sonya non è così. Lei era dal lato sbagliato della rivoluzione.
Ho cominciato a scrivere senza sapere come mi sentivo nei suoi confronti, cosa che per me è strana. La mia politica, di solito, prevede che io stia dalla parte della protagonista. Alla fine, ho sviluppato della simpatia per lei, ma ho anche iniziato a giudicarla un sacco… e mi sono sforzata di tenere questi sentimenti in costante tensione.
Uno dei temi che ne emerge è che puoi essere la vittima e il carnefice nello stesso tempo, in un sistema del genere.»
Veronica Roth, in un’intervista rilasciata al “The Orange County Register”.
La reginetta dell’incubo distopico
Veronica Roth ci promette un’antieroina differente, e una miriade di spunti di riflessione inerenti al tema dell’invasione della privacy, della paranoia tecnologica e della follia entrata a far parte delle nostre vite a partire dall’immissione sul mercato del primissimo modello di Smarthone.
Ma tanti lettori stranieri hanno anche sottolineato la natura estremamente divertente e scorrevole della narrazione. Una storia che Kirkus Review descrive come “perfetta per tutti quei giovani lettori di tanti anni fa, cresciuti a suon di narrativa YA distopica”.
Dopo aver letto “Divergent” e “Chosen Ones”, devo ammettere che non faccio fatica a crederlo. A prescindere dall’età anagrafica del suo pubblico di riferimento, i testi di Veronica Roth si sono sempre rivelati leggeri e inclini a basarsi su intrecci dal taglio piuttosto lineare. Oltre a rappresentare, in effetti, l’incarnazione stessa del concetto di “plot-driven”…
Arch-Conspirator
Negli USA, comunque, non è stata certo l’uscita di “Poster Girl” a segnare la fine della magnetica fascinazione della Roth nei confronti del cupo universo delle distopie&dintorni.
A febbraio 2023, ha debuttato in inglese “Arch-Conspirator”, il suo primo romanzo breve. Si tratta, in soldoni, di una rivisitazione in chiave sci-fi del mito classico di Antigone.
In un mondo ridotto a un cumulo di macerie, i geni dei morti vengono conservati in un Archivio che, da solo, rappresenta l’unica speranza dell’umanità dall’estinzione.
I genitori di Antigone, Edipo e Giocasta, sono entrati a far parte dell’Archivio dopo la loro morte, lasciandosi alle spalle un trono che il malvagio Creonte non aspettava altro che di reclamare.
Spetterà ad Antigone liberarsi della gabbia dorata in cui è stata confinata, dimostrando al suo subdolo zio, una volta per tutte, che nessuna prigione è davvero infrangibile… e nemmeno lui.
*Ti ricordo che “Poster Girl” sarà disponibile, in italiano, a partire dal 4 aprile 2023. Puoi acquistare la tua copia in libreria o direttamente su Amazon.
E tu? Cosa pensi dell'”identikit” di questa nuova eroina distopica?
Leggerai il nuovo romanzo di Veronica Roth? 🙂
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