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“La Mappa dell’Altrove di Emily Wilde”: la recensione del secondo libro sulle fate di Heather Fawcett


la mappa dell'altrove di emily wilde recensione - heather fawcett

Chi è pronto per la recensione di “Emily Wilde e la Mappa dell’Altrove“?

La Mondadori, stavolta, ci ha tenuti con il fiato sospeso, ma il secondo volume delle avventure della studiosa di folklore più burbera e adorabile di sempre è, finalmente, arrivato anche qui da noi in Italia.

Ed è proprio ai fan de “L’Enciclopedia delle Fate di Emily Wilde che è dedicato questo articolo, totalmente privo di spoiler… Certo, a patto che tu abbia già letto il primo romanzo!

In questa nuova avventura firmata Heather Fawcett, Emily e Wendell dovranno affrontare una nemica d’eccezione – la perfida matrigna di Wendell – e spostarsi in un gelido villaggio sulle Alpi austriache.

Fra nuove specie fatate da catalogare, battibecchi esilaranti e l’arrivo di personaggi inaspettati, si dipana quindi il secondo capitolo di una trilogia destinata a conquistare tutti gli appassionati di narrativa fantastica a sfondo fiabesco…


La trama

Quando alcuni faeries misteriosi, provenienti da regni lontani, cominciano a materializzarsi nei corridoi della sua università, la professoressa Emily Wilde decide che è arrivato il momento di scoprire i loro segreti. E di farlo prima che sia troppo tardi!

Emily, adesso, è un’erudita di fama internazionale. La pubblicazione della sua Enciclopedia delle Fate le ha portato una notorietà senza pari nell’ambiente accademico. Nel corso delle sue avventure, ha imparato molte cose a proposito dei Nascosti… E anche sul conto del suo ex-rivale e compagno di avventure, il solare prof. Wendell Bambleby.

Perché Bambleby, in realtà, è un re delle fate in esilio, in fuga dalla sua matrigna assetata di potere. Wendell sta cercando una porta attraverso la quale fare ritorno nel suo regno. Ma, a dispetto dei sentimenti che prova per lui, Emily non si sente pronta ad accettare la sua proposta di matrimonio. Dopotutto, chi potrebbe saperlo meglio di lei? Amare un esponente del Piccolo Popolo non ha mai portato altro che lacrime e rimpianti a un essere umano!

E poi, Emily ha trovato un nuovo progetto a cui dedicarsi: realizzare una mappa di tutti i reami fatati. Mentre sta preparando la sua ricerca, però, Wendell la mette di nuovo nei guai, a causa di alcuni spietati assassini inviati dalla sua matrigna. Per risolvere la situazione, i due saranno costretti a imbarcarsi in un’altra impresa e a viaggiare fino alle pittoresche Alpi austriache: là dove Emily crede possa trovarsi una porta per il regno di Bambleby e, forse, la chiave per liberarlo dal suo oscuro passato


La Mappa dell’Altrove di Emily Wilde”: la recensione

Non c’è niente da fare: il secondo capitolo di una trilogia è (quasi) sempre il più fragile.

Si potrebbe definirla come una sorta di “maledizione” inerente al genere fantastico, se non fosse che esiste almeno una mezza tonnellata di ragioni, del tutto razionali, per cui questa tesi si rivela accurata in due casi su tre. Per citarne solo una, il fatto che il secondo volume svolge un delicato compito di “raccordo”, assumendosi, di fatto, una doppia responsabilità: collegare il passato con il futuro (riaccogliendo il lettore, a braccia spalancate, in un mondo a lui già familiare…) e, contemporaneamente, proiettare la narrazione incontro a un grande cliffhanger, ponendo le basi per lo showdown del libro finale.

La Mappa dell’Altrove di Emily Wilde” riesce a svolgere benino entrambe queste funzioni… ma, purtroppo, non senza inciampare qua e là in qualche vistosa imperfezione.

Non si tratta di errori gravissimi, sia chiaro. Anzi: in realtà, ci sono numerosi elementi di questo sequel che ho apprezzato profondamente. E devo dire che mi sono anche goduta il viaggio sulle Alpi insieme a Emily e Wendell!

I dialoghi, ad esempio, si confermano arguti, vivaci e divertenti. Le creature fantastiche – soprattutto Poe e Shadow – restano impareggiabili e continuano a farti provare il desiderio smodato di inoltrarti nel bosco dietro casa tua, alla ricerca di cerchi di funghi dai cappelli variopinti e alberi secolari dalle foglie vibranti. Lo humor, poi, è ancora il piatto forte della narrazione: il perfetto punto di equilibrio fra la solare leggerezza della light academia e il sense of wonder di un’avventura rocambolesca.

Tuttavia, c’è da ammettere che la trama di “La Mappa dell’Altrove di Emily Wilde” inizia a mostrare segni di cedimento già all’inizio del secondo atto. Penalizzata dal crescente peso delle asfissianti leggi del BookTok e dalle esigenze di mercato, che impongono al romance di giganteggiare (e gettare un’ombra fastidiosa) su tutti gli altri aspetti (in questo caso, sicuramente più autentici e originali…) della narrazione.

Una love story che, peraltro, inizia già a sollevare un dubbio allarmante. Perché non è che, a forza di cercare di strizzare due personaggi larger-than-life del calibro di Wendell e Emily all’interno della classica dinamica da romantasy strabordante di tropes, finiremo per ritrovarci alle prese con una versione ridimensionata e appiattita di queste due meravigliose creature, vero?

Wendell, in modo particolare, nell’arco di questo secondo volume riesce a perdere parecchi punti. Per come la vedo io, capita un po’ troppo spesso di vedergli indossare la sua armatura di cavaliere senza macchia e senza paura. Anzi, peggio: in un certo senso, è come se lui e Emily si alternassero continuamente in questo ruolo, rendendo, a tratti, la lettura abbastanza prevedibile e stucchevole


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“A Sorceress Comes To Call”: la recensione della fiaba dark di T. Kingfisher


a sorceress comes to call recensione - t kingfisher

A Sorceress Comes To Call” è recentemente entrato nella rosa dei finalisti per il prestigioso Premio Nebula 2025.

Una candidatura che non potrei sostenere con maggiore entusiasmo: anche in questa occasione, infatti, T. Kingfisher si conferma come un’autrice capace di reinventare storie classiche con una maestria rara, dando vita a retelling coinvolgenti e suggestivi che incantano per originalità, fascino e sense of wonder.

La trama di “A Sorceress Comes To Call” prende ispirazione dalla fiaba dei fratelli Grimm “La Piccola Guardiana di Oche“. Ancora una volta, Kingfisher rielabora il materiale di partenza con il suo tocco unico, mescolando sapientemente ironia, tinte oscure e una straordinaria introspezione psicologica… Il tutto, ovviamente, riletto in una chiave moderna sinistra, quanto irresistibile.


La trama

Cordelia sa che sua madre è insolita. Nella loro casa non sono ammesse porte chiuse, o segreti.

A Cordelia non è permesso avere nemmeno un amico. A meno che non si conti Falada, il bellissimo cavallo bianco di sua madre. L’unico momento in cui Cordelia si sente veramente libera è durante le sue passeggiate quotidiane con lui.

Ma più di qualche stranezza contraddistingue sua madre. Altri genitori non possono costringere le loro figlie a stare in silenzio e immobili, obbedienti, per ore o giorni interi. Altre madri non sono… streghe.

Evelyn non permetterà mai a Cordelia di allontanarsi da lei o di avere una vita tutta sua. Ha deciso, forse ancora prima che la figlia nascesse, che Cordelia sarebbe stato il suo biglietto per l’alta società. Prima di trovare un marito ricco e altolocato per la ragazza, però, l’incantatrice progetta di accalappiare a sua volta un buon partito.

Il che vuol dire una cosa sola: nel reame c’è una sfortunata famiglia che sta per ricevere la visita di una strega cattiva molto, molto determinata…

E che possa Iddio avere pietà della loro anima.


A Sorceress Comes to Call“: la recensione

Rispetto a “Nettle and Bone: Come Uccidere un Principe“, “A Sorceress Comes to Call” presenta un ritmo più riflessivo e una narrazione dalle tonalità leggermente più “serie”. Tuttavia, è importante interpretare quest’ultima definizione con cautela: T. Kingfisher, dopotutto, riesce a calibrare il suo inconfondibile umorismo macabro in base alle circostanze, mantenendo sempre la capacità di regalare un sorriso anche nei momenti più intensi e drammatici.

Tra i principali punti di forza di questo romanzo possiamo sicuramente includere:

  • Un cast di personaggi stratosferici, che include due protagoniste d’eccezione, una villain basata su una magistrale rielaborazione dell’archetipo della “Madre Soffocante” (di cui abbiamo già parlato), e tantissimi, memorabili sideckick appartenenti ad ambo le fazioni;
  • Un‘ambientazione suggestiva e ricca di dettagli, a metà strada fra fantasy of manners, fiaba dark e gothic fantasy;
  • Una valanga di dialoghi brillanti e ricchi di verve, che non rischiano di scontentare un fan di autori come Jane Austen o Terry Pratchett…

La fredda banalità del Male, e l’irresistibile bizzarria del Bene

T. Kingfisher è nota per la sua capacità di esplorare il lato più inquietante delle fiabe. La sua penna, infatti, è in grado di esaltare l’oscurità già insita in queste storie tradizionali e di conferire loro una sfumatura di attualità che rende le sue opere particolarmente vivide e significative dal punto di vista del pubblico moderno.

In “A Sorceress Comes to Call“, le protagoniste sono Cordelia, la quattordicenne figlia di una strega malvagia, e Hester, una gentildonna nubile di mezza età con una peculiare passione per l’allevamento di oche.

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“La Casa dei Cadaveri”: la recensione del thriller bestseller di Jeneva Rose


la casa dei cadaveri recensione - jeneva rose

Tempo di pubblicare la recensione de “La Casa dei Cadaveri, il nuovo, effervescente thriller “blockbuster” di Jeneva Rose!

Per chi non lo sapesse, il libro è rimasto ai vertici delle classiche di vendita negli USA per diverse settimane, diventando, in breve, un bestseller del New York Times. Non è difficile intuire i motivi alla base di questo successo: dopotutto, il romanzo incarna la quintessenza stessa della definizione di “thriller estivo”!

Ma non sarebbe degno di un vero amante del genere lasciarsi dissuadere da un piccolo “disallineamento” stagionale, dico bene? E, con le giornate che si allungano di giorno in giorno, non è neanche così difficile intuire il profilo delle giornate soleggiate che ci aspettano appena dietro l’angolo…

Ad ogni modo, diciamo subito che “La Casa dei Cadaveri” è un titolo che si caratterizza per il suo ritmo serrato, il suo linguaggio scorrevole e un plot dal taglio “lineare”, ma mai banale.

La storia segue, a capitoli alterni, i punti di vista di tre fratelli che si riuniscono, dopo tanti anni di lontananza, per occuparsi insieme dell’eredità di famiglia.

Fra vecchi dissapori, ferite che si riaprono e l’emergere di nuovi rimpianti, si imbatteranno in una scomoda verità: la prova schiacciante dell’atroce crimine commesso dai genitori…


La trama

Dopo la morte della madre, tre fratelli si radunano, dopo aver perso i contatti per tanto tempo, con l’obiettivo di decidere del destino della proprietà di famiglia.

Beth, la figlia maggiore, non ha mai lasciato la casa dei genitori. Ha preferito rimanere con la madre, prendendosi cura di lei fino alla fine.

La figlia di mezzo, Nicole, invece, è scivolata in una sorta di limbo, disprezzata da tutti a causa del suo problema di dipendenza da sostanze stupefacenti.

Micheal, il figlio minore, si è trasferito fuori dalla stato e si è rifiutato di tornare nella loro piccola città del Wisconsin fin dal giorno in cui loro padre, sette anni prima, ha deciso di scomparire nel nulla.

Mentre passano in rassegna gli effetti personali della madre, i fratelli si imbattono in una collezione di vecchie VHS. Il videoregistratore funziona ancora, per cui, dopo qualche tentennamento, decidono di concedersi un’ultima possibilità di rivisitare i loro ricordi d’infanzia.

Ma quel sentimento di innocente nostalgia è destinato ad avere vita breve: una delle videocassette, infatti, rivela una notte del 1999 di cui nessuno di loro sembra conservare la benché minima memoria. Sullo schermo, si materializza il loro padre… farneticante e completamente ricoperto di sangue.

Quello che segue è il primo piano di un cadavere e il terribile patto che i genitori hanno stretto per sbarazzarsi di ogni prova del misfatto.

Il video si interrompe bruscamente. Non c’è altro. Ma ogni cosa è cambiata, e i fratelli lo sanno.

Perché, adesso, Beth, Nicole e Micheal dovranno prendere una decisione molto, molto difficile: lasciare che il passato resti sepolto, oppure riportare i galla tutti gli oscuri segreti che la madre ha cercato di portare con sé nella tomba.


La Casa dei Cadaveri”: la recensione

La trama de “La Casa dei Cadaveri” mi ha fatto subito tornare in mente l’episodio “Lock Henry” della serie tv “Black Mirror”.

Per amor di precisione, aggiungerò che, nello show cult di Charlie Brooker, si cela senz’altro un livello di caratterizzazione dei personaggi e una profondità di tematiche che all’interno del romanzo di Jeneva Rose, purtroppo, si rivela quasi impossibile ritrovare.

Non che il libro in questione mi abbia deluso in maniera particolare. Anzi, diciamocelo… “La Casa dei Cadaveri” mi ha sicuramente riservato qualche ora di piacevole intrattenimento ed è riuscito a tenermi sulle spine in più di un’occasione!

In effetti, il ritmo martellante e lo stile scorrevole dell’autrice contribuiscono ad avvolgere il lettore in una morbosa rete di curiosità e fascinazione. Sospetto che saranno soprattutto i fan più entusiasti del domestic thriller a rimanere deliziati da questo titolo: le coinvolgenti dinamiche famigliari al centro de “La Casa dei Cadaveri” , infatti, rappresentano senz’altro il maggior punto di forza del romanzo.

Del resto, come ogni buon lettore di thriller sa bene, è sempre meglio non fidarsi al 100% del narratore di una storia. E i tre protagonisti di “La Casa dei Cadaveri”, da questo punto di vista, si confermano degli autentici campioni di ambiguità, sgradevolezza e paranoia.

Anche perché l’autrice riesce a giocare molto bene con questo elemento, sfruttando le rivalità sepolte e le tipiche animosità in gioco fra parenti-serpenti per intorbidare le acque e creare una costante atmosfera di sospetto e tensione.

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“Where Shadows Bloom”: la recensione del libro romantasy di Catherine Bakewell


where shadows bloom - recensione

Where Shadows Bloom” è il romantasy che mi servirà da monito: non avrei dovuto imparare, alla mia venerando età, che un libro non si giudica MAI dalla copertina?

Eppure, al di là della splendida cover, stavolta anche la sinossi del nuovo romanzo di Catherine Bakewell ha contribuito a trarmi in inganno… Con tutte quelle promesse di amori proibiti, mostri famelici e capricciosi immortali, infatti, pensavo proprio che questo sarebbe stato il titolo giusto per me.

Ragazzi, se ho preso un abbaglio…!


Where Shadows Bloom“: la trama

Ofelia sogna da sempre di trasferirsi presso il misterioso Le Château Enchanté: una corte dorata, ricca di portenti e meraviglie, che si dice sia stata donata all’onnipotente Re Leo dagli stessi dei immortali.

Il castello, infatti, è l’unico luogo al mondo in cui i mostri che infestano le terre al di là dei confini della proprietà della famiglia di Ofelia non possono arrischiarsi a entrare.

Lope, dal canto suo, si addestra all’uso delle armi fin dalla più tenera età. Non appena ha assunto il rango di cavaliere, è in entrata in servizio a casa di Ofelia e ha consacrato la sua intera esistenza alla missione di tenere la ragazza al riparo da ogni pericolo. Lope, infatti, ama Ofelia con una devozione e una perseveranza incrollabile; se potesse fuggire via con lei e abbandonare la spada per abbracciare, piuttosto, la sua vocazione di poetessa incompresa, Lope sarebbe la fanciulla più felice del mondo…

Un giorno, però, le Ombre che minacciano le terre della madre di Ofelia iniziano ad avvicinarsi un po’ troppo al perimetro della loro proprietà…

Sarà questo evento a segnare l’inizio di un viaggio che condurrà entrambe le ragazze attraverso il cuore della stessa oscurità che piaga il loro regno: l’abbagliante e incantevole Château Enchanté!


Where Shadows Bloom“: la recensione

Analizziamo prima gli aspetti di questo libro che mi hanno convinto, che cosa ne dici?

Diciamo subito che per gli amanti delle ambientazioni eccentriche e delle vibes “whimsical”, “Where Shadows Bloom” potrebbe rappresentare senz’altro un’ottima lettura.

Il worldbuilding, a onor del vero, non sembra particolarmente solido, dal momento che si limita a proporre una sorta di mesh-up di elementi tratti da qualsiasi lingua o cultura venga in mente all’autrice (con una predilezione particolare per la francese e la spagnola). Ma l’estetica del romanzo risulta indubbiamente adorabile, forse addirittura suggestiva, con le sue influenze barocche e la sua capacità di sfruttare la delicata raffinatezza insita nelle proprie “location” per esaltare il “sense of wonder” e il fattore dell’immersività.

Sotto molti aspetti, “Where Shadows Bloom” si legge un po’ come una fiaba, e neanche di quelle particolarmente (ri)elaborate. Il che vuol dire che si lascia divorare rapidamente, senza muovere all’intelletto alcuna sfida particolare e, soprattutto, sforzandosi di fornire ai suoi lettori una chiave di lettura abbastanza inequivocabile.

A Catherine Bakewell, infatti, interessa palesemente confezionare una storia dal gusto semplice e dolce, da cui bandire ogni forma di angst o complessità psicologica.

E l’autrice, nel tentativo di coronare questa ambizione, dimostra di saper giocare bene con gli archetipi tipici del genere favolistico, pigiando soprattutto sul pedale della morale (mai commettere l’errore di scambiare per sinonimi gli aggetti “bello” e “buono”…) e della sognante soavità dell’atmosfera.


Bodyguard trope, o… stereotipo della damina vittoriana?

A essere sinceri, però, “Where Shadows Bloom” mi ha deluso sotto qualsiasi altro punto di vista.

Non mi capita spesso di usare questa parola – “deludente” – all’interno di una recensione, perché ho sempre ritenuto che la qualità di un testo abbia ben poco a che vedere con la portata delle mie aspettative. E lo penso ancora!

Ma c’è sicuramente qualcosa da dire a proposito di un titolo che riesce a pasticciare ben tre dei suoi elementi fondamentali: struttura della trama, caratterizzazione dei personaggi e sviluppo del subplot romantico.

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I migliori libri fantasy in uscita a marzo 2025


Speravo di riuscire a pubblicare l’articolo dedicato ai libri fantasy in uscita a marzo 2025 con qualche giorno di anticipo, e invece…

Sigh, mi toccherà riprovare a partecipare al gioco della puntualità il prossimo mese!

Per il momento, intanto, eccomi qua con la nostra canonica rassegna mensile di titoli in arrivo… Ti anticipo già che, lungo la strada, troverai parecchi autori interessanti e qualche (buon) consiglio!

Ci sei? Hai preparato carta e penna per annotare tutti i libri che ti interessano?

E allora… cominciamo!


Tutti i libri fantasy in uscita a marzo 2025: “Lore of the Wilds: La Biblioteca Maledetta” di Analeigh Sbrana

libri fantasy marzo 2025 - lore of the wilds la biblioteca maledetta

E’ finalmente pronto a sbarcare in Italia “Lore of the Wilds: La Biblioteca Maledetta“, l’adorabile romantasy a tema cottagecore di Analeigh Sbrana!

Questo avvincente romanzo, a metà strada fra le cozy vibes di uno “The Spellshop” e il rovente spicy di una Sarah J. Maas, si presenta come la lettura ideale per tutte le fan di libri come “Fourth Wing“, “Il Principe Crudele” e “Quicksilver“…

In una terra dominata dagli implacabili Fae, il villaggio della ventunenne Lore Alemeyu giace intrappolato fra i rovi di una funesta foresta-prigione. Lore sa che è inutile provare a fuggire: le sue cicatrici sono una prova lampante dei suoi fallimenti passati. Ma quando il fae al comando minaccia il suo villaggio, Lore non ha altra scelta: deve accettare di stringere un patto con lui.

Lore acconsente a mettere in ordine la biblioteca maledetta del lord e cerca di convincerlo di essere disposta a mettere a rischio la propria vita in cambio di ricchezza. In realtà, Lore non desidera altro che un’occasione per guadagnare ciò che le è sempre stato proibito: una magia da chiamare sua

Tuttavia, non appena Lore si ritroverà costretta a esplorare il pericoloso mondo esterno, potrà contare soltanto sull’appoggio di due misteriosi fae per sopravvivere. E, non appena l‘innegabile chimica fra di loro comincerà a manifestare i suoi effetti esplosivi, la ragazza capirà che non c’è più soltanto la sua vita in ballo: Lore, infatti, adesso rischia di perdere il suo stesso cuore… a vantaggio di quelle stesse creature di cui ha sempre saputo di non potersi fidare.

La DeA ci propone una bellissima edizione da collezione del libro d’esordio di Analeigh Sbrana… disponibile su Amazon e in tutte le librerie a partire dal 25 marzo. Fra le pagine del blog, invece, troverai la mia recensione completa di “Lore of the Wilds!


“La Promessa del Drago” di Elizabeth Lim

La Princessa Shiori ha giurato solennemente di restituire la perla del drago al suo legittimo proprietario. Mantenere quella promessa, però, potrebbe rivelarsi assai più pericoloso del previsto…

Infatti, la ragazza dovrà viaggiare attraverso il regno dei draghi, esplorare gli intrighi politici fra umani e draghi, allontanare i ladri che desiderano impadronirsi della perla, e che farebbero letteralmente qualsiasi cosa, per ottenerla… Il tutto, mentre si sforza di coltivare l’apparenza della principessa perfetta, per dissuadere dalle loro intenzioni coloro che vorrebbero vederla bruciare sul rogo per via della magia che scorre nelle sue vene.

La perla stessa, del resto, non è affatto un oggetto come gli altri. Dentro di lei risiede un potere misterioso, pronto a saltare in aiuto di Shiori un istante, soltanto per tradirla un minuto più tardi… E, sempre, pronto a distruggere il rosso filo del destino che unisce Shiuri al suo unico, vero amore.

Per difendere la vita e l’amore per cui ha lottato così duramente, Shiori sarà costretta a impiegare ogni singola goccia della sua forza…

Potrai acquistare il secondo volume della serie “Six Crimson Cranes” su Amazon o in libreria, a partire dal 25 marzo.


La Tirannia della Fede” di Richard Swan

Non so mai fino a che punto fidarmi delle date di uscita annunciate dalla Fanucci… ma pare proprio che “La Tirannia della Fede“, sequel de “La Giustizia dei Re” farà parte dei nuovi libri fantasy in uscita a marzo 2025!

La battaglia di Galen’s Vale è finita, ma la guerra per il futuro dell’Impero è appena cominciata. Preoccupato a causa delle voci che circolano a proposito del declino dell’autorità del Magistratum, Sir Konrad Vonvalt ritorna a Sova e trova la città immersa in un clima di intrighi e di bisbigli di ribellione. Nel Senato, i patrizi parlando apertamente contro l’Imperatore, mentre i fanatici predicano di vendette sanguinose per strada.

Eppure, la gestione di queste minacce dovrà aspettare: il nipote dell’Imperatore, infatti, è stato rapito… e toccherà a Vonvalt l’ardua impresa di salvare il principe scomparso.

La Tirannia della Fede” sarà disponibile per l’acquisto, in libreria o su Amazon, a partire dal 21 marzo.


La Successione: The Inheritance Trilogy” di N. K. Jemisin

la successione - libri fantasy marzo 2025

Se pianifichi di comprare (sventura delle sventure!) un solo libro fantasy questo mese, mi raccomando: fai in modo che sia la trilogia “Inheritance di N. K. Jemisin!

Questo volume, infatti, racchiude uno dei più grandi capolavori della speculative fiction contemporanea. Tre romanzi che testimoniamo l’impareggiabile capacità della Jemisin di creare mondi e personaggi indimenticabili, nonché una prova inconfutabile a favore della sua ineguagliabile capacità di tirare in ballo tematiche mature e complesse, senza per questo rinunciare al fattore dell’intrattenimento e della sensualità

Nel primo volume della serie, “I Centomila Regni“, incontrerai Yeine Darr, un’emarginata che proviene dalle tribù barbariche del Nord. Ma quando sua madre muore in circostanze misteriose, Yeine è costretta a dirigersi verso la maestosa città di Sky. Lì, con suo sommo shock, Yeine scoprirà di essere appena stata scelta come erede universale di un grande re.

Ma il trono dei Centomila Regni non è affatto facile da vincere… e così, Yeine verrà scagliata in una violenta lotta per il potere contro due dei suoi sanguinari cugini.

Potrai acquistare l’intera trilogia, disponibile a partire dall’11 marzo, su Amazon oppure direttamente in libreria.

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“Le Calde Mani degli Spiriti”: la recensione del libro fantasy storico di Katherine Arden


the warm hands of ghosts - le calde mani degli spiriti - katherine arden

Le Calde Mani degli Spiriti” è uno straordinario romanzo fantasy storico ambientato fra i brutali e sanguinosi campi di battaglia della prima guerra mondiale.

Dopo la parentesi middle grade incarnata dalla (seppur deliziosa) serie horror per bambini “Small Spaces“, infatti, Katherine Arden torna a dialogare con i suoi lettori adulti, pronta a offrire loro un’altra temeraria cavalcata attraverso la Storia.

Se hai già letto “L’Inverno della Strega” e i suoi due predecessori, in parte sai già cosa aspettarti: uno stupefacente connubio fra immaginazione e amore per la ricostruzione storica! Una calibrata tensione narrativa costruita sulla lacerante contrapposizione fra la “fattualità” della vita di ogni giorno e un fortissimo, insopprimibile gusto per l’allegoria, il “meraviglioso” e tutto ciò che è romanzato…

C’è da dire che il focus principale della storia, stavolta, si concentra più sull’introspezione psicologica dei personaggi che sull’azione. Una scelta che si rivela vincente! Infatti, grazie ai suoi dialoghi graffianti e allo stile lirico della sua autrice, “Le Calde Mani degli Spiriti” riesce a evocare gli orrori della guerra in tutta la loro abietta e brutale impersonalità.

Senza dare sfoggio di retorica e, soprattutto, riuscendo a conferire alla narrazione un sapore gotico-faustiano dagli effetti struggenti…


La trama

Gennaio, 1918. Laura Iven ha servito a lungo nell’esercito, in qualità di venerata infermiera militare.

Tutto è cambiato, però, nel momento in cui le bombe nemiche sono precipitate sulle tende del suo ospedale da campo. Laura, infatti, ha riportato una grave ferita alla gamba ed è stata immediatamente congedata. Per il suo disturbo, è tornata a casa con una medaglia appuntata sul petto e uno stuolo di fantasmi intenti a seguirla ovunque vada.

Il fratello di Laura, Freddie, in quel momento si trova di stanza nelle Fiandre. E’ solo e spaventato, immerso nel fango fino alla vita, e perfettamente consapevole del fuoco dell’Apocalisse che sta per abbattersi su di lui.

Di nuovo a casa, in Canada, Laura riesce a sopravvivere alla tragica morte della sua intera famiglia, spazzata via da un’esplosione accidentale al porto. Pochi giorni dopo, però, l’infermiera riceve notizia della scomparsa di Freddie. Insieme al doloroso annuncio, arrivano anche gli effetti personali dell’adorato fratello… Eppure, in tutta la storia, si nasconde anche qualcosa che non ha senso.

Perché nessuno sembra in grado di raccontarle il modo o le circostanze esatte in cui Freddie è morto?

Determinata a scoprire la verità, Laura decide di ritornare in Belgio, pronta a servire come volontaria presso un ospedale privato.

Subito dopo essere arrivata, però, comincia a intercettare i primi bisbigli relativi a una trincea infestata e a uno strano albergatore, il cui vino ha il potere di concedere ai soldati il dono dell’oblio.

È possibile che Freddie sia riuscito a sfuggire al campo di battaglia, soltanto per cadere nella trappola di… qualcos’altro? Un altro tipo di nemico del genere umano… infinitamente più affascinante, forse, ma anche altrettanto spregiudicato e pericoloso?

Novembre, 1917. Freddie Iven si sveglia dopo un’esplosione, per ritrovarsi intrappolato sotto un fortino. Il suo unico compagno? Un soldato nemico, un tedesco di nome Hans Winter.

Contro ogni aspettativa, i due uomini stringono un’alleanza e riescono a trovare una via di fuga. Incapaci di sopportare il pensiero di tornare sui campi insanguinati, specialmente perché questo li costringerebbe a combattere di nuovo l’uno contro l’altro, i due decidono di accettare l’aiuto di un individuo misterioso.

Uno che potrebbe avere il potere di far sparire per sempre l’orrore della trincea… Ma anche tutto il resto.

Mentre il cielo sopra le Fiandre si riempie di fuoco e i fantasmi continuano ad agitarsi in mezzo ai vivi, i più profondi traumi di Laura e Freddie cominciano a risvegliarsi.

Dovranno essere loro a decidere se il loro mondo merita di essere salvato…

O se non sarebbe meglio, piuttosto, lasciarselo alle spalle una volta per sempre.


Le Calde Mani degli Spiriti“: la recensione

Da qualche parte ho letto che a Katherine Arden piace descrivere “Le Calde Mani degli Spiriti” come una sorta di via di mezzo fra “Tutta la Luce che Non Vediamo” e “La Vita Invisibile di Addie LaRue”, ambientato nel pieno della Seconda Guerra Mondiale.

Non è una brutta descrizione, soprattutto perché riesce a cogliere appieno le due anime del romanzo: quella continua, incessante oscillazione fra vita e morte, luce e ombra, speranza e disperazione sperimentata dai personaggi…

Laura e Freddie, infatti, si aggirano per le strade traboccanti di rovine e spettri urlanti in preda a una sorta di allucinata distorsione sensoriale. Come se la follia che corrode il loro mondo avesse irrimediabilmente “allentato” i bulloni del sipario incaricato di dividere la terra dei miracoli (e degli spiriti) da quella dei viventi.

Una vera e propria alterazione della percezione, insomma, sguinzagliata su di loro dalla crudeltà inumana della guerra. Uno “stato confusionale” che li spinge a mettere costantemente in discussione tutto ciò che vedono, sentono, toccano, annusano… e a trascinare con sé il lettore in una sontuosa, travolgente ordalia di magia, motori ruggenti, anime agonizzanti e demoni-artisti in grado di trasformare l’orrore in bellezza distruttiva.


I due mondi di Katherine Arden

All’apparenza, “Le Calde Mani degli Spiriti” è un romanzo molto diverso, per scopi e intenzioni, dalla precedente trilogia di “Winternight“, con le sue atmosfere fiabesche e il suo romance mozzafiato.

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“Immortal”: la recensione del romantasy di Sue Lynn Tan


immortal recensione - sue lynn tan

Se, da una parte, “Immortal” garantisce ai fan de “La Figlia della Dea della Luna” l’opportunità di compiere un altro viaggio attraverso i deliziosi scenari della dilogia precedente, dall’altro offre anche a Sue Lynn Tan una preziosa occasione per “agganciare” nuovi lettori e coinvolgerli nelle sue avventure.

Il libro, infatti, non intrattiene alcun collegamento diretto con i suoi predecessori e non può essere classificato come uno spin-off vero e proprio. Inoltre, pur essendo collocato nello stesso universo, è ambientato in regni diversi e presenta un cast di personaggi nuovi di zecca!

La trama di “Immortal” si concentra, in modo particolare, sulla tormentata storia d’amore fra il dio della guerra e una regina disposta a rischiare qualsiasi cosa, pur di liberare il suo popolo dai capricci degli immortali e dal peso della servitù…


“Immortal”: la trama

Quando Liyen ascende al trono di Tianxia, giura a se stessa di porre fine gli obblighi che il suo regno ha contratto nei confronti dei volubili immortali che, un tempo, hanno protetto il suo popolo dalla pericolosa invasione degli spiriti Wuxin. La ragazza è convinta che siano proprio gli immortali, infatti, i principali responsabili della morte del nonno da cui ha eredito il trono, e non vede l’ora di esigere la sua vendetta.

Così, non appena riceve una convocazione per il Reame Immortale, decide di accoglierla con l’unico scopo di imparare i segreti degli immortali e sfruttarli contro di loro. La chiave del successo? Recuperare un antico e potente scudo magico sottratto al popolo di Tianxia decadi prima…

Per riuscirci, però, Liyen dovrà forgiare una tenue e fragile alleanza con l’immortale che dovrebbe temere (e di cui, forse, dovrebbe diffidare) di più: lo spietato e affascinante dio della guerra.

L’inaspettata scintilla di attrazione che scatta fra di loro, invece, innesca una catena di eventi rocamboleschi e drammatici. Tanto più che il popolo degli Wuxin, aiutato dalla tribù dei Demoni Alati, ha ricominciato a tramare dall’ombra, avvicinandosi sempre di più ai confini di Tianxia. E minacciando la sacra montagna di Kunlun, che le truppe del regno proteggono da generazioni…

Per salvare la sua gente da un fato indicibile, Liyen sarà costretta a mettere a repentaglio ogni cosa… incluso il suo stesso cuore.


Immortal“: la recensione

A differenza delle precedenti opere di Sue Lynn Tann (“La Figlia della Dea della Luna” e “Il Cuore del Guerriero del Sole“, entrambi editi in Italia da Oscar Vault Mondadori), “Immortal” è un fantasy romantico autoconclusivo.

A parer mio si tratta di uno young adult, più che di un romanzo per adulti; tuttavia, lo stile ricercato e lussureggiante contribuisce sicuramente a evocare in chi legge una sensazione di “densità” familiare ai fan del fantasy epico di stampo un po’ più maturo.

Di “Immortal“, da un punto di vista personale, ho amato soprattutto lo stupefacente worldbulding e il ritmo infervorato. Infatti, sebbene la trama di questo avvincente stand-alone risulti fortemente incentrata sulla sua componente romantica, salta decisamente all’occhio anche il livello di attenzione riversato dall’autrice nella definizione dell’ambientazione e dell’estetica.

Leggendo “Immortal“, scoprirai che gli scenari che avrai occasione di “visitare” possiedono delle qualità tali da renderli, al tempo stesso, vastissimi, pittoreschi e fortemente influenzati dal ricco patrimonio di leggende offerto dalla mitologia cinese.

Inoltre, la narrazione – sebbene intralciata da una serie di infodump e recap-via-dialogo che, a volte, sembrano usciti direttamente dalla sceneggiatura di una serie in onda sulla tv generalista – procede per lo più spedita, supportata da un numero esorbitante di colpi di scena e da mille peripezie a rotta di collo a spasso per diversi reami…


Il peso della corona

Non mi considero una grande fan di Liyen, la protagonista di “Immortal“. Soprattutto perché la sua caratterizzazione all’inizio, tende a farla sembrare infantile e immatura; una sorta di Pollyanna, capricciosa e piena di ottimismo ingiustificato!

Tuttavia, perfino io mi vedo “costretta” ad ammettere che la sua evoluzione, nel corso della storia, si rivela avventurosa, dinamica e coinvolgente; tant’è che non ho potuto fare a meno di provare una punta di soddisfazione, leggendo il terzo atto, al cospetto della sua crescita interiore e delle sue scelte coraggiose.

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“A Language of Dragons”: la recensione del libro fantasy YA di S. F. Williamson


a language of dragons - s f williamson

La scorsa settimana, “A Language of Dragons” è diventato, ufficialmente, un bestseller del New York Times.

Una notizia che mi rallegra in modo particolare: infatti, contro ogni aspettativa, mi sono ritrovata ad apprezzare davvero moltissimo questo movimento YA di S. F. Williamson a tema traduzioni, rivalità accademiche, draghi e complotti!

Una lettura leggera, ma intelligente e, soprattutto, divertente, che riesce a coniugare le tematiche “ribelli” di “Babel” con l’azione adrenalinica di “Fourth Wing“; le vibes di “Hunger Games” con il sense of wonder in salsa academy di “Emily Wilde e l’Enciclopedia delle Fate“…


A Language of Dragons“: la trama

Londra, 1923. I draghi sono i padroni del cielo e le proteste infuriano per le strade, ma Vivien Featherswallow non è affatto preoccupata. Ha intenzione di seguire le regole, ottenere un tirocinio nel campo dei suoi sogni – lo studio delle lingue dei draghi – e assicurarsi che la sua sorellina, Ursa, non debba mai correre il rischio di diventare una cittadina di Terza Classe.

Eppure, entro mezzanotte, Viv inizierà una guerra civile.

Infatti, non appena i suoi genitori vengono arrestati per sedizione, Viv capisce che tutta la sicurezza per cui ha lavorato così duramente sta per scomparire. Così, quando le viene offerta l’occasione di salvarsi attraverso un nuovo, misterioso lavoro, Viv non esita ad accettare. Anche se lasciare Londra significa “abbandonare” Ursa e affidare la sua sicurezza nelle mani dei genitori dell’amica che ha pugnalato alle spalle.

Al suo arrivo a Bletchley Park, Viv scopre di essere stata reclutata per decifrare un codice segreto draconico e aiutare lo sforzo bellico. Se avrò successo, lei e la sua famiglia potranno tornare a casa. In caso contrario, moriranno tutti.

All’inizio, Viv si convince che l’impresa di scoprire i segreti del linguaggio proibito dei draghi sia un’impresa perfettamente alla sua portata. Dopotutto, ha dedicato la sua intera esistenza allo studio delle lingue, ed è sempre stata considerata il più giovane prodigio della sua generazione.

Invece, più impara, e più Viv inizia a realizzare che la bolla nella quale cui è cresciuta non è il luogo confortevole e sicuro che immaginava. Il governo non ha necessariamente a cuore gli interessi dei cittadini. O almeno… non di tutti cittadini, in perfetto accordo con quella massima di George Orwell che recita: «Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.»

Finché, alla fine, Viv dovrà prendere una decisione: che genere di guerra ha intenzione di combattere, esattamente? Per chi – e per cosa – vale davvero mettere in gioco la propria vita?


A Language of Dragons“: la recensione

Non appena ho letto le parole «L‘ultimo drago professore è stato rimpiazzato con un insegnante umano all’inizio dell’anno», la mia mente è volata a “Wicked: Parte 1“. Del resto, “A Language of Dragons” è un romanzo che affronta, pressappoco, le medesime tematiche di quel bellissimo musical del 2024: lotta al privilegio, battaglie per i diritti degli animali (draghi, in questo caso…) e resistenza tenace a un governo oppressivo.

Anche se nulla di tutto questo rappresenta una novità agli occhi del lettore “veterano” di narrativa fantastica, la Williamson riesce a confezionare una storia dal taglio particolarmente intrigante e avvincente, a metà strada fra suggestioni distopiche e dark academia. L’estetica del libro richiama un po’ “Divini Rivali“, un po’ certe “fumose” pellicole di spionaggio in bianco e nero…mentre la giovanissima protagonista, Violet, si pone al centro di una serie di dilemmi etici particolarmente delicati e difficili.

La cosa davvero bella di “A Language of Dragons“, secondo me, riguarda il fatto che, a prescindere dalle numerose scene adrenaliniche di tradimenti, colpi di scena e voli mozzafiato a dorso di drago, la narrazione si concentra sull’arco trasformativo di Violet con una cura particolare, permettendoci di calarci davvero nei suoi panni.

Ad esempio, non abbiamo alcun motivo per descrivere il suo cambio di prospettiva come “repentino”, “sbrigativo” o “immotivato”. Al contrario: la nostra eroina comincia ad abbandonare la sua ingenua visione in bianco e nero della società e del mondo in maniera graduale, attraverso le esperienze che si accumulano ogni giorno davanti ai suoi occhi… Un continuo percorso di tribolazioni, prove ed errori, che rende il suo viaggio di crescita interiore particolarmente dinamico ed emozionante da seguire!


L’amore ai tempi dei draghi

A Language of Dragons” è corredato da una bella love story a tema slowburn. Alcuni lettori hanno tirato in ballo il trope dell’enemies-to-lovers, ma, francamente, non potrei essere più in disaccordo di così: Violet e Atlas attraverseranno pure i loro momenti di contrasto e incomprensione, nel corso di questo primo volume della saga, ma, di sicuro, non sono mai stati “nemici”. Almeno, non nel senso canonico del termine…

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Tutti i libri fantasy in uscita a febbraio 2025


Quali nuovi libri fantasy leggeremo, in italiano, a febbraio 2025?

Fra attesi sequel e novità assolute, pare proprio che, anche questo mese, ci imbatteremo in tantissime “chicche” e titoli golosi. Mmm… Non so, qualcosa mi dice che avremo di che rimpolpare le nostre collezioni e le nostre wish-list!

Per cui, se fra i tuoi fioretti per il nuovo anno rientrava anche il (dissennato) proposito di non acquistare volumi nuovi… Scappa, finché sei in tempo!

(…)

Ma come? Sei ancora qui?

Poi non dire che non ti avevo avvertito, però, eh? ;D


Tutti i libri fantasy in arrivo a febbraio 2025: “Il Re Strega” di Martha Wells

libri fantasy febbraio 2025 - il re strega

Cominciamo con un titolo che ho avuto modo di leggere, in lingua originale, lo scorso anno: “Il Re Strega“, alias “The Witch King” di Martha Wells

Un romanzo fantasy scritto un po’ come se fosse uno sci-fi. In effetti, non lo considero adatto a ogni tipo di palato; considera che io stessa ho avuto qualche problemino, all’inizio, a lasciarmi travolgere dal flusso della narrazione: puoi leggere la mia recensione de “Il Re Strega per averne conferma! Eppure, si tratta senz’altro di un libro originalissimo, dotato di un formidabile worldbuilding e di un solidissimo cast di personaggi!

La trama recita così: dopo essere stato assassinato, Kai apre gli occhi e si ritrova alla presenza di un mago minore che, contro ogni buon senso, sta cercando di imbastire un rituale per imbrigliare i suoi straordinari poteri. Un atto che non è destinato a finire bene.

Ma per quale motivo Kai è stato ucciso e imprigionato, il suo io cosciente reso dormiente e inconsapevole dello scorrere del tempo? Cosa è cambiato nel mondo, dai tempi del suo assassinio? E perché l’influenza della Coalizione del Mondo Nascente sta acquistando delle proporzioni così spropositate?

Ti garantisco che troverai la risposta a questi (e molti altri) pressanti interrogativi nell’edizione Ne/oN de “Il Re Strega“, disponibile in libreria e su Amazon a partire dal 12 febbraio 2025!


The Night Ends With Fire” di K X Song

I Tre Regni sono in guerra, ma il padre di Meilin si rifiuta di rispondere alla chiamata alle armi imperiale. Schiavo della sua dipendenza da oppio, progetta di vendere Meilin per la sua dote, invece. Tuttavia, non appena scopre che il suo futuro marito è un uomo violento e dal temperamento imprevedibile, la ragazza decide di prendere in mano le redini della sua situazione.

E così, il giorno seguente, si traveste da ragazzo e si arruola al posto di suo padre.

Nell’esercito, il duro lavoro di Meilin le procura riconoscimento, amicizia e… una crescente vicinanza con Sky, il principe che si è trasformato nel suo compagno di addestramento. Eppure, mentre il suo regno si precipita incontro alla distruzione, Meilin dovrà decidere di chi fidarsi: Sky, che inspira in lei lealtà e amore; lo spirito di un drago acquatico con il potere di garantirle una magia impossibile; oppure, un irritante quanto irresistibile principe nemico, che la spinge a mettere in dubbio tutto ciò che credeva di sapere a proposito del suo regno, della sua lealtà e del suo stesso cuore.

La bellissima edizione decorata di “The Night Ends With Fire“, targata DeA, ti aspetterà in libreria e su Amazon a partire dall’11 febbraio 2025.


La Spada di Kaigen” di M.L. Wang

la spada di kaigen - libri fantasy febbraio 2025

Fra i nuovi libri fantasy di febbraio 2025, compare anche – finalmente! – questo attesissimo romanzo di M. L. Wang. Un’opera che molti lettori (e scrittori) internazionali descrivono come un autentico capolavoro…

Sul fianco di una montagna, ai confini dell’Impero Kaigenese, vivono i più potenti guerrieri del mondo; dei veri e propri super-umani, in grado di sollevare le acque e brandire lame di ghiaccio.

Per centinaia di anni, i combattenti della Penisola Kusanagi sono riusciti a tenere a bada i nemici dell’Impero, guadagnando alla loro landa gelata il titolo de ‘La Spada di Kaigen’.

Nato nella leggendaria dinastia Matsuda, il quattordicenne Mamoru ha sempre conosciuto il proprio scopo: imparare a padroneggiare le tecniche di combattimento della sua famiglia e difendere la sua patria. Ma quando uno straniero interviene a distruggere la presunta era di pace di Kaigen, Mamoru realizza di non avere più tempo per diventare il guerriero che ha sempre pensato di dover essere.

Peggio ancora, verrà assillato da una terribile domanda: e se, in realtà, l’intero impero che è stato generato per difendere fosse essere stato costruito su una rete di oscurità e menzogne?

Potrai acquistare l’edizione Mondadori de “La Spada di Kaigen” a partire dal 18 febbraio 2025. Disponibile su Amazon o direttamente in libreria.


Quel Che La Magia Rivela” di Isabel Ibañez

E se a gennaio 2025 abbiamo visto arrivare in libreria una vera e propria montagna di sequel di titoli popolari, bè… Anche il mese di febbraio sembra pronto a difendersi benino, non trovi?

Ad esempio, in questo secondo – e ultimo – volume della serie “Secrets of the Nile” di Isabel Ibañez ritroveremo il personaggio di Inez Olivera, intenta a confrontarsi con le conseguenze dell’omicidio di sua cugina Elvira e con il tradimento di sua madre.

E così, quando suo zio Ricardo le issa un ultimatum a proposito della sua eredità, a Inez non rimane che un’unica, funesta opzione da considerare: accettare un’alleanza con Whitford Hayes, in precedenza suo nemico mortale…

Quel Che La Magia Rivela” arriverà su Amazon e in libreria, sempre a opera della Mondadori, a partire dal 18 febbraio 2025.


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“My Darling Dreadful Thing”: la recensione del libro gotico di Johanna van Veen


my darling dreadful thing recensione - johanna van veen

Posso rivelarti un segreto? La lettura di “My Darling Dreadful Thing“, il romanzo gotico d’esordio di Johanna van Veen, mi ha creato più momenti di frustrazione che emozioni, brividi o spunti di riflessione.

In realtà, si tratta di un libro che, all’estero, ha sicuramente riscontrato più pareri positivi che negativi. E non sarò certo io a mettere in discussione i numerosi pregi di questa tragica, semi-delirante storia di dolore, abusi e fantasmi: del resto, Johanna van Veen ci sa sicuramente fare con le parole… Tant’è che, sotto certi aspetti, alcuni passaggi di “My Darling Dreadful Thing” mi hanno addirittura ricordato l’atmosfera vibrante e suggestiva di alcune opere dell’immensa Sarah Waters!

Ma non vedo proprio perché dovrei mentire o sovrastimare il mio livello di coinvolgimento nei confronti di un romanzo che, a conti fatti, è riuscito a trasmettermi soltanto un grandissimo senso di scoraggiamento, noia e delusione…


La trama

Roos Beckman ha uno spirito-companion, una ragazza fantasma che soltanto lei riesce a vedere. Il suo nome è Ruth: una creatura bizzarra, simile a un cadavere ambulante, defunto da secoli.

Ruth è l’unica luce nella vita di Roos. La ragazza, infatti, è stata allevata da una madre abusiva quanto scaltra, che la costringe a esibire le sue notevoli doti di medium/ciarlatana fin dalla più tenera età.

Ruth è sempre stata la sua unica amica. Bè, almeno fino a quando nella sua vita non irrompe, con la forza di un uragano, la ricca e vitale Agnes Knoop, una giovane vedova determinata a mettere alla prova le capacità spirituali di Roos. Basta una singola seduta, infatti, e fra le due giovani donne inizia a instaurarsi una potente, magnetica connessione.

Agnes strappa via Roos dalle grinfie di sua madre e la conduce nella decadente magione che ha ereditato dopo la morte del marito. La sorella di quest’ultimo, Wilhelmine, bellissima e afflitta da una malattia mortale, infesta i corridoi della magione come se fosse già uno spettro. Come se non bastasse, nel cuore della notte strani odori sembrano indugiare nei corridoio, e alcune raccapriccianti statue di santi risiedono nella cappella abbandonata della famiglia, a testimonianza del fanatismo del loro capostipite.

Un’essenza terrificante ammorba l’aria della magione: Roos se ne accorge subito, ma non può negare l’attrazione che sente crescere nei confronti di Agnes.

E così, una notte terribile, la morte si abbatte sul maniero. Qualcuno finisce assassinato. Per provare la propria innocenza – e la propria sanità mentale – Roos sarà costretta a svelare, al di là di ogni dubbio, chi – o cosa – sia stato responsabile di tanta violenza e depravazione. O perdere tutto ciò che ha di più caro nel tentativo.


My Darling Dreadful Thing“: la recensione

Il cult di Shirley Jackson “Abbiamo Sempre Vissuto nel Castello” incontra “Crimson Peak” di Guillermo del Toro: potrebbe essere una descrizione abbastanza accurata per il libro di Johanna van Veen… Anche se, a conti fatti, immagino che nessuno di questi due titoli sia in grado di rendere un’idea del livello di tristume, morbosità e miseria che sembra permeare ogni singola pagina di questo acclamato romanzo gotico del 2024.

A dire il vero, però, mi verrebbe spontaneo fare un paragone soprattutto con il meno conosciuto “Daphne Byrne“, una miniserie a fumetti di Laura Marks e Kelley Jones (pubblicata in Italia da Panini).

Si tratta, ad ogni modo, di una storia che affronta molti temi classici della narrativa gotica, abbracciando la maggior parte dei tropes cari a questo genere e confezionando una storia allucinante e spietata, perennemente in bilico fra veglia e sonno, vita e morte, lucidità e follia.

L’argomento della psicanalisi diventa particolarmente centrale, grazie all’introduzione del personaggio di un tenace dottore determinato a scoprire la brutale “verità” che potrebbe celarsi dietro le apparenti farneticazioni di Roos. Non per niente, i (numerosi) fantasmi di “My Darling Dreadful Thing” sembrano incarnare, più che il “Male” inteso come forza assoluta, i mali della nostra società: abusi sessuali, trauma, pregiudizio, razzismo, omofobia, repressione religiosa ecc.

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