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“The Last Bloodcarver”: medicina, magia e mitologia vietnamita nel libro fantasy di Vanessa Le


the last blood carver - vanessa le - copertina

The Last Bloodcarver”, romanzo fantasy d’esordio di Vanessa Le, debutterà nelle librerie americane il 19 marzo 2024.

La scrittrice, americana di origini vietnamite, sul suo sito web si descrive come «un’orgogliosa autrice di asian-diasporic fantasy».

Se vuoi farti un’idea più precisa di cosa questo termine stia a indicare, ti basta pensare a titoli come “Black Water Sister” di Zen Cho, “Lei che Divenne il Sole” di Shelley parker-Chan o “Iron Widow” di Xiran Jay Zhao.

“The Last Bloodcarver” ruoterà attorno alle avventure di una giovane “bloodcarver”, una figura vista con molto sospetto all’interno della sua società. Corre voce, infatti, che la giovane Nhika sia una creatura dal sangue freddo, spietata e implacabile, in grado di alterare pericolosamente la biologia umana attraverso un semplice tocco.

Ma sarà proprio così?


“The Last Bloodcarver”: la trama

Nella città industriale di Theumas, Nhika non è considerata una guaritrice, bensì un mostro che uccide per piacere.

E nei quartieri criminali della città, i mostri più rari possono essere scambiati con dell’oro prezioso.

Perciò, quando gli infami Macellai, alla fine, riescono a catturare Nhika, la ragazza viene costretta a guarire l’ultimo testimone di un omicidio d’alto profilo. Mentre Nhika si lascia coinvolgere nelle indagini, tutti gli indizi sembrano puntare contro Ven Kochin, l’arrogante assistente di un medico.

Eppure, malgrado i continui tentativi di Ven Kochin di allontanarla dal suo mondo opulento e pericoloso, Nhika comincia a sentirsi irresistibilmente attratta da lui. Ma quando scopre che il giovane non è chi dice di essere, Nhika viene costretta a fronteggiare un male ancora più grande, infinitamente più spietato, che si annida al centro della città…

Finché la sua ultima speranza di sopravvivere non risiederà in una scelta terribile: diventare il mostro terrificante che la città si aspetta, oppure mettere a repentaglio il futuro della sua stessa specie.


Fra il silkpunk, la Disney e il dark fantasy

Su Publisher Weekley è apparsa una prima recensione di “The Last Bloodcarver”. Ciò che traspare dalla lettura di questo articolo incoraggia a pensare che possa trattarsi di una lettura molto coinvolgente e gustosa; a patto di amare il genere dark fantasy e di tenere in considerazione, forse, il target di riferimento preso in considerazione da Vanessa Le (giovani lettori dai 12 anni in su).

Il libro, in ogni caso, inaugurerà una nuova dilogia ispirata al folclore vietnamita. In un’interessante e lunga intervista, Vanessa Le ha ammesso di aver ricominciato a scrivere, dopo una lunga interruzione causata dai suoi studi, grazie alla visione del trailer del magnifico film Disney “Raya e l’Ultimo Drago”. Una dichiarazione che non ci stupisce; soprattutto considerando le numerose somiglianze “estetiche” che è possibile riscontrare fra la cover di “The Last Bloodcarver” e il poster di Raya.

«Il film è basato su un conglomerato di cultura del Sud-Est asiatico, non su quella vietnamita in particolare. Ho realizzato che, benché ci siano state tantissime storie di guerra sul Vietnam, prima di allora non mi era mai capitato di veder usare la cultura del Sud Est asiatico per creare un mondo fantasy secondario. Volevo scrivere qualcosa che mi desse la stessa sensazione che provavo guardando quel trailer e vedere parte della mia cultura riflessa in qualcosa di così grande e mainstream

Vanessa Le

Quando esce “The Last Bloodcarver” di Vanessa Le in italiano?

Purtroppo, è ancora troppo presto per cercare di prevedere se e quando “The Last Bloodcarver” sarà disponibile anche in lingua italiana. Agli amanti di narrativa fantastica ispirata alla mitologia asiatica non posso che consigliare di armarsi di pazienza e tenere le dita incrociate. Ovviamente, tornerò ad aggiornare questo articolo non appena in cui si renderanno disponibili nuove informazioni.

Per il momento, intanto, ti ricordo che puoi già acquistare su Amazon il romanzo di Vanessa Le; ovviamente, sto facendo riferimento all’edizione originale in lingua inglese.


E tu? Cosa ne pensi della cover e della trama di “The Last Bloodcarver”?

Ti piacerebbe leggere il libro fantasy di Vanessa Le in italiano? 🙂


Attenzione: questo articolo contiene alcuni link di affiliazione Amazon. Perciò, se cliccherai su uno qualsiasi di essi e acquisterai qualcosa, otterrò una piccola commissione su tutti i prodotti ritenuti idonei. A te non costerà nulla. In compenso, sosterrai il blog, permettendomi di continuare a proporti contenuti sempre nuovi!


“Bonesmith”: necromanti, zombie e valchirie nel libro fantasy di Nicki Pau Preto


bonesmith - nicki pau preto

Bonesmith” di Nicki Pau Preto è una delle novità USA più attese dell’estate 2023.

Facile intuire perché: la cover è STRAORDINARIA e la trama promette un dark fantasy per ragazzi in grado di concentrare azione, romance e tanti, tanti colpi di scena.

Ovviamente, ogni riferimento alla saga “The Locked Tomb” è da intendersi come puramente intenzionale. Ma il libro promette anche una caterva di vibes alla Jon Snow sulla Barriera“… parola di Nicki Pau Preto!


“Bonesmith”: la trama

Nei Domini, i morti indugiano, violenti e imprevedibili, fino a quando un “bonesmith” non arriva a troncare il fantasma dalle sue spoglie terrene.

Wren è una di loro. Per lei, diventare una valkyr – una guerriera in grado di combattere i fantasmi – rappresenta una possibilità di consolidare il suo posto all’interno della nobile Casa delle Ossa, nonché una preziosa opportunità di impressionare suo padre, un individuo fin troppo assente.

Ma quando un atto di sabotaggio interviene a distruggere ogni possibilità di coronare il suo sogno, Wren finisce in esilio: bandita sul Muro di Confine, l’ultima linea di difesa contro una terra desolata in cui i morti vagano senza controllo.

Determinata a reclamare il rispetto della sua famiglia, Wren trova la sua occasione quando un principe della Casa d’Oro viene rapito e portato al di là del Muro.

Per provare di avere la stoffa di una valkyr, Wren giura di attraversare la terra desolata e salvare il principe. Ma per farlo, dovrà accettare una scomoda alleanza con uno dei rapitori: un feroce fabbro di nome Julian, proveniente dalla Casa esiliata del Ferro. La stessa gente che ha causato la genesi della terra desolata.

Mentre viaggiano, Wren e Julian passano tanto tempo a litigare quanto a combattere i non-morti. Ma quando iniziano a realizzare che dietro al rapimento del principe si nasconde molto più di quanto loro possano immaginare, accettano di collaborare per sconfiggere il vero pericolo: un’oscura alleanza fra viventi e non-morti, che minaccia di mettere a repentaglio ogni cosa.



Duologia “House of the Dead”

“Bonesmith” andrà ad inaugurare la duologia “House of the Dead“.

L’hype del pubblico nei confronti di questa serie resta abbastanza smodato, malgrado i primi commenti, un pò tiepidini, ricevuti da parte della critica.

Infatti, malgrado le divertenti premesse, Kirkus Review ha pubblicato, nel giorni scorsi, una recensione del libro tutt’altro che lusinghiera, descrivendo questo primo volume come “nè insopportabile, nè memorabile“.

«Una sovrabbondanza di esposizione, unita a una mancanza di sfumature nella caratterizzazione di Wren, non fanno alla storia alcun favore; ma, alla fine, gli elementi originali trascinano.»

Più generosa la recensione proposta da Grimdark Magazine:

«“Bonesmith” riesce a deliziare, con le sue ossa e le sue infestazioni. Sebbene io abbia qualche rimostranza a proposito di alcune parti del romanzo, che sembrano andar giù un po’ troppo pesanti sul fronte delle descrizioni, senza riuscire ad arrivare alle parti interessanti del lavoro sui personaggi. Leggete “Bonesmith” per soddisfare la vostra sete di ossa e foreste inquietanti.»

Entrambi gli articoli, quindi, concordano nel lodare l’estetica del romanzo di Nicki Pau Preto. Senza sbilanciarsi a proposito della costruzione della trama o dei personaggi, e rimandando ogni giudizio definitivo fino alla lettura del secondo volume della serie.


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“Hell Bent: Portale per l’Inferno”: la recensione del libro fantasy di Leigh Bardugo


hell bent portale per l'inferno recensione

Breve introduzione alla mia recensione di “Hell Bent: Portale per l’Inferno”: più ci rifletto, e meno riesco ad avere un’idea chiara del perché, all’interno del mondo italico, così tanti lettori si siano proclamati delusi dalla lettura del secondo libro della serie “Alex Stern”.

Per quanto mi riguarda, il nuovo romanzo di Leigh Bardugo è fantastico, e di gran lunga uno dei miei migliori sequel che io abbia mai letto.

Un intreccio incalzante e un cast di personaggi incredibili offrono all’autrice l’occasione perfetta per replicare l’exploit rappresentato dal super-bestseller “La Nona Casa”.

La sua scrittura – una cifra stilistica ad anni luce di distanza dalla scorrevole frivolezza di “Tenebre e Ossa” – risulta incredibilmente ricca, sorprendentemente vivida, diabolicamente divertente.

Per farla breve?

“Hell Bent” è uno straordinario thriller sovrannaturale ad altissimo tasso di adrenalina, incentrato sul concetto di “demoni personali” e arricchito da una sfilza di dialoghi deliziosamente brillanti.

A perenne dimostrazione del fatto che l’estetica del dark academia non potrà mai essere, in realtà, nient’altro che questo: un insieme di dettami formali in grado di condizionare l’aspetto, il gusto e l’atmosfera di un’opera, ma non certo di influenzare la sua sostanza, la sua potenza o la profondità del suo contenuto.

Per stare in piedi, la struttura di un dark fantasy ha bisogno (anche) d’altro: colpi di scena, archi trasformativi, mitologia, worldbuilding…

Una serie di elementi in cui Leigh Bardugo eccelle, ormai, senza l’ombra di un problema.

Ed ecco spiegato perché il suo “Hell Bent” è riuscito a diventare, in breve, uno dei romanzi fantasy imprescindibili del 2023


La trama

Alex Stern sta cercando di prendere seriamente il suo nuovo ruolo di “Virgilio” all’interno dell’organizzazione conosciuta come “Lethe House”.

Ma la verità è che si sta ancora sforzando di rimettere insieme i pezzi della sua vita catastrofica, mentre, giorno dopo giorno, il senso di colpa per il destino di Darlington continua a divorarla dall’interno.

Alex ha giurato di tirare fuori dai guai il “ragazzo d’oro” di Yale a qualsiasi costo e, adesso, ha tutte le intenzioni di mantenere la sua promessa.

Anche se un giuramento del genere potrebbe richiedere più di un viaggetto improvvisato in un posto moooolto caldo. E anche se nessuno dei suoi superiori pare disposto a darle una mano.

Anzi: in realtà, i pezzi grossi della Lethe hanno espressamente proibito a lei e a Dawes di portare avanti il piano “riportiamo a casa Darlington dall’inferno”, pena l’espulsione immediata delle due ragazze dall’università.

Alex, però, non tiene particolarmente al protocollo. E ciò che pensa a proposito di regolamenti e autorità, bè… non è mai stato un mistero per nessuno.

L’unico problema è che, per trovare un portale per l’inferno, rubare un’anima dannata dal fuoco eterno e compiere il viaggio di ritorno, perfino un tipico lupo solitario del calibro di Alex potrebbe aver bisogno di una mano.

Dopotutto, per citare la battuta di un film che ho avuto di recente il piacere di vedere in sala, la verità è che “da soli, siamo tutti inutili”.

Perciò, per compiere la sua missione, Alex avrà bisogno di reclutare una squadra di improbabili alleati.

Il tutto, mentre cerca di venire a capo di una catena di brutali omicidi in atto a New Haeven; una serie di crimini perversi, che potrebbero coinvolgere direttamente l’esistenza delle decadenti Case Segrete di Yale



“Hell Bent – Portale per l’Inferno”: la recensione

Per liberarsi di una grave dipendenza e riprendere il controllo della propria vita, l’associazione degli Alcolisti Anonimi promuove un metodo scandito in 12 Passi.

Il Nono Passo, per chi non sapesse, prevede un bagno d’umiltà, la necessità di fare ammenda per tutti i danni arrecati in passato.

E trovo che, dal punto di vista di Alex, la missione al centro dell’intreccio di “Hell Bent” in fondo rappresenti un po’ questo: l’ultimo tentativo, disperato e tremendamente urgente, di porre riparo ai millemila errori della sua vita sregolata. Un percorso tortuoso, doloroso e pieno di insidie, che sembra promettere ricadute e una caterva di potenziali passi falsi a ogni bivio.

Riportare a casa Darlington. Proteggere le spalle di Dawes. Recuperare l’amicizia con Turner.

E fare i conti con un fantasma – il Fantasma, quello di una ragazza innocente e sventurata chiamata Hellie – che ha cambiato per sempre il corso della sua storia.

In realtà, credo che potrei dedicare l’intera recensione di “Hell Bent: Portale per l’Inferno” a una dettagliata analisi dell’arco trasformativo di Alex, e non rischiare di rimanere mai a corto di materiale.

In questa nuova avventura, infatti, la straordinaria antieroina della Bardugo dispiega tutto il suo potenziale. Nel farlo, riesce a instillare nei nostri cuori tutta la speranza, la tensione e l’orrore di un vorticoso viaggio nei più sordidi rioni infernali.

Ché i diavoli peggiori, si sa, sono quelli che abitano dentro la nostra testa.

Quelli che ci sussurrano dolcemente dall’altro lato di un varco, pronti ad approfittare della prima occasione buona per spalancare la porta segreta della nostra (in-)coscienza ed essere invitati a entrare…

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“Godkiller”: la recensione del libro fantasy di Hannah Kaner


godkiller recensione - hannah kaner

Nella recensione di “Godkiller”, il nuovo libro fantasy di Hannah Kaner, troveremo spazio per parlare di:

  • un epico viaggio in stile “La Spada di Shannara”;
  •  una premessa narrativa che ricorda da vicino quella di “The Witcher”;
  • la complessa amicizia fra una bambina e una (apparentemente) pucciosa creatura sovrannaturale, simile a quella che lega Lyra a Pan ne “La Bussola d’Oro”.

Un’opera di chiaro stampo derivativo, quindi?

Mmm…

Forse.

Ma se l’unico motivo per il quale il fantasy anni Ottanta/Novanta ti è sempre riuscito un po’ indigesto è per la sua plateale mancanza di inclusività, direi che “Godkiller” potrebbe essere esattamente la lettura che fa al caso tuo…


Trama

Quando Kissen era bambina, la sua famiglia è stata arsa viva da un gruppo di fanatici religiosi, devoti seguaci di una dea del fuoco.

Non sorprenderà quindi nessuno scoprire che, da grande, Kissen è diventata una “Godkiller”, un’assassina di divinità. Una che ama molto il suo lavoro, peraltro; anche perché è convinta che contribuire allo sterminio delle entità conosciute come “dei” le permetterà di lasciare in eredità alle generazioni successive un mondo migliore.

Fino a quando Kissen non incontra Inara, una ragazzina di origini nobili, e il suo amico Skedi: una creatura magica e alata, per metà coniglio, per metà qualcos’altro, che sostiene di essere un dio delle piccole bugie.

Inara e Skedi sono legati in modi che Kissen non riesce a spiegarsi, e sono entrambi in fuga da una banda di assassini sconosciuti.

In compagnia di un nobile cavaliere alle prese con una missione personale, Kissen, Inara e Skedi dovranno quindi viaggiare fino alle rovine della città di Blendaren, un tempo protagonista della guerra fra uomini e dei, e implorare l’aiuto di una delle poche divinità sopravvissute al conflitto.

Inseguiti dai demoni, e ostacolati dagli esordi di una guerra civile, i quattro eroi dovranno quindi fronteggiare una resa dei conti: perché qualcosa di oscuro sta raccogliendo le forze al centro del mondo e, stavolta, soltanto loro avranno il potere di fermarlo.



“Godkiller”: la recensione

Personalmente, non mi ritengo una grande fan dei prologhi (e chi lo è?); eppure, posso assicurarti che quello di “Godkiller” è uno dei migliori in cui mi sia capitato di imbattermi da parecchio tempo a questa parte.

In perfetto stile Holly Black (che ha replicato il trucco all’inizio del suo ultimo lavoro, “The Stolen Heir”), Hannah Kaner decide, infatti, di capitombolare il lettore nel bel mezzo di un’azione brutale e drammatica: il rogo della famiglia di Kissen.

Dal momento che questa scena si delinea presto, ai nostri occhi, come il trauma da cui ogni ferita emotiva dell’eroina ha avuto modo di svilupparsi, va da sé che si tratta di un passaggio imprescindibile: l’emozionante “retroscena” che innescherà la necessità di Kissen di imbarcarsi in un periglioso viaggio interiore, oltre che pratico e letterale.

Coinvolgente, tesa, incalzante, la scena di apertura di “Godkiller” promette ai suoi lettori un’ambientazione spettacolare, una serie di conflitti mozzafiato, la nascita di un’indimenticabile e tormentata eroina… Tutti quegli elementi in grado di dar vita, insomma, a un imperdibile nuovo “classico” del genere.

Purtroppo, come Skedi potrebbe testimoniare, si tratta in realtà di una piccola “bugia bianca”.

Alla resa dei conti, infatti, il resto del romanzo d’esordio di Hannah Kaner non riesce a giustificare l’eccitante senso di aspettativa generato dalle prime cinquanta, sessanta pagine.

Il pesantissimo apparato descrittivo, il ritmo pachidermico e l’intrinseca tediosità di alcuni personaggi rendono la lettura dei capitoli centrali maledettamente faticosa!

Come se “Godkiller” costituisse, a sua volta, soltanto una sorta di “prologo” all’azione vera e propria….


L’ordalia di Gary Stu

Fino all’arrivo a Blendaren, la quest di Kissen e company si rivela, in effetti, stranamente priva di complicazioni. Un paio di attacchi da parte di creature mostruose a caso, una serie di battibecchi fra innamorati fra la cacciatrice di dei e il suo (odioso) love interest.

E, parlando di Elogast, sinceramente non posso fare a meno di tirare fuori la vecchia battuta che continua a circolare in determinati ambienti letterari di stampo femminista:

«Senti un po’. Come lo chiameresti, tu, un Mary-Sue maschio

«Lo chiamerei… il protagonista

Elogast è il più grande guerriero. Nella metà del tempo che serve a Kissen per ferire un nemico, lui riesce a farne fuori cinque, senza versare una goccia di sudore.

È anche un amico fedele. Il confidente ideale. Un impeccabile dispensatore di consigli di vita. Un panettiere sublime. Un cantante dalla voce dolce e melodiosa.

Ha il corpo statuario, Elogast, nonché il sorriso accattivante e lo sguardo espressivo di un cucciolone.

Sarebbe un padre affettuoso e protettivo; un amante generoso e perfetto; il vicino sempre pronto a prestarti una tazzina di zucchero e bla bla bla, chissà quante altre idiozie su questo tenore!

Il suo più grande (e unico) difetto?

Elogast è troppo nobile. Troppo buono. Troppo sincero.

Ora.

Lo intuisci da te, il problema, giusto?

Nobile”, “buono” e “sincero” non sono affatto difetti da superare. Sono soltanto altre virtù, camuffate da difetti.

Perché il loro palese sottotesto è che sia il MONDO a essere in difetto nei confronti di un uomo così leale, così integerrimo, così… così spettacolare.

Elogast non ha veramente motivo di cambiare. Agli occhi della sua autrice, è già “perfetto” così com’è.

Dunque, per quale motivo un lettore dovrebbe trovare interessanti i suoi (patetici) dilemmi morali, o i diecimila capitoli narrati dal suo punto di vista?

Come potrebbe mai, una persona reale, immedesimarsi in questo cavaliere senza macchia e senza paura, o arrivare a fare il tifo per l’(improbabile) storia d’amore nascente fra lui e Kissen?


Il pianeta delle divinità selvagge

Se un lettore leggesse la mia recensione di “Godkiller” fino a questo punto e poi si fermasse, immagino che potrebbe essere portato a pensare: «Wow! Ma allora l’hai detestato davvero un sacco, questo libro, eh?».

In realtà, no.

Il romanzo di Hannah Kaner ha parecchi lati buoni, e vale senz’altro la pena menzionarli.

Oltre al concept da infarto, di “Godkiller” ho apprezzato tantissimo il worlduilding, il sistema magico e la mitologia.

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“Assassin of Reality”: Fazi conferma l’uscita italiana del sequel di “Vita Nostra”


assassin of reality - vita nostra sequel

L’attesissimo sequel di “Vita Nostra”, uno dei dark academia più eccentrici e acclamati degli ultimi anni, debutterà in lingua inglese a marzo 2023. Ma ci sono ottime notizie anche per i fan italiani: proprio oggi, infatti, la casa editrice Fazi ha confermato, tramite i suoi canali social, che “Assassin of Reality” arriverà in traduzione anche da noi!

Se non vedi l’ora di scoprire cosa si nasconde nel futuro di Sasha, preparati dunque a compiere un altro, claustrofobico tuffo nel suo oscuro (e linguisticamente intricato) mondo di paradigmi, misteri, ombre e incantesimi.

L’Istituto di Tecnologie Speciali nasconde ancora parecchi segreti e, ancora una volta, il compito di svelarli spetterà proprio alla nostra eroina…


“Assassin of reality”: la trama del sequel di “Vita Nostra”

In “Vita Nostra”, Sasha Samokhina, una studentessa del terzo anno presso l’Istituto di Tecnologie Speciale, si trovava nel bel mezzo dell’esame finale quando si è trasformata in una parte del Grande Discorso.

Dopo aver superato ogni aspettativa nutrita dai suoi insegnanti, Sasha emerge quindi dall’esame sotto forma di Password, una parte del discorso unica e potentissima.

Soddisfatta e pronta ad abbracciare il suo nuovo ruolo, Sasha scopre presto che i suoi poteri rappresentano una minaccia per il vecchio mondo e che, a dispetto del suo duro lavoro, potrebbe essere destinata a fallire ancora prima di cominciare.

In ogni caso, Farit Kozhennikov, l’oscuro mentore di Sasha, trova un modo per tirarla fuori dall’oblio e riportarla indietro per i propri scopi.

E, a causa di questo gesto, Sasha dovrà correggere i propri errori prima di ricevere l’autorizzazione a diplomarsi ed essere costretta a compiere ciò che a pochi è stato chiesto, e in meno ancora sono riusciti a portare a termine: diventare una parte integrante del Grande Discorso e trasformarsi in una dei rari individui in grado di alterare la realtà.

Se fallirà, dovrà affrontare un fato peggiore della morte: la scelta sarà sua.

Con i suoi insegnanti inclini a disprezzarla e/o a temerla, i compagni che non si fidano di lei e un nuovo, fragile amore all’orizzonte – per un giovane pilota privo di qualsiasi affiliazione verso la scuola – Sasha apprenderà che i piani e i progetti personali degli umani tendono ad andare in malora più spesso che no.

Il che significa che Sasha dovrà riscrivere il mondo per impedire che ciò accada… o fallire in via definitiva.


Il “Ciclo delle Metamorfosi”

“Vita Nostra” è il primo romanzo di una serie di romanzi fantasy firmati da Marina and Sergey Dyachenko, una coppia di autori ucraini abituati a scrivere in lingua russa.

Fra i grandi estimatori del loro lavoro, non possiamo fare a meno di citare Lev Grossman e R. F. Kuang.

Quest’ultima, in modo particolare, deve sicuramente tantissimo a questa imprevedibile e rivoluzionaria saga dark fantasy per lettori adulti: dopotutto, è difficilissimo immaginare che il suo “Babel” avrebbe mai visto la luce del sole, se non fosse stato per Sasha e le sue intricate avventure nel mondo della linguistica avanzata.

“Assassin of reality” riprenderà a narrare gli eventi dal punto esatto in cui si erano interrotti al termine del primo libro, o quasi.

E io, naturalmente, mentirei se affermassi di aver capito proprio TUTTO quello che c’era da capire a proposito di quello sconcertante finale. Anzi, probabilmente, prima di leggere il sequel di “Vita Nostra”, mi farà bene dare una rispolveratina a qualche teoria e a un paio di plausibili spiegazioni.

Ma non c’è davvero modo di negare il fascino di una storia che, con estrema disinvoltura, riesce a combinare svariati elementi di filosofia, filologia, etica e cosmogonia (più chissà quante altre cervellotiche discipline che finiscono in “-ia”).

Se vuoi scoprire la mia opinione nel dettaglio, ti rimando comunque alla mia recensione di “Vita Nostra”. L’articolo è stato pubblicato per la prima volta ad agosto 2021, sul mio primo blog, il “Laumes’Journey”.


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“Seven Faceless Saints”: discepoli, santi e assassini nel libro dark fantasy di M. K. Lobb.


seven faceless saints - m k lobb

Seven Faceless Saints” è un romanzo YA firmato dalla scrittrice americana M. K. Lobb.

Per il suo libro d’esordio – nonché primo volume di una nuova serie per ragazzi –  l’autrice ha scelto una suggestiva trama a metà strada fra dark fantasy e murder mistery, con un evidente tocco à la Leigh Bardugo.

“Seven Faceless Saints” debutterà, in lingua inglese, il prossimo 7 febbraio; ci si aspetta che si trasformi in uno dei titoli di punta della stagione, anche perché la sinossi sembra gridare “successo commerciale a prova di bomba”.

Città corrotte, amici d’infanzia che si trasformano in rivali (ma già destinati a a tuffarsi a capofitto nel trope dell’enemies-to-lovers…), un doppio PoV e un agghiacciante omicidio da risolvere…

Gli ingredienti per una lettura elettrizzante e ricca di atmosfera non sembrerebbero mancare!


“Seven Faceless Saints”: la trama

Nella città di Ombrazia, santi e discepoli governano con un potere terrificante e ingiusto, dispensando favoritismi mentre i più sfortunati sono costretti a lottare ogni giorno per sopravvivere.

Dopo l’omicidio di suo padre, avvenuto per mano delle forze militari di Ombrazia, Rossana Lacertosa è determinata a fare tutto ciò che serve per smantellare il sistema corrotto – incluso usare i suoi poteri di discepola di Patience, unirsi alla ribellione e affrontare il ragazzo che le ha spezzato il cuore.

In qualità di più giovane capitano della storia della sicurezza del Palazzo, ci si aspetta che Damian Venturi sia forte e spietato, e che serva i santi con un livello di devozione insindacabile. Ma i tre anni trascorsi a combattere una guerra infinita gli hanno lasciato una serie di cicatrici profonde, ferite che neppure lui è disposto ad ammettere di avere…

Per non parlare del timore che gli incute la prospettiva di confrontarsi con la ragazza che si è lasciato alle spalle.

Adesso, però, un misterioso assassino si aggira per le strade di Ombrazia. Mentre la conta dei corpi aumenta, il Palazzo è fin troppo felice di guardare dall’altra parte – o almeno, lo è fino a quando non tocca a un discepolo morire per mano dell’assassino.

Con ogni indizio pronto a trasformarsi in un vicolo cieco, Damian e Roz dovranno quindi unire le forze per cercare di acciuffare il killer. Ma, mentre si immerge nell’ambiente clandestino di Ombrazia, la coppia scopre qualcosa di ancora più sinistro… che non potrebbe essere più distante dai nobili ideali professati dai santi.

Con l’oscurità che si chiude loro intorno e il tempo sempre più in procinto di scadere, riusciranno i due ragazzi a salvare la città da un male così potente, oppure soccomberanno alla sua morsa letale?



Angsty & Dark

Sul suo sito personale, M. K. Lobb si professa una grande fan tanto di “Sei di Corvi” della Bardugo, quanto dell’apprezzabile “Queste Gioie Violente” di Cloe Gong: una confessione che non sorprenderà nessuno, considerando i numerosi punti di contatto fra la trama di “Seven Faceless Saints” e quelle delle due saghe citate.

Tuttavia, l’elemento che mi attrae di più, al momento, riguarda la vena spiccatamente “dark” di cui il romanzo sembrerebbe farsi incarnazione.

In effetti, fra i “content warning” elencati nella scheda tecnica di “Seven Faceless Saints”, possiamo trovare svariati tipi di violenza (sparatorie, avvelenamenti, decapitazioni…), descrizioni grafiche di corpi ammazzati, sindrome da stress post-traumatico, pregiudizio, paranoia, alcolismo, intolleranza religiosa eccetera eccetera.

Insomma, un bel carico di tematiche “forti” e potenzialmente interessanti. In effetti, l’’attendibile testata Kirkus Review, nella sua recensione in anteprima, sembra pronta a lodare soprattutto la cura dell’ambientazione e il personaggio di Roz.

L’articolo in questione descrive l’eroina del libro come «sfaccettata e autentica nella sua elaborazione del trauma, nella sua rabbia e nella sua forza», oltre che più che pronta a «mettere in ombra» la sua trita e mite controparte maschile.


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“Into Shadow Collection”: 7 racconti originali Amazon firmati da altrettanti autori fantasy cult


into shadow collection - racconti originali amazon

Into Shadow Collection” è il titolo dell’imminente raccolta di racconti, a tema dark fantasy, in dirittura d’arrivo sul servizio Prime Reading di Amazon e sul Kindle Unlimited.

Sette storie proposte in esclusiva assoluta (i fan, infatti, avranno la possibilità di leggerle soltanto sul Kindle, o comunque di acquistarle tramite il suo store), scritte da una rosa di autori estremamente cari al pubblico internazionale: Tamsyn Muir, Gart Nix, Alix E. Harrow, Tomi Champion-Adeyemi, Lev Grossman, Nghi Vo e Veronica G. Henry.

I racconti della serie “Into Shadow” saranno disponibili per la lettura a partire dal 15 novembre 2022. Per il momento, l’uscita è prevista soltanto in lingua inglese.

Impossibile non notare, a parer mio, il modo in cui le suggestive immagini di copertina e le intriganti trame si adoperano a cospirare, per evocare nel lettore un fortissimo “vibe” gotico/halloweeniano.

Che sia arrivato il momento di prenderci una pausa dai nostri adorati “tomazzi”, e di volgere la nostra attenzione verso qualche breve – e succoso – racconto fantasy autunnale?


“Into Shodow Collection”: sette racconti per sette autori

La collezione di “Amazon Original Stories” sarà così composta:

  1. The Garden” di Tomi Champion-Adeyemi
  2. Persephone” di  Lev Grossman
  3. The Six Deaths of the Saint” di Alix E. Harrow
  4.  “What the Dead Know” di Nghi Vo
  5. Undercover” di Tamsyn Muir
  6. The Candles Are Burning” di Veronica G. Henry
  7. Out of Mirror, Darkness” di Garth Nix

The Garden

Dall’acclamata autrice del bestseller per ragazzi “Figli di Sangue e Ossa”, arriva la storia di una giovane donna alle prese con la ricerca di sua madre, e con i numerosi segreti che le sono stati tenuti nascosti.

Quindici anni fa, la madre di Lęina, Yuliana, è partita per cercare una località mitologica chiamata “Il Giardino”. Da allora, la donna non ha più fatto ritorno.

Determinata a scoprire cosa le sia accaduto, Lęina si dirige in Brasile, con l’obiettivo di rintracciare lo stesso regno nascosto. Gli unici aiuti a sua disposizione? Il diario di Yualiana e una guida turistica locale, in grado (forse) di mostrarle la via.

Tuttavia, lungo la strada, Lęina comincerà a domandarsi se ottenere risposte sul Giardino sia davvero la cosa più importante di tutte – o se quello di cui ha sempre avuto bisogno, in realtà, sia semplicemente avere la possibilità di trovare se stessa.


Persephone

L’incursione dell’autore de “Il Mago” nel crepuscolare mondo del dark fantasy prevede, invece, la storia di una ragazzina, invisibile e priva di autostima, che improvvisamente si ritrova ad attraversare un confine in grado di cambiare per sempre il corso della sua vita.

Sin da quando suo padre è scomparso, cinque anni fa, Persephone ha sempre continuato a reprimere i suoi sentimenti – tutte le emozioni forti e oscure che la ragazza preferirebbe non provare.

Dopotutto, che spazio potrebbe esserci per dolore o rabbia, quando si è già abbastanza impegnati a cercare di sopravvivere a quell’inferno sulla terra chiamato liceo?

Ma, un giorno, il peso insopportabile di prese in giro e delusioni diventa semplicemente troppo gravoso… ed è a quel punto che un potere misterioso inizia a liberarsi da qualche parte dentro di lei. Una forza che Persephone non avrebbe mai sospettato di avere…


The Six Deaths of the Saint

Per quanto mi riguarda, la “Into Shadow Collection” di Amazon prevede un paio di graditissimi bonus: la partecipazione di ben due delle mie autrici preferite!

La prima è Tamsyn Muir. L’altra…

Bè, ovviamente sto parlando di lei: la briosa, ironica, vulcanica, irresistibile Alix E. Harrow (“Streghe in Eterno”, “Le Diecimila Porte di January”)!

Sempre consapevole dei debiti che ha contratto, una ragazza scopre il suo valore come arma nella mani del Principe. Sono le sue vittorie a trasformare il giovane in un re, poi addirittura in un imperatore.

I bardi cantano il nome della ragazza nelle loro ballate e i suoi nemici tremano di terrore al solo sentirlo pronunciare.

Ma la guerra non finisce mai e i costi si fanno sempre più alti – quante volte sarà costretta, la ragazza, a ripetere la sua stessa, triste storia?


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“The Whispering Dark” di Kelly Andrew: il dark academia più chiacchierato dell’autunno 2022


the whispering dark - kelly andrew - trama

The Whispering Dark”, libro d’esordio dell’autrice americana Kelly Andrew, è senz’altro uno dei romanzi fantasy YA più attesi dell’autunno 2022.

Arriverà nelle librerie americane il prossime 20 ottobre. Per il momento, non sono ancora state diffuse notizie circa un’eventuale traduzione in italiano.

Tuttavia, una cosa è certa: i lettori di storie per ragazzi di tutto il mondo hanno manifestato una grandissima curiosità nei confronti di questo titolo, e mi riesce difficile immaginare che le grandi case editrici internazionali saranno disposte a ignorare un simile livello di interesse.

Dal canto suo, la trama di “The Whispering Dark” è stata spesso descritta come una sorta di via di mezzo fra i bestseller “Atlas Six” e “La Nona Casa”.

Un sontuoso dark academia, insomma, per giunta corredato dal caro,vecchio, infallibile trope dell’ “enemies-to-lovers”. Una storia che promette grandi colpi di scena, misteri da risolvere e, soprattutto, una tensione romantica al cardiopalma…


“The Whispering Dark”: la trama

Delaney Meyers-Petrov si è stancata di venire considerata fragile, soltanto perché è sorda.

Così, non appena viene accettata presso un prestigioso programma gestito dalla Godbole University – uno che insegna agli studenti a scivolare attraverso i mondi paralleli – la ragazza non vede l’ora di dimostrare il suo valore.

Ma il suo semestre sembra iniziare con il piede sbagliato, a causa dell’imbarazzante e disagiato incontro con Colton Price, un arrogante studente più grande. Un individuo dal quale, da quel momento in avanti, Delaney ha tutte le intenzioni di girare al largo.

Del resto, anche Colton ha ricevuto l’ordine di tenersi lontano dalla nuova arrivata e, soprattutto, dalle voci che sembrano chiamarla dall’oscurità. Ma l’attrazione nei suoi confronti si rivela impossibile da ignorare e così, alla fine, il giovane non riesce a fare a meno di restare affascinato dai suoi talenti inusuali.

Così, quando uno dei loro compagni viene trovato morto, Delaney e Colton sono costretti a formare una tenue alleanza, un legame che li porterà a sprofondare sempre più a fondo nella tana del coniglio bianco: i segreti sepolti dell’università.

Finché la coppia non si ritroverà ad affrontare, sola e spaventata, qualcosa di antico e senza nome; un nemico che si prepara a distruggerli – i due ragazzi, e la loro alleanza proibita – una volta per tutte.



I libri di Kelly Andrew

Kelly Andrew ha perso l’udito quando aveva solo quattro anni. «Continua a raccontare storie fin da allora», proclama, orgogliosamente, la biografia disponibile sul suo sito ufficiale.

“The Whispering Dark” sarà la sua prima opera a raggiungere gli scaffali, a eterna testimonianza della sua passione per le ambientazioni dark, la festività di Halloween e le storie d’amore tormentate.

Stando a quando ne sappiamo, dovrebbe trattarsi di un romanzo totalmente autoconclusivo.

Ma c’è già un altro progetto nel futuro di Kelly Andrew, un nuovo libro fantasy per ragazzi che si chiamerà “Your Blood, My Bones”.

L’ambientazione sarà contemporanea, e la trama verterà sulle avventure di una ragazza che, fresca di diploma liceale, decide di tornare nella sua cittadina d’origine in seguito alla morte di suo padre, un uomo che conosceva appena.

Il sogno proibito della ragazza? Dare alle fiamme la vecchia fattoria abbandonata in cui è cresciuta!

Invece, di colpo l’eroina si ritrova faccia-a-faccia con lo stesso ragazzo che aveva causato la sua partenza, anni prima.

Così, mentre i due vecchi compagni d’infanzia finiscono per mettersi l’uno contro l’altro, a causa di un misterioso osservatore che si nasconde nel bosco, i ragazzi si ritrovano costretti a fare i conti con l’amaro passato che li ha portati sul ciglio del baratro…

Al momento, l’uscita dell’edizione in lingua inglese di “Your Blood, My Bones” è prevista per la primavera del 2024.


Quando esce “The Whispering Dark” in Italia?

In italiano, “The Whispering Dark” uscirà il 29 agosto 2023 e si chiamerà “I Sussurri delle Ombre“.

Sarà edito da Mondadori, con traduzione di Benedetta Tavani.

Puoi già acquistare/prenotare la tua copia de “I Sussurri delle Ombre” su Amazon, in formato sia cartaceo che digitale.


E tu? Cosa ne pensi delle trame dei libri di Kelly Andrew?

Leggerai “The Whispering Dark”/”I Sussurri delle Ombre”?

Qual è il tuo romanzo dark academia preferito? 🙂


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“Vespertine”: la recensione del libro fantasy di Margaret Rogerson


vespertine recensione - libro margaret rogerson

Iniziamo la recensione di “Vespertine”, nuovo romanzo fantasy YA di Margaret Rogerson, partendo da una piccola conferma alle tue impressioni più immediate: ebbene , Amico Lettore… effettivamente, questo libro contiene una bella sintesi di elementi tratti dal film “Venom: La Furia di Carnage”, “Sabriel” di Garth Nix  e “L’Orso e l’Usignolo” di Katherine Arden!

Una storia a tinte action dalla trama abbastanza caotica e improvvisata, che riesce tuttavia a riscattarsi in virtù della sua freschezza e dalle sue spassose parentesi umoristiche


La trama

Artemisia si sta addestrando per diventare una Sorella Grigia, una suora che ha il compito di purificare i corpi dei deceduti affinché le loro anime abbiano la possibilità di passare oltre.

In caso contrario, quelle anime si solleverebbero e si trasformerebbero in spiriti pronti a infestare il mondo dei viventi.

A causa di un traumatico passato, Artemisia è di indole schiva e solitaria; in effetti, la ragazza preferirebbe di gran lunga trascorrere il resto della sua vita a occuparsi dei morti, piuttosto che essere costretta a trattare con la gente che ancora respira!

Ma quando il suo convento viene attaccato da un drappello di soldati posseduti, Artemisia difende le altre suore risvegliando l’antico spirito che dimora in una sacra reliquia. Si tratta di un “revenant”, un’entità malevola e bizzarra che continua a minacciare di impossessarsi del suo corpo, nell’istante stesso in cui la ragazza commetterà l’errore di abbassare la guardia.

Usare i formidabili poteri della creatura richiederà un dazio spaventoso sul corpo e sulla mente di Artemisia, cominciando ben presto a consumarla dall’interno.

Ma la morte è giunta a Loraille, e ormai soltanto una “Vespertine” – una sacerdotessa addestrata per imbracciare il potere di una sacra reliquia – potrebbe avere il potere di fermare il massacro.

Tuttavia, poiché l’arcana conoscenza alla base della magia delle Vespertine è andata perduta nel corso dei secoli, Artemisia non avrà altra scelta: dovrà rivolgersi all’unica autorità sul campo rimasta in circolazione.

Vale a dire, il revenant stesso.

Così, mentre svela un sinistro mistero a base di santi, segreti e magia oscura, a poco a poco Artemisia scopre che affrontare questo male nascosto potrebbe richiedere da parte sua un aperto tradimento nei confronti di tutto ciò che conosce…

Sempre ammesso, certo, che non sia il revenant a tradirla per primo.



“Vespertine”: la recensione

“Vespertine” è il primo romanzo di una nuova serie fantasy.

Il punto è che quasi non lo diresti, leggendo il romanzo di Margaret Rogerson: non tanto perché sarebbe facile, in fondo, considerare la storia come autoconclusiva, quanto per il fatto che, almeno per il momento, non sembra che la trama stia andando da qualche parte.

In effetti, mi è capitato di leggere su Tumblr che la stessa autrice non ha la più pallida idea di quanti volumi conterrà in totale la serie: sarà una duologia? Una trilogia? Altro? La Rogerson al momento non lo sa e, a quanto pare, la stessa cosa vale per il suo pubblico e per il suo editore.

In realtà, “Vespertine” mi ha garantito diverse ore di lettura spensierata. È un libro fantasy per ragazzi dal taglio molto “old school”, se riesci a immaginarlo: il che vuol dire che combattimenti, battaglie, inseguimenti ed effetti speciali la fanno da padrone in ogni momento, e che le uniche tematiche ammesse sono quelle tipiche di ogni storia di formazione.

L’intreccio, dal canto suo, è estremamente semplice, e tutti i personaggi secondari, in qualche modo, sembrano intenti a danzare sulla delicata linea di confine che separa il regno degli archetipi da quello degli stereotipi.

Tuttavia, bisogna anche dire che la dinamica fra Artemisia e il suo “revenant” (irriverente, buffo e sboccato: un perfetto prototipo di “spalla” Marvel!) funziona e coinvolge a meraviglia, regalando al lettore una tonnellata di siparietti comici e dialoghi spassosi.

Non solo: posso assicurarti che il loro legame di “riluttante condivisione/amicizia con riserva/bizzarra simbiosi” riserva più di una sorpresa e riesce a sfiorare corde anche piuttosto emozionali, infondendo nella trama quella specifica componente di originalità che basta a rendere la lettura del libro della Rogerson un’esperienza così fresca e piacevole

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“Oscuri talenti”: Bompiani porta in Italia “Ordinary Monsters” di J.M. Miro


oscuri talenti - j m rio - bompiani

Nel corso dell’autunno 2022, il romanzo fantasy ad ambientazione vittoriana “Oscuri Talenti” esordirà sugli scaffali delle nostre librerie.

L’autore J. M. Miro firma una storia a metà strada fra urban, gotico e storico: la ricetta perfetta per un impeccabile “gaslight fantasy”, sulla scia di romanzi come “Jonathan Strange e il Signor Norrell” e di serie tv come ”Penny Dreadful” e “The Nevers”.

Negli USA, “Ordinary Monsters”, primo volume di una trilogia, ha debuttato al quinto posto nella lista dei bestseller del Times. E pensa che, per aggiudicarsene i diritti di pubblicazione, il gigantesco editore americano Macmillan è stato disposto a sborsare una discreta sommetta a sette cifre!

La traduzione italiana sarà, invece, a cura della Bompiani.


La trama di “Oscuri Talenti”

1882. A nord di Edimburgo giace un istituto di pietra diroccata, in cui uno strano dottore raccoglie orfani in grado di esercitare abilità inusuali.

A Londra, intanto, due bambini dotati di simili poteri vengono perseguitati da una figura oscura – un uomo fatto di fumo.

Charlie Ovid scopre di possedere un dono per la guarigione attraverso una brutale educazione nel Mississippi, mentre il giovane Marlowe inizia a brillare di una bizzarra luce bluastra.

Quando due detective vengono reclutati per condurre i bambini a nord, verso la salvezza, il gruppo è costretto a confrontarsi con una forza pericolosa e sinistra, che minaccia di distruggere il mondo così come lo conosciamo.

Quello che seguirà sarà un viaggio irto di pericoli, dalle tortuose strade londinesi avvolte dalla luce dei lampioni ai celebri laghi di Scozia. Un posto in cui altri bambini dotati – i Talenti – si sono riuniti presso l’Istituto Cairndale.

Un luogo in cui il regno dei vivi e quello dei morti sono sul punto di entrare in contatto.

Mentre i segreti dell’istituto cominciano a rivelarsi, Marlowe, Charlie e il resto dei Talenti dovranno scoprire la verità che si nasconde dietro le loro abilità e la natura della forza che li sta cercando: perché il punto è che perfino i mostri peggiori, a volte, arrivano accompagnati dai doni più dolci

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