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“The Sky on Fire”: draghi, furti e sopravvivenza nel nuovo libro fantasy di Jenn Lyons


the sky on fire - jenn lyons - libro fantasy

Mettere “The Sky on Fire” di Jenn Lyons in wishlist, dal mio punto di vista personale, potrebbe rivelarsi la più grande genialata del 2024, oppure la più ingenua delle trovate.

Perché non ho amato “The Ruin of Kings” e non sono mai riuscita a costringermi a finire la quadrilogia “Chorus of Dragons“. Anche se si tratta di una serie che ha ricevuto una sorta di plauso generale da parte della critica e del pubblico.

Ma la premessa di “The Sky on Fire” mi incuriosisce e mi attrae così tanto che, in definitiva, so già che concederò a Jenn Lyons un’altra opportunità per farmi cambiare idea!

Voglio dire, dopotutto sulla quarta di copertina sono riportate le parole magiche «un nuovo, avventuroso heist fantasy, destinato a elettrizzare i fan di Temeraire e Fourth Wing»


“The Sky on Fire”: la trama

Anahrod si concentra solo sulla sopravvivenza, forgiando la sua strada attraverso le aspre giungle delle Profondità con il suo drago titano al fianco. Anche quando un gruppo di avventurieri le impedisce di finire prigioniera di un signore della guerra locale, Anahrod non vede l’ora di tornare alla sua vita solitaria.

Ma ciò che è accaduto non equivale a un semplice salvataggio “ordinario”. Il passato di Anahrod, infatti, sta per raggiungerla. E questi intriganti disadattati hanno tutte le intenzioni di trascinarla verso le città governate dai draghi, nella speranza di ottenere il suo aiuto e riuscire a compiere l’impossibile: rubare qualcosa dal tesoro di un drago.

C’è solo un problema: il tesoro in questione appartiene all’attuale reggente, Neveranimas. E lei non vede l’ora di vedere Anahrod passare a miglior vita…


Un po’ di sporco (e di sangue) sotto le unghie

Leggendo un’intervista rilasciata da Jenn Lyons al Grimdark Magazine, confesso di essere rimasta colpita da queste parole:

«Penso sia bello avere la possibilità di scrivere un personaggio principale che non sia l’ingenuo o il prescelto della situazione. Qualcuno che abbia un po’ di sporco (e di sangue) sotto le unghie, che sappia ciò che gli/le piace, che abbia visto delle cose. Abbiamo bisogno di più adulti, nel fantasy, che siano in grado di esistere come qualcosa di diverso dal villain o dal mentore che muore alla fine del primo atto.»

Jenn Lyons

Sarà forse la mia veneranda età che parla, ma non potrei essere più d’accordo con questa dichiarazione!

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“Little Thieves”: la recensione del retelling fantastico di Margaret Owen


little thieves recensione - c'era una volta una ragazza cattiva margaret owen

Ravviviamo il blog con la recensione di “Little Thieves: C’era Una Volta Una Ragazza Cattiva”, l’incantevole retelling in salsa fiabesca di Margaret Owen.

Un libro che tutti i fan di autrici come Noami Novik e Katherine Arden farebbero bene a recuperare. Perché, per tematiche e atmosfere, “Little Thieves” ricorda moltissimo i classici “Uprooted” e “L’Orso e l’Usignolo”. Con un surplus di umorismo contagioso e un (bel) po’ di romance


La trama

Vanja Schmidt sa che nessun dono viene elargito a titolo gratuito, nemmeno l’amore di una madre… e il debito in cui si trova adesso? L’ha appena spiaggiata in un mare di guai!

Fino all’anno scorso, Vanja, figlia adottiva della Morte e della Fortuna, era la devota servitrice della Principessa Gisele. Ma le madri sovrannaturali di Vanja hanno chiesto un prezzo troppo alto da pagare per la loro premura, e così la ragazza è stata costretta a ingegnarsi per riappropriarsi del suo futuro… rubandolo a Gisele.

Prendere il suo posto è stata facile, tutto considerato. Il filo di perle incantate della principessa l’aiuta a tenere in vita l’illusione. Perciò, adesso, Vanja conduce una doppia vita, solitaria ma estremamente remunerativa, interpretando Gisele di giorno e una leggendaria ladra di gioielli di notte. L’obiettivo è quello di derubare l’infida nobiltà cittadina, fino a mettere via abbastanza denaro da levare definitivamente le tende.

Ma poi, a un colpo dal traguardo, Vanja si ritrova a contrariare la dea sbagliata. Una terribile maledizione si abbatte su di lei, portandola rapidamente incontro a un tragico destino: trasformarsi in una pila di gioielli, una pietra scintillante alla volta, fino a svanire completamente.

Vanja ha soltanto due settimane per capire come neutralizzare la maledizione e organizzare la sua fuga. E così, per mettersi al riparo dagli schemi del suo fidanzato e sopravvivere al maleficio, Vanja dovrà imbastire la più clamorosa truffa della sua carriera. Per fortuna, lungo la strada, potrà contare sull’aiuto di una creatura semi-divina dai tratti alquanto “bestiali” (ma estremamente adorabili!), di una principessa infuriata e di un sottoprefetto che non vede l’ora di acciuffarla.


“Little Thieves”: la recensione

“Little Thieves: C’era una Volta Una Ragazza Cattiva” è un romanzo denso di intrighi, avventure, scambi di identità, amore e magia. La premessa mi ha fatto pensare – inevitabilmente – alla cornice dell’indimenticabile “Il Racconto dei Racconti” di Giambattista Basile: con questa “perfida” serva che decide di approfittare della fiducia della sua padrona, una gentile e coraggiosa principessa, per rubare la sua vita, il suo palazzo e il suo regale fidanzato.

Ovviamente, nell’irriverente romanzo di Margaret Owen, le cose non stanno esattamente come sembrano, e ti garantisco che i twist incredibili non tarderanno ad arrivare!

A essere del tutto onesta, i personaggi secondari sono quelli che mi hanno fatto innamorare di questo titolo.

Perché Vanya, sì, ha una voce inconfondibile, e i suoi (innumerevoli) errori mi hanno aiutato a entrare particolarmente in sintonia con le sue battaglie e il suo tormentato percorso di crescita. Margaret Owen sa come si scrive un coming-of-age. Sa anche come si scrivono dei dialoghi effervescenti e carichi di sottotesto, cosa che non guasta.

Ma sono state soprattutto le vivaci e affascinanti dinamiche che l’eroina riesce a instaurare con TUTTI i personaggi del cast – e quindi, non soltanto quelle con il suo LI – a spingermi a investire le mie emozioni e il mio entusiasmo nella storia.

Margaret Owen, poi, gestisce l’elemento folcloristico con un’abilità da manuale. La narrazione risulta abbastanza avvincente da darti in pasto alla costante illusione di viaggiare attraverso foreste, vicoli oscuri e scenari incantati in compagnia di Vanya e dei suoi amici.

Un’immersione sensoriale definitiva, guastata appena un po’, secondo me, da un leggero eccesso di dettagli in alcuni punti, oltre che da un’inopportuna dilatazione del ritmo nel corso della seconda metà del secondo atto.


La storia di una ragazza cattiva… o solo di una “piccola ladra”?

Un’altra cosa fantastica di “Little Thieves”, secondo me, è che il libro si può tranquillamente leggere come se fosse autoconclusivo. Cioè, negli USA è già uscito il sequel (“Painted Devils”) e nel 2025 arriverà “Holy Terrors”, il terzo capitolo della saga. Eppure, posso assicurarti che il finale di “C’era Una Volta Una Ragazza Cattiva” si rivela così soddisfacente da rendere l’attesa per il libro successivo una passeggiata nel parco: non ci sono, infatti, subdoli cliffhanger, subplot importanti lasciasti in sospeso o cose così.

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“A Tempest of Tea”: vampiri, tè e rapine nel libro fantasy di Hafsah Faizal


A Tempest of Tea - Hafsah Faizal - Italia

A Tempest of Tea” è una delle uscite YA in lingua inglese più attese di febbraio 2024. Il libro fantasy di Hafsah Faizal arriverà, in una data successiva, anche qui da noi in Italia.

A colpo d’occhio, direi che è impossibile leggere la trama e non pensare a “Sei di Corvi” di Leigh Bardugo. Tuttavia, in questo nuovo libro, l’autrice di “Catturiamo la Fiamma” ci promette anche un carico di segreti, romance e pericolosi vampiri!


“A Tempest of Tea”: la trama

Sulle strade di White Roaring, Arthie Casimir è un genio del crimine. La sua prestigiosa sala da tè si trasforma in una casa del sangue illegale con il favore dell’oscurità, spillando soldi ai vampiri tanto temuti dalla società.

Ma quando il suo giro d’affari viene minacciato, Arthie si ritrova costretta a stringere un’improbabile alleanza con un affascinante avversario per rimediare alla situazione… e non potrà svolgere il compito da sola.

Così, Arthie decide di chiamare a raccolta alcuni degli emarginati più talentuosi della città e di porli al servizio del suo piano: infiltrarsi presso le fila dell’Athereum, un’oscura e scintillante società di vampiri.

Tuttavia, non tutti i disadattati che fanno parte della sua squadra sono davvero dalla sua parte. E così, mentre la verità che si nasconde dietro il colpo comincia a dipanarsi, Arthie si ritrova invischiata in una cospirazione pronta a mettere a repentaglio il mondo che ha sempre conosciuto.


Un nuovo inizio, con uno sguardo al passato

“A Tempest of Tea” sarà il primo libro di una dilogia nuova di zecca. Tuttavia, come è pronta a spiegarci la stessa Hafsah Faizal, il romanzo non sarà del tutto privo di collegamenti con la storia di “Catturiamo la Fiamma”:

«Sì, è ambientato nello stesso universo di “Catturiamo la Fiamma”. Ma usciremo dai confini di Arwiya e visiteremo alcuni nuovi paesi, in modo particolare Athean, che è essenzialmente un’Inghilterra fantasy, ispirata all’età vittoriana. […] Sì, dovrebbe avere un ritmo più veloce rispetto a “Catturiamo la Fiamma”, un sacco di avvenimenti in più […]»

Hafsah Faizal, in un’intervista rilasciata per Bookpeaple Teen Press Corps

Su Pastemagazine, l’autrice descrive “A Tempest of Tea” come “Peaky Blinders incontra Re Artù, con una spruzzata di vampiri e un colpo da progettare” e spiega che il libro è iniziato come una sorta di lettera d’amore a tutto ciò che può essere considerato “dapper”. Dopodiché, l’autrice è stata completamente risucchiata dal mondo della sua eroina.

Arthie è una giovane rifugiata proveniente dall’isola di Ceylan (da noi conosciuta come Sri Lanka). È stata costretta a fuggire per via dell’arrivo dei colonizzatori. Un evento che, ovviamente, ha alterato per sempre il corso della sua vita e l’ha spinta a coltivare un grande desiderio di rivalsa.


 “A Tempest of Tea”: quando esce il libro di Hafsah Faizal in italiano?

Sebbene l’acquisto di “A Tempest of Tea” per il mercato italiano sia già stato confermato dall’ autrice, non è ancora possibile sapere quando il primo capitolo della dilogia “Blood an Tea” arriverà, di preciso, nelle nostre librerie.

Perciò, per il momento, posso soltanto confermarti che “A Tempestof Tea” sarà disponibile su Amazon, in lingua inglese, a partire dal 20 febbraio 2024.

Aggiornerò l’articolo non appena saranno disponibili nuove informazioni.


E tu? Cosa ne pensi della cover e della trama di “A Tempest of Tea”?

Hai mai letto qualcosa di Hafsah Faizal? 🙂


Attenzione: questo articolo contiene alcuni link di affiliazione Amazon. Perciò, se cliccherai su uno qualsiasi di essi e acquisterai qualcosa, otterrò una piccola commissione su tutti i prodotti ritenuti idonei. A te non costerà nulla. In compenso, sosterrai il blog, permettendomi di continuare a proporti contenuti sempre nuovi!


“Locklands”: la recensione del libro fantasy di Robert Jackson Bennett


locklands recensione - robert jackson bennett

Prima di iniziare a scrivere la recensione di “Locklands”, ho avuto bisogno di una settimana o due per “riprendermi” dal finale di questa trilogia così rocambolesca, così dark, così unica, così… pazzesca!

Non so quali siano i piani della Oscar Vault per la serie arcanepunk di Robert Jackson Bennett, dal momento che l’uscita del primo volume in italiano, “Foundryside”, era già stata annunciata per il 2020 o giù di lì… ma, credimi, questa è una saga che vale assolutamente la pena leggere!

Soprattutto se ami autori come Brandon Sanderson, Nicholas Eames e John Gwynne.

Specialmente se sei alla ricerca di una storia fantasy corredata di un esplosivo worldbuilding, un sistema magico a prova di bomba, dialoghi memorabili e personaggi talmente umani, divertenti e pieni di grinta, da essere praticamente pronti a diventare i tuoi nuovi migliori amici…


La trama

In passato, Sancia, Berenice e Clef hanno già fronteggiato molte crisi in cui le possibilità sembravano completamente contro di loro. Ma, stavolta, stanno per combattere una guerra che sanno di non poter vincere.

Perché, ormai, non si tratta più di derubare baroni corrotti o sconfiggere uno ierofante immortale.

L’entità che sta cercando di schiacciarli è dotata di un’intelligenza che si è già diffusa attraverso il globo. Una creatura a metà strada fra scienza e magia, in grado di usare il potere della scrittura non soltanto per controllare gli oggetti – come hanno sempre fatto Sancia, Ber, Orso e gli altri – ma anche le menti umane.

Per combatterla, i nostri eroi hanno utilizzato la tecnologia sviluppata a Foundryside e accettato di trasformare se stessi e i propri alleati in un’armata – una società utopica – diversa da qualsiasi altra cosa l’umanità abbia mai visto sinora.

Con questa potenza di fuoco alle spalle, San e gli altri sono riusciti a liberare una manciata di “ospiti” dell’intelligenza semi-artificiale che stanno combattendo, e perfino a sconfiggere alcuni dei suoi più temibili artefatti, indescrivibili strumenti di pura distruzione.

Eppure, malgrado i loro sforzi, il loro nemico continua ad avanzare. Implacabile. Inarrestabile.

E così, mentre l’entità si avvicina sempre più al suo vero obiettivo – un’antica porta, da tempo sepolta, in grado di condurre alle camere nascoste al centro della creazione stessa – Sancia e i suoi compagni intravedono un’ultima opportunità per fermare il loro avversario.

Per riuscirci, dovranno svelare il segreto che circonda le origini dell’arte della scrittura magica, imbarcarsi in una disperata missione nel cuore del potere del loro nemico, e mettere su il più azzardato e pericoloso “colpo” della loro carriera.


“Locklands”: la recensione

Una piccola premessa: ho amato i personaggi, i dialoghi, le ambientazioni e il finale di “Locklands” in maniera pressoché viscerale.

Con questo terzo volume, Robert Bennett Jackson è riuscito a superare se stesso, nonché a regalarci la conclusione rocambolesca, adrenalinica e densa di colpi di scena in cui tutti noi lettori confidavamo.

Malgrado questo, devo confessarvi che i primi capitoli del libro sono riusciti a cogliermi parecchio alla sprovvista. A… disorientarmi un pochino, per così dire.

Probabilmente perché, rispetto ai precedenti volumi, mi sono imbattuta in tantissimi cambiamenti!

Solo per citare i più vistosi:

  • In “Locklands”, ritroviamo Sancia, Berenice e Cleff soltanto 8 anni dopo la fine degli eventi narrati in “Shorefall”. E bastano una manciata di pagine per capire che, dal punto di vista dei nostri eroi, da quella tragica notte è passata parecchia acqua sotto i ponti...
  • Sancia è ancora la protagonista assoluta della saga. Ma “Locklands” è il libro indiscusso di Berenice e di Cleff. E’ il loro PoV a guidarci, quindi, attraverso la maggior parte delle scene…
  • Fin dalle prima pagine, la posta in gioco si dimostra così elevata da giustificare un totale cambio di registro: dalle note allegre e ricche di facezie del primo e (in parte) del secondo volume, ai toni disperati e tetri di quest’ultimo…
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