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“Madam Tarot”: la recensione del giallo sui tarocchi di Lee Sua


madam tarot recensione - lee sua

La mia recensione di Madam Tarot basterà a darti un’idea di quanto la lettura di questa originale crime story a tema tarocchi si sia rivelata eccentrica ed esilarante?

Impossibile esserne del tutto certi, ma prometto che farò del mio meglio per illustrarti le caratteristiche di questo avvincente giallo coreano ambientato a Seul. Anche perché sospetto che Madam Tarot – un libro che sembra praticamente nato per dar vita a un adattamento sul piccolo schermo – piacerà moltissimo ai fan delle serie tv procedurali di stampo sia asiatico, che occidentale. Lo gradiranno un po’ meno… tutti gli altri, con ogni probabilità.

Soprattutto chi non ama vedere il concetto di “episodicità” trasposto nel mondo letterario. O chi storce il naso davanti all’uso disinvolto del termine “thriller” come sinonimo di “poliziesco”…


La trama

La vita di Cho Seoran non è mai stata rose e fiori. Del resto, abbandonare la carriera di poliziotta o cercare di lasciarsi alle spalle un matrimonio disastroso non compaiono neanche nella top five degli eventi più problematici che le siano capitati.

Ad esempio, Seoran non vede sua sorella minore da almeno da dieci anni. Per essere esatti, dal periodo in cui il loro padre ha assassinato sua moglie a sangue freddo. Seoran ha sempre pensato che la sorellina fosse scappata di casa, probabilmente per cercare di coronare il suo sogno di diventare una idol.

E, magari, è proprio così che è andata.

Adesso, però, i detective sono convinti che la sorella di Seoran sia morta. Non appena le mostrano una foto del cadavere, Seoran non ha dubbi: si tratta di uno scambio di persona. Eppure, la donna nell’immagine è stata uccisa attraverso dieci coltellate piantate nella schiena, proprio come la loro madre prima di lei. E proprio come l’effige che compare sulla carta del Dieci di Spade dei tarocchi.

Seoran ha studiato a lungo gli Arcani. Diventare una cartomante e ingraziarsi le ragazze che lavorano nel quartiere a luci rosse ha sempre rappresentato la sua sola opportunità di indagare sul destino di Seohee.

Ma il tempo, adesso, stringe. Se Seoran non riuscirà a scoprire dove si trova la sorella prima che ci riesca l’assassino, questi tornerà senz’altro indietro a finire il lavoro. E difficilmente, stavolta, mancherà ancora il suo obiettivo…

Inizia così il viaggio di Seoran, sotto l’egida protettiva della carta del Matto, per riscattare i suoi errori del passato e ritrovare Seohee…


Madam Tarot: la recensione

Madam Tarot è quel tipo di giallo scorrevole e veloce che puoi tranquillamente divorare in poche ore. Non guasta il fatto che, contro ogni aspettativa, sia anche dotato di una sua inaspettata e commovente profondità.

Sul modello di una (intrigante) sceneggiatura televisiva,il romanzo di Lee Suacontiene soprattutto una valanga di dialoghi, un ricco cast di personaggi sui generis e parecchi colpi di scena. Tant’è che si legge, potremmo dire, come il pilot di uno show procedurale contemporaneo (se sei fan di titoli come High Potential o Happy Face, sospetto che Madam Tarot ti colpirà in maniera particolare).

L’intreccio è abbastanza intrigante, ma ciò che colpisce di più, a mio avviso, è la perfetta combinazione di suspense, caratterizzazione psicologica e humor nero. Seoran, infatti, è una narratrice impeccabile, e la sua sottile ironia riesce a conferire alla narrazione una certa vivacità perfino nei momenti più cupi e drammatici.

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“Count Your Lucky Stars”: la recensione della rom-com di Alexandria Bellefleur


count your lucky stars recensione - alexandria bellefleur

Count Your Lucky Stars” è il terzo volume della serie di Alexandria Bellefleur iniziata con “Written in the Stars: Scritto nelle Stelle” (pubblicato in Italia dall’editore Fanucci).

Negli USA, il libro è uscito a febbraio 2022. Io, però, ho impiegato un po’ più tempo del previsto per metterci le mani sopra e riuscire a rimettermi in pari. Probabilmente a causa del secondo romanzo della trilogia, “Hang the Moon“, una delle rom-com più insipide e prevedibili che mi sia mai capitato di affrontare (devo ammettere che il fatto che fosse incentrato sull’irritante e stucchevole personaggio di Brandon non ha certo migliorato le cose….).

Count Your Lucky Stars“, invece, mi ha rapita fin dalle sue primissime pagine! Soprattutto perché le due protagoniste sono delineate in maniera eccellente e l’alchimia tra loro si rivela assolutamente esplosiva.

Inoltre, è impossibile non lasciarsi conquistare dall’energia della scrittura della Bellefleur e dalla sua perfetta padronanza di tutti i principali tropes e beat del genere romantico… un livello di maestria che deriva, senza dubbio, dalla sua approfondita conoscenza di ogni possibile rom-com mai prodotta a Hollywood!


Count Your Lucky Stars“: la trama

Margot Cooper ha un sacco di qualità, ma non ci sa proprio fare con le relazioni. Ci ha già provato in passato, ma le è andato tutto storto. Per cui, si è ripromessa di dedicarsi soltanto a qualche incontro occasionale, e niente più discorsi sui sentimenti o altra roba profonda, grazie mille!

Ma adesso che tutto il suo gruppo sembra felicemente “appaiato”, Margot inizia a sentirsi come il proverbiale terzo incomodo. E poi il destino (quel gran bastardo!) decide di metterci lo zampino.

Mentre visita una location per matrimoni insieme a Annie e a Brandon, i suoi due amici in procinto di sposarsi, Margot si ritrova faccia a faccia con Olivia Grant: la sua amica d’infanzia, il suo primo amore, il suo primo… beh, qualsiasi cosa, in realtà! Sono passati dieci anni dal loro ultimo incontro. Eppure, nel momento in cui i loro sguardi si incrociano, il cuore freddo e impassibile di Margot inizia a scalpitare come un tamburo.

Olivia, dal canto suo, sospetta quasi di avere le allucinazioni. Possibile che quella sia realmente Margot… la sua Margot, amata e perduta ai tempi del liceo? A quasi trent’anni, Olivia ha divorziato e ha trovato un lavoro come wedding planner a Seattle. Lo considera il suo nuovo inizio, la possibilità di inseguire finalmente i suoi sogni. Mai e poi mai si sarebbe aspettata che la testimone di nozze dei suoi primi, abbienti clienti sarebbe stata proprio la ragazza che le è sfuggita… e a cui non è mai riuscita a smettere di pensare.

Quando una serie di sfortunati eventi lascia Olivia senza un posto dove stare, Margot, malgrado tutto, decide di mettere a sua disposizione la propria stanza degli ospiti. Soltanto perché Margot è una bravissima persona, ovviamente. Nessun altro motivo.

E, sicuramente, nulla a che spartire con il fatto che Olivia sia ancora bella come il primo giorno, o che la scintilla tra loro riesca ancora ad accenderla dall’interno come i fuochi della notte di Capodanno…


Count Your Lucky Stars“: la recensione

La struttura di “Count Your Lucky Stars” non ha paura di appoggiarsi pesantemente a quelli che risultano essere i suoi tropes principali: second chance love, certo, ma anche forced proximity e miscommunication trope.

Come dicevo poc’anzi, la Bellefleur sa lavorare benissimo con questi (e altri) elementi tradizionali del genere romance. Si distingue anche per la sua abilità nel creare dialoghi frizzanti e nel dipingere atmostere vibranti di colori ed emozioni positive. Infatti, la Seattle che fa da sfondo alla trilogia emerge come una città moderna e dinamica, ma, al tempo stesso, anche “magica”, pittoresca e ricca di un fascino senza tempo.

Olivia e Margot, dal punto di vista caratteriale, sono l’esatto opposto l’una dell’altra. La naturale contrapposizione fra le loro personalità – in perfetto stile “grumpy x sunshine” – trova modo di esprimersi attraverso molte gag e situazioni divertenti, permettendo al lettore di godersi tutta l’energia e lo humor di un banter che riesce ad amplificarne perfettamente il senso di coinvolgimento.

E poi Margot, con la sua passione per le tinte scure e le sue (ostentate) arie da cinica donna di mondo, è stata una delle mie preferite fin dai tempi di “Count Your Lucky Stars“. Ma bisogna dire che mi ha fatto piacere imparare a conoscere anche Olivia, dolce, ironica e determinata a concedersi, finalmente, una storia degna d’amore di questo nome…


Un lieto fine per tutti?

Count Your Lucky Stars” è una rom-com frizzante e, senza dubbio, la mia preferita tra tutti i titoli di Alexandria Bellefleur che ho letto finora. Ha un ritmo incalzante, un’atmosfera effervescente e svariate scene steamy in grado di alzare la temperatura corporea… insomma, che cosa si potrebbe volere di più?

Ma c’è un altro buon motivo per cui dovresti assolutamente dare una chance a “Count Your Lucky Stars“.

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I migliori libri fantasy in arrivo ad aprile 2025


Quali nuovi libri fantasy leggeremo, in italiano, ad aprile 2025?

Dal momento che ci avviciniamo alla fine del mese, direi che è arrivato il momento di scoprire cosa hanno in serbo per noi le varie case editrici e prepararci a fare incetta di nuove storie!

Dall’attesissimo sequel di “One Dark Window alla nuova saga di Ranson Riggs, ecco l’ elenco di tutte le novità più golose e promettenti…


Tutti i libri fantasy in arrivo ad aprile 2025: “Two Twisted Crowns” di Rachel Gillig

libri fantasy aprile 2025 - two twisted crowns

Se hai letto la mia recensione di “One Dark Window, sai già quali sono i sentimenti che provo nei confronti di questo chiacchieratissimo romantasy dalle vibes gotiche e oscure!

Nel secondo – e ultimo – volume della serie, ritroveremo Elspeth e Ryan, pronti a intraprendere una pericolosa missione per salvare il regno.

Intrappolato da un re tiranno e in balia di una potente magia oscura, il regno è in pericolo. Elspeth e Ravyn hanno raccolto la maggior parte delle dodici carte della Provvidenza, ma l’ultima, e la più importante, deve ancora essere trovata: i Twin Alders. Se vogliono trovare la carta prima del Solstizio, e liberare il regno, i nostri eroi dovranno attraversare la pericolosa foresta ammantata di nebbia.

Purtroppo, però, l’unico che possa guidarli è il mostro che condivide la testa di Elspeth: l’Incubo

L’edizione italiana di “Two Twisted Crown“, edita dalla Giunti, sarà disponibile in libreria e su Amazon a partire dal 23 aprile.


Fearless: Coraggio e Destino” di Lauren Roberts

Per le fan del romantasy, il terzo volume della serie “Powerless” rappresenta, senza alcun dubbio, uno dei più attesi libri fantasy in uscita ad aprile 2025!

Paedyn Gray e Kai Azer tornano nel Regno di Ilya… ​

E Paedyn deve fare una scelta che le cambierà la vita. Sacrificarsi per il bene del suo regno, e sposare un uomo che non ama? Oppure inseguire le ragioni del cuore, e mettere a repentaglio il futuro di un popolo che ha già sofferto abbastanza? Qualunque cosa decida, alla fine determinerà il suo destino, e il destino di chi le sta intorno, per sempre. ​

Nella battaglia finale tra amore e lealtà, chi avrà la meglio?

Lo scoprirai soltanto leggendo “Fearless: Coraggio e Destino, che potrai acquistare su Amazon a partire dall’8 aprile.


“Storia Naturale dei Draghi: Le Memorie di Lady Trent” di Marie Brennan

libri fantasy aprile 2025 - storia naturale dei draghi

Tutto il mondo, da Scirland ai confini più remoti di Eriga, sa che Isabella, Lady Trent, è la più eminente naturalista di draghi al mondo. È la donna straordinaria che ha portato lo studio dei draghi fuori dalle ombre nebbiose del mito e dell’incomprensione, per condurlo incontro alla luce della scienza moderna. Ma prima di diventare l’illustre figura che conosciamo oggi, c’era una giovane donna amante dei libri la cui passione per l’apprendimento, la storia naturale e, sì, i draghi sfidava le soffocanti convenzioni della sua epoca.

Ecco arrivare, nelle sue stesse parole, la vera storia di uno spirito pionieristico che ha rischiato la sua reputazione, le sue prospettive e la sua stessa vita pur di soddisfare la sua curiosità scientifica, la ricerca della felicità e del vero amore.

Il primo volume dell’acclamata saga “Le Memorie di Lady Trent” arriverà in Italia grazie alla casa editrice Armenia. Sarà disponibile in libreria o su Amazon a partire dal 9 aprile 2025.


A Feather So Black: La Maledizione del Cigno” di Lyra Selene

In un regno in cui la magia è andata perduta, Fia è una rara mutaforma, abbandonata dal malvagio Popolo Fatato quando i suoi rappresentanmti rapirono la figlia dell’alta regina, Eala, e si ritirarono dietro i cancelli chiusi del regno. Invece di lasciare che Fia diventi un’emarginata, la regina decide di accoglierla e la addestra a diventare una spia.

Quando viene scoperto un cancello magico nascosto, Fia viene incaricata dalla regina di recuperare la principessa e spezzare la sua maledizione. Ad accompagnare Fia c’è il principe Rogan, il suo più caro amico d’infanzia e promesso sposo di Eala. Mentre viaggiano attraverso le foreste del Popolo, la missione di Fia si complica a causa dei suoi sentimenti per Rogan… e di un’attrazione inaspettata per il signore delle fate che tiene prigioniera Eala.

Presto, Fia inizia a mettere in dubbio la verità delle sue origini e la realtà della sua missione. Il tempo per spezzare la maledizione di Eala, però, sta per scadere. E svelare i segreti del passato potrebbe distruggere tutto ciò che Fia ha imparato ad amare…

L’edizione italiana di “A Feather So Black“, proposta da Il Castoro, sarà disponibile a partire dall’8 aprile su Amazon e, ovviamente, in tutte le migliori librerie.


Una Lezione di Perfidia” di S. T. Gibson

libri fantasy aprile 2025 - una lezione di perfidia

Tempo fa, ho pubblicato una recensione di “Una Lezione di Perfidia dai toni abbastanza eloquenti: a essere onesti, infatti, questo retelling di “Carmilla in chiave moderna mi ha profondamente deluso!

Però… c’è un “però. Perché, se hai amato “Una Dote di Sangue“, il precedente romanzo gotico-erotico della Gibson, ci sono buone probabilità che anche “Una Lezione di Perfidia” sia in grado di conquistarti. Tanto più che, nella seconda parte di questo conturbante dark academia a tinte saffiche, anche alcuni volti noti del libro precedente tornano a fare la loro comparsa…

Nelle profondità delle colline dimenticate del Massachusetts sorge il Saint Perpetua’s College. Isolato e antico, non è di certo un posto per ragazzine timide! Qui, infatti, i segreti si traducono in denaro, l’ambizione è linfa vitale e strane cerimonie hanno il compito di introdurre le studentesse all’interno dell’accademia.

Durante il suo primo giorno di lezione, Laura Sheridan si ritrova coinvolta in un’intensa rivalità accademica con la bella ed enigmatica Carmilla. Entrambe le ragazze vengono attratte dalla loro esigente e misteriosa professoressa di poesia, De Lafontaine, che nutre una sua oscura ossessione per Carmilla.

Ma mentre la rivalità con Carmilla inizia a trasformarsi, a poco a poco, in un sentimento di natura molto più intima e deliziosa, Laura viene chiamata a confrontarsi con i suoi strani appetiti. Coinvolte in un sinistro gioco di politica, professori assetati di sangue e magia, Laura e Carmilla dovranno decidere cosa saranno disposte a sacrificare, nella loro spregiudicata ricerca della conoscenza.

L’edizione Ne/oN di “Una Lezione di Perfidia” sarà disponibile in libreria e su Amazon a partire dal 16 aprile.


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“Wake Up And Open Your Eyes”: la recensione dell’horror sociale del romanziere e fumettista Clay McLeod Chapman


wake up and open your eyes - clay macleod chapman

La recensione di “Wake Up And Open Your Eyes ci permette di immergerci nel nero cuore pulsante dell’ultimo horror sociale di Clay McLeod Chapman. Un autore di romanzi e fumetti che lo stesso Jordan Peel – regista dei film cult “Get Out”,” Us” e “Nope”, – ha più volte raccomandato di leggere.

Il libro, sanguinolento e ricco di elementi disturbanti, segue la travagliata e terrificante odissea di un uomo in fuga da un’epidemia di possessioni demoniache.

La follia si diffonde attraverso i media, fino a mettere in ginocchio l’intera nazione. Il che, ovviamente, fornisce a McLeod Chapman un’ottima opportunità per introdurre la tematica del nostro rapporto quotidiano con le news, i social, la pubblicità e l’industria dell’intrattenimento.

Peccato che il suo approccio satirico abbia la sottigliezza di un carrarmato e lo stesso livello di finezza psicologica di un episodio di “South Park“! Una passione per il grottesco e per l’esagerazione iperbolica che, a lungo andare, diventa più ripetitiva che illuminante, rendendo terribilmente ridondante (oltre che sfiancante) la sua metafora sulle raggelanti divisioni interne che lacerano la società occidentale…


Wake Up and Open Your Eyes”: la trama

I genitori di Noah Fairchild, un tempo, erano i classici e super-calorosi signori gentili del Sud. Ma da quando si sono dati ai notiziari della destra ultra-conservativa che passano sul via cavo, Noah si è reso conto di averli praticamente persi. Nella loro mente annebbiata, ormai, c’è posto soltanto per cospirazioni e illazioni razziste.

Per questo, il giorno in cui sua madre gli lascia un messaggio vocale annunciandogli l’avvento del “Grande Risveglio”, Noah non si preoccupa più di tanto: presume, semplicemente, che si tratti di una delle sue solite teorie complottiste. Ma quando non riesce a mettersi in contatto con loro, Noah si decide a fare un lungo viaggio dal suo appartamento a Brooklyn fino a Richmond, in Virginia.

Qui, trova la sua casa d’infanzia in rovina, un frigorifero pieno di cibo andato a male e i suoi genitori paralizzati da una sorta di terrificante stato di trance al cospetto della tv. Noah, ovviamente, cerca di aiutarli a uscirne e di procurare loro il necessario aiuto medico.

Ma sua madre reagisce attaccandolo in maniera brutale.

E, presto, salta fuori che Noah non è l’unico ad essere stato aggredito da uno dei propri cari. Attraverso la nazione, intere famiglie si stanno massacrando a vicenda – nel senso più letterale dell’espressione – mentre la gente soccombe a una forma di possessione che tende a peggiorare quanto più tempo uno passa incollato al televisore o perso in un buco nero a base di disperazione e doom-scrolling.

Insieme a suo nipote Marcus, l’unico altro membro della sua famiglia d’origine che è riuscito a salvarsi, Noah dovrà imbarcarsi in una pericolosa corsa contro il tempo per tornare verso il porto sicuro rappresentato da Brooklyn. Ma riusciranno lui e il ragazzo a farcela, prima di cadere preda delle violente orde di posseduti?


Wake Up And Open Your Eyes“: la recensione

Mentre leggevo “Wake Up And Open Your Eyes“, ho avuto spesso la sensazione che Clay McLeod Chapman avesse cercato di fare il proverbiale passo più lungo della gamba.

Mi spiego meglio: in una recente intervista pubblicata su ““Macabre Daily”, l’autore ha confessato di aver iniziato a scrivere il suo romanzo mirando a un risultato che potesse essere descritto come una sorta di The Americans” incontra “L’Esorcista. Tempo di finire la stesura definitiva, però, ed è stato costretto a rendersi conto che la storia assomigliava molto di più a The Americans” incontra “La Casa.

Fra l’altro, più ancora della cinematografia di Romero o della bibliografia di Paul Tramblay, pare che a ispirare l’autore abbia provveduto un libro che lo stesso McLeod Chapman descrive come «infinitamente migliore di qualsiasi cosa io possa scrivere»: il disturbante romanzo breve “La Voce Dentro” di Sarah Gran (edito in Italia da Longanesi).

«Si tratta di un libro fenomenale, a proposito del soccombere a una possessione demoniaca in maniera metodica. Volevo, tipo, mescolare “La Voce Dentro” con il tema delle guerre culturali, e presentare una famiglia che si ritrova a soccombere a un’ondata di possessioni a causa del loro consumo di news e social media. In pratica, tutto quello che con cui abbiamo avuto a che fare nel corso degli ultimi anni. La linea è così sfocata, adesso, che il fatto che la gente possa pensare che tu sia posseduto dai demoni non è più nemmeno una metafora.» Clay McLeod Chapman

E, in effetti, le scene più divertenti (e inquietanti) di “Wake Up And Open Your Eyes” riguardano proprio il processo di lenta, ma delirante, degenerazione nella follia intrapreso dai membri della famiglia di Noah. Infatti, non appena Devon, la perfetta mogliettina del Sud, si lascia irretire dalle promesse dell’influencer demoniaca YogaMama, la storia inizia a sprofondare in un vortice di allucinazioni, paranoie e morbosità che si rivela sicuramente delirante, ma anche estremamente coinvolgente da seguire.

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“La Mappa dell’Altrove di Emily Wilde”: la recensione del secondo libro sulle fate di Heather Fawcett


la mappa dell'altrove di emily wilde recensione - heather fawcett

Chi è pronto per la recensione di “Emily Wilde e la Mappa dell’Altrove“?

La Mondadori, stavolta, ci ha tenuti con il fiato sospeso, ma il secondo volume delle avventure della studiosa di folklore più burbera e adorabile di sempre è, finalmente, arrivato anche qui da noi in Italia.

Ed è proprio ai fan de “L’Enciclopedia delle Fate di Emily Wilde che è dedicato questo articolo, totalmente privo di spoiler… Certo, a patto che tu abbia già letto il primo romanzo!

In questa nuova avventura firmata Heather Fawcett, Emily e Wendell dovranno affrontare una nemica d’eccezione – la perfida matrigna di Wendell – e spostarsi in un gelido villaggio sulle Alpi austriache.

Fra nuove specie fatate da catalogare, battibecchi esilaranti e l’arrivo di personaggi inaspettati, si dipana quindi il secondo capitolo di una trilogia destinata a conquistare tutti gli appassionati di narrativa fantastica a sfondo fiabesco…


La trama

Quando alcuni faeries misteriosi, provenienti da regni lontani, cominciano a materializzarsi nei corridoi della sua università, la professoressa Emily Wilde decide che è arrivato il momento di scoprire i loro segreti. E di farlo prima che sia troppo tardi!

Emily, adesso, è un’erudita di fama internazionale. La pubblicazione della sua Enciclopedia delle Fate le ha portato una notorietà senza pari nell’ambiente accademico. Nel corso delle sue avventure, ha imparato molte cose a proposito dei Nascosti… E anche sul conto del suo ex-rivale e compagno di avventure, il solare prof. Wendell Bambleby.

Perché Bambleby, in realtà, è un re delle fate in esilio, in fuga dalla sua matrigna assetata di potere. Wendell sta cercando una porta attraverso la quale fare ritorno nel suo regno. Ma, a dispetto dei sentimenti che prova per lui, Emily non si sente pronta ad accettare la sua proposta di matrimonio. Dopotutto, chi potrebbe saperlo meglio di lei? Amare un esponente del Piccolo Popolo non ha mai portato altro che lacrime e rimpianti a un essere umano!

E poi, Emily ha trovato un nuovo progetto a cui dedicarsi: realizzare una mappa di tutti i reami fatati. Mentre sta preparando la sua ricerca, però, Wendell la mette di nuovo nei guai, a causa di alcuni spietati assassini inviati dalla sua matrigna. Per risolvere la situazione, i due saranno costretti a imbarcarsi in un’altra impresa e a viaggiare fino alle pittoresche Alpi austriache: là dove Emily crede possa trovarsi una porta per il regno di Bambleby e, forse, la chiave per liberarlo dal suo oscuro passato


La Mappa dell’Altrove di Emily Wilde”: la recensione

Non c’è niente da fare: il secondo capitolo di una trilogia è (quasi) sempre il più fragile.

Si potrebbe definirla come una sorta di “maledizione” inerente al genere fantastico, se non fosse che esiste almeno una mezza tonnellata di ragioni, del tutto razionali, per cui questa tesi si rivela accurata in due casi su tre. Per citarne solo una, il fatto che il secondo volume svolge un delicato compito di “raccordo”, assumendosi, di fatto, una doppia responsabilità: collegare il passato con il futuro (riaccogliendo il lettore, a braccia spalancate, in un mondo a lui già familiare…) e, contemporaneamente, proiettare la narrazione incontro a un grande cliffhanger, ponendo le basi per lo showdown del libro finale.

La Mappa dell’Altrove di Emily Wilde” riesce a svolgere benino entrambe queste funzioni… ma, purtroppo, non senza inciampare qua e là in qualche vistosa imperfezione.

Non si tratta di errori gravissimi, sia chiaro. Anzi: in realtà, ci sono numerosi elementi di questo sequel che ho apprezzato profondamente. E devo dire che mi sono anche goduta il viaggio sulle Alpi insieme a Emily e Wendell!

I dialoghi, ad esempio, si confermano arguti, vivaci e divertenti. Le creature fantastiche – soprattutto Poe e Shadow – restano impareggiabili e continuano a farti provare il desiderio smodato di inoltrarti nel bosco dietro casa tua, alla ricerca di cerchi di funghi dai cappelli variopinti e alberi secolari dalle foglie vibranti. Lo humor, poi, è ancora il piatto forte della narrazione: il perfetto punto di equilibrio fra la solare leggerezza della light academia e il sense of wonder di un’avventura rocambolesca.

Tuttavia, c’è da ammettere che la trama di “La Mappa dell’Altrove di Emily Wilde” inizia a mostrare segni di cedimento già all’inizio del secondo atto. Penalizzata dal crescente peso delle asfissianti leggi del BookTok e dalle esigenze di mercato, che impongono al romance di giganteggiare (e gettare un’ombra fastidiosa) su tutti gli altri aspetti (in questo caso, sicuramente più autentici e originali…) della narrazione.

Una love story che, peraltro, inizia già a sollevare un dubbio allarmante. Perché non è che, a forza di cercare di strizzare due personaggi larger-than-life del calibro di Wendell e Emily all’interno della classica dinamica da romantasy strabordante di tropes, finiremo per ritrovarci alle prese con una versione ridimensionata e appiattita di queste due meravigliose creature, vero?

Wendell, in modo particolare, nell’arco di questo secondo volume riesce a perdere parecchi punti. Per come la vedo io, capita un po’ troppo spesso di vedergli indossare la sua armatura di cavaliere senza macchia e senza paura. Anzi, peggio: in un certo senso, è come se lui e Emily si alternassero continuamente in questo ruolo, rendendo, a tratti, la lettura abbastanza prevedibile e stucchevole


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“A Sorceress Comes To Call”: la recensione della fiaba dark di T. Kingfisher


a sorceress comes to call recensione - t kingfisher

A Sorceress Comes To Call” è recentemente entrato nella rosa dei finalisti per il prestigioso Premio Nebula 2025.

Una candidatura che non potrei sostenere con maggiore entusiasmo: anche in questa occasione, infatti, T. Kingfisher si conferma come un’autrice capace di reinventare storie classiche con una maestria rara, dando vita a retelling coinvolgenti e suggestivi che incantano per originalità, fascino e sense of wonder.

La trama di “A Sorceress Comes To Call” prende ispirazione dalla fiaba dei fratelli Grimm “La Piccola Guardiana di Oche“. Ancora una volta, Kingfisher rielabora il materiale di partenza con il suo tocco unico, mescolando sapientemente ironia, tinte oscure e una straordinaria introspezione psicologica… Il tutto, ovviamente, riletto in una chiave moderna sinistra, quanto irresistibile.


La trama

Cordelia sa che sua madre è insolita. Nella loro casa non sono ammesse porte chiuse, o segreti.

A Cordelia non è permesso avere nemmeno un amico. A meno che non si conti Falada, il bellissimo cavallo bianco di sua madre. L’unico momento in cui Cordelia si sente veramente libera è durante le sue passeggiate quotidiane con lui.

Ma più di qualche stranezza contraddistingue sua madre. Altri genitori non possono costringere le loro figlie a stare in silenzio e immobili, obbedienti, per ore o giorni interi. Altre madri non sono… streghe.

Evelyn non permetterà mai a Cordelia di allontanarsi da lei o di avere una vita tutta sua. Ha deciso, forse ancora prima che la figlia nascesse, che Cordelia sarebbe stato il suo biglietto per l’alta società. Prima di trovare un marito ricco e altolocato per la ragazza, però, l’incantatrice progetta di accalappiare a sua volta un buon partito.

Il che vuol dire una cosa sola: nel reame c’è una sfortunata famiglia che sta per ricevere la visita di una strega cattiva molto, molto determinata…

E che possa Iddio avere pietà della loro anima.


A Sorceress Comes to Call“: la recensione

Rispetto a “Nettle and Bone: Come Uccidere un Principe“, “A Sorceress Comes to Call” presenta un ritmo più riflessivo e una narrazione dalle tonalità leggermente più “serie”. Tuttavia, è importante interpretare quest’ultima definizione con cautela: T. Kingfisher, dopotutto, riesce a calibrare il suo inconfondibile umorismo macabro in base alle circostanze, mantenendo sempre la capacità di regalare un sorriso anche nei momenti più intensi e drammatici.

Tra i principali punti di forza di questo romanzo possiamo sicuramente includere:

  • Un cast di personaggi stratosferici, che include due protagoniste d’eccezione, una villain basata su una magistrale rielaborazione dell’archetipo della “Madre Soffocante” (di cui abbiamo già parlato), e tantissimi, memorabili sideckick appartenenti ad ambo le fazioni;
  • Un‘ambientazione suggestiva e ricca di dettagli, a metà strada fra fantasy of manners, fiaba dark e gothic fantasy;
  • Una valanga di dialoghi brillanti e ricchi di verve, che non rischiano di scontentare un fan di autori come Jane Austen o Terry Pratchett…

La fredda banalità del Male, e l’irresistibile bizzarria del Bene

T. Kingfisher è nota per la sua capacità di esplorare il lato più inquietante delle fiabe. La sua penna, infatti, è in grado di esaltare l’oscurità già insita in queste storie tradizionali e di conferire loro una sfumatura di attualità che rende le sue opere particolarmente vivide e significative dal punto di vista del pubblico moderno.

In “A Sorceress Comes to Call“, le protagoniste sono Cordelia, la quattordicenne figlia di una strega malvagia, e Hester, una gentildonna nubile di mezza età con una peculiare passione per l’allevamento di oche.

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“La Casa dei Cadaveri”: la recensione del thriller bestseller di Jeneva Rose


la casa dei cadaveri recensione - jeneva rose

Tempo di pubblicare la recensione de “La Casa dei Cadaveri, il nuovo, effervescente thriller “blockbuster” di Jeneva Rose!

Per chi non lo sapesse, il libro è rimasto ai vertici delle classiche di vendita negli USA per diverse settimane, diventando, in breve, un bestseller del New York Times. Non è difficile intuire i motivi alla base di questo successo: dopotutto, il romanzo incarna la quintessenza stessa della definizione di “thriller estivo”!

Ma non sarebbe degno di un vero amante del genere lasciarsi dissuadere da un piccolo “disallineamento” stagionale, dico bene? E, con le giornate che si allungano di giorno in giorno, non è neanche così difficile intuire il profilo delle giornate soleggiate che ci aspettano appena dietro l’angolo…

Ad ogni modo, diciamo subito che “La Casa dei Cadaveri” è un titolo che si caratterizza per il suo ritmo serrato, il suo linguaggio scorrevole e un plot dal taglio “lineare”, ma mai banale.

La storia segue, a capitoli alterni, i punti di vista di tre fratelli che si riuniscono, dopo tanti anni di lontananza, per occuparsi insieme dell’eredità di famiglia.

Fra vecchi dissapori, ferite che si riaprono e l’emergere di nuovi rimpianti, si imbatteranno in una scomoda verità: la prova schiacciante dell’atroce crimine commesso dai genitori…


La trama

Dopo la morte della madre, tre fratelli si radunano, dopo aver perso i contatti per tanto tempo, con l’obiettivo di decidere del destino della proprietà di famiglia.

Beth, la figlia maggiore, non ha mai lasciato la casa dei genitori. Ha preferito rimanere con la madre, prendendosi cura di lei fino alla fine.

La figlia di mezzo, Nicole, invece, è scivolata in una sorta di limbo, disprezzata da tutti a causa del suo problema di dipendenza da sostanze stupefacenti.

Micheal, il figlio minore, si è trasferito fuori dalla stato e si è rifiutato di tornare nella loro piccola città del Wisconsin fin dal giorno in cui loro padre, sette anni prima, ha deciso di scomparire nel nulla.

Mentre passano in rassegna gli effetti personali della madre, i fratelli si imbattono in una collezione di vecchie VHS. Il videoregistratore funziona ancora, per cui, dopo qualche tentennamento, decidono di concedersi un’ultima possibilità di rivisitare i loro ricordi d’infanzia.

Ma quel sentimento di innocente nostalgia è destinato ad avere vita breve: una delle videocassette, infatti, rivela una notte del 1999 di cui nessuno di loro sembra conservare la benché minima memoria. Sullo schermo, si materializza il loro padre… farneticante e completamente ricoperto di sangue.

Quello che segue è il primo piano di un cadavere e il terribile patto che i genitori hanno stretto per sbarazzarsi di ogni prova del misfatto.

Il video si interrompe bruscamente. Non c’è altro. Ma ogni cosa è cambiata, e i fratelli lo sanno.

Perché, adesso, Beth, Nicole e Micheal dovranno prendere una decisione molto, molto difficile: lasciare che il passato resti sepolto, oppure riportare i galla tutti gli oscuri segreti che la madre ha cercato di portare con sé nella tomba.


La Casa dei Cadaveri”: la recensione

La trama de “La Casa dei Cadaveri” mi ha fatto subito tornare in mente l’episodio “Lock Henry” della serie tv “Black Mirror”.

Per amor di precisione, aggiungerò che, nello show cult di Charlie Brooker, si cela senz’altro un livello di caratterizzazione dei personaggi e una profondità di tematiche che all’interno del romanzo di Jeneva Rose, purtroppo, si rivela quasi impossibile ritrovare.

Non che il libro in questione mi abbia deluso in maniera particolare. Anzi, diciamocelo… “La Casa dei Cadaveri” mi ha sicuramente riservato qualche ora di piacevole intrattenimento ed è riuscito a tenermi sulle spine in più di un’occasione!

In effetti, il ritmo martellante e lo stile scorrevole dell’autrice contribuiscono ad avvolgere il lettore in una morbosa rete di curiosità e fascinazione. Sospetto che saranno soprattutto i fan più entusiasti del domestic thriller a rimanere deliziati da questo titolo: le coinvolgenti dinamiche famigliari al centro de “La Casa dei Cadaveri” , infatti, rappresentano senz’altro il maggior punto di forza del romanzo.

Del resto, come ogni buon lettore di thriller sa bene, è sempre meglio non fidarsi al 100% del narratore di una storia. E i tre protagonisti di “La Casa dei Cadaveri”, da questo punto di vista, si confermano degli autentici campioni di ambiguità, sgradevolezza e paranoia.

Anche perché l’autrice riesce a giocare molto bene con questo elemento, sfruttando le rivalità sepolte e le tipiche animosità in gioco fra parenti-serpenti per intorbidare le acque e creare una costante atmosfera di sospetto e tensione.

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“Where Shadows Bloom”: la recensione del libro romantasy di Catherine Bakewell


where shadows bloom - recensione

Where Shadows Bloom” è il romantasy che mi servirà da monito: non avrei dovuto imparare, alla mia venerando età, che un libro non si giudica MAI dalla copertina?

Eppure, al di là della splendida cover, stavolta anche la sinossi del nuovo romanzo di Catherine Bakewell ha contribuito a trarmi in inganno… Con tutte quelle promesse di amori proibiti, mostri famelici e capricciosi immortali, infatti, pensavo proprio che questo sarebbe stato il titolo giusto per me.

Ragazzi, se ho preso un abbaglio…!


Where Shadows Bloom“: la trama

Ofelia sogna da sempre di trasferirsi presso il misterioso Le Château Enchanté: una corte dorata, ricca di portenti e meraviglie, che si dice sia stata donata all’onnipotente Re Leo dagli stessi dei immortali.

Il castello, infatti, è l’unico luogo al mondo in cui i mostri che infestano le terre al di là dei confini della proprietà della famiglia di Ofelia non possono arrischiarsi a entrare.

Lope, dal canto suo, si addestra all’uso delle armi fin dalla più tenera età. Non appena ha assunto il rango di cavaliere, è in entrata in servizio a casa di Ofelia e ha consacrato la sua intera esistenza alla missione di tenere la ragazza al riparo da ogni pericolo. Lope, infatti, ama Ofelia con una devozione e una perseveranza incrollabile; se potesse fuggire via con lei e abbandonare la spada per abbracciare, piuttosto, la sua vocazione di poetessa incompresa, Lope sarebbe la fanciulla più felice del mondo…

Un giorno, però, le Ombre che minacciano le terre della madre di Ofelia iniziano ad avvicinarsi un po’ troppo al perimetro della loro proprietà…

Sarà questo evento a segnare l’inizio di un viaggio che condurrà entrambe le ragazze attraverso il cuore della stessa oscurità che piaga il loro regno: l’abbagliante e incantevole Château Enchanté!


Where Shadows Bloom“: la recensione

Analizziamo prima gli aspetti di questo libro che mi hanno convinto, che cosa ne dici?

Diciamo subito che per gli amanti delle ambientazioni eccentriche e delle vibes “whimsical”, “Where Shadows Bloom” potrebbe rappresentare senz’altro un’ottima lettura.

Il worldbuilding, a onor del vero, non sembra particolarmente solido, dal momento che si limita a proporre una sorta di mesh-up di elementi tratti da qualsiasi lingua o cultura venga in mente all’autrice (con una predilezione particolare per la francese e la spagnola). Ma l’estetica del romanzo risulta indubbiamente adorabile, forse addirittura suggestiva, con le sue influenze barocche e la sua capacità di sfruttare la delicata raffinatezza insita nelle proprie “location” per esaltare il “sense of wonder” e il fattore dell’immersività.

Sotto molti aspetti, “Where Shadows Bloom” si legge un po’ come una fiaba, e neanche di quelle particolarmente (ri)elaborate. Il che vuol dire che si lascia divorare rapidamente, senza muovere all’intelletto alcuna sfida particolare e, soprattutto, sforzandosi di fornire ai suoi lettori una chiave di lettura abbastanza inequivocabile.

A Catherine Bakewell, infatti, interessa palesemente confezionare una storia dal gusto semplice e dolce, da cui bandire ogni forma di angst o complessità psicologica.

E l’autrice, nel tentativo di coronare questa ambizione, dimostra di saper giocare bene con gli archetipi tipici del genere favolistico, pigiando soprattutto sul pedale della morale (mai commettere l’errore di scambiare per sinonimi gli aggetti “bello” e “buono”…) e della sognante soavità dell’atmosfera.


Bodyguard trope, o… stereotipo della damina vittoriana?

A essere sinceri, però, “Where Shadows Bloom” mi ha deluso sotto qualsiasi altro punto di vista.

Non mi capita spesso di usare questa parola – “deludente” – all’interno di una recensione, perché ho sempre ritenuto che la qualità di un testo abbia ben poco a che vedere con la portata delle mie aspettative. E lo penso ancora!

Ma c’è sicuramente qualcosa da dire a proposito di un titolo che riesce a pasticciare ben tre dei suoi elementi fondamentali: struttura della trama, caratterizzazione dei personaggi e sviluppo del subplot romantico.

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I migliori libri fantasy in uscita a marzo 2025


Speravo di riuscire a pubblicare l’articolo dedicato ai libri fantasy in uscita a marzo 2025 con qualche giorno di anticipo, e invece…

Sigh, mi toccherà riprovare a partecipare al gioco della puntualità il prossimo mese!

Per il momento, intanto, eccomi qua con la nostra canonica rassegna mensile di titoli in arrivo… Ti anticipo già che, lungo la strada, troverai parecchi autori interessanti e qualche (buon) consiglio!

Ci sei? Hai preparato carta e penna per annotare tutti i libri che ti interessano?

E allora… cominciamo!


Tutti i libri fantasy in uscita a marzo 2025: “Lore of the Wilds: La Biblioteca Maledetta” di Annaleigh Sbrana

libri fantasy marzo 2025 - lore of the wilds la biblioteca maledetta

E’ finalmente pronto a sbarcare in Italia “Lore of the Wilds: La Biblioteca Maledetta“, l’adorabile romantasy a tema cottagecore di Annaleigh Sbrana!

Questo avvincente romanzo, a metà strada fra le cozy vibes di uno “The Spellshop” e il rovente spicy di una Sarah J. Maas, si presenta come la lettura ideale per tutte le fan di libri come “Fourth Wing“, “Il Principe Crudele” e “Quicksilver“…

In una terra dominata dagli implacabili Fae, il villaggio della ventunenne Lore Alemeyu giace intrappolato fra i rovi di una funesta foresta-prigione. Lore sa che è inutile provare a fuggire: le sue cicatrici sono una prova lampante dei suoi fallimenti passati. Ma quando il fae al comando minaccia il suo villaggio, Lore non ha altra scelta: deve accettare di stringere un patto con lui.

Lore acconsente a mettere in ordine la biblioteca maledetta del lord e cerca di convincerlo di essere disposta a mettere a rischio la propria vita in cambio di ricchezza. In realtà, Lore non desidera altro che un’occasione per guadagnare ciò che le è sempre stato proibito: una magia da chiamare sua

Tuttavia, non appena Lore si ritroverà costretta a esplorare il pericoloso mondo esterno, potrà contare soltanto sull’appoggio di due misteriosi fae per sopravvivere. E, non appena l‘innegabile chimica fra di loro comincerà a manifestare i suoi effetti esplosivi, la ragazza capirà che non c’è più soltanto la sua vita in ballo: Lore, infatti, adesso rischia di perdere il suo stesso cuore… a vantaggio di quelle stesse creature di cui ha sempre saputo di non potersi fidare.

La DeA ci propone una bellissima edizione da collezione di “Lore of the Wilds“… disponibile su Amazon e in tutte le librerie a partire dal 25 marzo.


“La Promessa del Drago” di Elizabeth Lim

La Princessa Shiori ha giurato solennemente di restituire la perla del drago al suo legittimo proprietario. Mantenere quella promessa, però, potrebbe rivelarsi assai più pericoloso del previsto…

Infatti, la ragazza dovrà viaggiare attraverso il regno dei draghi, esplorare gli intrighi politici fra umani e draghi, allontanare i ladri che desiderano impadronirsi della perla, e che farebbero letteralmente qualsiasi cosa, per ottenerla… Il tutto, mentre si sforza di coltivare l’apparenza della principessa perfetta, per dissuadere dalle loro intenzioni coloro che vorrebbero vederla bruciare sul rogo per via della magia che scorre nelle sue vene.

La perla stessa, del resto, non è affatto un oggetto come gli altri. Dentro di lei risiede un potere misterioso, pronto a saltare in aiuto di Shiori un istante, soltanto per tradirla un minuto più tardi… E, sempre, pronto a distruggere il rosso filo del destino che unisce Shiuri al suo unico, vero amore.

Per difendere la vita e l’amore per cui ha lottato così duramente, Shiori sarà costretta a impiegare ogni singola goccia della sua forza…

Potrai acquistare il secondo volume della serie “Six Crimson Cranes” su Amazon o in libreria, a partire dal 25 marzo.


La Tirannia della Fede” di Richard Swan

Non so mai fino a che punto fidarmi delle date di uscita annunciate dalla Fanucci… ma pare proprio che “La Tirannia della Fede“, sequel de “La Giustizia dei Re” farà parte dei nuovi libri fantasy in uscita a marzo 2025!

La battaglia di Galen’s Vale è finita, ma la guerra per il futuro dell’Impero è appena cominciata. Preoccupato a causa delle voci che circolano a proposito del declino dell’autorità del Magistratum, Sir Konrad Vonvalt ritorna a Sova e trova la città immersa in un clima di intrighi e di bisbigli di ribellione. Nel Senato, i patrizi parlando apertamente contro l’Imperatore, mentre i fanatici predicano di vendette sanguinose per strada.

Eppure, la gestione di queste minacce dovrà aspettare: il nipote dell’Imperatore, infatti, è stato rapito… e toccherà a Vonvalt l’ardua impresa di salvare il principe scomparso.

La Tirannia della Fede” sarà disponibile per l’acquisto, in libreria o su Amazon, a partire dal 21 marzo.


La Successione: The Inheritance Trilogy” di N. K. Jemisin

la successione - libri fantasy marzo 2025

Se pianifichi di comprare (sventura delle sventure!) un solo libro fantasy questo mese, mi raccomando: fai in modo che sia la trilogia “Inheritance di N. K. Jemisin!

Questo volume, infatti, racchiude uno dei più grandi capolavori della speculative fiction contemporanea. Tre romanzi che testimoniamo l’impareggiabile capacità della Jemisin di creare mondi e personaggi indimenticabili, nonché una prova inconfutabile a favore della sua ineguagliabile capacità di tirare in ballo tematiche mature e complesse, senza per questo rinunciare al fattore dell’intrattenimento e della sensualità

Nel primo volume della serie, “I Centomila Regni“, incontrerai Yeine Darr, un’emarginata che proviene dalle tribù barbariche del Nord. Ma quando sua madre muore in circostanze misteriose, Yeine è costretta a dirigersi verso la maestosa città di Sky. Lì, con suo sommo shock, Yeine scoprirà di essere appena stata scelta come erede universale di un grande re.

Ma il trono dei Centomila Regni non è affatto facile da vincere… e così, Yeine verrà scagliata in una violenta lotta per il potere contro due dei suoi sanguinari cugini.

Potrai acquistare l’intera trilogia, disponibile a partire dall’11 marzo, su Amazon oppure direttamente in libreria.

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“Le Calde Mani degli Spiriti”: la recensione del libro fantasy storico di Katherine Arden


the warm hands of ghosts - le calde mani degli spiriti - katherine arden

Le Calde Mani degli Spiriti” è uno straordinario romanzo fantasy storico ambientato fra i brutali e sanguinosi campi di battaglia della prima guerra mondiale.

Dopo la parentesi middle grade incarnata dalla (seppur deliziosa) serie horror per bambini “Small Spaces“, infatti, Katherine Arden torna a dialogare con i suoi lettori adulti, pronta a offrire loro un’altra temeraria cavalcata attraverso la Storia.

Se hai già letto “L’Inverno della Strega” e i suoi due predecessori, in parte sai già cosa aspettarti: uno stupefacente connubio fra immaginazione e amore per la ricostruzione storica! Una calibrata tensione narrativa costruita sulla lacerante contrapposizione fra la “fattualità” della vita di ogni giorno e un fortissimo, insopprimibile gusto per l’allegoria, il “meraviglioso” e tutto ciò che è romanzato…

C’è da dire che il focus principale della storia, stavolta, si concentra più sull’introspezione psicologica dei personaggi che sull’azione. Una scelta che si rivela vincente! Infatti, grazie ai suoi dialoghi graffianti e allo stile lirico della sua autrice, “Le Calde Mani degli Spiriti” riesce a evocare gli orrori della guerra in tutta la loro abietta e brutale impersonalità.

Senza dare sfoggio di retorica e, soprattutto, riuscendo a conferire alla narrazione un sapore gotico-faustiano dagli effetti struggenti…


La trama

Gennaio, 1918. Laura Iven ha servito a lungo nell’esercito, in qualità di venerata infermiera militare.

Tutto è cambiato, però, nel momento in cui le bombe nemiche sono precipitate sulle tende del suo ospedale da campo. Laura, infatti, ha riportato una grave ferita alla gamba ed è stata immediatamente congedata. Per il suo disturbo, è tornata a casa con una medaglia appuntata sul petto e uno stuolo di fantasmi intenti a seguirla ovunque vada.

Il fratello di Laura, Freddie, in quel momento si trova di stanza nelle Fiandre. E’ solo e spaventato, immerso nel fango fino alla vita, e perfettamente consapevole del fuoco dell’Apocalisse che sta per abbattersi su di lui.

Di nuovo a casa, in Canada, Laura riesce a sopravvivere alla tragica morte della sua intera famiglia, spazzata via da un’esplosione accidentale al porto. Pochi giorni dopo, però, l’infermiera riceve notizia della scomparsa di Freddie. Insieme al doloroso annuncio, arrivano anche gli effetti personali dell’adorato fratello… Eppure, in tutta la storia, si nasconde anche qualcosa che non ha senso.

Perché nessuno sembra in grado di raccontarle il modo o le circostanze esatte in cui Freddie è morto?

Determinata a scoprire la verità, Laura decide di ritornare in Belgio, pronta a servire come volontaria presso un ospedale privato.

Subito dopo essere arrivata, però, comincia a intercettare i primi bisbigli relativi a una trincea infestata e a uno strano albergatore, il cui vino ha il potere di concedere ai soldati il dono dell’oblio.

È possibile che Freddie sia riuscito a sfuggire al campo di battaglia, soltanto per cadere nella trappola di… qualcos’altro? Un altro tipo di nemico del genere umano… infinitamente più affascinante, forse, ma anche altrettanto spregiudicato e pericoloso?

Novembre, 1917. Freddie Iven si sveglia dopo un’esplosione, per ritrovarsi intrappolato sotto un fortino. Il suo unico compagno? Un soldato nemico, un tedesco di nome Hans Winter.

Contro ogni aspettativa, i due uomini stringono un’alleanza e riescono a trovare una via di fuga. Incapaci di sopportare il pensiero di tornare sui campi insanguinati, specialmente perché questo li costringerebbe a combattere di nuovo l’uno contro l’altro, i due decidono di accettare l’aiuto di un individuo misterioso.

Uno che potrebbe avere il potere di far sparire per sempre l’orrore della trincea… Ma anche tutto il resto.

Mentre il cielo sopra le Fiandre si riempie di fuoco e i fantasmi continuano ad agitarsi in mezzo ai vivi, i più profondi traumi di Laura e Freddie cominciano a risvegliarsi.

Dovranno essere loro a decidere se il loro mondo merita di essere salvato…

O se non sarebbe meglio, piuttosto, lasciarselo alle spalle una volta per sempre.


Le Calde Mani degli Spiriti“: la recensione

Da qualche parte ho letto che a Katherine Arden piace descrivere “Le Calde Mani degli Spiriti” come una sorta di via di mezzo fra “Tutta la Luce che Non Vediamo” e “La Vita Invisibile di Addie LaRue”, ambientato nel pieno della Seconda Guerra Mondiale.

Non è una brutta descrizione, soprattutto perché riesce a cogliere appieno le due anime del romanzo: quella continua, incessante oscillazione fra vita e morte, luce e ombra, speranza e disperazione sperimentata dai personaggi…

Laura e Freddie, infatti, si aggirano per le strade traboccanti di rovine e spettri urlanti in preda a una sorta di allucinata distorsione sensoriale. Come se la follia che corrode il loro mondo avesse irrimediabilmente “allentato” i bulloni del sipario incaricato di dividere la terra dei miracoli (e degli spiriti) da quella dei viventi.

Una vera e propria alterazione della percezione, insomma, sguinzagliata su di loro dalla crudeltà inumana della guerra. Uno “stato confusionale” che li spinge a mettere costantemente in discussione tutto ciò che vedono, sentono, toccano, annusano… e a trascinare con sé il lettore in una sontuosa, travolgente ordalia di magia, motori ruggenti, anime agonizzanti e demoni-artisti in grado di trasformare l’orrore in bellezza distruttiva.


I due mondi di Katherine Arden

All’apparenza, “Le Calde Mani degli Spiriti” è un romanzo molto diverso, per scopi e intenzioni, dalla precedente trilogia di “Winternight“, con le sue atmosfere fiabesche e il suo romance mozzafiato.

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