“Little Thieves”: la recensione del retelling fantastico di Margaret Owen


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Ravviviamo il blog con la recensione di “Little Thieves: C’era Una Volta Una Ragazza Cattiva”, l’incantevole retelling in salsa fiabesca di Margaret Owen.

Un libro che tutti i fan di autrici come Noami Novik e Katherine Arden farebbero bene a recuperare. Perché, per tematiche e atmosfere, “Little Thieves” ricorda moltissimo i classici “Uprooted” e “L’Orso e l’Usignolo”. Con un surplus di umorismo contagioso e un (bel) po’ di romance


La trama

Vanja Schmidt sa che nessun dono viene elargito a titolo gratuito, nemmeno l’amore di una madre… e il debito in cui si trova adesso? L’ha appena spiaggiata in un mare di guai!

Fino all’anno scorso, Vanja, figlia adottiva della Morte e della Fortuna, era la devota servitrice della Principessa Gisele. Ma le madri sovrannaturali di Vanja hanno chiesto un prezzo troppo alto da pagare per la loro premura, e così la ragazza è stata costretta a ingegnarsi per riappropriarsi del suo futuro… rubandolo a Gisele.

Prendere il suo posto è stata facile, tutto considerato. Il filo di perle incantate della principessa l’aiuta a tenere in vita l’illusione. Perciò, adesso, Vanja conduce una doppia vita, solitaria ma estremamente remunerativa, interpretando Gisele di giorno e una leggendaria ladra di gioielli di notte. L’obiettivo è quello di derubare l’infida nobiltà cittadina, fino a mettere via abbastanza denaro da levare definitivamente le tende.

Ma poi, a un colpo dal traguardo, Vanja si ritrova a contrariare la dea sbagliata. Una terribile maledizione si abbatte su di lei, portandola rapidamente incontro a un tragico destino: trasformarsi in una pila di gioielli, una pietra scintillante alla volta, fino a svanire completamente.

Vanja ha soltanto due settimane per capire come neutralizzare la maledizione e organizzare la sua fuga. E così, per mettersi al riparo dagli schemi del suo fidanzato e sopravvivere al maleficio, Vanja dovrà imbastire la più clamorosa truffa della sua carriera. Per fortuna, lungo la strada, potrà contare sull’aiuto di una creatura semi-divina dai tratti alquanto “bestiali” (ma estremamente adorabili!), di una principessa infuriata e di un sottoprefetto che non vede l’ora di acciuffarla.


“Little Thieves”: la recensione

“Little Thieves: C’era una Volta Una Ragazza Cattiva” è un romanzo denso di intrighi, avventure, scambi di identità, amore e magia. La premessa mi ha fatto pensare – inevitabilmente – alla cornice dell’indimenticabile “Il Racconto dei Racconti” di Giambattista Basile: con questa “perfida” serva che decide di approfittare della fiducia della sua padrona, una gentile e coraggiosa principessa, per rubare la sua vita, il suo palazzo e il suo regale fidanzato.

Ovviamente, nell’irriverente romanzo di Margaret Owen, le cose non stanno esattamente come sembrano, e ti garantisco che i twist incredibili non tarderanno ad arrivare!

A essere del tutto onesta, i personaggi secondari sono quelli che mi hanno fatto innamorare di questo titolo.

Perché Vanya, sì, ha una voce inconfondibile, e i suoi (innumerevoli) errori mi hanno aiutato a entrare particolarmente in sintonia con le sue battaglie e il suo tormentato percorso di crescita. Margaret Owen sa come si scrive un coming-of-age. Sa anche come si scrivono dei dialoghi effervescenti e carichi di sottotesto, cosa che non guasta.

Ma sono state soprattutto le vivaci e affascinanti dinamiche che l’eroina riesce a instaurare con TUTTI i personaggi del cast – e quindi, non soltanto quelle con il suo LI – a spingermi a investire le mie emozioni e il mio entusiasmo nella storia.

Margaret Owen, poi, gestisce l’elemento folcloristico con un’abilità da manuale. La narrazione risulta abbastanza avvincente da darti in pasto alla costante illusione di viaggiare attraverso foreste, vicoli oscuri e scenari incantati in compagnia di Vanya e dei suoi amici.

Un’immersione sensoriale definitiva, guastata appena un po’, secondo me, da un leggero eccesso di dettagli in alcuni punti, oltre che da un’inopportuna dilatazione del ritmo nel corso della seconda metà del secondo atto.


La storia di una ragazza cattiva… o solo di una “piccola ladra”?

Un’altra cosa fantastica di “Little Thieves”, secondo me, è che il libro si può tranquillamente leggere come se fosse autoconclusivo. Cioè, negli USA è già uscito il sequel (“Painted Devils”) e nel 2025 arriverà “Holy Terrors”, il terzo capitolo della saga. Eppure, posso assicurarti che il finale di “C’era Una Volta Una Ragazza Cattiva” si rivela così soddisfacente da rendere l’attesa per il libro successivo una passeggiata nel parco: non ci sono, infatti, subdoli cliffhanger, subplot importanti lasciasti in sospeso o cose così.

Quello su cui potrai contare, in compenso, sarà uno romance slowburn coinvolgente e ricco di colpi che ti scena, in grado di rendere il momento del payoff un’autentica delizia. Per non parlare della meticolosa affidabilità della trama, così avvincente e, soprattutto, così abilmente integrata con i mille dettagli dell’ambientazione, da riuscire a farsi perdonare facilmente qualsiasi difetto.

Chiudo la recensione di “Little Thieves: C’era Una Volta Una Ragazza Cattiva” con una citazione in grado di illustrare le tematiche al cuore del romanzo meglio di centomila dissertazioni: «Little thieves steal gold, and great ones steal Kingdoms, but only one goes to the gallows

Insomma, se ami i retelling, gli heist novel e le rivisitazioni in salsa dissacrante delle più amate fiabe classiche… “Little Thieves” sarà uno dei migliori libri fantasy (pubblicati in italiano) che leggerai nel 2024!


Cosa leggere dopo “Little Thieves”: C’era Una Volta Una Ragazza Cattiva”?

Direi che i romanzi fantasy di T. Kingfisher – nota negli USA soprattutto per i suoi strepitosi romanzi gotico/horror – potrebbero rappresentare un’ottima opzione per i fan di “Little Thieves”.

L’inconfondibile ironia e i tratti di umorismo brillante che infarciscono la prosa della Kingfisher sarebbero in grado di trasformare qualsiasi trama, per quanto atipica, in un gioiello da custodire gelosamente: per cominciare, prova a dare un’occhiata al suo sottovalutatissimo “The Raven and the Reindeer”, irrinunciabile retelling in chiave saffica della fiaba “La Regina delle Nevi”.

Se fossi in te, terrei d’occhio anche l’eccellente “Emily Wilde e l’Enciclopedia delle Fate” di Heather Fawcett, “A Study in Drowning” di Ava Reid e “Where the Dark Stands Still” di A. B. Poranek (in arrivo a maggio 2024 anche in italiano)! ;D

Soprattutto, però, ti esorto a non lasciarti sfuggire la “combo” di libri di Naomi Novik Uprooted + Spinning Silver”, prossimamente proposta dalla Mondadori in una nuova edizione in volume unico. Un must assoluto, per la libreria personale di qualsiasi appassionato di narrativa fantastica!


*Nel frattempo, ti ricordo che puoi acquistare su Amazon la tua copia di “Little Thieves”, disponibile in una bellissima edizione con illustrazioni targata DeAgostini.


E tu? Cosa ne pensi della mia recensione di “Little Thieves”?

Hai mai letto qualcosa di Margaret Owen? 🙂


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