La recensione di “The Honey Witch” non può che portare una valanga di dolcezza e romanticismo fra queste pagine!
Se anche tu hai sempre sognato di allevare api e usare il loro miele per creare pozioni arcobaleno e lanciare incantesimi d’amore, direi che il libro di Sydney J. Shields è esattamente quello che fa per te.
A patto di amare le streghe, le ambientazioni in stile Regency e il trope del grumpyXsunshine, ovviamente!
Ma diciamoci la verità…
Chi è che non ama una perfetta combinazione di queste tre cose? ;D
La trama
Marigold Claude ha ventun anni e non è affatto sicura di appartenere al mondo in cui è nata. Di fatto, ha sempre preferito la compagnia degli spiriti della brughiera a quella dei corteggiatori e degli altri invitati ai balli che è tenuta a frequentare nel tentativo di accaparrarsi un buon partito.
Così, quando sua nonna si presenta alla sua porta e le offre l’occasione di diventare la prossima strega dell’isola di Innisfree – la famigerata e rispettata Strega del Miele – Marigold accetta senza esitare. Anche se la sua nuova magia e l’indipendenza appena acquisita comportano un prezzo da pagare: una terribile maledizione famigliare, secondo la quale nessuno potrà mai innamorarsi della Strega del Miele.
Ma quando Lottie Burke, una brontolona notoriamente scettica di Innisfree, le annuncia di non credere nella magia, Marigold non riesce a resistere alla tentazione di dimostrarle che si sbaglia di grosso: i suoi poteri sono reali!
Eppure, quella che inizia come una sfida si trasforma, a poco a poco, in qualcosa di più. Finché Marigold non si accorge di provare per Lottie dei sentimenti che non è in grado di controllare.
Così, quando una magia oscura si risveglia nella foresta e minaccia di distruggere la sua casa, Marigold deve imparare a lottare con tutta se stessa per proteggere le cose – e la persona – che ama. A rischio di perdere la sua magia e, forse, il suo stesso cuore.
“The Honey Witch”: la recensione
Il libro d’esordio di Sydney J. Shields ha fatto parte della mia wishlist fin dal giorno in cui è stato annunciato. E questo, nonostante l’opera sia stata spesso definita come una sorta di punto di incontro fra “Amori e Incantesimi” e “Bridgerton” – due titoli per cui non coltivo alcuna venerazione particolare.
Eppure, che posso dirti? Sarà stata colpa delle incantevoli cozy vibes evocate della cover, oppure della promessa di un grande, struggente amore saffico suggerita dalla sinossi… Sta di fatto che Il titolo “The Honey Witch”, per me, è sempre stato sinonimo di hype pazzesco!
A lettura ultimata, posso confermarti che si tratta di un libro adorabile e veramente dolcissimo. La prima parte del romanzo si concentra più sul viaggio interiore di Marigold, sulla sua costante sensazione di essere “diversa” da tutti gli altri esponenti del suo ambiente, nonché sul suo bellissimo rapporto con la nonna, una combattiva ed energica strega solitaria.
Lottie entra in scena soltanto parecchi capitoli più tardi. Eppure, bisogna dire che, grazie alla sua personalità dirompente (e alla sua indole simpaticamente arcigna!) la nostra ragazza dai capelli rossi riesce subito a guadagnarsi il nostro affetto.
Anche perché l’alchimia con Marigold è innegabile; i loro bisticci/goffi tentativi di attirare l’attenzione l’una dell’altra si rivelano sempre molto teneri e divertenti.
La Strega del Miele e la Strega di Cenere
La ship MariXLottie, insomma, funziona alla perfezione e ti spinge a desiderare disperatamente che questi due personaggi trovino un modo per stare insieme. Il lieto fine che vuoi per loro è ciò che ti spinge a proseguire nell’abbuffata di pagine, anche quando la narrazione prende a farsi un po’ sciatta e il ritmo inizia a compiere una brusca deviazione verso Stramboville.
Quest’ultimo aspetto rappresenta, probabilmente, il difetto più lampante di “The Honey Witch”.
Tutto considerato, avrei preferito che l’autrice dedicasse qualche pagina in meno all’esplorazione di ogni singola interazione sociale e famigliare intrattenuta da Marigold nel corso della sua vita, e un po’ di considerazione in più alla preparazione dei capitoli finali.
Perché quello showdown raffazzonato nel terzo atto ti piomba addosso praticamente dal nulla e per un lettore, questa, non è mai una bella sensazione.
Ma vorrei chiudere la mia recensione di “The Honey Witch” con una considerazione: per essere un romanzo d’esordio, il libro della Shields è veramente notevole. Lo stile è sorprendentemente limpido, l’atmosfera vivida e ricca di suggestioni, e i personaggi tendono a rimanerti impressi nel cuore.
Ci sono dei difetti, certo: soprattutto dei vistosi squilibri a livelli di ritmo, e diverse imperfezioni a livello di struttura della trama. Ma ti dirò la verità: non vedo l’ora di leggere i prossimi lavori di questa giovanissima autrice, per scoprire i suoi progressi e tuffarmi nei suoi nuovi mondi incantati!
Quando esce “The Honey Witch” in italiano?
Al momento, non sappiamo ancora se e quando “The Honey Witch” di Sydney J. Shields sarà disponibile in italiano.
Come sempre, tornerò ad aggiornare il testo di questa recensione non appena ci saranno novità.
Per il momento, ti ricordo che su Amazon puoi tranquillamente acquistare la tua copia cartacea o digitale di “The Honey Witch” in lingua inglese.
Cosa leggere dopo “The Honey Witch”?
- Legends and Lattes di Travis Baldree
- Mortal Follies di Alexis Hall
- L’Enciclopedia delle Fate di Emily Wilde di Heather Fawcett
- Sorcerer to the Crown di Zen Cho
- Nella Vita dei Burattini di T. J. Klune
E tu? Cosa ne pensi della mia recensione di “The Honey Witch”?
Ti piacerebbe leggere il cozy fantasy di Sydney J. Shields, magari in italiano? 🙂
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