Con un paio di giorni di ritardo sulla tabella di marcia, ecco arrivare la recensione di “Prey”, il nuovo film della saga “Predator” targato Disney+.
Devo ammettere che la pellicola di Dan Trachtenberg – già regista del sorprendente “10 Cloverfield Lane” – si è rivelata una piacevolissima sorpresa.
Fra i numerosi punti di forza, in relazione allo sviluppo della movimentatissima trama, si distinguono a mio avviso soprattutto il “restyling” di uno dei villain più classici della storia del cinema, un’ambientazione mozzafiato, un ritmo che non perdona e l’introduzione di una nuova, grintosa eroina…
La trama
Naru (Amber Midthunder) è una giovane guerriera della Nazione Comanche.
Suo fratello è il più esperto e rispettato cacciatore del villaggio. Il ragazzo è sinceramente affezionato alla sorella, ma dubita seriamente che Naru possa tenere il passo e dimostrarsi un’utile risorsa per la sua cerchia di cacciatori.
In effetti Naru, per quanto sveglia e coraggiosa, sembrerebbe quasi più adatta al ruolo di guaritrice…
Eppure Naru non ha alcuna intenzione di arrendersi. Il suo obiettivo? Oltrepassare i propri limiti e assumere le redini del suo destino.
E così, non appena comincia a sospettare la presenza di un nuovo predatore, un feroce assassino che si aggira macellando animali nel bosco, la giovane donna decide di mettersi in marcia per provare – a se stessa e agli altri – il proprio valore come donna e come cacciatrice.
“Prey”: la recensione
Secondo Dan Trachtenberg, i vecchi film della serie “Predator” non sono mai riusciti ad azzeccare il modo di muoversi e porsi dell’alieno invasore.
«La cosa che volevo davvero fare», riporta Everyeye, «era, da un lato, andare incontro alla famosa armatura di Predator – che adoro – ma, dall’altro, allontanarmi da ciò che era stato fatto prima, perché mi ha sempre dato l’impressione di una tuta indossata da un uomo normale».
In effetti, stavolta il mostro di “Prey” assomiglia molto di più alla creatura selvaggia e brutale dei nostri incubi. Uno scaltro predatore, abituato a trovarsi in cima alla catena alimentare e sempre pronto a sbarazzarsi della competizione.
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