“Ravensong”: la recensione del libro urban fantasy di Cayla Fay


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La recensione di “Ravensong” di Kayla Fay?

Una parte di me non vedeva l’ora di scriverla. Perché, dal mio punto di vista, questo libro nasconde qualcosa di speciale, ragazzi!

Il mio è il tipo di entusiasmo che non ha nulla a che spartire con la costruzione della trama, la padronanza delle tecniche narrative o la profondità del building.

No, il punto è un altro: una qualità strettamente legata al fattore nostalgia!

E, dal momento che, per una volta, la cosa non è riconducibile tanto a “I Goonies” né ad altre (per quanto piacevoli) frivolezze Anni Ottanta, quanto ai dialoghi semi-demenziali e all’assurda “cringiness” tipicamente Anni Novanta di “Buffy: L’Ammazzavampiri”, posso ben dire di essermi lasciata travolgere dalle divertenti atmosfere di questa adrenalinica commedia YA a tinte sovrannaturali.


La trama

Neve ha trascorso tutte le sue vite all’insegna di un unico scopo: difendere il mondo mortale dalle legioni di demoni che minacciano di traboccare qui direttamente dall’Inferno.

Al suo fianco, soltanto le sue sorelle maggiori, com’è stato dall’inizio del tempo. Perché Neve è una Morrigan e, insieme alle altre due ragazze, compone una triade di divinità della guerra irlandesi.

Solo che, in questa particolare vita, Neve è anche un’adolescente travolta dalle incombenze della scuola. Una che non avrà accesso ai suoi pieni poteri fino a quando non avrà compiuto diciotto anni.

In realtà, Neve conta i giorni che la separano dalla sua piena ascensione. Non desidera altro che di potersi liberare da ogni finzione umana, trasformandosi finalmente nella creatura potente e intoccabile che è sempre stata destinata a diventare.

Fino a quando non si imbatte in Alexandria. Una ragazza squinternata e chiacchierona, che rappresenta il suo esatto opposto e che sembra determinatissima a costringere Neve ad abbracciare una parvenza di adolescenza normale. Il tutto, mentre viene tormentata, a sua volta, da una schiera di demoni… intesi in senso sia figurato, che letterale!

Mentre le due cominciano ad avvicinarsi, Neve decide che l’umanità – e, forse, l’amore – non è una cosa poi tanto detestabile, dopotutto.

Ma questo serve soltanto a rendere la situazione ancora più pericolosa, nel momento in cui realizza che qualcosa, all’Inferno, non vede l’ora di mettere le grinfie su Alexandria.

E spetterà a Neve e alle sue sorelle il compito di salvarla, prima che il passato di Alexandria arrivi a pareggiare i conti con tutta la città…



“Ravensong”: la recensione

Come avrai intuito, il romanzo di Cayla Fay è pieno di riferimenti alla mitologia celtica.

La figura della Morrigan mi ha sempre affascinato, in tutta la sua complessa mitologia a base di vita, distruzione, morte e rinascita. Per cui, mi sono avventata su “Ravensong” in preda a una curiosità a dir poco insaziabile!

In realtà, non sapevo bene cosa aspettarmi. Una storia di formazione in salsa mitologica? Un romance camuffato da libro d’avventura? Non potevo esserne sicura, dal momento che le poche recensioni di “Ravensong” scovate in rete non si sono dimostrate particolarmente generose, in materia di dettagli.

Per cui, alla fine, ho semplicemente letto il libro, e…

Bè, vuoi sapere cosa ho trovato? Una storia per ragazzi dal taglio brioso, scorrevole e avvincente. Una commedia ricca di humor, scoppiettanti riferimenti alla cultura pop e personaggi talmente improbabili da riuscire a rubarti immediatamente il cuore.

Una sorta di via di mezzo, se riesci a immaginarla, fra la compianta serie tv “First Kill” e i romanzi della saga di “Percy Jackson”…


Crazy and campy

Come sempre, parlando di un discendente diretto di “Buffy”, le parole “campy horror” non echeggiano mai troppo lontane. Ma, ovviamente, “Ravensong” rientra perfettamente nella categoria di urban fantasy, con il suo pantheon di divinità segrete e la sua continua sovrapposizione fra il mondo fantastico e quello “reale”.

La trama del libro di Cayla Fay non è particolarmente elaborata, ma riesce comunque a garantire un paio di momenti d’alta tensione e una caterva di sequenze d’azione.

La scrittura non è impeccabile, e sicuramente il romanzo si trascina dietro parecchi difetti costitutivi tipici di ogni romanzo d’esordio (eccessiva tendenza all’esposizione, infodump, una certa tendenza a giocarsi le carte migliori nei momenti sbagliati ecc).

Eppure, a mio avviso, l’inconfutabile umanità dei personaggi, gli ottimi dialoghi e l’eccellente arco narrativo di Neve riescono a far sì che il lettore superi questi elementi senza troppa difficoltà.


Sulla soglia della Bocca dell’Inferno: ovvero, l’amore, la scuola e la famiglia, ai tempi del liceo…

Ho apprezzato, in modo particolare, l’ampio spazio concesso all’evoluzione del rapporto fra la protagonista e le sue sorelle.

Dal momento che Neve e le altre sono cresciute in un piccolo convento, gestito da un terzetto di “suore” a dir poco sui generis, si può ben dire che il loro sia un modello di famiglia abbastanza alternativo. Ma nessuno potrebbe dubitare del grande affetto che lega i componenti di questa ristretta cerchia di donne, o del profondo senso di appartenenza che le lega le une alle altre.

Devo dire che anche il classico trope romantico del “GrumpyXSunshine”, in “Ravensong”, funziona bene e convince completamente.

All’inizio del libro, Neve è la classica eroina burbera e ombrosa da film d’azione. Sempre arrabbiata e sferzante, e pronta a prendere le distanze da tutti e tutto.

La relazione con Alexandria comincia a scostarla da questo sentiero di autodistruzione quel tanto che basta da riuscire a innescare in lei un autentico percorso di crescita.

Inoltre, la netta contrapposizione fra i loro due caratteri spiana facilmente la strada per battute e siparietti comici a non finire. “Ravensong”, infatti, resta prima di tutto un libro incredibilmente divertente da leggere. Parte del merito va sicuramente attribuito agli spassosi dialoghi in stile “botta-e-risposta” fra Neve e l’eccentrica Alexandria (sì, come la Biblioteca).

Nulla di nuovo sotto il sole, certo. Dopotutto, “Buffy” ha generato un’intera legione di figli spirituali. Un’armata che abbraccia l’intera gamma di media disponibili e che, nel tempo, ha completamente riscritto il canone dell’urban fantasy.  

Ma se il capolavoro di Joss Whedon è una delle tue più grandi passioni, e hai sempre pensato che “Lore” di Alexandra Bracken avrebbe potuto trarre un certo beneficio da un pizzico di ironia in più… “Ravensong” è esattamente il titolo che potrebbe fare al caso tuo.

L’unica avvertenza è questa: il primo libro della duologia si conclude con un gigantesco cliffhanger.

E, purtroppo, al momento ancora non sappiamo quando uscirà il sequel…


Ti ricordo che “Ravensong” di Cayla Fay è disponibile su Amazon; per il momento esclusivamente in lingua inglese.


*Per un altro urban fantasy YA a tematica queer, colmo di riferimenti a “Buffy” e di atmosfere deliziosamente “trashy”, leggi anche “A Dark and Hollow Star” di Ashley Shuttleworth.


E tu? Cosa ne pensi della mia recensione di “Ravensong”?

Seguivi “Buffy”? Leggi mai urban fantasy per ragazzi? 🙂


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