“The Dragons of Deepwood Fen”: la recensione del libro fantasy di Bradley P. Beaulieu


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Nel corso della recensione di “The Dragons of Deepwood Fen”, libro fantasy di Bradley P. Beaulieu, ci imbatteremo in un mucchio di intrighi, tanti draghi, innumerevoli PoV, e… persino qualche simpatico riferimento alla più recente trilogia di “Jurassic Park”!


La trama

Lorelei Aurelius è la più sveglia fra gli Inquisitori di Ancris. Quando una misteriosa soffiata la conduce ad assistere all’incontro clandestino fra alcuni esponenti della Chiesa e gli odiati Red Knives, una banda di ribelli/combattenti per l’indipendenza, la giovane scopre un complotto che minaccia non soltanto la sua patria, ma l’Impero nella sua interezza.

La sua pista la spinge a incrociare la strada di Rylan Holbrooke, un famigerato ladro camuffato da “addomesticatore” di draghi. Rylan, infatti, è giunto ad Ancris proprio per risolvere il mistero in cui si è imbattuta lei. Sapendo che l’incarcerazione di Rylan potrebbe aiutare i Red Knives a ottenere i loro loschi scopi, Lorelei prende una decisione pericolosa: gli offre la libertà.

Mentre l’Impero si lancia all’inseguimento, considerandoli due traditori, la coppia fugge dalla città e si reca nella massiccia foresta conosciuta con il nome di “The Holt”. Qui, però, Lorelei e Rylan scoprono qualcosa di terribile.

I Red Knives stanno preparando la resurrezione di una potente semidivinità, prigioniera in uno dei santuari più sacri di Ancris. E, per qualche insondabile ragione, la Chiesa sembra ansiosa di aiutarli a ottenere il loro obiettivo…


“The Dragons of Deepwood Fen”: la recensione

“The Dragons of Deepwood” è quel genere di romanzo fantasy, corposo e denso di sottotrame, che impiega un po’ a scaldare i motori. I primi cinque, dieci capitoli sono quelli che mettono maggiormente alla prova le capacità d’attenzione del lettore.

La frenetica successione di PoV (punti di vista) sembra la principale responsabile di questa “confusione”: in un mondo letterario nuovo di zecca, Bradley P. Beaulieu introduce semplicemente troppi personaggi, troppo velocemente.

Ciò potrebbe facilmente dimostrarsi un deterrente per il lettore dalle inclinazioni più “casual”. Inutile negare l’ovvio: soprattutto perché almeno la metà di queste voci narranti appartiene ai vari villain della storia, numerosi come mosche e altrettanto determinati a rendere impossibile la vita dei protagonisti.

Il problema principale? Tutti questi loschi figuri iniziano a cospirare e a tessere le loro trame prima ancora che il lettore capisca chi diamine siano gli eroi, o per quale ragione dovremmo curarci di loro.

Superato lo scoglio delle cento pagine, le cose iniziano a farsi interessanti. A poco a poco, infatti, l’intreccio si dipana e l’ambientazione prende ad assumere una forma più intrigante. Il conflitto principale ricorda, alla lontana, quello avvenuto fra l’impero romano e i popoli celtici; mentre, a livello di trama e di respiro, ” The Dragons of Deepwood Fen” fa pensare a una sorta di “A Game of Thrones” epurato della maggior parte delle sue complessità psicologiche.

Con l’aggiunta, in compenso, di parecchie scene d’azione e combattimento. Spiccano, ovviamente, quelle dedicate alle battaglie fra i draghi: sicuramente il “piatto forte” della narrazione, insieme alle originali sfumature noir che arricchiscono l’atmosfera…


Un mondo di Inquisitori, ribelli, draghi e poliziotti

Sì, perché, a voler ben guardare in fondo al bicchiere, “The Dragons of Deepwood Fen” rappresenta una sorta di ibrido in salsa fantastica fra i generi action e poliziesco (per certi versi, l’arco narrativo di Lorelai e Creed rispecchia addirittura le dinamiche del “buddy cop“).

A dire la verità, la scrittura di Bradley P. Beaulieu mi è sembrata un po’ sciatta in alcuni punti. La tecnica è imperfetta (fra i difetti peggiori, una caterva di infodump e di descrizioni statiche…), ma i dialoghi vivaci e la ricchissimo worldbuilding aiutano a bilanciare i difetti, trasformando la lettura in un’esperienza piuttosto immersiva e divertente.

Dal canto suo, il taglio della narrazione – serrato e votato alla ricerca dell’effetto spettacolare – ha sicuramente un impianto cinematografico. Anche perché, come ti anticipavo all’inizio di questa recensione di “The Dragons of Deepwood Fen “, il personaggio di Rylan è praticamente un calco di quello interpretato da Chris Pratt nella nuova trilogia di “Jurassic Park” (il loro assurdo modo di placare i draghi/dinosauri coincide quasi alla perfezione).

Per riepilogare, con che tipo di romanzo fantasy ci troviamo alle prese, quindi? Bè, sicuramente con un libro all’insegna dell’escapismo più incontaminato. Il quale, pur senza riuscire ad aggiungere molto – in termini di originalità, al genere in cui si iscrive – si dimostra comunque in grado di combinare con leggerezza il filone degli intrighi a quello dell’epica battaglia fra le forze del Bene e quelle del Male.

Ideale, quindi, per staccare la spina e trascorrere qualche ora piacevole in compagnia di draghi, spiriti e divinità oscure; soprattutto se questo non è il tuo primo fantasy, soprattutto se ti consideri un lettore di narrativa epic fantasy di livello “avanzato“.


Dopo “The Dragons of Deepwood Fen”: ulteriori consigli di lettura

Se ami le storie di draghi, due titoli recenti che mi sento di consigliarti sono il magnifico “Un Giorno di Notte Cadente” di Samantha Shannon e lo scanzonato “Fourth Wing” di Rebecca Yarros (non per niente, ho scelto di citare entrambi all’interno della mia personalissima top 10 dei migliori libri fantasy del 2023).

Un altro titolo affine a quello di Beaulieu, anche se per una serie di motivi completamente diversi, potrebbe essere “L’Impero delle Tempeste” di Jon Skovron. Anzi, sulla stessa falsariga, potresti trovare due ottime opzioni alternative anche nell’eccellente trilogia di “Foundryside” di Robert Benne Jackson e nella saga di “Mistborn” di Brandon Sanderson.

Tutti i libri che ho appena citato sono già disponibili in italiano.

Su Amazon potrai acquistare anche “The Dragons of Deepwood Fen”; per il momento, però, esclusivamente in lingua inglese.


E tu? Cosa ne pensi della mia recensione di “The Dragons of Deepwood Fen”?

Qual è stato l’ultimo libro sui draghi che hai letto, e cosa ne hai pensato? 🙂


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