Abbiamo parlato della STRUTTURA IN TRE ATTI, del metodo SAVE THE CAT! e di alcune semplici strategie che ti permetteranno di cominciare a sviluppare una trama accattivante per il tuo romanzo, a partire dalla tua idea originale.
Adesso è arrivato il momento di analizzare un esempio nel dettaglio e scoprire in che modo gli elementi di cui abbiamo parlato possono (e dovrebbero) interagire durante il processo di costruzione della trama, allo scopo di dar vita a un‘ alchimia potentissima.
Nel piccolo schema che stai per leggere, analizzeremo quindi la struttura dello splendido film “Una Donna Promettente”. Un lungometraggio che, nel 2021, ha fruttato alla talentuosa sceneggiatrice e regista Emerald Fennell il prestigioso Premio Oscar per la Migliore Sceneggiatura Originale.
Da un certo punto di vista, mi sarebbe piaciuto usare un romanzo a mo’ di esempio. Ma temo che sarebbe stata una scelta poco pratica: in effetti, prima di continuare a leggere l’articolo, vorrei che tu guardassi il film, in modo tale da riuscire a seguire i vari “passaggi” della trama senza problemi.
Se non l’hai ancora visto, invece, fermati qui e corri a recuperarlo… spoiler di ogni tipo incombono all’orizzonte, e io non intendo correre il rischio di guastarti il finale! 😉
Alla base di ogni buona storia: le 6 domande fondamentali
Ti ho già esposto, per sommi capi, la teoria alla base del proficuo lavoro dell’editor americano Shawn Coyne.
Secondo lui, ancora prima di cominciare a escogitare i dettagli del plot, un autore farebbe bene a porsi sei interrogativi vitali.
Proviamo dunque a “capovolgere” il processo, e scopriamo in che modo il metodo “The Story Grid” potrebbe aiutarci a calibrare la nostra analisi dei temi e del significato di “Una Donna Promettente”…
1. Qual è il genere del film? Quali sono i sottogeneri?
“Una Donna Promettente” è contemporaneamente un THRILLER e un RACCONTO DI REDENZIONE.
La protagonista, Cassandra, si batte contro nemici di ogni genere: da una parte, infatti, troviamo i suoi demoni privati (il cosiddetto CONFLITTO INTERIORE); dall’altra, un gruppo di studentelli debosciati incapaci di assumersi la responsabilità delle proprie malefatte (CONFLITTO PERSONALE).
Ma il suo antagonista più potente è sicuramente il sistema, affetto dagli abominevoli sintomi della misoginia e della cultura dello stupro in ogni sua microscopica ramificazione (CONFLITTO EXTRA-PERSONALE). Tanto basta, direi, a qualificare il film anche come THRILLER SOCIALE.
2. Quali sono le convenzioni e le scene “obbligatorie” inerenti al genere (e ai sottogeneri) di riferimento?
Sempre secondo Coyne, il genere thriller, nel suo complesso, richiede una serie di elementi e convenzioni irrinunciabili.
Qualche esempio?
In ogni thriller, deve verificarsi un crimine degno di un vero e proprio Master Villain.
Inoltre, l’antagonista sarà sempre più potente dell’eroe. Quest’ultimo si imbarcherà in un complesso arco narrativo caratterizzato da ombre e demoni interiori, fino ad attraversare l’inevitabile punto di non ritorno.
Ci sono altri “precetti”.
La strategia iniziale per battere l’antagonista è destinata al fallimento.
Il protagonista, a un certo punto, si trasforma in vittima.
E come potrebbe mancare la classica scena dell’”eroe alla mercé del villain”?
O la presenza di un falso finale…
Se ci fai caso, la sceneggiatura di “Una Donna Promettente” (film anticonformista e “ribelle” per definizione) include tutte queste componenti, rispettando ogni singola convenzione inerente al genere!
La struttura del film poggia su fondamenta dall’impronta perfettamente tradizionale.
A rendere anticonvenzionale (oltre che semplicemente grandioso!) il film provvedono, piuttosto, lo sconfinato talento della sceneggiatrice e la sua capacità di “combinare” questi ingredienti in maniera unica e originale.
Personalizzando, potremmo dire, la ricetta di base, fino a portare in tavola un “piatto” dal sapore fresco e sorprendente!
Il risultato? Un film dalla trama deliziosamente spietata, graffiante e, soprattutto, mai vista prima!
Del resto, ricordi cosa diceva McKee?
«Le convenzioni dei generi non inibiscono la creatività, anzi, la ispirano. (…) Invece di negare la convenzione e appiattire la storia, il bravo sceneggiatore considera le convenzioni come delle vecchie amiche e sa che, nello sforzo per rispettarle in modo originale, può trovare l’ispirazione per una scena che trasformerà la sua storia in una creazione al di sopra della media.»
Story: Contenuti, struttura, stile, principi per la sceneggiatura e l’arte di scrivere storie
Si potrebbe obiettare che, nel film “Una Donna Promettente”, Cassandra non arriva mai a scontrarsi con un “Master Villain” degno di questo nome. Al, Ryan, Joe… sono tutti personaggi dall’intelligenza limitata, abituati a prendersi ciò che vogliono soltanto in virtù del loro privilegio.
Eppure, nel contesto del film, tutto questo non ha importanza: perché la sceneggiatura mette subito in chiaro che questi frat-boys da due soldi, in realtà, hanno alle spalle un intero sistema pronto a coprire loro le spalle. Perfino al netto di un’accusa diretta, la legge semplicemente continua a rifiutarsi di somministrare una punizione.
Il che rende questi ragazzi, a tutti gli effetti, intoccabili.
Riesci a notare l’ironia di fondo?
Il modo “semplice”, eppure geniale, in cui Emerald Fennell è riuscita a rispettare la convenzione (il nemico deve essere molto più potente dell’eroe) e contemporaneamente a innovarla, ribaltandola completamente (perché questi ragazzi sono, al tempo stesso, dei perfetti idioti e degli inetti integrali?).
A questo punto, vorrei aggiungere che, già a partire dal primo atto, la sceneggiatura inserisce all’interno della trama (nella maniera più efferata e brillante possibile) un tipico sub-plot da LOVE STORY.
Il film prevede l’inclusione di molte convenzioni e scene “obbligatorie” del genere romance: il vivace incontro fra i due innamorati, il “falling-in-love-montage”, il primo litigio eccetera eccetera.
Tuttavia, perfino questi classici “trope” da romanzo rosa vengono sfruttati al solo e unico scopo di destabilizzare lo spettatore, spingendolo a dubitare delle sue percezioni e insinuando in lui un crescente senso di disagio, fino ad amplificare magistralmente l’impatto emotivo del pay-off (che, in questo caso, coincide anche con il già citato punto di non ritorno).
3. Qual è l’oggetto del desiderio?
Cassandra ha un solo, grande obiettivo: vendicare la morte dell’amica Nina, avvenuta a causa di un ragazzo arrogante e di un sistema indifferente. In una parola, Cassie vuole GIUSTIZIA.
È questo il suo DESIDERIO COSCIENTE, l’unico imperativo che domina la sua mente in ogni momento di veglia.
Dal momento che “Una Donna Promettente” non è solo un thriller (genere esterno), ma anche un racconto di redenzione (genere interno), possiamo tuttavia individuare anche un OGGETTO DEL BISOGNO, vale a dire un desiderio inespresso, di cui Cassie è a malapena cosciente: ottenere l‘ASSOLUZIONE.
Cassie, infatti, è perennemente tormentata dal ricordo di quello che considera il suo più grande peccato: aver dato buca a Nina il giorno della festa.
Pensa (a torto o a ragione) di aver lasciato la sua migliore amica alla mercé dei lupi.
Vedi il modo in cui queste due istanze – OGGETTO DEL DESIDERIO e OGGETTO DEL BISOGNO – concorrono a scatenare un mix di tensione, empatia e curiosità irresistibile nel cuore dello spettatore?
4. Qual è il tema?
I temi principali del film ruotano sicuramente attorno ai valori universali di Giustizia, Altruismo e Senso della Responsabilità.
Sospetto che l’idea di controllo potrebbe suonare come un qualcosa di molto simile a: «Soltanto quando l’eroina sarà disposta a sacrificare fino all’ultimo brandello della sua vita (la sua felicità, le sue speranze, il suo futuro…), la Giustizia avrà la possibilità di trionfare.»
Dopotutto, agli occhi di Cassandra, esiste un unico mezzo per compensare l’abnorme squilibrio di valori causato dalle gesta scellerate dei suoi nemici: l’immolazione.
Una vita per una vita.
Ovviamente, essendo Emerald Fennell una sceneggiatrice estremamente dotata e competente, va da sé che questa tesi non viene mai esposta al pubblico in termini assolutistici, melodrammatici e/o didascalici.
L’autrice vuole convincerci della validità dei suoi ragionamenti, non limitarsi a spiattellarceli davanti!
Finché la società continuerà a mettere al primo posto il privilegio di questi boriosi e inutili parassiti, tutte le talentuose e promettenti giovani donne di questo mondo finiranno schiacciate. E a pagare il prezzo di questa spaventosa perdita (il loro potenziale) sarà la società stessa.
Entro la fine del film, non importa quale sia la tua identità di genere, la tua età anagrafica, la tua classe sociale, il tuo orientamento politico o il tuo credo religioso… Se ti lascerai avvolgere dalla malia del film, finirai con il trovarti perfettamente d’accordo con questa tesi.
Non avrai più dubbi. Almeno per un po’, riuscirai a condividere la sua visione della vita, e sentirai sulle spalle l’immenso peso esercitato dalle scelte della sua eroina.
Questa, signore e signori, è la magia che solo una buona storia è in grado di esercitare.
5. Qual è il punto di vista?
Fino all’avvento del climax, il film segue il punto di vista di Cassandra.
Nel terzo atto, la prospettiva cambia e lo spettatore viene invece “costretto” a trascorrere del tempo insieme alla ripugnante combriccola formata da Al e compagni.
Una scelta obbligata, certo; ma Emerald Fennell approfitta immediatamente dell’occasione per offrirci un rapido scorcio sulla vera natura dei famigerati antagonisti dell’eroina.
Dopo la morte di Cassandra, infatti, è proprio la spregevole serie di “scelte sul campo” effettuata da questi ragazzi a dimostrarci fino a che punto riesca a spingersi la loro riluttanza ad assumersi una qualsivoglia responsabilità. Un rifiuto che la società stessa continua a incoraggiare attivamente.
Per contrasto, questa breve parentesi non fa altro che amplificare il nostro senso di ammirazione e rispetto nei confronti di Cassandra. Una donna promettente, che anni e anni di ingiustizie e soprusi hanno trasformato nel bene forse più raro e prezioso di tutti: una Persona Responsabile.
6. Quali sono l’inizio, il midpoint e il finale del film? In che modo si legano insieme a formare un cerchio perfetto?
Dall’immagine di apertura a quella di chiusura, passando per l’incidente scatenante, il punto di non ritorno e il falso finale, “Una Donna Promettente” racconta il viaggio di Cassandra, la sua incessante tensione verso il suo oggetto del desiderio e quello del bisogno.
Cassandra è una vendicatrice. Una donna d’azione; una supereroina urbana, disposta a uscire là fuori e a fare quello che è necessario.
Anche se è una donna tutt’altro che invulnerabile.
Il finale di questo film, una vera bomba, si rivela estremamente potente e dolceamaro: per vincere la partita in modo definitivo, infatti, l’eroina dovrà accettare di compiere il sacrificio supremo, e rinunciare a ogni cosa.
Eppure, la sua vittoria risulterà comunque schiacciante, inequivocabile e completa agli occhi dello spettatore.
Perché morire si rivela, in ultima analisi, l’unico modo per ottenere i suoi due oggetti del desiderio: vendetta E assoluzione.
Analisi del film:
“Una Donna Promettente” e la struttura in tre atti
Primo Atto
Nella prima scena del film, vediamo Cassandra accasciata sul divanetto di uno squallido locale notturno. La ragazza giace in uno stato di semi-incoscienza, apparentemente vulnerabile e ubriaca fradicia.
Un tizio di nome Jez si offre di accompagnarla a casa. Tuttavia, durante il viaggio in taxi, Jez insiste per portare Cassie nel proprio appartamento. L’uomo ne approfitta, quindi, per provarci pesantemente con lei.
Cassandra sembra stordita, mezzo addormentata, del tutto incapace di reagire agli approcci del tizio.
Tuttavia, una manciata di secondi più tardi, Cassie spalanca gli occhi. Noi spettatori veniamo attraversati da un brivido di sorpresa: nello sguardo della ragazza arde una luce di consapevolezza inequivocabile!
Cassie, infatti, è perfettamente sobria, perfettamente consapevole di quello che Jez sta pensando di farle, e… perfettamente pronta a fargliela pagare!
2. Set-Up
Attraverso una serie di scene, scopriamo chi è Cassandra e quali sono i suoi problemi principali: cosa fa nel tempo libero, dove lavora, il rapporto complicato con la famiglia.
Naturalmente, notiamo anche un altro paio di cosette interessanti.
La ragazza, ex-studentessa di medicina, veniva un tempo considerata dall’alta società come “una promettente giovane donna”.
Eppure, a un certo punto, Cassandra ha deciso di mollare gli studi e si è messa a lavorare in una caffetteria, tagliando i ponti con le vecchie amicizie e rinunciando deliberatamente a qualsiasi possibilità di fare carriera.
I suoi genitori sono devastati. La sua datrice di lavoro è preoccupata.
Noi spettatori, invece, siamo intrigati. Perché, in questa fase della storia, la Fennell ci mette al corrente anche dell'”hobby” piuttosto particolare della protagonista: ogni notte, Cassie indossa un travestimento e finge di lasciarsi rimorchiare da un diverso predatore sessuale, pronto ad approfittare della sua apparente ubriachezza.
La nostra eroina, a quanto pare, prova una grandissima soddisfazione nel rimettere in riga questa manica di bastardi!
3. Theme-Stated
Nel corso di un’animata conversazione con Gail (la sua confidente/amica di lavoro) a proposito del suo futuro, Cassie si ritrova a esclamare: « Look. You’re making the assumption that I want any of it. If I wanted a boyfriend and a yoga class and a house and kids and a job my mom could brag about I’d have done it.You don’t think I could walk into any bar in this city wearing an adorable floral dress and get al that for myself? It would take me ten minutes. I don’t want it.»
Al che Gail si trova a ribattere, sconcertata: «But you must want something?»
Ma devi volere qualcosa.
L’intera trama di “Una Donna Promettente” ruota attorno alla tragica ironia di questa domanda, soltanto apparentemente innocua.
Perché la verità è che, un tempo, Cassandra voleva molte cose.
Ma l’amara realtà è che, per ottenere l’unica di cui abbia veramente bisogno, la nostra eroina sarà costretta a dire addio a tutto il resto…
4. Catalyst:
Enter Ryan. Il Ragazzo Promettente per antonomasia, anche lui studente di medicina.
Ryan sembra un tipo simpatico, romantico, goffo e completamente diverso da tutti quei pendagli da forca in cui Cassandra si imbatte ogni notte.
Il momento meet-cute è (quasi) adorabile. La nostra eroina si sente immediatamente attratta da lui.
5. Debate
Al tempo stesso, però, Cassandra non è sicura di potersi permettere (o essere pronta per) una relazione.
Non quando la morte della sua amica Nina ancora aspetta di essere vendicata.
Perciò, rifila al ragazzo un numero di telefono falso (Rifiuto della Chiamata) e cerca di dimenticarlo.
Ryan, però, torna a trovarla in caffetteria. Dopo uno scambio di battute particolarmente intriso di energia elettrica, la convince a uscire per un appuntamento.
Secondo Atto
6. Break-into-2
Cassandra si prepara per il suo primo appuntamento con Ryan. L’occasione richiede che indossi un abito floreale, leggermente troppo corto, e che si agghindi in modo particolarmente appetibile.
Durante i preparativi, sua madre la osserva con attenzione: la donna più anziana è al settimo cielo!
7. B-Story
Dopo una falsa partenza e qualche scossone, la storia d’amore con Ryan comincia a ingranare.
Cassandra inizia lentamente a fidarsi di lui e noi spettatori ci accorgiamo che, sotto la scorza dura, la ragazza è davvero presa.
8. Fun and Games
Cassandra mette in moto la sua vendetta contro le persone che hanno ferito Nina.
La prima della lista è Madison, una vecchia compagna di college. La seconda è il Rettore Walker.
I piani di Cassie si rivelano particolarmente perversi, e dannatamente brillanti!
Dal punto di vista della love story, intanto, l’eroina scopre che Ryan fa parte degli invitati all’imminente matrimonio di un certo Al Moore. Pare che i due fossero vaghi conoscenti, all’epoca del college. Quando lo scopre, Cassandra prova un leggero moto di disagio, ma non lascia trapelare altro e, dopo un po’, accantona l’argomento.
9. Midpoint
Il piano di vendetta di Cassandra procede alla grande. Madison e la Walker hanno imparato la lezione, e Ryan sembra esattamente il genere di bravo ragazzo che potrebbe offrire a Cassie una via per la guarigione (falsa vittoria).
Eppure, la rabbia che cova nel profondo di Cassandra continua a manifestarsi attraverso lancinanti esplosioni di violenza (vedi l’iconica scena di lei che distrugge il veicolo del tizio sul pick-up).
Cassandra ha ottenuto parte di ciò che voleva, certo. Ma, per qualche motivo, neanche questo basta a restituirle la pace mentale…
10. Bad Guys Close In
Per sfogare la tensione, Cassandra continua quindi a recarsi nei pub più affollati e a fingersi troppo stordita per reagire alle avance dei numerosi predatori in agguato. Non riesce a fermarsi: i suoi demoni interiori sono troppo forti.
Un giorno, però, Ryan la coglie sul fatto ed equivoca la situazione. Cassandra lo insegue e si scusa.
Sul fronte del piano di vendetta, l’eroina prende di mira Jordan, l’ex avvocato difensore di Al Moore, che a questo punto si scopre essere l’aggressore di Nina. Al contrario degli altri, però, Jordan dimostra sinceramente pentito delle sue azioni.
Cassandra è quindi costretta a rinunciare all’operazione e a tornare a casa a mani vuote.
Nel frattempo, la signora Fisher (la madre di Nina) supplica Cassie di voltare pagina e cercare di andare avanti. Perfino lei sembra incapace di sostenere il peso del dolore (e del senso di colpa) della ragazza.
11. All Is Lost
Attraverso Madison, Cassandra entra in possesso di una registrazione. Un video girato la notte dell’aggressione, di cui finora la protagonista aveva completamente ignorato l’esistenza.
Dopo qualche tentennamento, l’eroina decide di guardarlo.
E così scopre l’impensabile: il video contiene la prova della presenza di Ryan sul luogo dello stupro.
Ryan, il suo Ryan, era lì. Intento a guardare Al che violentava Nina e a ridere di lei, come tutti gli altri…
12. Dark Night of the Soul
L’idea di un nuovo, disperato piano si affaccia per la prima volta nella mente di Cassie.
Adesso il suo obiettivo è molto più chiaro: per ottenere giustizia, non le basterà battere un singolo individuo. Stavolta, dovrà riuscire a fregare l’intero sistema che ha permesso a quei vigliacchi di farla franca.
Non le resta che affrontare Ryan e ricattarlo, affinché le riveli il luogo esatto dell’addio al celibato organizzato da Al.
Terzo Atto
13. Break into 3
Cassandra indossa un’uniforme da infermiera sexy e una parrucca. Scende da una macchina, scaglia i tacchi in mezzo ai cespugli e richiude il cofano con un tonfo.
Con passo sicuro, si dirige verso il cottage isolato presso cui si terrà l’addio al celibato.
14. Finale
Grazie al suo travestimento da spogliarellista, Cassie riesce a rimanere da sola in una stanza con Al.
L’eroina lega il promesso sposo al letto; poi gli sorride e si presenta come Nina Fisher.
Da quel piccolo vigliacco che è, Moore comincia a sudare freddo. Capisce che qualcosa non va, e prende ad agitarsi.
Cassie afferra un bisturi. Inizia a parlare di Nina, della sua vita, di quello che le è stato portato via.
Poi, Cassie e Al cominciano a lottare.
Per quello che appare come un tragico, crudele scherzo del destino, è Moore ad avere la meglio su Cassandra, tant’è che riesce a strangolarla.
Piagnucolando, Al confessa l’omicidio all’amicone Joe. Insieme, i due imbecilli decidono di sbarazzarsi del corpo di Cassie e fingere che il crimine non sia mai avvenuto.
Per un po’, sembra sinceramente che i due riusciranno a farla franca (Falso Finale).
Poi arriva il giorno del matrimonio, e Al è al settimo cielo!
Almeno fino a quando un ululato di sirene in lontananza non spinge gli invitati a voltarsi in direzione della strada…
15. Immagine di chiusura
La polizia arresta Moore e lo porta via, un fardello di tremiti e lacrime.
Il cellulare degli invitati squilla all’unisono.
E’ appena arrivato un messaggio di Cassie, registrato e pre-impostato per un invio automatico.
La missiva contiene le prove inconfutabili del proprio omicidio, divulgate da Cassandra ancora prima che il suo sacrificio si concretizzasse.
Non c’è più modo di coprire i misfatti di Moore, Joe e gli altri, adesso. Finiranno in prigione.
Il sistema ha perso.
Nina avrà giustizia.
E Cassie…
Cassie riuscirà, finalmente, a guadagnarsi il diritto di riposare in pace…
E tu? Cosa pensi di questo esempio… e di questo sorprendente thriller?
Sei riuscito a capire come funziona la trama del film “Una Donna Promettente”? 🙂