«Come si scrive la scheda di un personaggio?»
«Da che parte si comincia a “inventare” il carattere di un protagonista?»
«Come faccio ad assicurarmi che ogni elemento della caratterizzazione del mio eroe sia coerente con gli altri?»
Ho notato che, nello sforzo di trovare un responso a questi ultimi due interrogativi, molti aspiranti autori tendono ad aggrapparsi alla necessità di compilare una “scheda del personaggio”. Quasi come se si trattasse di una fune alle quali sostenersi, per evitare di finire risucchiati dal flusso di creatività irresistibile che potrebbe trascinarli a valle…
Capisco questi autori. Credimi: li capisco davvero bene!
In fondo, come diceva Stephen King, scrivere un libro è un po’ come imbarcarsi per una traversata atlantica a bordo di una vasca da bagno. Tutto ciò che può aiutarci a sentirci più sicuri – e impedire alla nostra bagnarola di mostrare le prime falle – deve essere considerato cosa buona e giusta.
Ed ecco perché, oggi, ho deciso di fornirti una sorta di piccola “guida” alla creazione della scheda di un personaggio. Un documento che potrà veramente rivelarsi utile durante la prima stesura del tuo romanzo, e non soltanto la solita perdita di tempo.
Nello sforzo di semplificarti un po’ le cose, ti proporrò quindi una scheda-esempio relativa alla protagonista del magistrale film “Ultima Notte a Soho”, diretto da Edgar Wright…
Caro Scrittore, ti presento il personaggio!
Ricordi? Abbiamo già stabilito che il protagonista di una storia, in modo particolare, deve essere in grado di influenzare la trama, il ritmo, le tematiche e le azioni del resto del cast.
Imbarcandosi in due “viaggi” diversi, ma complementari (quello esterno e quello interiore – la trama e l’arco del personaggio), l’eroe si sottopone quindi a un grandioso e avvincente percorso di trasformazione, fino a diventare la “miglior versione possibile” di se stesso.
Il discorso si applica, in scala ridotta, a qualsiasi personaggio del tuo libro. Ovviamente, più importante sarà il suo ruolo, e maggiore attenzione dovrai riservare alla cura del suo arco e della sua caratterizzazione.
Ma, affinché tu possa riuscire nella tua impresa, naturalmente dovrai assicurarti prima di tutto di CONOSCERE il tuo protagonista: intimamente e profondamente, dentro e fuori.
Non soltanto il suo aspetto fisico, quindi, o l’elenco dettagliato dei suoi pregi e dei suoi difetti (dolce, cinico, chiacchierone, ombroso, avaro, generoso eccetera).
Mi riferisco soprattutto al suo modo di pensare, di esprimersi e di parlare. Alla sua identità e ai suoi traumi del passato. Alle sue difficoltà di ogni giorno e alle sue complesse relazioni con il resto dei personaggi che definiscono il suo mondo.
In poche parole: a tutto ciò che permetterà al lettore di identificarsi con il personaggio e imparare ad amarlo.
Come possiamo riuscire a raggiungere questo livello di “intimità” con i nostri personaggi e, contemporaneamente, ad assicurarci che il nostro eroe (o villain, o mentore, o love interest…) sia DAVVERO l’uomo o la donna giusto/a per la nostra storia?
Ma, soprattutto… come possiamo riuscire a “organizzare” ogni informazione in nostro possesso attraverso una scheda del personaggio efficiente e pronta all’uso?
Prima regola: impara a narrare dall’interno verso l’esterno… MAI il contrario!
Quella che ti ho appena citato è una delle regole d’oro dell’arte dello storytelling.
Si tratta di un diretto corollario della tecnica dello show, don’t tell. In linea teorica, andrebbe applicato in ogni singola fase dello sviluppo della narrazione.
Compreso il processo di creazione di un personaggio, naturalmente.
Ed ecco perché, oggi, ho deciso di proporti una sfida, esortandoti a compilare una scheda del personaggio a partire dalla sua affascinante e ricca sfera INTERIORE, anziché da quella “esteriore” dell’aspetto fisico e dei dati biografici.
Come dici?
Ti sembra un procedimento macchinoso?
Non sono d’accordo.
Per riuscire a “strutturare” (come dicono alcuni…) una scheda del personaggio pertinente, utile e approfondita, dovrai calarti nei panni dello psicologo e imparare a trascorrere del tempo nella mente della tua creatura.
Possiamo anche ammetterlo: per uno scrittore, non esiste un’attività più elettrizzante e stimolante di questa!
Non dimentichiamo però che la mente umana è un labirinto fosco, imprevedibile e tortuoso. Per evitare di smarrirti nei meandri della psiche del tuo personaggio e rischiare di vagare senza meta attraverso quei saloni per i prossimi tre mesi, dovrai quindi assicurarti di conoscere le coordinate dei “luoghi” che hai intenzione/bisogno di visitare.
Scopo ultimo dell’esempio che sto per riportarti sarà proprio quello di insegnarti a procurarti queste informazioni fondamentali.
La scheda del personaggio: da dove iniziare?
Prima di tutto, assicurati che la tua scheda del personaggio sia ripartita in tre grandi “sezioni”.
Nella prima, andrai ad annotare tutto ciò che permetterà alla tua creatura di imbarcarsi in un emozionante viaggio interiore.
Nella seconda, invece, riporterai tutti quegli elementi che lo incoraggeranno a lasciarsi invischiare nella trama principale del tuo libro (il conflitto esterno) e di cominciare a influenzarla attivamente.
Dedicherai, infine, la terza sezione della tua scheda a tutte quelle voci inerenti all’aspetto fisico, ai piccoli tic, agli hobby , ai dati biografici eccetera.
Piuttosto semplice, no? 😉
Ora…
Nel caso in cui avessi preparato un dettagliato elenco relativo alla terza sezione della scheda (se, ad esempio, ti premesse in modo particolare prendere nota dei lunghissimi capelli biondo-fragola della tua protagonista…),niente paura: per il momento, limitati a buttare giù questa parte il più rapidamente possibile, e poi comincia a concentrarti sulle sezioni VERAMENTE importanti.
Vale a dire la prima e la seconda, non necessariamente in quest’ordine.
La scheda di Ellie: Prima Sezione
(Gli elementi che influenzano l’ARCO DEL PERSONAGGIO)
- Nome: Eloise “Ellie” Turner
- Ferita emotiva/Convinzione sbagliata a proposito di se stessa (ciò che in inglese viene definito “harmful belief”):
«Non sono riuscita a salvare mia madre. So che ero solo una bambina, ma se fossi stata più forte, sveglia o intraprendente, forse avrei potuto cambiare le cose.»
- Identità (il modo in cui il personaggio percepisce se stesso e il proprio posto nel mondo):
Ellie proviene da una regione rurale dell’Inghilterra, la Cornovaglia. Prima di trasferirsi a Londra per il suo corso di moda, non aveva mai messo piede al di fuori della sua città natale.
Si considera una Sognatrice e una Ragazza di Campagna, ma anche un’Introversa e una persona dalla spiccata sensibilità nei confronti del passato (non per niente, ritiene di essere in grado di comunicare con il mondo dei morti).
- Background:
La madre di Ellie si è uccisa durante o subito dopo un soggiorno a Londra. Da quel giorno, alla nostra eroina (che non è mai riuscita a lasciarla andare…) capita spesso di scorgere il suo riflesso nello specchio.
Ellie è quindi cresciuta in campagna con la nonna, imparando a condividere la sua stessa passione per il panorama musicale e l’elegante moda chic degli anni Sessanta.
(Nota bene:
Quando dico “background”, mi riferisco solo a una serie di determinati aspetti legati alla vita del personaggio prima dell’inizio della trama. NON alla storia della sua vita nell’insieme.
Calcola che a uno spettatore non potrebbe fregare meno di tutti quegli episodi della vita di Elie che non hanno nulla a che fare con il plot o con lo sviluppo del suo arco narrativo.
Quindi, all’interno del film non c’è spazio per, chessò, la rievocazione del suo primo bacio, il triste resoconto di quella volta che si è beccata la meningite, o il suo controverso rapporto con la sua maestra della terza elementare.
Sotto la voce “background” del tuo personaggio, dovrai inserire solo ed esclusivamente quegli elementi in grado di GIUSTIFICARE l’identità e la ferita emotiva che hai deciso di assegnare tuo personaggio!
Tutto il resto, in questa fase del processo di creazione, è solo rumore.)
- Obiettivo “apparente” (ciò che il tuo personaggio comincerà a considerare come la panacea di ogni male, l’unico mezzo per risolvere tutti i suoi problemi interiori):
Salvare Sandie (la figura tragica e dannata in cui Ellie ha cominciato a rivedere sua madre) e riscattare una volta per tutte il suo “fallimento” precedente.
- La sua profonda Verità da scoprire (ovvero, l’amara lezione che l’eroina ha bisogno di imparare per guarire dalla sua ferita emotiva):
Non si può cambiare il passato, perché la vita è crudele. Tutto ciò che possiamo fare è lottare per il nostro futuro e affrontare le sfide che ci offre il presente, continuando a onorare la memoria di chi è venuto prima di noi.
La scheda di Ellie: Seconda Sezione
(Elementi che influenzano LA TRAMA)
- Oggetto del desiderio:
Ellie desidera diventare una stilista affermata e avere successo a Londra: tutto ciò che sua madre non è mai riuscita a ottenere.
- Il conflitto centrale:
In un vecchio appartamento di Soho, Ellie comincia a “sognare” la vita di Sandie, un’aspirante starlette del panorama musicale anni Sessanta.
Ellie sviluppa quindi una potentissima connessione emotiva con Sandie, di cui comincia ad ammirare lo spirito combattivo e la forte indipendenza.
Tuttavia, a poco a poco, violenza, corruzione e depravazione cominciano a infiltrarsi nell’esistenza di Sandie, trasformando l’esperienza di Ellie in una sorta di possessione in grado di cancellare ogni confine.
- La posta in gioco:
Se Ellie non riuscirà a risolvere il mistero di Sandie, liberandosi dagli spettri di un passato che, in realtà, non le è mai appartenuto, la sua sanità mentale volerà via dalla finestra.
Il risultato? Verrà uccisa dagli spiriti, oppure finirà con il perdere il lume della ragione. Esattamente come sua madre.
La scheda di Ellie: Terza Sezione
Da tutto quello che scriverai nella prima e nella seconda sezione della tua scheda del personaggio, ricaverai il materiale necessario a riempire la terza.
Probabilmente arriverai a considerare quest’ultimo passo un giochetto da ragazzi, in confronto al resto.
Il frutto di un processo deduttivo del tutto spontaneo, oltre che infallibile: perché, stavolta, non ti limiterai ad attribuire al tuo personaggio una serie di qualità a caso, ma le collocherai all’interno di un quadro psicologico approfondito e ben studiato!
Torniamo all’esempio di Ellie nel film “Ultima Notte a Soho”.
Innanzitutto, credi che la scelta della bravissima attrice neozelandese Thomasin McKenzie sia stata casuale? Oppure c’è qualcosa, in lei, che la rende particolarmente adatta al ruolo di Ellie?
Gli occhioni innocenti, magari. O quel bel viso dai tratti tondeggianti, onesti, quasi infantili… e quella vocine melodiosa, simile al cinguettio di un passerotto.
Adesso rifletti. Non pensi che sia stato l’aspetto INTERNO del personaggio a influenzare, inevitabilmente, quello esterno?
Ellie è una ragazza ingenua, solitaria, innocente. È anche ossessionata dal passato: dall’idea che un tempo il mondo fosse un posto molto più glamour, affascinante e suggestivo.
È naturale che tutto questo si rifletta sul suo modo di vestirsi, parlare, muoversi e relazionarsi agli altri.
Quindi, cosa potremmo riportare nella terza sezione della nostra scheda?
Tutte quelle informazioni che ci permetteranno di “visualizzare” meglio il personaggio, e che contribuiranno a renderlo più autentico agli occhi del lettore: il suo stile, l’acconciatura, il suo modo di camminare, il suo rapporto con la fede, le sue preferenze sessuali, le sue abitudini alimentari, il suo scrittore preferito eccetera eccetera.
Ad esempio:
- Cose che ama fare:
Nel caso di Ellie: cucire, fare shopping, ascoltare musica vintage e ballare imitando i passi delle sue dive preferite…
- Cose che detesta:
le feste affollate, la gente rumorosa, la musica elettronica. Parlare di quell’unico evento della sua vita da cui non è mai riuscita a riprendersi (il suicido della madre).
- In che modo si veste:
indossa abiti di sua stessa creazione, vagamente ispirati a capi e accessori in voga negli anni Sessanta (vestiti a trapezio, foulard, gonne svasate, motivi psichedelici ecc.).
- Come parla:
Sottovoce, con un forte accento della West Country.
- Quanti amici ha?
Quasi nessuno. La sua passione per tutto ciò che è un po’ retrò la pone in una posizione di svantaggio nei confronti delle sue vanesie compagne di corso di città…
- Che genere di ragazzi preferisce?
Timidi, gentili e un po’ squinternati. Potenzialmente in grado di capire – e apprezzare – la sua diversità, senza giudicarla.
- Come se la cava a scuola?
Benissimo, perché nutre una grande passione per quello che fa. Ma ha problemi a socializzare, e spesso le altre studentesse si divertono a rendere la sua vita un inferno…
E via andare.
Non c’è davvero limite alla quantità – o al tipo – di voci che potresti collocare all’interno di quest’ultima sezione. Cerca solo di non farti prendere la mano, e ricorda: non devi per forza conoscere il colore preferito del tuo personaggio o il nome del suo primo cagnolino, per riuscire a rendergli giustizia.
Ma devi per forza conoscere la sua anima: in definitiva, tutto ciò che contribuisce a renderlo ciò che è… vale a dire, il personaggio perfetto per il ruolo che hai scelto di assegnargli all’interno della tua storia! 🙂
E tu?
Hai mai provato a creare la scheda di un personaggio durante la stesura di una delle tue storie?
Com’è andata? 🙂